Chiamami col tuo nome- André Aciman

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    Ho deciso (grazie al consenso di Dafne❤️) di aprire un topic sul libro "Chiamami col tuo nome" e sulla sua trasposizione cinematografica.

    Purtroppo non riesco ad inserire una foto ed una descrizione, scusate, sono un po' imbranata >_<


    CITAZIONE
    Vent'anni fa, un'estate in Riviera, una di quelle estati che segnano la vita per sempre. Elio ha diciassette anni, e per lui sono appena iniziate le vacanze nella splendida villa di famiglia nel Ponente ligure. Figlio di un professore universitario, musicista sensibile, decisamente colto per la sua età, il ragazzo aspetta come ogni anno "l'ospite dell'estate, l'ennesima scocciatura": uno studente in arrivo da New York per lavorare alla sua tesi di post dottorato. Ma Oliver, il giovane americano, conquista tutti con la sua bellezza e i modi disinvolti. Anche Elio ne è irretito. I due condividono, oltre alle origini ebraiche, molte passioni: discutono di film, libri, fanno passeggiate e corse in bici. E tra loro nasce un desiderio inesorabile quanto inatteso, vissuto fino in fondo, dalla sofferenza all'estasi. "Chiamami col tuo nome" è la storia di un paradiso scoperto e già perduto, una meditazione proustiana sul tempo e sul desiderio, una domanda che resta aperta finché Elio e Oliver si ritroveranno un giorno a confessare a se stessi che "questa cosa che quasi non fu mai ancora ci tenta".

    x

    Eccomi, finalmente mi sono decisa a mettere nero su bianco i miei pensieri su "Chiamami col tuo nome".
    "L'ospite dell'estate. L'ennesima scocciatura", con queste parole Oliver viene presentato al lettore, ed è anche ciò che pensa Elio, il protagonista, poco prima del suo arrivo... Se solo sapesse cosa sta per accadere! Ed è proprio l'ospite estivo che per sei lunghe settimane sarà al centro dei suoi pensieri e, in qualche modo, di quelli del lettore (magari per un periodo più breve, dipende quanto tempo ognuno impiega per leggere il romanzo, io l'ho divorato in tre giorni lol) perché l'autore ha la capacità di catapultarti letteralmente nella mente e nei pensieri del protagonista! Inizialmente, ho fatto un po' di fatica ad apprezzare questo stile perché non sono abituata, su diversi blog ho letto che Aciman ha preso spunto da Proust, e pare che questo "fiume incessante di pensieri" si chiami "flusso di coscienza", purtroppo nei miei studi liceali non ho mai incontrato Proust, quindi non posso esprimermi su questo argomento. Dopo il primo impatto, ho apprezzato sempre di più la scelta di aver adottato questo stile e non posso negare un mio piccolo sospetto: probabilmente lo scrittore ha deciso di utilizzarlo per far soffrire ancora di più noi poveri lettori :cry:.
    Il mio primo approccio al romanzo è stato un po' titubante: avevo visto il film pochi giorni prima e non volevo rimanere delusa, non volevo spezzare l'incanto del film, mi sono avvicinata alla prima pagina quasi in punta di piedi, con il cuore ancora scosso dalla brillante interpretazione di Timothée, dalla storia in generale e dall'ultima scena: non avrei immaginato che leggere i pensieri di Elio mi avrebbe lacerato ulteriormente il cuore. Mi sono immedesimata molto in Elio, nei suoi film mentali, nelle sue incertezze, nei suoi mille dubbi, ho letteralmente provato le sue stesse emozioni, ciò che provava prendeva vita in me, come se le parole fossero una sorta di filo conduttore, è un po' complicato da spiegare, spero di aver reso in minima parte l'idea, sono disponibile per qualsiasi chiarimento :). Aciman è riuscito davvero a toccare le corde più nascoste e profonde del mio cuore. Nel romanzo ci sono molti riferimenti artistici, mitologici e letterari (se riesco piano piano li inserirò tutti❤️) che ho apprezzato molto anche perché ho colto la palla al balzo per rispolverare le mie conoscenze su determinati argomenti,ogni occasione è buona per imparare/ripassare:D.
    Mentre leggevo, mi sono resa conto di una cosa:fondamentalmente non sappiamo nulla di Elio, le uniche informazioni in nostro possesso sono la sua età, il nome dei suoi genitori e sappiamo che ha una cultura parecchio vasta. Questo dettaglio mi ha fatto riflettere un po': in un passo del libro, ad un certo punto Oliver chiede ad Elio:"Come conosci tutte queste cose?" e lui ribatte:"Sono figlo di un docente universitario e sono cresciuto senza televisione, è naturale che sia così", secondo voi è possibile avere delle conoscenze simili a 17 anni? *si sente profondamente ignorante, sob*. Come dicevo, non abbiamo molte notizie su di lui:sappiamo che ha qualche amico che che ogni tanto esce la sera, anche se ho ben capito sono persone che il nostro protagonista vede soltanto durante la stagione estiva, che è parecchio timido, che legge molto, che adora trascrivere musica, suonare il piano e che parla diverse lingue (sì, è praticamente il ragazzo perfetto ed inesistente xD). Se mettiamo da parte tutto questo cosa rimane? Banalmente, mi sono posta domande del tipo:"Chi è Elio veramente?" oppure:"Ma questo ragazzo ozia tutto il giorno, non deve fare nessun compito delle vacanze? Che liceo frequenta?" probabilmente queste domande non avranno mai una risposta, chissà, magari un giorno troverò il coraggio di porle ad Aciman xD, mi piacerebbe saperne di più.
    In quest'opera l'estate viene descritta ed evocata in tutto il suo splendore attraverso le parole: il mare, i frutti, le PESCHEH, il canto delle cicale, l'odore del rosmarino... sembra quasi di sentire sulla pelle il calore del sole e di poter ascoltare il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli, e si sa, in estate succedono cose (le mie sono state sempre tristi e monotone <_<). La storia tra i due protagonisti potrebbe essere la classica 'scappatella estiva', il classico amore che si dimentica facilmente dopo la bella stagione, più avanti ci si rende conto che questa volta non sarà così *versa lacrime amare*. AVVISO⚠: da qui in poi ci saranno molti spoiler, non me ne vogliate😅.
    Dopo la loro separazione succedono molte cose: Elio inizia l'università in America, Oliver si sposa e mette su famiglia, e nonostante la lontananza, il tempo ed i lunghi anni di silenzio, il loro amore resterà lì, sospeso, quel:"La verità è che non sono sicuro di non riuscire a non provare niente. E se devo conoscere la tua famiglia preferirei non provare niente" pronunciato da Elio mi ha letteralmente spezzato il cuore, la loro chiacchierata nel bar dopo 15 anni davanti a due martini mentre ricordano che:"Ma questa cosa che non fu mai ancora ci tenta", la cartolina della collina di Monet che Oliver ha conservato nonostante lo scorrere del tempo, ecco, tutto questo è speciale❤️. Spesso sento gli adulti rimpiangere la loro gioventù, il loro primo amore, o un fidanzato particolarmente importante, ma tutte le persone che conosco lo dicono/pensano perché detestano la loro vita attuale, sono sicura che per Oliver ed Elio non è così, Aciman in questo è chiaro: i due hanno vissuto una sorta di 'vita parallela', non potendo tornare indietro o continuare a vivere la loro storia si sono adattati, sono andati avanti, ma ciò che li legava non si è mai dissolto. La scelta dell'autore di non inserire il lieto fine o il finale super tragico e drammatico ha reso questa storia più verosimile, l'ho apprezzata anche se mi ha spezzato il cuore. Concludo il mio papiro dicendo che a volte ho trovato i pensieri di Elio ripetitivi e che non ho apprezzato particolarmente la prima parte della mini vacanza romana (tutta la tiritera infinita della libreria e della cena con gli amici del poeta, per intenderci :wacko:), mentre ho amato i loro ultimi momenti nella capitale, la descrizione delle città deserta, del loro vagare un un'afosa notte d'estate mezzi ubriachi consci delle poche ore a disposizione prima dell'addio definitivo ed infine il bacio a Santa Maria dell'Anima💔. Rome ha reso magici e indelebili quegli istanti, ma vabbè, parliamo di una città particolare in cui tutto può succedere :3. Mi piacerebbe condividere con voi una frase che mi ha colpito profondamente:"Perché mentre versava il vino a sua moglie alla fine capivamo entrambi che lui era più di me di quanto non fossi mai stato io, perché tanti anni prima, quando a letto lui diventava me e io diventavo lui, Oliver era e sarebbe rimasto per sempre, anche molto dopo che ogni strada imboccata nella vita ci aveva cambiato, mio fratello, mio amico, mio padre, mio figlio, mio marito, il mio amante, me stesso (non vi ricorda una famoso passo dell'Iliade? :cry:). Nelle settimane in cui ci eravamo ritrovati insieme quell'estate, le nostre vite si erano a malapena toccate, eppure eravamo approdati sulla riva opposta, dove il tempo si ferma ed il cielo si congiunge con la terra e ci dà la nostra razione di ciò che ci appartiene per diritto divino fin dalla nascita. Facevamo finta di niente. Parlavamo di tutto fuorché di quello. Ma l'abbiamo sempre saputo, e che adesso non dicessimo nulla era un'ulteriore conferma. Avevamo trovato le stelle, tu ed io. E questo capita una volta sola nella vita"

    "Chiamami col tuo nome" è un romanzo di formazione, è uno di quei libri che assegnerei ad i miei alunni come lettura estiva, se solo fossi una professoressa, è un libro indimenticabile, struggente, incredibilmente disarmante, mi ha messo più volte all'angolo.

    P.S. Tutti vorrebbero dei genitori come quelli di Elio❤️

    Edited by ‚dafne - 23/11/2018, 21:27
     
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    Elise hai fatto bene ad aprire il topic XD ora ho poco tempo, ma appena posso ti rispondo articolando il mio pensiero ! Io per ora posso dire di essere una del team Oliver, pur riconoscendomi in Elio, non tanto come abitudini sociali o carattere, ma più che altro sull’espressione del sentimento adolescenziale dell’innamoramento, penso che Oliver sia quello che più ha perso è più ha sofferto. Aciman è stato realistico nel descrivere un personaggio completamente incatenato alle convenzioni sociali derivate dal suo ambiente (borghesia ebraica), Oliver cammina sempre sul filo del poter essere diverso ma del non potersi esprimere veramente, probabilmente è stato sé stesso solo in quell’estate con Elio.
     
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    Allora, esordisco dicendo che non sono arrivata in fondo al post perché mi sento ridicola ad ammetterlo ma ripensare al libro mi fa ancora un male cane e se leggo tutto mi metto a piangere XD sorry! Lo finirò in futuro, promesso! Per punti invece:

    CITAZIONE
    probabilmente lo scrittore ha deciso di utilizzarlo per far soffrire ancora di più noi poveri lettori

    È possibile, è SADICO. Ed è incredibile pensare a quanto sia sadico considerando la faccia simpatica che ha (non so se lo sai, ma compare anche nel film nel ruolo del più bassino della coppia omosessuale ospite per cena). Comunque il flusso di coscienza è una tecnica narrativa molto usata e a mio parere molto efficace, non sapevo nascesse con Proust (io l'ho studiata a proposito di altri autori) ma più o meno bene la usano in molti.
    Il fatto di CMBYN in particolare è che chiunque sia stato giovane e abbia un cuore DEVE rivedersi in Elio e lo stile di Aciman aiuta considerevolmente a farlo: non scherzo se dico che ho avuto momenti, anche giorni dopo aver letto il libro, in cui non riuscivo bene a ripensare a ricordi di Elio senza crederli miei per un attimo, e non è solo perché anch'io ho inevitabilmente avuto le mie cottarelle estive e i miei momenti di innamoramento che rasentava l'ossessione. Alcuni passaggi del libro semplicemente stregano.
    Com'è e come non è, ho letto vari libri che mi sono piaciuti molto, alcuni più di questo, ma nessuno mi ha fatto piangere quanto le sue ultime pagine. XD

    CITAZIONE
    Questo dettaglio mi ha fatto riflettere un po': in un passo del libro, ad un certo punto Oliver chiede ad Elio:"Come conosci tutte queste cose?" e lui ribatte:"Sono figlo di un docente universitario e sono cresciuto senza televisione, è naturale che sia così", secondo voi è possibile avere delle conoscenze simili a 17 anni? *si sente profondamente ignorante, sob*. Come dicevo, non abbiamo molte notizie su di lui:sappiamo che ha qualche amico che che ogni tanto esce la sera, anche se ho ben capito sono persone che il nostro protagonista vede soltanto durante la stagione estiva, che è parecchio timido, che legge molto, che adora trascrivere musica, suonare il piano e che parla diverse lingue (sì, è praticamente il ragazzo perfetto ed inesistente xD). Se mettiamo da parte tutto questo cosa rimane? Banalmente, mi sono posta domande del tipo:"Chi è Elio veramente?"

    Ne ho parlato varie volte con una di noialtre (Elisewyn), Elio effettivamente è un po' troppo. Però dobbiamo tener conto del fatto che negli anni '70 (perché lui doveva essere stato bambino in quella decade lì) se non si aveva la televisione doveva esserci davvero poco altro da fare che leggere e dedicarsi a un passatempo - nel suo caso il pianoforte - e se si dispone della biblioteca di un docente universitario le letture saranno di un certo tipo. Io ero bambina negli anni '90 e la televisione ce l'avevo eccome, eppure leggevo moltissimo: magari se anziché al ciclo di Anna dai Capelli Rossi e il resto del catalogo classici per l'infanzia mi fossi data ai filosofi sarei venuta su così xD detto ciò ripeto, Elio resta un pochettinino inverosimile. D'altronde è una mente singolare, cioè suppongo debba essere inteso così.
    Ciò detto, Aciman ha fatto notare in qualche intervista che sappiamo ancora meno di Elio nei capitoli finali: di Oliver si sa almeno che è sposato con figli, ma Elio che fa? Con chi sta, se sta con qualcuno? Forse è un espediente per concentrare il racconto sulla sua dimensione sentimentale, sottolineando quindi quanto totalizzante sia stata e in qualche modo sia ancora la passione per Oliver.

    CITAZIONE
    pur riconoscendomi in Elio, non tanto come abitudini sociali o carattere, ma più che altro sull’espressione del sentimento adolescenziale dell’innamoramento, penso che Oliver sia quello che più ha perso è più ha sofferto. Aciman è stato realistico nel descrivere un personaggio completamente incatenato alle convenzioni sociali derivate dal suo ambiente (borghesia ebraica), Oliver cammina sempre sul filo del poter essere diverso ma del non potersi esprimere veramente, probabilmente è stato sé stesso solo in quell’estate con Elio.

    Sono d'accordissimo! Personalmente, forse per età, trovo che ci si soffermi troppo poco su Oliver: è ancora più misterioso di Elio e credo che abbia persino sofferto di più, per giunta in silenzio, per giunta da solo. Ne sappiamo pochissime cose, e raramente da lui stesso. È una figura che mi fa una tristezza infinita e che nonostante appaia "risolta" probabilmente è quella con più problematiche di tutte, solo che proietta di sé un'immagine di sicumera che non esiste. Mi si spezza il cuore ogni volta che ripenso al passaggio in cui è il professore a dover suggerire che sia un timido o all'altro nel quale Elio realizza che i suoi sguardi "di odio" erano in realtà pieni di incertezza, E NON FATEMI COMINCIARE su quando dice ad Elio che, comunque finisca, lui soffrirà comunque. Nel libro è lievemente diverso, ma nel film mi viene da uccidermi ogni volta che arrivo alla battuta "of course you don't know": Oliver assume, e in una certa misura ha ragione, che Elio stia esplorando la propria sessualità, la vita, le persone, e che in ogni caso avrà un sistema di sostegno nella sua famiglia (tanto diversa dal suo, di padre, che lo manderebbe in cura). Elio sta appena iniziando a vivere, per Oliver invece quella è con ogni probabilità l'ultima estate in cui sarà libero o persino pienamente se stesso. È una figura schiacciata da aspettative, doveri, convenzioni, persino bugie, e anni dopo se ne esce con la teoria della vita (non ricordo il termine esatto) "parallela" che francamente mi sembra solo un modo soft che si è dato per ragionare su quello che ha dovuto lasciare. Mi trasmette un dolore insopportabile.

    Chiudo dicendo che qualche mese fa ho ripreso in mano Il giardino dei Finzi Contini e ho trovato che Aciman dovesse necessariamente essersi ispirato anche a quello: non stilisticamente, ma per alcune tematiche/la cornice e persino un passaggio molto popolare (il discorso del padre, insomma). E poi Aciman è ebreo, quindi è molto probabile che l'abbia letto. @ Elise se per caso volessi usarlo come spunto di lettura =)

    PS: Se poi vuoi piangere ancora un po' c'è La canzone di Achille.
    PPS: Non devi chiedermi il consenso di fare nulla <3 ho aggiunto copertina e descrizione!

    Edited by ‚dafne - 23/11/2018, 21:28
     
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    "Ciò detto, Aciman ha fatto notare in qualche intervista che sappiamo ancora meno di Elio nei capitoli finali: di Oliver si sa almeno che è sposato con figli, ma Elio che fa? Con chi sta, se sta con qualcuno? Forse è un espediente per concentrare il racconto sulla sua dimensione sentimentale, sottolineando quindi quanto totalizzante sia stata e in qualche modo sia ancora la passione per Oliver."

    Concordo pienamente. In effetti nella parte finale non sappiamo niente di niente su di lui, conosciamo solamente i sentimenti che prova nei confronti di Oliver. Devo ammettere che anche in questo caso mi sono posta un po' di domande sulla sua carriera universitaria e lavorativa xD.


    "Sono d'accordissimo! Personalmente, forse per età, trovo che ci si soffermi troppo poco su Oliver: è ancora più misterioso di Elio e credo che abbia persino sofferto di più, per giunta in silenzio, per giunta da solo. Ne sappiamo pochissime cose, e raramente da lui stesso. È una figura che mi fa una tristezza infinita e che nonostante appaia "risolta" probabilmente è quella con più problematiche di tutte, solo che proietta di sé un'immagine di sicumera che non esiste. Mi si spezza il cuore ogni volta che ripenso al passaggio in cui è il professore a dover suggerire che sia un timido o all'altro nel quale Elio realizza che i suoi sguardi "di odio" erano in realtà pieni di incertezza, E NON FATEMI COMINCIARE su quando dice ad Elio che, comunque finisca, lui soffrirà comunque. Nel libro è lievemente diverso, ma nel film mi viene da uccidermi ogni volta che arrivo alla battuta "of course you don't know": Oliver assume, e in una certa misura ha ragione, che Elio stia esplorando la propria sessualità, la vita, le persone, e che in ogni caso avrà un sistema di sostegno nella sua famiglia (tanto diversa dal suo, di padre, che lo manderebbe in cura). Elio sta appena iniziando a vivere, per Oliver invece quella è con ogni probabilità l'ultima estate in cui sarà libero o persino pienamente se stesso. È una figura schiacciata da aspettative, doveri, convenzioni, persino bugie, e anni dopo se ne esce con la teoria della vita (non ricordo il termine esatto) "parallela" che francamente mi sembra solo un modo soft che si è dato per ragionare su quello che ha dovuto lasciare. Mi trasmette un dolore insopportabile."

    Intanto, vi ringrazio per aver risposto a questo topic❤️, scambiare le mie opinioni con voi è sempre un piacere, nonché un grande arricchimento. Onestamente, non mi sono soffermata molto su Oliver, in questo sono stata un po' superficiale, forse non l'ho fatto perché mi sono lasciata trasportare in modo esagerato dai pensieri di Elio, quindi grazie per avermi fatto notare un simile particolare 💕. Dopo aver letto le vostre risposte, ho avuto i brividi lungo la schiena ed ho iniziato letteralmente a tremare... aaaah, la magia della lettura! Mi sono presa un paio di giorni per riflettere su ciò che avete scritto e non posso far altro che ripetere tutto quello che avete analizzato. Lau, quando ho letto "Per Oliver quella è con ogni probabilità l'ultima estate in cui sarà libero o persino pienamente se stesso" ho avuto un tuffo al cuore! Non possiamo neanche immaginare la sua sofferenza😭. Questi pensieri mi hanno portata ad una riflessione e, inevitabilmente, a fare un parallelismo: nonostante siano passati un bel po' di anni, la situazione non è cambiata molto (spero possa cambiare il prima possibile): Oliver è schiacciato dalle aspettative dei suoi genitori, si sente oppresso dalla società, e al giorno d'oggi ci sono ancora molti Oliver, purtroppo. Qui la mia riflessione ha preso due strade diverse:1) Ci sono molti giovani che sono in qualche modo vessati dai genitori i quali desiderano il classico figlio perfetto e fanno di tutto affinché il loro pargolo possa eccellere in ogni ambito della vita senza rendersi conto che ogni essere umano è speciale per come è, con i suoi pregi ed i suoi difetti, con i suoi fallimenti e con le sue piccole o grandi vittorie, con o senza grandi carriere e non capiscono che adottando questo comportamento non fanno altro che danneggiare il futuro adulto.

    2) Molte famiglie continuano ad essere fortemente omofobe (vuoi per motivi religiosi, vuoi per motivi etici, vuoi perché son scemi xD) e per loro avere un figlio o una figlia omosessuale sarebbe una disgrazia, questo spinge molti giovani a nascondere la propria sessualità ed a nascondersi dietro ad una 'persona non vera' pur di sentirsi 'normali' ed accettati, e mi pare che il caso di Oliver sia simile. Aggiungo che qualunque sia il motivo, per me un comportamento simile è inaccettabile. Mi scuso se mi sto dilungando o se sto andando fuori tema o se sto toccando argomenti che non possono essere trattati nel forum (ipotizzo), ma credo sia importante condividere con voi ogni pensiero riguardante questo libro e penso anche che se la lettura di questo romanzo ha suscitato in me diverse riflessioni, beh, l'autore ha svolto egregiamente il suo lavoro! Avrei altro da aggiungere, ma non vorrei tediarvi, se volete più tardi continuo.

    "Chiudo dicendo che qualche mese fa ho ripreso in mano Il giardino dei Finzi Contini e ho trovato che Aciman dovesse necessariamente essersi ispirato anche a quello: non stilisticamente, ma per alcune tematiche/la cornice e persino un passaggio molto popolare (il discorso del padre, insomma). E poi Aciman è ebreo, quindi è molto probabile che l'abbia letto. @ Elise se per caso volessi usarlo come spunto di lettura =)"

    L'ho recuperato dalla libreria di casa, l'ho iniziato ieri, grazie per il consiglio💕.

    "PS: Se poi vuoi piangere ancora un po' c'è La canzone di Achille."

    Ho iniziato anche questo xD, lo sto utilizzando come scusa per migliorare il mio livello di inglese, mi sembra fattibile, però non riesco a leggere più di una pagina al giorno perché devo cercare molti termini sul dizionario e ci metto un secolo 🙄.

    (Scusate le virgolette, non riesco a citare -.-)

    Ne approfitto per fare una piccola riflessione sulla trasposizione cinematografica, dato che un giorno fa questo piccolo capolavoro ha spento la prima candelina, ovvero un anno fa si trovava per la prima volta sui grandi schermi dei cinema di New York xD.
    Allora, ho conosciuto CMBYN proprio grazie al film, un po' di mesi fa ne avevo sentito parlare al tg, ma per diverse ragioni non ero riuscita ad andare al cinema. In un noioso pomeriggio di pioggia (sì, è successa una cosa simile anche con i Borgia <3), ho acceso la tv e sono andata nella sezione "scelti per te" di Sky cinema e niente, tra le varie proposte ho notato "Chiamami col tuo nome", ho ricordato le mie buone intenzioni e ho deciso di dargli una possibilità. È inutile che vi racconti di come il mio cuore abbia iniziato a battere appena la telecamera si è fermata su Timothée xD, è stato amore a prima vista! Dopo qualche giorno ho rivisto il film in lingua originale perché non avevo pianto abbastanza lol e ho avuto modo di fare ulteriori considerazioni e dei piccoli parallelismi con il libro. La scelta di Guadagnino di girare il film in più lingue mi ha spiazzata e mi ha trovato in parte d'accordo in parte no: da un lato in questo modo si evince il multilinguismo della famiglia, dettaglio che non è emerge con il doppiaggio in italiano, dall'altro può risultare fastidioso per chi non conosce il francese (io l'ho guardato in inglese con i sub eng e quando c'erano le scene in francese non sapevo se prestare ascolto alle voci degli attori o se leggete i sottotitoli in inglese, è stato un po' imbarazzante ahah :D) o per gli inglesi che non conoscono l'italiano e/o il francese,spero che nei paesi anglofoni abbiano messo i sottotitoli durante le scene in altre lingue. Detto questo, ho notato che quando la famiglia Perlman era riunita ed Oliver era assente spesso e volentieri le battute che si scambiavano tra di loro erano in italiano, questo mi ha indotto a pensare anche una cosa tipo:"Magari parlano in inglese in presenza di Oliver perché lui è americano e magari non conosce l'italiano", ma queste sono supposizioni del tutto irrilevanti😂, comunque, nonostante l'impegno degli attori, le loro origini erano palesi, volenti o nolenti, non sembravano minimamente italiani xD.
    Chiedo perdono, sono stanca e sto per andare a dormire, domani concludo la mia analisi. :rolleyes:

    Edited by ElisaGranger - 25/11/2018, 21:45
     
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    Sul fatto dell’omosessualità è ovviamente inaccettabile che nel 2018 ci siano ancora persone che la vedono come una colpa, una malattia o chissà quale peccato, eppure soprattutto in ambito religioso la faccenda è immensamente complessa. I genitori di Oliver non provengono dallo stesso background di quelli di Elio, non sono artisti o intellettuali e non vivono nell’atmosfera di New York (una città per certi versi rivoluzionaria a partire dagli anni ‘80 per quanto riguarda la questione omosessuale), per questo è comprensibile che non gli passi neanche per il cervello di accettare un omosessuale in casa, in più Oliver è profondamente radicato alle sue radici ebraiche (nel libro c’è tutta la questione della stella di Davide che per esempio Elio non sente come propria, perché i suoi non lo hanno mai educato alla sfera religiosa o anche culturale dell’ebraismo) e le comunità ortodosse, sioniste o meno, non accettano l’omosessualità se non come una malattia (su questo tema consiglio la lettura del libro Disobedience da cui è stato tratto in film molto bello proprio questo anno) perciò a mio avviso Oliver e tanti come lui non solo non sarebbero accettati dalla propria sfera sociale di appartenenza, ma loro stessi non accettano quello che sono. Il fatto stesso che Oliver sia insicuro, timido, ancora più di Elio riguardo a certe questioni come il sesso o i sentimenti ci fa intendere che non è abituato a dare sfogo alla sua omosessualità e non solo nell’atto sessuale, ma anche in quello sentimentale. L’impressione è che a volte Elio sia quello forte, Elio sia più coraggioso di Oliver, che non abbia paura di affrontare niente perché non si sente mai sbagliato, non ha mai remore morali, credo che mai nel libro così come nel film Elio si faccia il problema che a piacergli sia un maschio invece che una femmina, anzi accoglie questo sentimento e le pulsioni che ne derivano con molta libertà lasciandosi trasportare dal sentimento. Questo è meraviglioso ed anche invidiabile, ma davvero sono in pochissimi che possono permetterselo. Elio rimane quindi un personaggio a volte inverosimile sia per il suo stile di vita, sia per le sue capacità, sia per la libertà emotiva che sfoggia a sedici anni.
    Sul fatto dell’italiano nel film, ho apprezzato comunque la dizione di Timothee che ha provato anche con buoni risultati ad apparire naturale quando parla con Matilde in cucina oppure con alcuni amici della famiglia a cena, ora non ricordo, ma è evidente che parlare totalmente in italiano non sarebbe stato possibile, del resto credo che anche nel libro spesso si passasse a parlare inglese poi francese poi italiano, tanto che io rimanevo un po’ allibita perché da qua si notava quel clima radical chic per ricorrere ad una espressione forse abusata, ma sicuramente calzante per quanto concerne la famiglia Perlman.

    Edited by Elisewyn - 26/11/2018, 21:45
     
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    Sul fatto dell’omosessualità è ovviamente inaccettabile che nel 2018 ci siano ancora persone che la vedono come una colpa, una malattia o chissà quale peccato, eppure soprattutto in ambito religioso la faccenda è immensamente complessa. I genitori di Oliver non provengono dallo stesso background di quelli di Elio, non sono artisti o intellettuali e non vivono nell’atmosfera di New York (una città per certi versi rivoluzionaria a partire dagli anni ‘80 per quanto riguarda la questione omosessuale), per questo è comprensibile che non gli passi neanche per il cervello di accettare un omosessuale in casa, in più Oliver è profondamente radicato alle sue radici ebraiche (nel libro c’è tutta la questione della stella di Davide che per esempio Elio non sente come propria, perché i suoi non lo hanno mai educato alla sfera religiosa o anche culturale dell’ebraismo) e le comunità ortodosse, sioniste o meno, non accettano l’omosessualità se non come una malattia (su questo tema consiglio la lettura del libro Disobedience da cui è stato tratto in film molto bello proprio questo anno) perciò a mio avviso Oliver e tanti come lui non solo non sarebbero accettati dalla propria sfera sociale di appartenenza, ma loro stessi non accettano quello che sono. Il fatto stesso che Oliver sia insicuro, timido, ancora più di Elio riguardo a certe questioni come il sesso o i sentimenti ci fa intendere che non è abituato a dare sfogo alla sua omosessualità e non solo nell’atto sessuale, ma anche in quello sentimentale. L’impressione è che a volte Elio sia quello forte

    ^^^ This this this. C'è molto dietro quell'ostentazione della stella di David, fa parte del complesso delle cose che Oliver sfoggia per dare un'impressione di sicurezza e fiducia in sé ma dovrebbe anche fungere da spia del suo mondo. Purtroppo credo che questo sia scontato dal pov di Aciman, che è ebreo e negli anni '80 ci ha vissuto e credo sia pure come minimo bisessuale considerando quel che leggo tbh, ma diventa difficile coglierlo se non si ha una certa conoscenza del suo background.

    CITAZIONE
    credo che mai nel libro così come nel film Elio si faccia il problema che a piacergli sia un maschio invece che una femmina, anzi accoglie questo sentimento e le pulsioni che ne derivano con molta libertà lasciandosi trasportare dal sentimento. Questo è meraviglioso ed anche invidiabile, ma davvero sono in pochissimi che possono permetterselo.

    Esatto, Elio è infinitamente privilegiato in molti sensi e questo non è uno dei meno importanti. È sicuramente piacevole leggere una storia in cui uno non vuole buttarsi dalla finestra per il fatto di essere attratto dal suo stesso sesso ma troppa gente sembra non fare caso alla battuta di Oliver: sei fortunato, mio padre mi manderebbe in cura. Mi sorprende che persino Guadagnino e il cast dicano spesso che non c'è alcun ostacolo omofob(ic)o tra Elio e Oliver perché è chiaro come il sole che c'è, altrimenti Oliver sarebbe rimasto o comunque non si sarebbe sposato. Potremmo semmai dire che è off screen e non viene incarnato da un personaggio in particolare, ma c'è.

    CITAZIONE
    La scelta di Guadagnino di girare il film in più lingue mi ha spiazzata e mi ha trovato in parte d'accordo in parte no: da un lato in questo modo si evince il multilinguismo della famiglia, dettaglio che non è emerge con il doppiaggio in italiano, dall'altro può risultare fastidioso per chi non conosce il francese

    CITAZIONE
    del resto credo che anche nel libro spesso si passasse a parlare inglese poi francese poi italiano, tanto che io rimanevo un po’ allibita perché da qua si notava quel clima radical chic per ricorrere ad una espressione forse abusata, ma sicuramente calzante per quanto concerne la famiglia Perlman

    Diciamo che nello scegliere Chalamet Guadagnino s'è legato le mani perché lui è franco-americano e non avrebbe mai potuto sostenere tutto un film in italiano, quindi hanno reso la madre di Elio italo-francese in modo da rendere il francese parte della famiglia. Fin qui ci starebbe pure, ma il fatto che persino per Marzia e l'altra tipa siano state scritturate delle francesi mi ha fatto, in tutta franchezza, girare le palle: a quel punto lì non è più necessità ma snobismo purissimo. Credo che gli unici italiani del cast fossero gli attendenti di casa e gli ospiti mezzi esaltati contro il compromesso storico, che per una storia ambientata in italia fa un po' ridere se non ci fosse da piangere. Nel libro i Perlman sono italo-americani anche se parlano un sacco di lingue (Elio sa anche il tedesco così random), sta di fatto che quando non parlano con Oliver si parlano in italiano e viene anche fatto capire che la mamma di Elio parla inglese con un accento italiano ("che muvi star!").

    CITAZIONE
    Mi scuso se mi sto dilungando o se sto andando fuori tema o se sto toccando argomenti che non possono essere trattati nel forum (ipotizzo), ma credo sia importante condividere con voi ogni pensiero riguardante questo libro e penso anche che se la lettura di questo romanzo ha suscitato in me diverse riflessioni, beh, l'autore ha svolto egregiamente il suo lavoro! Avrei altro da aggiungere, ma non vorrei tediarvi, se volete più tardi continuo.

    Non c'è niente di cui non possiamo parlare, scrivi pure tutto quello che vuoi!
    Sarà banale dirlo ma credo che l'unica via con un figlio/parente/amico omosessuale sia accettarlo, e persino accettarlo mi sembra un verbo troppo forte perché io non sono nessuno per "concedere benignamente" la mia approvazione manco avessi chissà che autorità morale o superiorità in genere. Alla fine della fiera a ognuno piace quel che gli piace, non dipende da nessuno e non dovrebbero essere affari di nessuno. Purtroppo alcune religioni hanno assegnato all'omosessualità la connotazione del male e probabilmente ci vorranno decenni se non secoli per far sì che si succedano abbastanza generazioni da far cessare questa cosa senza senso.

    CITAZIONE
    Non possiamo neanche immaginare la sua sofferenza😭

    Mi sposto anch'io un attimo sul film: mesi fa ho letto una bellissima analisi che si fermava ad osservare alcuni atteggiamenti di Oliver nella pellicola, ad esempio alle cascate lui resta più indietro di Elio, sia perché più vecchio e quindi meno "energico" sia perché molto più impegnato di Elio a guardarsi attorno e godersi quel momento, quella vista. Sono piccole cose che sono contenta abbiano incluso perché aiutano a capire il personaggio, altrimenti un po' troppo misterioso. Ammetto che alla mia prima visione mi ero fatta l'idea che Oliver fosse un po' stronzo, e ho dovuto rivedere il tutto per capire che mi sbagliavo di grosso. Un altro momento che trovo significativo sta nella regia della scena in cui Elio ed Oli parlano della principessa dell'Heptaméron: con la telecamera fissa sul viso di Hammer notiamo benissimo che Oliver sta riflettendo sul tacere o "morire", e chiedendo se il cavaliere parli è genuinamente curioso in un modo che c'entra poco col cavaliere stesso. Quando Elio dice che no, non riesce, Oliver si rimette la "maschera" e risponde con una battuta ("figures, he's French"). E poi c'è una delle scene in cui mi fa più tenerezza, quella a bordopiscina in cui è talmente toccato dalla gentilezza di Elio che non ha idea di come reagire o dove nascondersi e si butta in acqua. O almeno sono personalmente convinta che lo faccia per quello.
    Ma poi scusate, vogliamo parlare del fatto che quando Elio pensava che si stesse portando a letto mezza pianura Padana Oliver invece era FUORI A PENSARE DA SOLO?
     
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    Qualcuno ha già letto Find Me? Perché avrei cose da dire. xD
     
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