I Medici: recensioni

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    SCONFITTA DELLA CULTURA
    CRIMINE CONTRO I BENI CULTURALI

    Daverio mi fa morire xD
     
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    Comunque come vi accennavo durante la nostra conversazione privatissima e segreta, per me nel raccontare il fenomeno hanno sottovalutato l'influenza di Got/Richard. In generale pur adorando Daverio mi trovavo più d'accordo con gli altri ospiti tra cui Simonelli, mentre mi ha sorpreso il commento positivo dell'analista in charge perché lui raramente parla bene (o non male) di qualcosa.
     
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    Io amo Daverio, ma non sono molto d'accordo e sono sicura che lui campi benissimo anche senza me che dissento. XD
    Come ho già detto SPARSAMENTE #neologismo nel foro, secondo me per quanto romanzato etc è un bene che la Storia diventi popolare, entri nelle case. Non è colpa degli autori della serie, che hanno pure messo le mani avanti dicendo: NON E' STORIA, se poi la gente a casa la prende per vera, starebbe a loro (se gli va) documentarsi e scoprire le figure dietro al #DRAMA.
     
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    Come ho già detto SPARSAMENTE #neologismo nel foro, secondo me per quanto romanzato etc è un bene che la Storia diventi popolare, entri nelle case. Non è colpa degli autori della serie, che hanno pure messo le mani avanti dicendo: NON E' STORIA, se poi la gente a casa la prende per vera

    Esatto. Abbiamo già avuto qualcuno su fb convinto che Contessina abbia salvato Cosimo dall'esilio andando a litigare a cavallo con la Signoria, però ragazzi qui ci vuole anche un po' di discernimento individuale: io non sapevo se fosse vero o no, ma non mi sono dovuta sforzare per capire che non lo era.
    Oltretutto in questo particolare prodotto i "distorcimenti" e le inaccuratezze non hanno nemmeno carattere ideologico, nel senso che agli americani non gliene importa niente di far apparire i Medici più belli e buoni di come non fossero (cosa inevitabile in ogni fiction). Diverso sarebbe se questo fosse, per dire, una serie UK in cui una regina d'Inghilterra è dipinta in una luce molto più benigna di quanto non fosse (ogni riferimento a Victoria è puramente voluto), perché anche se l'autore non ne ha davvero intenzione sta in un certo senso facendo propaganda sul suo Paese.

    Sempre su segnalazione di Van, un commento caustico ma divertentissimo di Natalia Aspesi:

    CITAZIONE
    Falsi d'autore: il senso delle grandi fiction per la Storia


    Purtroppo molti appassionati del ramo, incalliti divoratori di vaneggiamenti meravigliosi sul passato, non sono riusciti a sopportare l’intera lunga puntata di due episodi, "La peste" e "Il giudizio": e non per i possibili errori storici che sono connessi a tutte le serie storiche, anche le migliori [...] ma perché un po’ noiosa e molto confusa, per chi non è allenato ai prodigi della soap opera. La quale [...] non si discosta mai dalle sue solite attrattive, soprattutto lacrimose, e dai suoi schemi, sempre, appunto, schematici. [...] Così non conta davvero nulla che Cosimo detto Il Vecchio fosse, per esempio da un affresco di Benozzo Gozzoli, un nasone dalle grosse guance, e va benissimo che abbia il bel volto melanconico di Richard Madden: ma perché nell’incomparabile "Trono di spade" era tanto affascinante e qui pare uno di quei lindi giovanotti privi di ogni espressione che fanno la pubblicità ai profumi firmati? [...] È ovvio che Luca e Matilde Bernabei, i sapienti produttori italiani dei Medici, prima grandiosa fiction in costume per la Rai, conoscono benissimo il loro pubblico; quindi si sono affidati a un autore americano, Nicholas Meyer, a un regista croato- americano, Sergio Mimica-Gezzan, ad attori già famosi su ogni schermo casalingo possibile, e a nostre facce conosciute: però imponendo, e ottenendo storie da telenovela brasiliana che dagli anni 70 non cambiano mai. Quindi c’è l’eroe Cosimo, politico e banchiere buono, la moglie Contessina che nei flash-back è più vecchia che nel presente e comunque cadrà in tentazione, c’è Maddalena la schiava regalata in esilio al protagonista, che la porta a casa e si sa che due donne litigano, c’è fratelli- coltelli con Lorenzo, c’è il perfido Albizzi, c’è Brunelleschi che come tutti gli artisti immaginati dalla tv fa i capricci; c’è la mamma crudele che già vecchia aggredisce il povero Cosimo perché, piccino, lasciò morire il fratellino gemello! C’è un aborto spontaneo della moglie di Piero figlio e successore di Cosimo, detto ai suoi tempi il Gottoso e qui molto grazioso. C’è soprattutto Giovanni di Bicci, babbo di Cosimo (e di altri tre figli), che tiene per mano la sua signora e dice al povero figliolo impegnato con banche e guerre e assassini, “non permetterti mai più di trattar male la mamma”. Il buon uomo è stato resuscitato per poter vantare all’impresa storica il nome di Dustin Hoffman, che se non c’era era lo stesso, visto che si capisce benissimo che non sa di che cosa si sta parlando. La cupola vuota di Santa Maria del Fiore che il popolo bue vuole distruggere è ridicola, i morti di peste sempre gli stessi, i costumi paiono comprati da H&M, il colore troppo luminoso e pulito in tempi di sporcizia, epidemie, piaghe marciumi e puzze tremende. Stiamo vedendo una prima stagione, e può essere che se ne vedano tante, proseguendo con Lorenzo il magnifico, i tre papi Medici, le due regine di Francia Caterina e Maria Medici, la famiglia sontuosa e protettrice delle arti sino al 1737. Dipende dalla molto promettente audience.

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    Sottoscrivo la critica ad Hoffman, che tra l'altro malgrado tutto il battage pubblicitario tutte le sue scene insieme dureranno sì e no mezz'ora. Anche il commento sul "popolo bue" è spot on, le scene con la Folla che comincia a urlare a random sono bruttarelle.
    Non capisco la critica ai costumi però, non mi sembrano affatto così cheap? Eppoi è un prodotto molto sobrio forse troppo, c'è qualche cliché ma non siamo (ancora) alla telenovela brasiliana spero XD
     
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    Il cliché c'è ma non è brasiliano, è americano. Non smetterò mai di dire che questo è un classico period drama americano, potremmo anche chiamarlo americanata ma non riesco ancora ad essere così tranchant xD mi pare meglio di altri?? Sono solo io??

    La critica ai costumi, è vero, è molto ingenerosa. Forse la Aspesi si riferisce a quelli più lineari e semplici portati in alcune scene da Contessina, ma è vero anche che non siamo ancora in pieno Rinascimento e nei dipinti d'epoca non mi pare di vedere tutto questo sfarzo. Dalle foto dal set mi pare anche di vedere che sarà Lucrezia a portare abiti un po' più preziosi.

    E' vero invece che Contessina pare più giovane nel presente che nei flashback xD oltre ad apparire troppo giovane in generale (è stato detto che aveva 19 anni alle nozze, quindi ora dovrebbe teoricamente averne 39). Sarà il trucco?

    Hoffman è in vacanza. E' come Irons in TB.
     
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    Più in generale la serie sconta, almeno finora, il fatto che Cosimo sia, fin da quando a scuola lo associavamo ai character minori della Storia, come un personaggio sfocato, semplice premessa della risaputa età d’oro associata al Magnifico nipote Lorenzo. Qui invece è proprio a Cosimo che tocca la parte dell’eroe motore del racconto, ma senza che gli sceneggiatori gli abbiano all’uopo fatto assumere lo spessore, nel bene e nel male, dei re plantageneti attraverso i quali Shakespeare, mettendo in scena il passato, parlava dell’eterno presente del Potere e delle sue problematiche. A beneficio del botteghino.

    Insomma, alla fin fine con questo Cosimo ci ritroviamo con un Re di Denari anziché con un Trono di Spade, come se i grandi capi famiglia del Made in Italy non fossero capaci delle grandi efferatezze che tanto ci tengono incollati allo schermo e, al massimo, ti sorprendano miracolando la fedele segretaria con milioni di eredità. Speriamo in Male, per le prossime puntate.

    Tutto sul FQ

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    SUCCESSO annunziato, promessa mantenuta. Da settimane la foto di famiglia con un Dustin Hoffman "padre-padrino" in posa come il capofamiglia- capogang di casa Medici dalla mano forte e sicura appoggiata su un giovane aitante Cosimo dalla barba perfettamente anacronistica (nel Quattrocento non la portavano) ci guardava dritti negli occhi non solo dai piccoli schermi ma perfino dalle gigantografie sugli autobus. L'effetto Cani-di-Pavlov ha fatto centro: il banco degli ascolti è saltato, quasi otto milioni di appartenenti a uno dei popoli che leggono meno e che hanno uno tra i più bassi numeri di laureati in tutta Europa si è disciplinatamente sorbito la saga dei Medici prodotta da Rai Fiction-Lux Vide.

    [...] Un discreto cocktail, adatto a chi ad esempio ama la public history, questo nuovo contenitore trendy che in sostanza indica la storia spiegata a gente che non la sa da parte di altra gente che non la sa nemmeno lei, un po' l'imparicchia e un po' l'inventa.
    Vabbè: però la storia, quella vera, dov'è? Semplicemente, non c'è. Qui troviamo un racconto confuso – reso più inestricabile ancora dall'uso continuo del flashback - un cenno a scismi papali e ad elezioni pontificie poco credibili (con il concilio di Pisa del 1409, dal quale uscì papa col nome di Giovanni XXIII il candidato dei Medici, Baldassarre Cossa, che però viene spostato a Roma), fugaci e inesplicabili presenze come quella di Francesco Sforza in una guerra di Lucca spesso evocata e mai spiegata, una caricatura dell'oligarchia fiorentina "guerriera" contrapposta a banchieri e mercanti (mentre invece mercanti erano tutti). C'è anche il Brunelleschi con la sua brava cupola, arrangiata però a mezzuccio demagogico per "creare posti di lavoro", come avrebbe detto Berlusconi. [...] D'altronde, questa è evidentemente la storia che piace a un pubblico il quale non vuole né leggere né imparare, eppure sembra assatanato di voglia di fuggire dal proprio tempo. Le aule universitarie sono deserte, ma il Belpaese rigurgita di sagre e di festival nei quali si celebra il Medioevo Immaginario, l'Altrove collettivamente recitato in maschera. È un Medioevo che impazza in millantati giochi, tornei, gare di balestra, esibizioni di giullari. [...]
    Allora: storia ignorata, storia profanata, storia falsata: ma storia inseguita. Che cos'è questa: storia in crisi, eclisse della storia o storia metabolizzata? In fondo, potrebb'essere una sfida per i cultori seri della ricostruzione del passato: e se provassimo ad accettarla, a buttarci nell'agone e nell'intento di "filologizzare la fantasia"? Impariamo a divertirci studiando, in modo da riuscir a studiar divertendoci. Magari per scoprire che la storia vera è ancora più avvincente di quella pasticciata. Bisognerebbe solo riuscire a dimostrarlo.

    Franco Cardini, tutto su Repubblica

    Edited by ‚dafne - 27/10/2016, 15:40
     
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    E' vero invece che Contessina pare più giovane nel presente che nei flashback xD oltre ad apparire troppo giovane in generale (è stato detto che aveva 19 anni alle nozze, quindi ora dovrebbe teoricamente averne 39). Sarà il trucco?

    Ricordo che due puntate fa il trentenne Madden stava per diventare nonno xD Genitori e figli sono tutti coetanei, c'è poco da fare. Poi specialmente le donne in tv non possono invecchiare neanche di un secondo perché poi diventano brutte (Vikings in questo senso sta sconfinando nel ridicolo).

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    Il cliché c'è ma non è brasiliano, è americano. Non smetterò mai di dire che questo è un classico period drama americano, potremmo anche chiamarlo americanata ma non riesco ancora ad essere così tranchant xD mi pare meglio di altri?? Sono solo io??

    Allora, a me la serie continua a non convincere, forse l'aver visto solo la versione doppiata mi penalizza ma non riesco ad appassionarmi, nell'altro topic gridavo vendetta per Contessina perché finora mi è parsa l'unica con una personalità degna di questo nome. Tuttavia a leggere queste recensioni devo fare l'avvocato del diavolo perché non riesco proprio a capire. Le serie italiane, nella stragrande maggioranza, hanno un livello bassissimo, dal punto di vista tecnico, degli attori che non sanno recitare, la scrittura che è così semplicistica che la trovo quasi infantilizzante (è una parola?) nei confronti dello spettatore. Sono anni che vengono proposti prodotti del genere in tv, e non frega niente a nessuno, però nel momento in cui arriva il kolossal con metà cast straniero e un paio di nomi famosi va subissata di critiche impietose perchè non è House of Cards. Be', non lo è, ma in Italia abbiamo comunque bisogno della coproduzione per mettere su una serie che sia al livello medio di quelle straniere, perché incredibile ma vero i paesi anglofoni non sfornano solo capolavori e Medici non ha niente da invidiare a una serie period come Victoria (nome a caso).
    Cioè, è più che lecito criticare, ma non è che se Don Matteo dopo vent'anni fa 7 milioni di spettatori nessuno dice niente ma se li fa Medici non va bene perchè non è rispettata la Storia o gli attori non ti convincono. Un po' di coerenza.

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    Più in generale la serie sconta, almeno finora, il fatto che Cosimo sia, fin da quando a scuola lo associavamo ai character minori della Storia, come un personaggio sfocato, semplice premessa della risaputa età d’oro associata al Magnifico nipote Lorenzo. Qui invece è proprio a Cosimo che tocca la parte dell’eroe motore del racconto, ma senza che gli sceneggiatori gli abbiano all’uopo fatto assumere lo spessore, nel bene e nel male, dei re plantageneti attraverso i quali Shakespeare, mettendo in scena il passato, parlava dell’eterno presente del Potere e delle sue problematiche. A beneficio del botteghino.

    Insomma, alla fin fine con questo Cosimo ci ritroviamo con un Re di Denari anziché con un Trono di Spade, come se i grandi capi famiglia del Made in Italy non fossero capaci delle grandi efferatezze che tanto ci tengono incollati allo schermo e, al massimo, ti sorprendano miracolando la fedele segretaria con milioni di eredità. Speriamo in Male, per le prossime puntate.

    Senza andare a scomodare Shakespeare e Marlowe, qui mi devo dichiarare in parte d'accordo, non tanto perchè voglio vedere il Male a tutti i costi, ma perchè mi piacerebbe vedere un briciolo di ambiguità da parte di Cosimo, e magari anche da parte di Rinaldo. Più sopra parlavo di scrittura semplicistica, e in parte la trovo anche nei Medici dove Cosimo a parte qualche mazzetta è davvero troppo buono, e Rinaldo troppo cattivo. La morale polarizzata, ecco qualcosa che sa davvero di vecchio e di cui le serie italiane dovrebbero imparare a fare a meno.
     
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    Poi specialmente le donne in tv non possono invecchiare neanche di un secondo perché poi diventano brutte (Vikings in questo senso sta sconfinando nel ridicolo).

    Idem in Masters of Sex (sempre Showtime dopotutto) in cui le due donne principali hanno figli adolescenti o direttamente ventenni arruolati nell'esercito ma ancora il volto di fresche 30enni, 35 proprio tops. E qualche settimana fa una di loro ha candidamente detto di avere 40 anni, l'effetto era straniante da morire xD

    CITAZIONE
    Senza andare a scomodare Shakespeare e Marlowe, qui mi devo dichiarare in parte d'accordo, non tanto perchè voglio vedere il Male a tutti i costi, ma perchè mi piacerebbe vedere un briciolo di ambiguità da parte di Cosimo, e magari anche da parte di Rinaldo. Più sopra parlavo di scrittura semplicistica, e in parte la trovo anche nei Medici dove Cosimo a parte qualche mazzetta è davvero troppo buono, e Rinaldo troppo cattivo. La morale polarizzata, ecco qualcosa che sa davvero di vecchio e di cui le serie italiane dovrebbero imparare a fare a meno.

    Fortunatamente hanno almeno dato ad Albizzi uno straccio di ragione di risentimento dal loro passato di ex amantiamici, anche se c'è una sottotraccia di nobili cattivi VS Medici egalitari che vabbè. Di nuovo, mi consolo pensando che è una cosa meno ideologica che in Victoria, perché almeno i Medici non hanno regnato in America e di conseguenza l'America non ci guadagna niente a dipingerli in una luce positiva.
    Ciò non toglie che Cosimo sia veramente un po' troppo buono (una mia amica che l'altra sera ha visto le puntate con me l'ha definito mammoletta). Non che sia registrato ad andare in giro col coltello tra i denti, ma è pur sempre quello che Non si governa coi paternostri e dopo anni di antieroi nessuno starebbe a scandalizzarsi per un po' di cinismo.
     
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    Con questo commento di Margherita Corsi penso si possa chiudere tutto e andare a casa:

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    [...] L'atteggiamento più sano sarebbe quello di fare il tifo per un prodotto nostrano e capire che, se pure aspira ad essere internazionale, non va messo a confronto con le creature di HBO e soci, ma con le fiction italiane e delle altri rete generaliste (non con The Young Pope, per esempio).

    Una premessa che dovrebbe essere ovvia. Eppure, viste le critiche sollevate, non lo è. Vale la pena ricordare che non si può paragonare una fiction di Raiuno, che ha un pubblico italiano e di massa, a quelle di HBO, rivolte ad abbonati di nicchia e prodotte da una rete statunitense via cavo. Cosa significa? Le serie di HBO non sono sottoposte a censura, non hanno legami con la pubblicità e possono osare molto di più, sia in termini di linguaggio e violenza, che di narrativa. Insomma, il target è completamente diverso e un critico non può ignorarlo.

    L'altra accusa fatta ai Medici è di inaccuratezza storica. Ma una tale attenzione all'esattezza dei period drama non si è mai vista. [...] Le fiction non sono documentari, pare strano doverlo ricordare. Sono ispirate alla storia, ma non hanno il compito di riportarla fedelmente, bensì di intrattenere il pubblico.

    Che I Medici piaccia o meno, metta sonno o intrighi, è una questione di gusti (il 29,9% di share dice qualcosa sul fatto che il target del canale sia stato raggiunto). Poteva essere scritta meglio? Sì. Le serie di HBO sono di qualità superiore? Certo. [...]

    Ma ogni discorso che spara a zero senza tenere conto del contesto del canale e del suo pubblico è snob e superficiale. A ben vedere, dimostra proprio il provincialismo italiano e la ristrettezza di vedute che quegli stessi «critici» vorrebbero denunciare
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    Posso solo che trovarmi super d'accordo. Infatti non comprendo tutte le critiche che pare neanche un prodotto HBO. Medici è tipo Elisa non è che deve essere un capolavoro deve intrattenere e mi pare che lo stia facendo bene, tutto il resto mi sembrano davvero critiche fatte così tanto per dare fiato alla bocca
     
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    Vale la pena ricordare che non si può paragonare una fiction di Raiuno, che ha un pubblico italiano e di massa, a quelle di HBO, rivolte ad abbonati di nicchia e prodotte da una rete statunitense via cavo. Cosa significa? Le serie di HBO non sono sottoposte a censura, non hanno legami con la pubblicità e possono osare molto di più, sia in termini di linguaggio e violenza, che di narrativa. Insomma, il target è completamente diverso e un critico non può ignorarlo.

    Ha scritto tutto quello che penso io e l'ha espresso anche meglio, stima infinita!

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    Ma ogni discorso che spara a zero senza tenere conto del contesto del canale e del suo pubblico è snob e superficiale. A ben vedere, dimostra proprio il provincialismo italiano e la ristrettezza di vedute che quegli stessi «critici» vorrebbero denunciare.

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    Ho sentito persino il bisogno di retwittarlo, perché finalmente qualcuno ha messo per iscritto quello che tutte ci siamo dette.
     
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    Non avevo neanche pensato al fattore tv pubblica VS rete via cavo, prendevo TB come pietra di paragone ma anche TB era fatto da un network privato.

    E anche così c'è chi ha trovato Medici osceno, al punto che Luca Bernabei ha dovuto rispondere personalmente! Però credo che fosse un prete o comunque una firma di rivista cattolica, appena ho tempo ve lo posto.
     
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