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CITAZIONE ROMA, 24 NOV - La maggior parte dei teenager non è in grado di distinguere una notizia vera da una falsa sui social, e tende a credere anche a quelle postate da inserzionisti pubblicitari. Lo afferma un rapporto pubblicato dall'università di Stanford sul proprio sito, basato su quasi ottomila studenti delle superiori e dei primi anni di università. Lo studio, spiega l'autore principale, Sam Wineburg, in un comunicato, era focalizzato su la capacità di analizzare le news lette sui siti, sui 'feed' di Twitter e Facebook, sui commenti dei lettori di forum ma anche su post e foto di blog privati. Dalla ricerca è emerso ad esempio che l'82% degli studenti non è in grado di distinguere tra una vera notizia e un contenuto sponsorizzato, mentre il 40% ha legato automaticamente una foto di un cerbiatto con malformazioni a una notizia su Fukushima, anche se nell'immagine non c'era nessun accenno a dove fosse stata scattata. Più di due terzi degli intervistati non ha trovato nessun motivo di dubitare di un post scritto da un dirigente bancario che affermava che i giovani hanno bisogno di piani finanziari, mentre solo un quarto del campione è stato in grado di distinguere il vero profilo Facebook di Fox News da uno fittizio. "Molte persone pensano che poichè i giovani sanno usare i social media sono egualmente bravi a giudicare quello che c'è scritto - afferma Wineburg - ma il nostro lavoro mostra che la realtà è opposta".(ANSA). x
Io ho davvero paura che stiamo correndo incontro alla desertificazione culturale
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Piango. Mi vengono in mente gli scritti di Marc Bloch (<3) sulla diffusione delle false notizie in guerra, ma attualmente il fenomeno è su scala globale. PS. Motivo in più per rivalutare il settore umanistico: senso critico e lavoro sulle fonti a palate :°°
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Non riesco neanche a sorprendermi, il fatto che prendano per vero qualunque cosa stia scritto o qualunque cosa vedano attraverso lo schermo senza farsi due domande significa che non hanno idea di cosa sia il senso critico, credo anche che il problema sia pure una certa pigrizia nell'educazione e anche nella scuola. Non per dire ma io alle superiori avevo almeno una lezione in cui commentavamo le notizie delle prime pagine di Repubblica e del Corriere, la mia prof ci invitava a leggere e a riflettere per poi farne una discussione e soprattutto ci aiutava a capire come gestire la fonte di notizie.
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Anche noi a scuola leggevamo il giornale, non spesso quanto la prof avrebbe voluto probabilmente ma i quotidiani arrivavano e spero arrivino ancora ed è giusto che si leggano. Però si stanno anche veramente caricando troppe aspettative sulla scuola imo, considerando che già riesce a malapena a terminare i programmi di storia e letteratura. La gestione critica delle notizie dovrebbe essere una cosa che si impara anche prima di arrivare sul banco, penso. Una via di mezzo ragionevole sarebbe forse includere queste cose nei programmi di informatica?
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3 replies since 24/11/2016, 19:14 27 views
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