Elisabetta 'Sissi' d'Austria

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  1. marie.
     
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    Figlia (Monaco 1837 - Ginevra 1898) del duca Massimiliano Giuseppe di Baviera e di Luisa, figlia di re Massimiliano I di Baviera. Sposò (1854) l'imperatore Francesco Giuseppe al quale fu legata da buona armonia, che venne però meno soprattutto a causa degli intrighi della madre dell'imperatore, l'arciduchessa Sofia, che mal tollerava la parte di secondo piano riserbatale nella corte. E. si riaccostò al marito dopo la sconfitta di Sadowa e contribuì alla riconciliazione con gli Ungheresi nel 1867. Quindi si ritirò sempre di più nell'ombra e trascorse gran parte del tempo nell'isola di Corfù, nella villa dell'Achilleion. Scossa profondamente dalle tragiche morti del figlio Rodolfo e del cugino, re Luigi di Baviera, si ammalò gravemente di nervi. Fu pugnalata mortalmente, mentre stava per imbarcarsi su un battello, dall'anarchico italiano Luigi Luccheni.

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    Sto guardando il film e come ogni volta mi stupisco di come la dipingano angelica quando in realtà era depressa da morire.
     
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  3. marie.
     
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    E' vero! Essendo cresciuta con i film di Sissi quando ho scoperto quella *vera* sono rimasta veramente sconvolta XD
     
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  4. Grancontessa Mathilde
     
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    Personaggio storico fantastico *_* io l'ho scoperta per puro caso e me ne sono appassionata...poi in seguito ho visto la famosa trilogia e altri film su Sissi.
     
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    E poi i suoi fratelli e sorelle erano a loro volta uno più interessante dell'altro!
     
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  6. Grancontessa Mathilde
     
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    Vero :)
     
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  7. marie.
     
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    Mi piace particolarmente la regina di Napoli, Maria Sofia <3 e quel mito di Carlo Teodoro, che aprì uno studio oculistico e operava anche gratis!

    Angerers_1862_sissi_e_kt Se_K



    CITAZIONE
    E in Austria scricchiola il mito di Sissi


    ​Egoista, maniacodepressiva, cocainomane, narcisista, madre fredda e distaccata. A tre mesi dal 175° anniversario della nascita (il prossimo 24 dicembre) l’Austria fa i conti con forse la più iconica e celebre figura del suo glorioso passato, l’imperatrice Sissi, Elisabeth amatissima moglie di Francesco Giuseppe, vittima di un anarchico italiano nel 1898 - immortalata da monumenti, libri e soprattutto dall’indimenticabile interpretazione di Romy Schneider nella trilogia di Ernst Maritschka. Nella Vienna ormai da quasi un secolo repubblicana storici e giornalisti hanno iniziato a stracciare il mito patinato e un po’ kitsch della dolce, romantica e sognante imperatrice "prigioniera" della Corte asburgica, a costo di assestare un duro colpo a una fiorente industria fatta di milioni di gadget e milioni di visitatori dei celebri appartamenti imperiali. Proprio in questi giorni campeggia nelle edicole dell’ex capitale asburgica una copertina dedicata dal settimanale "Profil" all’imperatrice con il titolo "La vera Sissi".

    Sono due donne le storiche che maggiormente stanno mettendo in crisi il quadro ereditato dal passato: Brigitte Hamann, nota per le sue biografie di celebri figure regnanti del passato (e la prima a studiare le poesie tardive dell’imperatrice ritrovate in Svizzera nel 1981), e Katrin Unterreiner, la maggiore esperta della storia asburgica in Austria. «Quel che più mi irrita - dice quest’ultima a "Profil" - è l’immagine della prigioniera costretta a vegetare nella gabbia dorata della Corte. Un cliché alimentato anche dalla stessa Elisabeth con le sue poesie. Non risponde affatto alla realtà. Non appena "consegnato" l’erede al trono (il principe Rodolfo ndr), rifiutò il ruolo assegnatole e cominciò a fare quel che voleva. Non fu mai oppressa o costretta a fare rappresentanza. Era una egoista senza limiti e tutt’altro che una vittima». Gli storici adducono a riprova che in 40 anni passò appena sei anni - in totale - alla Corte. Per il resto, spesso adducendo a scusa questioni di salute con le relative cure all’estero, viaggiò per l’Europa, da Madeira a Corfù, dalla Svizzera alla Costa Azzurra, al centro termale tedesco di Bad Kissingen.

    Anche l’immagine della madre affettuosa che dovette "combattere" contro la suocera Sofia è tutt’altro che corretta. «Fu sempre una madre lontana», afferma Brigitte Hamann. Nel 1860, quando Rodolfo ha poco più di un anno, la Kaiserin cade in depressione e sparisce per quasi 12 mesi a Madeira. «Elisabeth era ormai così estranea al bambino - spiega Unterreiner - che il piccolo scoppiò a piangere quando la madre gli si presentò davanti al suo ritorno. Per lei i figli non erano affatto un motivo sufficiente per restare a corte». La suocera si trovò insomma costretta a fare da madre supplente.
    Le fonti storiche descrivono Sissi come fanatica dello sport e del movimento, una buona forchetta ma al tempo stesso ossessionata da quale cibo mangiare e dalle sue possibili conseguenze. Sullo sfondo, uno sfrenato narcisismo. «Adora la sua bellezza come un pagano i suoi idoli e si inginocchia di fronte a lei» scrive con disprezzo nel suo diario la nipote Marie Larisch. Non voleva invecchiare, tanto l’imperatrice rifiutò di farsi dipingere o fotografare dopo i 32 anni di età, per conservare la propria immagine di straordinaria, giovane bellezza.

    Soprattutto, però, in età matura divenne una donna sempre più in preda alle depressioni che si "curava" con la cocaina (a quei tempi considerata una medicina). Depressioni che emergono nelle poesie ritrovate in Svizzera (datate 1885-1888). «Più ancora di quelli giovanili - commenta Hamann - questi versi tardivi sono un lamento lagnoso e la testimonianza di ipersensibilità e autocommiserazione». Sissi cede allo spiritismo, crede di essere in contatto ultraterreno con il poeta Heinrich Heine e con l’antico re francese Luigi II. «Mi vengono i brividi - scrive nel suo diario la dama di Corte Marie Festetics - a vedere questa bell’anima sprofondare nell’egoismo e nei deliri».
    Sfatato anche il mito dell’imperatrice fervida di idee politiche. «Se si esclude - dice ancora Brigitte Hamann - il suo impegno per l’Ungheria nel 1867, Elisabeth non fu mai una personalità politica. Non era una "madre della patria", evitava qualsiasi compito sociale o pubblico previsto per i membri femminili e della Corte».

    avvenire.it

    Tutto pubblicato o segnalato sul forum sissiludwig.

    Edited by marie. - 10/7/2013, 00:23
     
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  8. Grancontessa Mathilde
     
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    Io sono affascinata da Maria Sofia e Sofia Carlotta <3
     
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  9. marie.
     
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    Sofia Carlotta poverina ;_;

    Sofia_Carlota_da_Baviera_1

    una vita che non te la puoi inventare se ci provi (come d'altronde quella di Maria Sofia). E che brutta morte! Anche Nenè è stata sfortunatissima.
     
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  10. Grancontessa Mathilde
     
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    Tutte e 5 le sorelle furono sfortunate!!!
     
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  11. marie.
     
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    Ho trovato una puntata di Atlantide dedicata a Sissi, ora so cosa vedere dopo cena XD



    gli altri qua
     
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  12. Grancontessa Mathilde
     
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    Sissi non fu una grande madre con i figli tranne con Maria Valeria a cui era molto legata.
     
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    Sì quando nacque Maria Valeria lei decise che quella sarebbe stata la 'sua' bambina. Ho cercato a lungo i diari di Maria Valeria ma son finiti fuori catalogo e beccarli è un'impresa... Lei comunque, lungi dal crescere viziata, era molto lucida riguardo alla sua posizione e quella della madre. Era molto intelligente.
     
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  14. Grancontessa Mathilde
     
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    Vero! :) Gisella mi fa molta pena, ma la preferisco a Maria Valeria! Erano sorelle, però educate in modo diverso!
     
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    Per quanto mi riguarda, sono cresciuta anche io col mito della Sissi-Schneider (del resto se si passa almeno un'estate della propria vita in Italia è praticamente impossibile non incappare nei film), oltretutto quand'ero piccola c'era un cartone animato abastanza bruttino, che riproponeva la figura della Kaiserin sotto lo stesso velo di mary-suaggine #neologismi
    Ciononostante leggendo con un po' più di spirito critico le fonti (non dico le biografie che spesso e volentieri non si distaccano minimamente da quello dell'imperatrice in gabbia) ho plasmato un'idea differente.
    Ritengo che, più che sfortunata, Sissi fosse molto viziata: alla fine avrebbe solo dovuto adempiere al proprio ruolo di imperatrice ed invece non lo fece, venendo quindi vista come una sorta di eroina. Lo sfuggire ai propri compiti non è per me un punto di merito, anzi.
    Fatto sta che la figura continua comunque ad affascinarmi (anche se vorrei approfondire di più quella del cugino Ludwig) ed è per questo che ho preso un libro, scritto da due psicanaliste francesi, che parla delle figure di alcune donne che soffrirono di anoressia e che al loro tempo non furono bollate come anoressiche ma come sante, ribelli e via dicendo.
    Il libro si chiama Le indomabili ed è di G. Raimbault e C. Eliacheff. Ora, per quanto io abbia da ridire a livello storico (non mi pare molto accurato), spero di potermi fidare a livello psicanalitico.

    Riassumo brevemente ciò che ho capito, senza tuttavia prendere il (de)merito di ciò che viene detto a riguardo dell'anoressia, che ritengo un tema molto delicato e bisognoso di particolare rispetto.

    L'anoressia di Sissi è spiegata in maniera abbastanza chiara.
    Si parla della costante idea di morte, molto presente nella cultura viennese dell'epoca (difatti basti vedere i funerali in pompa magna ) che è uno dei temi tipici di chi soffre d'anoressia.
    La figura di Sofia (suocera) va a sostituire quella della madre (a dire il vero molto poco presente nella vita di Sissi) e ciò crea l'archetipo della madre perfetta tipica delle anoressiche (su questo punto sono abbastanza scettica, ma non mi metterò certo a discutere cond ue psicanaliste).
    Alla morte della figlia (di nome Sofia, come la suocera) Sissi non solo si addossò la colpa (poiché fu lei a volerla nel viaggio) ma iniziò a credere che fosse stata una sorta di punizione nei suoi confronti poiché non sarebbe dovuta essere lei la Sofia a morire (secondo logica).
    Quindi quest'idea di morte e colpevolezza si fusero in lei portandola a desiderare un corpo che somigliasse sempre di più alla morte stessa.

    Questo in soldoni, bisognerebbe avere basi più solide di psicologia/psichiatria per poter controbattere degnamente.


    Per quanto riguarda la figlia Maria Valeria, c'è uno stralcio di un suo diario, o lettera forse, che mi ha molto colpita e dice:
    "La mamma dice che se mai mi sposerò lei non proverà più gioia vedendomi, e che lei è come quegli animali che abbandonano i loro piccoli se qualcuno li ha toccati" e poi "Secondo lei, l'azione più nobile, da parte dei genitori, sarebbe quella di far morire subito i neonati"

    Oltretutto il suo estremo amore per Maria Valeria è giustificato col fatto che ella si sostituisce alla sorella morta e che Sissi avesse IMPEGNATO IL CORPO per partorirla ma che allo stesso tempo lo avesse fatto per la causa dell'Ungheria che le stava a cuore e che quindi fosse un modo per rivalersi.
    Viene detto tipico dell'anoressia l'impegnare allo sfinimento il proprio corpo per qualcosa.
     
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70 replies since 6/7/2013, 20:45   1602 views
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