CITAZIONE
Il Campidoglio (g. 1) divenne dunque la sede del potere politico del co-mune, la sede dei tribunali, il luogo della giustizia esemplare, dove si eseguiva-no condanne capitali e altre forme di pena. Inoltre, ai piedi del colle e lungola via che si arrampicava verso la cima aveva luogo – ogni sabato – il mercatopiù importante della città3. Di sabato tutti gli artigiani che avevano le loro botteghe nei vari rioni cittadini erano obbligati a tenerle chiuse, sia perché laconcorrenza con il mercato andava evitata, sia perché si trattava comunque de-gli stessi artigiani che portavano o mandavano le proprie merci al mercato delCampidoglio. L’esistenza sul colle di un importante polo religioso, la chiesa diS. Maria in Aracoeli, completava il carattere multifunzionale del Campidoglioe lo rendeva simile alle piazze principali delle altre città comunali dell’Italiacentro-settentrionale
4.
[...] I monumenti antichi, per lo più in rovina, avevano perduto le lorofunzioni originarie; nella zona dei Fori pascolavano gli animali e ogni giovedì(certamente in età comunale, ma con ogni probabilità anche in precedenza) vi si svolgeva il mercato del bestiame (g. 4). Quando iniziò la rinascita dellacittà, tra XI e XII secolo, Roma si trovò dunque ad avere un territorio urbanomolto particolare; la successiva espansione dell’abitato dovette tenerne conto,riadattando alle nuove esigenze quel che restava delle strade, degli edici, deiteatri e dei templi antichi.Poiché Roma, come si è detto, non riuscì mai ad emarginare completamente il vescovo dal governo della città, la coesistenza del governo comunalee di quello papale durò – con equilibri alterni a favore dell’uno o dell’altro– no all’età moderna. L’inuenza politica che ciascuno dei due governi ebbesulla città trova un parallelo nella capacità di attrarre le funzioni economichee lo sviluppo urbano verso le rispettive sedi operative e simboliche. In realtà,nonostante i papi risiedessero, insieme ai loro organi di governo, per lo piùnel palazzo del Laterano (no a Niccolò V, che stabilì la propria residenza in Vaticano alla metà del XV secolo), durante tutto il Medioevo, e in maniera piùnetta a partire dal XII secolo, il più forte polo di attrazione va riconosciuto– come hanno dimostrato gli studi di Richard Krautheimer – in S. Pietro, la più importante mèta del pellegrinaggio cristiano. Tale attrazione è con ogni probabilità la ragione principale dell’intenso sviluppo urbano dell’ansa delTevere, ovvero dell’area compresa tra il Campidoglio e ponte Sant’Angelo (viad’accesso obbligata al Vaticano), con i suoi centri più vitali lungo la via Mercato ria e in Campo de’ Fiori (g. 5).
[...]Lungo la “via Florida-Mercatoria” (corrispondente all’attuale percorso cheda ponte S. Angelo si snoda attraverso via del Pellegrino, Campo de’ Fiori, viadei Giubbonari e S. Angelo in Pescheria per giungere al Campidoglio)
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pullu-lavano le botteghe degli artigiani (oreci, merciai, speziali
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, armaioli, calzolaie pellimantelli, librai e tipogra), i fondaci dei mercanti, i banchi di prestito, leosterie, e si incontravano i principali mercati della città (gg. 6 e 7). Erano luo-ghi in cui regnavano l’abbondanza e l’intraprendenza economica, dove circo-lava molto denaro e si potevano acquistare merci pregiate, capaci di soddisfarele esigenze più diverse e i gusti più rafnati. Lo sviluppo vorticoso del mercatoromano si vericò, in sostanza, di pari passo con la crescita d’importanza dellacittà come sede stabile della corte papale e delle numerose corti cardinalizie