Lingue e dialetti

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  1. Davide Stefani
     
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    ho una domanda da fare...
    ovviamente tra un inglese e un intelaino nelle conversazioni ufficiali usavano interpreti...
    ma dopo il matrimonio,se una moglie francese e un marito italiano erano soli,in che lingua si parlavano?? O.o
    mi vien da dire latino,ma Dante Alighieri c'era già stato...
     
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    Penso che contassero sul fatto che un italiano colto sapesse parlare francese, mentre non so se all'estero si studiasse italiano... Però, parrà brutale, dubito che la barriera linguistica fosse un fattore molto considerato; in fondo per fare quello che dovevano fare non dovevano parlare ùù ricordo che Anna di Cleves non spiccicava parola d'inglese quando ha sposato Enrico VIII beh sappiamo com'è finita
     
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  3. Davide Stefani
     
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    dq usto ne deduco che hai visto anche i Tudors scandali a corte, visto che è una delle mie serie preferite *v*
    ecco un presente per te in merito :3

     
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    E come no, visto e adorato con tutto il codazzo di biografie del caso <3
    Comunque mi pare di aver letto che Cesare (esempio a caso XD) parlasse un francese perfetto già prima di andare in Francia, quindi l'aveva sicuramente studiato. Non ricordo invece di aver mai letto se Charlotte d'Albret parlasse italiano, però dal momento che Cesare conosceva la sua lingua si vede che erano a posto così!
     
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  5. MerythGreen
     
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    Ciao a tutti! Sto scrivendo una storia ambientata nell'Italia di fine '400 e pur documentandomi il più possibile ho un problema che mi rode: la lingua. I protagonisti della mia storia dovrebbero viaggiare attraverso alcune regioni ma allora ognuna aveva un dialetto diverso, quindi come facevano i popolani di diverse località a capirsi?
     
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    Ciao Meryth! Non sono una dialettologa ma posso dirti che nel 1400 i dialetti italiani erano ancora in fase di formazione e non strutturati come oggi. La conformazione presa dai dialetti cosí diversificata risale a dopo il 600/700, è quindi probabile che si capissero tutti senza troppissmi problemi. Inoltre fra persone di un certo rango e in ambiente ecclesiastico/universitario si parlava latino ed era molto raro che i popolani viaggiassero fra i vari ducati per i pesantissimi dazi doganali che certi posti avevano (questo è particolarmente vero all'inizio del 300, ma forse nel rinascimento erano tutti più scialli? Qualcuno ne sa di più?).
     
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    Ciao MerythGreen, in bocca al lupo per la tua storia. Per "netiquette" sarebbe carino se ti presentassi aprendo una discussione qui.

    Da quel poco che ho capito dello stato dei dialetti nel '400, proprio come diceva Irene erano un "abbozzo" di quelli che conosciamo ed anche se Sanudo e un funzionario aragonese potevano avere difficoltà a capirsi probabilmente sarebbe una difficoltà non troppo diversa da quella che avrebbero oggi qualunque veneziano e napoletano che parlassero i rispettivi dialetti. Il "trucco" per i ceti popolari era nel fatto che tendevano a restare nel proprio luogo di origine.
     
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6 replies since 3/7/2014, 08:21   76 views
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