Burkini sì, burkini no?

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    Ma parlo di società in generale, chiaro che c'era il matrimonio riparatore e il delitto d'onore fino all'altroieri e non metto in dubbio che in alcune realtà esistano ancora entrambi (io sono di un paese piccolo e vedo la gente che si sposa perché lei è rimasta incinta, non dico che sia costretta ma probabilmente pensa sia la cosa "giusta e onorevole" da fare). Però non sono più la norma e non sono più condonate e legittimate come un tempo, poi ovviamente ci saranno degli scampoli da qualche parte ma quello passa, si spera, con le generazioni. Che è un po' quello che speriamo succeda nelle società islamiche meno secolari.
     
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    So che la notizia è vecchia di un mese ma penso valga la pena riportarla:

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    The United Nations has condemned burkini bans for “fuelling religious intolerance and the stigmatisation of Muslims in France” after the country’s highest court ruled they were illegal.

    Rupert Colville, a spokesperson for the UN High Commissioner for Human Rights, welcomed the State Council’s finding that prohibiting beachwear worn by some women to cover the face and body was a grave and illegal breach of fundamental freedoms.

    [...] International human rights law only allows limitations on manifestations of religious belief in strict circumstances, such as for public order or safety, and only then when they are demonstrably necessary and proportionate.

    Despite arguments made by French officials over hygiene and a supposed risk to public order, Mr Colville said women choosing to wear a burkini “cannot be blamed for the violent or hostile reactions of others”, adding: “Any public order concerns should be addressed by targeting those who incite hatred or react violently, and not by targeting women who simply want to walk on the beach or go for a swim wearing clothing they feel comfortable in.

    “Nor can it be claimed that such a ban on beachwear is necessary on grounds of hygiene or public health.”

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    Meno male gente perché era veramente una cosa paradossale e deleteria. Quel video in cui si vedeva l'agente costringere la tipa a scoprirsi mi faceva sentire male!
     
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    Ho trovato una puntata recente di Il tempo e la storia che parte dal burkini per parlare dei veli nelle varie religioni, qua.
     
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    Visto! Sicuramente in una puntata di 20 minuti non si può affrontare un discorso così complesso, ma offre sicuramente degli spunti interessanti. La questione dei rapporti tra Stato e (qualunque) religione è parecchio intricata, perchè il concetto di libertà religiosa e le sue conseguenze non sono sempre lineari: qualche post più sopra si parlava di donne che scelgono il velo e di donne a cui viene imposto dalla famiglia, ma pensiamo anche alla nostra legge sull'aborto e al fatto che in alcune regioni e provincie la quota di medici obiettori supera l'80%. Epperò le scene tratte dai Dialoghi delle Carmelitane mettono i brividi.
    Ora, per me le reazioni estreme che suscita non solo il burqa, ma anche il semplice hijab, sono frutto di un mix di xenofobia e incomprensione culturale, perchè la domanda che sorge quasi spontanea nella mente di un occidentale è "Cosa c'è di cosa diverso tra i capelli e il corpo di una donna e quelli di un uomo che una deve coprirsi e l'altro no".
    Tutto questo per dire che secondo me è importante non mettere a tacere qualunque tipo di dibattito su religioni e culture come vorrebbero certe correnti radicali, ma al tempo stesso trovo che i veri fanatici siano quelli che vogliono imporre a tutti i costi una particolare concezione di qualcosa di così imprescindibilmente personale come il pudore. Al contrario di quanto ho letto e sentito in giro, obbligare una donna a togliersi il burqini in spiaggia mi sembra più una sconfitta che non una vittoria del femminismo.
     
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    Ma poi togliamo anche l'humus religioso e prendiamo le nonne delle nostre mamme, che molto spesso andavano al mare con la gonna fino alle caviglie: ci sarebbe piaciuto se fosse andato un gendarme a spogliarle? xD Qualunque evoluzione si voglia imporre, se di evoluzione si tratta, deve essere frutto di una scelta e non di un'imposizione, anche fatta con le migliori (?) intenzioni. Se proprio si vuole punire qualcuno meglio offrire a eventuale donne costrette a fare alcunché una forma di sostegno da parte di governo o servizi sociali e simili (i governi sono pagati abbastanza da spaccarsi la testa da soli su chi e cosa in particolare).

    CITAZIONE
    perchè la domanda che sorge quasi spontanea nella mente di un occidentale è "Cosa c'è di cosa diverso tra i capelli e il corpo di una donna e quelli di un uomo che una deve coprirsi e l'altro no".

    Mi piacerebbe capire l'origine di questa differenziazione perché è evidente che non è nuova né ha necessariamente a che vedere con la cristianità né l'islamismo. Almeno credo? Romane velate ne vedo da prima di Cristo. Una prof al ginnasio ci parlò dello stigma della sensualità, per così dire, per cui anche la caviglia andava coperta perché poteva indurre in tentazione.
     
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    Una prof al ginnasio ci parlò dello stigma della sensualità, per così dire, per cui anche la caviglia andava coperta perché poteva indurre in tentazione.

    Non saprei spiegarmelo altrimenti, la castità è sempre stata considerata una virtù femminile, la donna che vuole essere rispettata *deve* coprirsi.

    Segnalo che qui si può vedere la seconda puntata di Islam, Italia, andata in onda ieri su RaiTRe, intitolata "Donne, il corpo nascosto".
     
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    Sai cosa mi sta colpendo molto di questo episodio a parte i matrimoni combinati che a quanto pare sono molto scialli da parte di lui e molto drammatici da parte di lei? Gad Lerner che parla con una certa sufficienza con le ragazze che non amano la discoteca o i concerti rock come se le credesse manipolate ideologicamente quando io, italiana bianca cattolica, sono perfettamente uguale XD
     
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    i matrimoni combinati che a quanto pare sono molto scialli da parte di lui e molto drammatici da parte di lei

    Nel senso che per gli uomini va bene e per le donne è traumatico? Io non l'ho vista così, alla fine anche qui da noi fino a poco tempo fa c'erano matrimoni non dico combinati, ma fatti "alla cieca" perchè ci si conosceva e dopo sei mesi ci si sposava, e non tutti quelli a cui è successo sono stati travolti dall'infelicità, anzi XD Alla fine i ragazzi intervistati hanno chiesto ai genitori di scegliergli la moglie, la ragazza non l'ha mai fatto, credo si volesse mostrare che quella per alcuni è una libera scelta per altri non lo è, e questo può avere conseguenze drammatiche.

    CITAZIONE
    Gad Lerner che parla con una certa sufficienza con le ragazze che non amano la discoteca o i concerti rock come se le credesse manipolate ideologicamente quando io, italiana bianca cattolica, sono perfettamente uguale XD

    Idem XD Però non so, un conto è pensare che la discoteca non è la propria idea di divertimento, un conto è trovarla sbagliata da un punto di vista morale. Penso anche a quella ragazza che ha detto che quando è con le sue amiche - niente ragazzi - lei balla volentieri.
    La riflessione che mi è venuta sentendo le parole degli intervistati è che la società occidentale è ipersessualizzata, la donna-oggetto ci viene sbattuta in faccia da ogni tipo di media, però dall'altra parte emerge questa visione dei rapporti uomo-donna in cui uno sfocio romantico/sessuale è sempre dietro l'angolo. Le donne si coprono perchè devono essere protette dallo sguardo degli uomini, un contatto fisico anche tra amici viene visto come indecente... Non so, ho visto anche la prima puntata di questo programma, dove il tema della donna era solo tangenziale, ma l'impressione che mi arriva è che questa netta separazione tra uomini e donne non ci appartiene più. Per dire, pure nelle chiese cattoliche fino agli anni '50 prevedevano una divisione in sessi della congregazione, però a riproporre oggi una cosa del genere si diventa solo ridicoli, perchè davvero ti basta solo sedere a fianco di una persona del sesso opposto - mentre sei ad una celebrazione religiosa, tra l'altro - per avere "pensieri peccaminosi" e "essere indotto in tentazione"?

    Poi per carità, c'è ancora tanto sessismo anche nella nostra società, ma i passi in avanti fatti negli ultimi 50 anni non sono esattamente trascurabili credo.
     
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    Nel senso che per gli uomini va bene e per le donne è traumatico? Io non l'ho vista così

    Parlavo di quei casi in particolare: i figli del commerciante che vive a Bari erano molto tranquilli, dicevano di fidarsi del babbo, a Imola invece c'era una ragazza che era costretta a sposarsi col cugino quando non voleva saperne e veniva picchiata per questo. E' stato automatico per me chiedermi se la fidanzata del barese in Pakistan non fosse nelle stesse condizioni di quella di Imola.

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    Idem XD Però non so, un conto è pensare che la discoteca non è la propria idea di divertimento, un conto è trovarla sbagliata da un punto di vista morale.

    No su quello sono d'accordo ma infatti mi riferivo a quelle ragazze che parlavano verso la fine, quelle un po' più "aperte" che dicevano di essere più tipe da cinema o concerto classico, per qualche motivo m'è sembrato che le si facesse sembrare un po' ipocrite come era palesemente la ragazza di cui parli tu (che poi magari non era ipocrita ma genuinamente convinta di avere ragione). Alla fine, come hai detto, ci sono cose che non ci appartengono più nonostante in termini di parità di sessi ci siano ancora dei passi da fare.
    Paradossalmente, su un altro livello e con le dovute distinzioni. è lo stesso discorso che facevo con amici sul cibo halal (me lo sono andata a cercare): in teoria i crostacei sono vietati anche dalla bibbia, ma la nostra società si è semplicemente lasciata alle spalle molte cose.
     
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    No su quello sono d'accordo ma infatti mi riferivo a quelle ragazze che parlavano verso la fine, quelle un po' più "aperte" che dicevano di essere più tipe da cinema o concerto classico, per qualche motivo m'è sembrato che le si facesse sembrare un po' ipocrite come era palesemente la ragazza di cui parli tu (che poi magari non era ipocrita ma genuinamente convinta di avere ragione).

    Ecco sì, quella ragazza mi ha colpita in particolare perchè è un po' l'esempio di quello cui accennavo sopra sul sospetto con cui vengono viste le interazioni uomo/donna: una cosa che tra sole ragazze è perfettamente innocente (come ballare) se avviene sotto lo sguardo del maschio assume una sfumatura *maliziosa* (e in effetti nella puntata precedente a Lerner era stato riferito da un uomo musulmano che "l'occhio è la freccia del diavolo" o una cosa simile).

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    Paradossalmente, su un altro livello e con le dovute distinzioni. è lo stesso discorso che facevo con amici sul cibo halal (me lo sono andata a cercare): in teoria i crostacei sono vietati anche dalla bibbia, ma la nostra società si è semplicemente lasciata alle spalle molte cose.

    Credo che la nostra società si sia molto laicizzata, e forse in un certo senso anche la Chiesa? XD Tipo che per secoli abbiamo avuto le guerre di religione e la persecuzione degli eretici, i Papi più recenti hanno promosso il dialogo tra le religioni, però il comandamento dell'amore e il "porgi l'altra guancia" sono lì da duemila anni, eh.
     
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    Ecco sì, quella ragazza mi ha colpita in particolare perchè è un po' l'esempio di quello cui accennavo sopra sul sospetto con cui vengono viste le interazioni uomo/donna: una cosa che tra sole ragazze è perfettamente innocente (come ballare) se avviene sotto lo sguardo del maschio assume una sfumatura *maliziosa*

    Sì quella ragazza mi ha stupito particolarmente perché aveva il classico atteggiamento dell'embè? che in genere si riscontra in gente ben più vecchia e applicato in ben altri contesti. Dire che anche le tue amiche cattoliche non abbracciano i maschi non significa nulla, è come dire che anche le suore si coprono. La questione è la scelta.

    CITAZIONE
    Credo che la nostra società si sia molto laicizzata, e forse in un certo senso anche la Chiesa? XD

    Uh certo, la chiesa col passare del tempo ha anche dovuto farlo perché ci sono stati scismi, crisi di fede, cambiamenti di valori. C'è molto che accomuna i dettami del Corano a quelli biblici e non penso che sia offensivo per l'Islam o equivalga a tacciare tutti i musulmani di sottosviluppo dire che ci sono tappe che la loro religione e il *loro popolo* devono percorrere.
     
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    Sto leggendo l'ultimo libro di Federico Rampini, "Il tradimento", e dice alcune cose interessanti (soprattutto per un giornalista abbastanza ascrivibile al radicachicchismo) sugli islamici in occidente che magari c'entrano perifericamente con questo topic, ma d'altronde l'argomento centrale è diventato più generale rispetto al semplice burkini.

    Rampini, che ha vissuto a Bruxelles quando il Belgio era razzista con gli italiani quanto lo era con i mediorientali, trova un anno spartiacque per la storia dell'Islam in Occidente che sarebbe il '78-'79 della rivoluzione iraniana di Khomeini: da lì in poi, secondo il giornalista, a differenza che in passato i musulmani che sono venuti in Europa non hanno avuto alcun interesse particolare ad integrarsi ed anzi sono giunti con la convinzione introiettata loro da Khomeini che l'Islam fosse superiore e che semmai fosse l'Occidente a doversi piegare e adattare. Aggiunge poi che questo in sé non sarebbe un unicum, dal momento che in molte China town vivono cinesi che non vogliono saperne di rinunciare alla propria cultura, con la differenza che i cinesi non covano risentimenti nei confronti dell'Occidente laddove invece l'Islam, persino quello moderato, indulge nel vittimismo e non manca di usarlo come alibi anche in caso di episodi di terrorismo. Rampini parla anche dell'esempio americano, dove i casi di 'mine vaganti' islamiche pericolose ma anche di ragazze figli di di genitori laicizzati che indossano il velo in segno di sfida sono significativamente meno numerosi, attribuendo questa differenza con l'Europa al modo in cui il sistema americano ti trasforma lentamente in un cittadino che si sente prima di tutto americano e solo dopo musulmano (o cattolico o whatever) attraverso un *sistema* di corrispondenza diritto/dovere che promette opportunità e accoglienza a chi impara la lingua e la Costituzione.
     
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    Rampini parla anche dell'esempio americano, dove i casi di 'mine vaganti' islamiche pericolose ma anche di ragazze figli di di genitori laicizzati che indossano il velo in segno di sfida sono significativamente meno numerosi, attribuendo questa differenza con l'Europa al modo in cui il sistema americano ti trasforma lentamente in un cittadino che si sente prima di tutto americano e solo dopo musulmano (o cattolico o whatever) attraverso un *sistema* di corrispondenza diritto/dovere che promette opportunità e accoglienza a chi impara la lingua e la Costituzione.

    Okay questo è interessante, Rampini elabora sulla differenza tra il modello d'integrazione europeo e quello americano? Perché in effetti si parla del fenomeno della "ghettizzazione" nelle grandi città europee, non so se si verifichi qualcosa di simile negli Stati Uniti.
     
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    Non è una cosa su cui si sofferma molto, il discorso sull'immigrazione è solo parte del libro e di Islam in America si parla relativamente poco (comprensibilmente si elabora un po' di più sugli afroamericani). Puoi dare un'occhiata all'ospitata da Augias e vedere se ti può interessare!
     
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32 replies since 17/8/2016, 15:25   199 views
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