Leonardo, recensioni

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    D’accordo che una fiction televisiva non debba essere un documentario e che dunque si ammettano elementi e stratagemmi che non rispecchiano la totale aderenza alla biografia in questo caso di Leonardo, ma dal racconto che si fa della sua vita nella nuova serie risulta una visione quasi completamente stravolta, e arricchita di dettagli poco credibili per l’epoca [...]. I suoi studi, la sua curiosità, il mettersi in gioco con continue invenzioni, le sue innovazioni sia dal punto di vista artistico che scientifico sembrano essere qui presenti ma offuscati da una ricostruzione del suo carattere che è peraltro totalmente arbitraria. Il presunto omicidio, la storia di Caterina da Cremona (personaggio di cui non si hanno fonti storiche) che corre parallela a quella di Leonardo, il dissidio con il padre, elementi fantastici come l’immagine di un corpo femminile nudo che spiega ali ampie e maestose e, dulcis in fundo, la maledizione che incombe su Leonardo fin da neonato nella culla, rivelata a sua madre dalla fattucchiera del paese: “disse che avrei distrutto tutto quello che amo”. Si chiude con questa rivelazione agli spettatori la prima serata dedicata a Leonardo da Vinci.

    Tutto finestre sull'arte

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    La nuova creatura di Frank Spotnitz, firmata insieme allo sceneggiatore di Sherlock Steve Thompson, ripropone gli stessi ingredienti che hanno fatto la fortuna de I Medici rendendola appetibile per un pubblico generalista e internazionale. Simile per toni e ambientazione al precedente lavoro, Leonardo si distingue essenzialmente per il fatto che, al centro della storia, stavolta vi è un unico protagonista. Tutti coloro che ruotano attorno al pittore, inventore e matematico, a esclusione forse di Caterina, sono inevitabilmente subordinati al personaggio interpretato da Aidan Turner. [...] Il Leonardo di Spotnitz e Thompson è sì un artista, ma è soprattutto un eroe romantico. Insicuro, emotivo, tormentato, fragile, la lettura di Leonardo che ci viene offerta dalla serie Rai è decisamente inedita. Origine primaria delle sofferenze e indecisioni di Leonardo è il trauma dell'abbandono da parte dei genitori (figlio illegittimo di un notaio, l'aspirante artista continua ad avere un rapporto conflittuale col padre anche da adulto) a cui va aggiunta una tensione continua e logorante verso la perfezione. La serie affronta coraggiosamente anche il tema dell'omosessualità di Leonardo aggiungendo un ulteriore livello di dramma, ma evitando di calcare troppo la mano sulla faccenda (dopotutto siamo sulla Rai in prima serata). Il tutto per plasmare una storia avvincente, emozionante, ma soprattutto emotivamente coinvolgente.

    movieplayer

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    Audace, ma non troppo, abbiamo scritto in apertura di questa recensione: il Leonardo di Raiuno è ben differente da quello che un’altra serie di qualche anno fa (Da Vinci’s Demons) aveva portato in tv ed in cui si giocava molto con i suoi lati oscuri. A prevalere, nella serie in onda da oggi, sono i lati chiari, rappresentati dal genio e dai valori dell’amicizia e del duro lavoro, pronti ad affrontare tormenti ed ossessioni ma senza mai venire meno. Un Leonardo che unisce e che sa che ora abbiamo più bisogno di questo che di altro.

    tvblog

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    Ma nonostante questo indubbio fil rouge rinascimentale, già dai primi episodi emergono due importantissime differenze tra Leonardo e I Medici. La prima consiste nella diversità delle ambientazioni: magnifiche, molto realistiche e all’aperto, quelle de I Medici, molto più mediocri e piene zeppe di computer grafiche quelle di Leonardo, che sono state realizzate principalmente in un grosso set creato appositamente a Formello, vicino Roma. La differenza è palpabile e non ci aspettiamo grandi cambiamenti nelle prossime settimane.

    Altro aspetto che differisce moltissimo rispetto alla consorella I Medici, è quello legato alla trama. Leonardo infatti non è esattamente una serie storica, ma piuttosto una serie che segue pedissequamente la vita di un importantissimo personaggio storico, Leonardo Da Vinci. Sembra una mera distinzione semantica, ma in realtà c’è una differenza enorme. In Leonardo il contesto storico è piuttosto trascurato e alcuni personaggi chiave nella sua vita e nella storia del Rinascimento, vengono totalmente omessi.

    [...] La parte artistica e autobiografica va meglio. E’ infatti da apprezzare lo sforzo degli autori di delineare in maniera credibile e non esagerata la complessa personalità del genio toscano, mai veramente carpita dalle fonti e piuttosto dedotta e decifrata tramite le sue opere. Ne esce un Leonardo tormentato, sempre alla ricerca della sua natura, come probabilmente l’artista era davvero. Molto ben descritta, a nostro giudizio, la vena artistica e creativa di Leonardo, che poneva moltissima enfasi sul realismo della pittura, sul racconto del verso e sullo studio dei fenomeni naturali come ispirazione delle sue creazioni sia in campo artistico che tecnologico.

    Dove invece gli sceneggiatori sono andato piuttosto oltre, è nella vicenda di Caterina da Cremona, interpretata dalla bravissima Matilda De Angelis. [...] Nulla in contrario all’invenzione di un personaggio storico che possa rappresentare un idealtipo, una sorta di fonte storica vivente che aiuti lo spettatore a capire lo spirito dell’epoca, anzi. Il problema è che questa storia dell’amicizia tra l’emancipata Caterina e il moderno Leonardo, entrambi scevri da qualsiasi convenzione sociale in materia sessuale, è troppo esagerata.

    In quasi due ore, metà delle scene sono occupate da Leonardo e questa Caterina che, a tratti, trasformano la serie in una sorta di neo romanzo rosa a cavallo tra amicizia uomo-donna, omosessualità e quant’altro.

    universalmovies

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    La linea tra realtà e finzione sarà infatti sempre molto sottile e le due si confonderanno e giocheranno con le emozioni degli spettatori per dare loro uno scorcio su un personaggio la cui vita è ancora, sotto molti aspetti, un mistero.
    A volte il risultato è particolarmente affascinante, a volte risulta quasi distraente.
    Nello specifico, il mistero della morte di Caterina è forse uno degli aspetti più deboli delle 2 puntate andate in onda, soprattutto se paragonato al modo in cui l’artista si rapporta alla persone ed alla sua arte. La sensazione è che non ci fosse affatto bisogno di inserire un elemento “crime” per rendere più stuzzicante l’esistenza dell’uomo, perché il nome stesso di Leonardo evoca già qualcosa di unico e anche volendo romanzare la sua storia ci sarebbero stati tutti gli elementi per farlo.

    badtaste
     
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    Raccontare un genio non è facile e se è vero che molte sue opere sono rimaste incompiute perché non erano all' altezza che Leonardo si era prefisso, si capisce perché la serie debba continuamente fare i conti con l' inadeguatezza. Ogni episodio è incentrato su un' opera del Maestro, in quel difficile compito di raffigurare la relazione tra vita e opera d' arte, e nel tentativo di umanizzarne la figura (la condizione di figlio illegittimo, l' omosessualità, l' invidia degli altri allievi, il rapporto con Caterina) a volte si partecipa empaticamente al mistero del processo creativo, a volte si scivola negli stilemi della soap.

    Il Corriere

    CITAZIONE
    Leonardo da Vinci come non lo abbiamo mai visto. E come non lo avremmo mai potuto neanche immaginare perché frutto di altrui immaginazione. Un Leonardo pop forse più vicino al gusto internazionale fatto di intrighi, crime e misteri. [...] Leonardo è un pretesto ma il difficile sta nel distinguere il confine tra verità e fantasia, un lavoro che il telespettatore medio di una tv generalista non dovrebbe essere chiamato a fare.

    La Stampa

    La fonte di entrambe le review è dagospia
     
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    Felicemente riporto una rece del Guardian, che non ha gradito:

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    ell, we all deserve a laugh right now, don’t we? So without further ado let me introduce you to Leonardo, the latest offering from Amazon Prime, which is terrible. It centres on Aidan “Poldark” Turner in another smock. He plays Leonardo da Vinci who was – have you heard? – a famous artist in Italy in the olden days. Thus, at Maestro Verrocchio’s School of Renaissance Painting ‘n’ That (“Maestro” being Italian for “Older painter about to be handed his testicoli by a student genius”) he can often be found gazing intently – more intently than all the other pupils – at canvases, tableaux and the scars on models’ backs.

    [...] All in all, it’s awful. The script is woeful. Half of the actors look absolutely stricken with horror and those who are giving it a good try – including the stalwart Turner – make you want to cry with compassion. The whole thing is paint by numbers and there are moments when all you can do is shake your head in disbelief that this kind of thing is still being made in the year of our Lord (that’s him, under John’s oil and beside the angels) 2021.

    Guardian

    CITAZIONE
    We’re in a boom time for historical drama that doesn’t stick to the rules of the genre - just look at success stories like The Favourite and The Great. Perhaps that’s why the show’s creators decided to shake things up. The end result, though, lacks cohesion - it feels more like a sketch than a masterpiece.

    Evening Standard

    CITAZIONE
    In what amounts to a stunning failure of perception and craft, however, the producers of Leonardo have somehow conspired to make an eight-part biopic of the 15th-century Italian polymath that is devoid of depth, realism or ingenuity. A life of momentous achievement, studded with remarkable feats of intelligence, guts and imagination, is reduced to the blandest of costume melodramas — a portrait of the artist as an insipid period piece.

    The Times

    CITAZIONE
    You could say that Leonardo is a coming-of-age tale, but it’s also a murder mystery, a love story, and a study of genius all in one. Like the man itself, it perhaps doesn’t quite know what it wants to be.

    RadioTimes
     
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2 replies since 24/3/2021, 17:08   104 views
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