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Se avete un po' di tempo vi consiglio moltissimo questo dialogo tra Antonio Forcellino e Giovanni Botta sulla serie tv vs la vita reale di Leonardo. Fanno osservazioni molto puntuali (e spesso simili alle nostre) sulla fiction senza per forza parlarne male. Diciamo che hanno più pazienza di noi ecco 
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Non capisco perché Forcellino rimanga così impassibile, quasi sprezzante, di fronte agli elogi
Comunque, mi sento di ringraziarti Lau di averlo postato perché è stato molto stimolante, al di là di alcune cose con cui concordo mi ha permesso di definire meglio il mio pensiero o di forgiarlo ex novo. Il mio principale pensiero è forse banale, e si accoda in parte con quanto sostenuto da Forcellino: trovo immorale (ma non nel senso di pericoloso) non rispettare un giusto equilibrio di storia e finzione quando si realizza un prodotto su un personaggio realmente esistito. Lo trovo immorale nel senso di incoerente e irrispettoso del vissuto di tale personaggio, non pericoloso perché una tale visione presupporebbe una concezione dei telespettatori come individui disposti a beversi tutto in spregio all'idea consolidata che una fiction è una narrazione che presuppone, in più punti, elementi di finzione, per l'appunto. L'idea del "dopofiction" è carina tutto sommato, ma la trovo un po' svilente della possibilità di un approfondimento su altri canali, magari non mediatici, e mi riporta alla sopracitata concezione del pubblico come una massa ignorante cui dover inculcare nozioni. In conclusione: la fiction non è un documentario e in quanto tale non deve essere attendibile al 100%, ma se attinge al vissuto di un personaggio realmente esistito deve esserlo almeno al 50%.
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Sono contenta che ti sia piaciuto! Mi ha fatto pensare molto a cosa cerco in una storia ispirata a cose di cui leggo ed era molto confortante sentire che anche loro si lamentavano del fatto che tanto valeva non chiamarlo Leonardo
Una cosa che mi ha dato molto da pensare è l'idea che Caterina rischi di diventare la protagonista perché in effetti è così, è adorabile. Ma è un personaggio finto neanche troppo originale in una serie su LEONARDO, accidenti. Uno non dovrebbe neanche porsi l'idea che gli rubi la scena.
CITAZIONE In conclusione: la fiction non è un documentario e in quanto tale non deve essere attendibile al 100%, ma se attinge al vissuto di un personaggio realmente esistito deve esserlo almeno al 50%.
Alla fine la mia mente torna sempre a una cosa che ha detto Hilary Mantel dei suoi libri: non ha praticamente senso scrivere un romanzo storico se poi non vuoi che sia accurato, che si basi sul vissuto del suo personaggio. E sinceramente penso che valga la stessa cosa anche per le serie tv, anche se alle serie tv concedo mooolte più libertà che a un libro, anche di fiction. Alla fine vuoi riempire i vuoti lasciati dalle fonti, ma vuoi farlo in un modo che rispetti il personaggio.
E il rispetto del personaggio è la chiave. Mi ha fatto molto ridere la parte in cui hanno ricordato che quando Leonardo ebbe beghe con i fratelli intervenne un diplomatico per francese per dire ai fiorentini di spicciarsela presto, altro che carcere a Milano così come il paragone volutamente esagerato tra Leonardo ed Elton John, perché è molto pregnante e perché in effetti il Leonardo di cui ci parlano le fonti era Elton John rispetto a questo timidino preso per il naso da ogni bel ragazzo che incontra. Le serie biografiche che produciamo sembrano avere un problema a scrivere protagonisti che stiano bene con se stessi, non solo per quello che concerne la sfera sessuale ma anche ad esempio riguardo alle loro ambizioni. Ad esempio nell'ultimo episodio vediamo che Leonardo insiste per rimanere a Milano perché se non è un artista non sa cos'è (vabbè), ma che male c'era nel voler rimanere dove era rispettato e ben pagato?
Poi mi dispiace proprio per quanto riguarda Leonardo in particolare, perché non me lo immagino necessariamente come qualcuno di totalmente felice o risolto ma neanche come un perenne infelice, semplicemente come uno che sapeva stare al mondo ma risultava sfuggente (in più di un senso). Questa serie vuole svelare misteri sulla sua persona (peraltro inventandoseli) ma il bello della sua persona sono anche i misteri.
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CITAZIONE il Leonardo di cui ci parlano le fonti era Elton John rispetto a questo timidino preso per il naso da ogni bel ragazzo che incontra.
Ma seriamente. Stavo giustappunto rivedendo lo sceneggiato degli anni '70 con Leroy, insuperabilmente bello e carismatico. La cosa più triste dell'immagine data da Aidan Turner è che altrove ha interpretato personaggi anche di un certo spessore e con un certo fascino (vedasi Poldark), ma qui sembra costantemente in balia degli eventi e per nulla affascinante. Mi viene da pensare che sia una cosa proprio ricercata, o meglio, legata alla scrittura del personaggio perché altrimenti non ti spieghi una circostanza come questa.
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CITAZIONE Stavo giustappunto rivedendo lo sceneggiato degli anni '70 con Leroy, insuperabilmente bello e carismatico.
Pazzesco lui, mi dava proprio l'idea del Leonardo di cui avevo letto in Bramly. A volte anche Tom Riley aveva dei momenti in cui ti sembrava di scorgere quel poco di distacco, però ovviamente era impostato in maniera diversa in generale e gli mancava completamente il lato cortigiano, piacevole, che Leroy dava a vedere molto bene.
CITAZIONE La cosa più triste dell'immagine data da Aidan Turner è che altrove ha interpretato personaggi anche di un certo spessore e con un certo fascino (vedasi Poldark), ma qui sembra costantemente in balia degli eventi e per nulla affascinante.
Io l'ho visto in poche altre cose però ho guardato il suo intervento all'intervista di Bernabei e come Sharman mi ha intristito perché sembra personalmente molto affascinante ma costretto a interpretare una mezza chiavica nelle sequenze di Leonardo "anziano", come abbiamo notato certe volte, gli capita di rispecchiare di più l'artista come viene tramandato, ma sempre con quell'aria di ragazzino ferito e goffo.
CITAZIONE Mi viene da pensare che sia una cosa proprio ricercata, o meglio, legata alla scrittura del personaggio perché altrimenti non ti spieghi una circostanza come questa.
Ma secondo me sì. La cosa più vicina a un personaggio poco "ragazzino in balia degli eventi" che abbiano fatto finora era Cosimo adulto ma evidentemente lo vedevano come una cosa negativa. Invece per me era bello avere un personaggio che mi "nascondeva" qualcosa, anche se nel suo caso veniva un po' da menarlo per conto di Contessina
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CITAZIONE gli mancava completamente il lato cortigiano, piacevole, che Leroy dava a vedere molto bene.
Guarda, ieri sera mi sono incantata a rivedere la scena in cui Leonardo intrattiene la corte del Moro, con le dame e Bellincioni. Roba che pure la cazzatina della "corrispondenza d'amorosi sensi" tra Leonardo e la Gallerani non turbava minimamente e anzi, li ho anche mezzi shippati per dire come Leroy nei panni di Leonardo mi abbia completamente.
CITAZIONE sembra personalmente molto affascinante ma costretto a interpretare una mezza chiavica
Lui aveva davvero tutte le carte in regola per darci un buon Leonardo (bellezza, fascino, aria signorile, tendenza ad interpretare ruoli anche di un certo spessore)... che tristesse. 
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