Leonardo da Vinci, la mostra al Louvre

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    L’année 2019, cinquième centenaire de la mort de Léonard de Vinci en France, revêt une signification particulière pour le Louvre qui possède la plus importante collection au monde de peintures de Léonard ainsi que 22 dessins.

    Le musée trouve en cette année de commémoration l’occasion de rassembler autour des cinq tableaux essentiels qu’il conserve, à savoir la Vierge aux rochers, la Belle Ferronnière, la Joconde — qui reste dans la salle où elle est habituellement exposée —, le Saint Jean Baptiste et la Sainte Anne, la plus grande part possible des peintures de l’artiste, afin de les confronter à un large choix de dessins ainsi qu’à un ensemble, restreint mais significatif, de tableaux et de sculptures de l’environnement du maître.

    Cette rétrospective inédite de la carrière de peintre de Léonard permet de montrer combien il a mis la peinture au-dessus de tout et comment son enquête sur le monde, qu’il appelait « la science de la peinture », fut l’instrument de son art, dont l’ambition n’était rien moins que d’apporter la vie à ses tableaux.

    Aboutissement de plus de dix années de travail, qui ont vu notamment l'examen scientifique renouvelé des tableaux du Louvre et la restauration de trois d’entre eux, permettant de mieux comprendre sa pratique artistique et sa technique picturale, l’exposition clarifie également la biographie de Léonard en reprenant tous les documents d’archives. Elle dresse le portrait d’un homme et d’un artiste d’une extraordinaire liberté.

    L’expérience de réalité virtuelle En tête-à-tête avec la Joconde, réalisée en partenariat avec HTC Vive Arts, permettra au public d’interagir avec le tableau. Ainsi, les visiteurs auront l’occasion unique de s’immerger dans cette œuvre emblématique et de vivre une rencontre inoubliable.

    Commissaire(s) :

    Vincent Delieuvin, conservateur en chef du Patrimoine, département des Peintures, et Louis Frank, conservateur en chef du Patrimoine, département des Arts graphiques, musée du Louvre.

    Audioguide :
    Pour vous guider dans l'exposition, retrouvez dans l'audioguide du musée 22 commentaires d'oeuvres réalisés par les conservateurs du Louvre.

    Publications :

    Catalogue de l’exposition, sous la direction de Vincent Delieuvin et de Louis Frank. Coédition musée du Louvre éditions / Hazan. 480 pages, 380 illustrations environ.

    Les vies de Léonard par Vasari, par Louis Frank. Coédition musée du Louvre éditions / Hazan.
    Léonard2Vinci, par Stéphane Levallois. Coédition musée du Louvre éditions / Futuropolis. 96 pages (Bande-dessinée).
    Collection « Solo » La Joconde, par Cécile Scailliérez. Coédition musée du Louvre éditions / El Viso, 106 pages, 62 illustrations.
    Le Casting de Léonard, par Nathalie Vessié-Hodges. Coédition musée du Louvre éditions / Atelier du Poisson soluble, 56 pages, disponible également en anglais.
    Le Génie de Léonard : son œuvre, son histoire, son époque, par Patrick Jusseaux. Coédition musée du Louvre éditions Gallimard Jeunesse, 128 pages.
    Léonard de Vinci, maître de la Renaissance, par Gennaro Toscano. Coédition musée du Louvre éditions Hazan, 50 pages.

    louvre

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    CITAZIONE
    Ultimi ritocchi al Louvre di Parigi dove è tutto pronto per l'apertura, il 24 ottobre, della più grande mostra-evento mai organizzata su Leonardo da Vinci, per la quale il museo più visitato al mondo si aspetta un numero di presenze record, 7mila al giorno.

    La mostra viene presentata dai media francesi come "quasi impossibile, almeno quanto la Brexit", ironizza la stampa d'Oltralpe, facendo riferimento alla complessa organizzazione decennale che ha rischiato di naufragare a causa "della peggiore crisi diplomatica dalla Seconda Guerra mondiale tra Francia e Italia", in riferimento alle tensioni tra il presidente Emmanuel Macron e il governo di coalizione Lega Nord - Cinque Stelle.

    Oltre alle difficoltà diplomatiche, hanno gravato anche quelle tecniche e logistiche per ottenere opere cruciali dai più grandi musei del mondo, richieste almeno 4 anni fa. In tutto saranno riunite 120 opere prestate da altri musei francesi, dall'Italia, Germania, Gran Bretagna, Russia e Stati Uniti. C'è anche il tanto discusso e costosissimo Salvator Mundi, di cui non si conosce con certezza l'identità degli attuali proprietari, dopo il suo acquisto nel 2017 dal principe saudita Mohammed bin Salman. Come anche "L'Uomo vitruviano" - il fragile studio delle proporzioni del corpo umano - che dopo il recente via libera della giustizia italiana è arrivato da Venezia.

    La mostra è già considerata un evento record: è la più costosa mai organizzata in Francia ed è la prima volta che saranno riunite così tante opere di Leonardo, tra disegni, scritti, schizzi, manoscritti, sculture e dipinti. Fulcro dell'esposizione, allestita nella hall Napoleon - ingresso principale sotto la piramide - sono proprio i dipinti. Leonardo ne ha realizzati pochi, quelli rimasti sono 15/20 e in mostra dovrebbero essere 11, di cui 5 sono di proprietà del Louvre, che possiede anche 22 suoi disegni. I sei prestati sono "Madonna Benois" dall'Ermitage, "San Girolamo" dal Vaticano, "Ritratto di musico" dalla Pinacoteca Ambrosiana di Milano, "La Scapigliata" dalla Galleria Nazionale di Parma, e due versioni della "Madonna dei Fusi" (o dell'Aspo) di una collezione privata e dalla Galleria nazionale di Edimburgo. Grandi assenti, a causa della loro fragilità, le tre opere di proprietà della Galleria degli Uffizi di Firenze tra cui l'Annunciazione e La Dama con l'ermellino, giudicata talmente rappresentativa del Museo di Cracovia da non poter essere prestata.

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    Posso dirvi che ho visto con i miei occhi la folla in attesa di entrare alla mostra quindi è indubbio che stia avendo molto successo, tanto che il sito del Louvre è crashato nei primi giorni. Personalmente ci andrò a novembre e gennaio, poi vi farò sapere se anni di sforzi hanno prodotto un buon risultato.
     
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    Sono tornata oggi a vedere la mostra per la seconda volta, quindi ecco qualche riflessione:
    - l'organizzazione e la disposizione delle opere nelle varie sale sono veramente pensate benissimo, le opere celebri non sono tutte concentrate nello stesso posto ma ben distribuite, perciò nonostante ci sianomoltissimi visitatori (anche alle 9.15, subito dopo l'apertura del museo) si riesce comunque a muoversi senza problemi. La prima sala è dedicata alla giovinezza dell'artista, ci sono vari pezzi del Verrocchio e della sua bottega, qualche riflettografia (? spero di averlo tradotto bene dal francese) infrarossa e parecchi studi o bozzetti. La seconda è dedicata all'emancipazione dal Verrocchio: di nuovo vari studi e schizzi (tra cui il mio preferito, Bernardo Bandini de' Baroncelli impiccato), soprattuto dedicati all'Adorazione dei Magi, e opere terminate (più o meno XD) come il San Girolamo penitente e la Vergine della rocce. La Vergine delle rocce ha sempre una folla davanti, ma del resto anche quando è nella grande galerie è uno dei quadri intorno a cui i visitatori si accalcano. Ci sono anche il busto di Beatrice d'Este di Romano e la Belle Ferronière. La terza sala è tutta dedicata alla scienza perciò è piena di fogli e codici: ho visto l'Uomo vitruviano a ottobre ma non stavolta, perchè l'hanno già rispedito a Venezia per ragioni di conservazione, ma i pezzi sono tutti davvero interessanti, hanno ottenuto in prestito anche il codice Leicester, qualche pezzo della corona inglese e parecchi dei fogli dell'Institut de France. La quarta e ultima sala (tutte le sale sono grandi, non è che sia una mostra piccola) è secondo me la sala delle cose random, il Louvre ha sritto tutta una presentazione per spiegare cosa c'è dentro (sfumato, componimento inculto, i "vivants") però mi sembra semplicement la sala in cui hanno buttato la roba che non sapevano dove altro mettere. Ci sono i ritratti di Isabelle d'Este e di Cesare, studi e copie della battaglia di Anghiari, Leda, la Scapiliata, Sant'Anna, una copia del Salvator Mundi e San Giovanni Battista. Per ultimo hanno messo il ritratto di Leonardo di Melzi.
    - l'illuminazione è soffusa, presumo per preservare gli studi e i codici, però i singoli pezzi non sono in penombra e si vedono senza difficoltà; speravo la luce scarsa scoraggiasse i turisti dal fare foto in massa ma mi sbagliavo XD
    - come ha detto la mia amica "se non vi interessano i foglietti" allora non è la mostra per voi, la stragrande maggioranza dei pezzi sono foglietti. Ci sono anche tante foto agli infrarossi, che alla fine servono solo a distrarre i visitatori e a fare numero.
    - non ho provato l'audioguida perchè odio quel coso che mi parla nelle orecchie, ma in omaggio all'ingresso c'è un minicatalogo (senza immagini), in cui sono elencati e descritti tutti i pezzi esposti: è fatto davvero bene perchè oltre ai dati tecnici c'è anche una scheda esplicativa del contenuto dell'opera. Sinceramente è un ottimo souvenir se non si ha voglia di comprare il catalogo.
    -a proposito di catalogo, se lo trovate in giro ve lo consiglio, non è nemmeno molto costoso per essere un catalogo (35 euro).
     
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    Grazie per la descrizione/recensione Mary, io ormai dubito che riuscirò a vederla al netto di imponderabili miracoli quindi sto effettivamente considerando il catalogo. È un peccato perché sembra davvero bellissima ;_; apprezzo anche il pensiero del bigino gratuito, significa che al museo importa che uno non vada lì senza sapere cosa vede.
     
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4 replies since 23/10/2019, 16:04   111 views
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