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marie..
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Per più info su Piazza San Clemente qua
Per la Basilica di San Pietro qua
Per Castel Sant'Angelo qua, Passetto del Borgo qua
Veduta con Sa Pietro-Castel Sant'Angelo nel 1493, un anno dopo l'elezione di Rodrigo:
La vecchia Basilica:
Alcuni luoghi di Roma che oggi sono diversi da come apparivano sotto i Borgia o poco dopo di loro.
Porta del Popolo ieri ed oggi
Piazza del Popolo prima del Valadier
Edited by ‚dafne - 22/2/2016, 00:39. -
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Sto leggendo adesso il libro di Rendina , quello sui luoghi appunto scomparsi di Roma , ci sono un sacco di cose interessanti, appena racimolo tutto riferisco XD
E comunque per architettura la Roma di ieri è dieci punti sopra la Roma di oggi, il problema è che hanno veramente stravolto una città. -
marie..
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*SI SEGNA IL LIBRO* . -
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Santo Rendina SUBITO . -
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Qui scavalchiamo nel XVI secolo: il corridoio fatto costruire da Paolo III Farnese per raggiungere Santa Maria in Aracoeli da palazzo Venezia, dove trascorreva l'estate.
Si era anche fatto una torre per stare al fresco. E' stato tutto demolito per far posto al Vittoriano.
x. -
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Per quel che riguarda la scomparsa Rocca Savella sull'Aventino, dove oggi ci sono Santa Sabina e il famoso Giardino degli aranci: CITAZIONEIl Vicolo di S. Sabina, oggi Clivo di Rocca Savella, saliva dalla Salara (poi da Lungotevere) per offrire man mano, avvicinandosi alla sommità dell'Aventino, la stupefacente prospettiva di una Roma adagiata nella vallata tiberina e sormontata dalla cupola petriana confusa nello sfumato azzurrino del tramonto. Come in questo acquarello.
Abbiamo già visto (al n°89) la situazione di assoluto "verde" su questo colle, fino ai tempi della "Roma sparita" roesleriana. Di tutto quel verde resta ora il parco di S. Sabina, o Parco Savello, che guarda l'abside della chiesa, ed è in parte cintato dall'antica Rocca. E qualche altro trascurabile ritaglio. Purtroppo l'accesso al Clivo è chiuso da anni (adesso è aperto n.d.r.). Restauri, frane. Non si riesce più a provare la suggestione di quell'ascesa. Una salita così "tenera" da trasformarsi a sera in una vera e propria "via degli innamorati".
Le mura e la torre che si vedono sulla sinistra appartengono alla Rocca, al Castello, ad un articolato complesso difensivo che nel Medioevo faceva dell’/\ventino un esclusivo feudo dei Savelli. Famiglia che si vantava di discendere dalle stesso Aventino, re degli Albani, al fianco del quale aveva combattuto contro Enea. Nel XIII secolo avevano preso stabile dimora, tra quelle mura turrite, anche i pontefici Onorio III e Onorio IV, Savelli entrambi. Poi Enrico VII di Lussemburgo, in odio ai potentissimi baroni, aveva fatto distruggere il loro Castello. Ne restano questi avanzi robusti, costruiti a tufelli, sormontati da merlature, segnati dagli stemmi.
Tutto qui
In compenso ci è rimasto il Clivio di Rocca Savella:CITAZIONECi sono alcuni posti magici a Roma dove sembra che il tempo si sia fermato, tra questi il Clivo di Rocca Savella che da Piazza di Bocca della Verità porta sino al Giardino degli Aranci.
Questi nomi che evocano atmosfere di dolcezza e serenità rimandano anche ai profumi di Roma che percepisce chi si lascia attrarre da una passeggiata lungo la strada che una volta portava al castello dei Crescenzi. La strada esisteva già dai tempi dell’Antica Roma quando si chiamava Clivius Capsarius perché vicino avevano le loro tabernae i guardaroba della terme di Sura; nell’alto medioevo prese il nome di Vicolo di Santa Sabina che ha mantenuto fino al secolo scorso.
Nel X secolo qui costruì la sua roccaforte la potente famiglia dei Crescenzi; il fortilizio cingeva tutto il colle arrivando fino a Via Marmorata, da cui si vedono ancora oggi i bastioni, e conteneva al suo interno anche le Basiliche di Santa Sabina e di Sant’Anselmo.
Era il Medioevo e le potenti famiglie romane dei Conti e degli Orsini spesso si scontravano con i Crescenzi, per questo motivo le dimore erano fortificate come dei veri e propri castelli.
Nel IX e X secolo il Castellum Crescentii ospitò gli imperatori sassoni Ottone I (880-912), Ottone II (936-961), Ottone III (980-1002) e Lotario di Suplimburgo incoronato in Laterano nel 1113.
Il fortilizio nel XIII secolo era divenuto dei Savelli, un ramo dei Crescenzi che proveniva da Monte Sabello nei pressi di Albano, che hanno dato il nome alla Rocca.
tutto qua. -
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Affaccio dal castello con Spina del Borgo nella seconda foto
fonte.