Maria Antonietta, regina di Francia

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  1. marie.
     
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    CITAZIONE
    Maria Antonietta d’Asburgo-Lorena Regina di Francia (Vienna 1755-Parigi 1793). Figlia dell’imperatrice Maria Teresa, andò sposa (1770) al delfino di Francia (dal 1774 re Luigi XVI). La prodigalità e gli intrighi di corte le alienarono ben presto le simpatie degli aristocratici e del popolo. Allo scoppio della Rivoluzione, spinse il re a rifiutare l’appoggio dei moderati Lafayette e Mirabeau, e cercò di favorire un intervento delle monarchie europee contro la Francia, anche dopo il fallito tentativo di fuga della famiglia reale (giugno 1791). Nell’ott. 1793, dopo più di un anno di prigionia, fu condannata a morte e ghigliottinata.

    treccani dizionario di storia

    CITAZIONE
    MARIA ANTONIETTA d'Asburgo-Lorena, regina di Francia. - Nacque a Vienna il 2 novembre 1755 da Francesco I e da Maria Teresa. In vista di quell'unione con il delfino di Francia che doveva coronare i nuovi rapporti tra Francia e Austria, dopo il rovesciamento delle alleanze, la sua educazione fu affidata all'abate di Vermond, scelto dal ministro francese duca E.-F. di Choiseul. Fu chiesta ufficialmente in sposa il 16 aprile 1770. Cinque giorni dopo, partiva da Vienna, e il 14 maggio s'incontrava con Luigi XV e col Delfino nelle vicinanze di Compiègne. Le nozze furono celebrate a Versailles il 16. Dapprima la grazia fanciullesca di M. A. conquistò tutti, ma presto incominciarono i dissensi e le difficoltà. Ragioni di dignità e di morale sono sufficienti a spiegare la repugnanza che M. A. dimostrò verso la Du Barry, ragioni di gratitudine giustificano le sue simpatie per Choiseul, artefice del suo matrimonio; ma di tutto questo approfittarono i seguaci del ministro per accaparrare la delfina e mescolarla in una lotta nella quale dignità e morale non entravano per nulla. L'ostilità contro la favorita Du Barry creò da principio a M. A. una larga popolarità. Ma la morte di Luigi XV trovò la nuova regina ancora diciannovenne, impreparata come il marito a sopportare le responsabilità della corona.

    Da questo momento ebbe inizio quel periodo di dissipazione che fu fatale al suo prestigio e al suo buon nome: non solo i balli e le partite di piacere, ma anche capricci più dispendiosi come l'acquisto di gioielli e il giuoco. Incosciente del pericolo, non usò alcun discernimento nella scelta degli amici. La sua simpatia per il conte d'Artois, il favore e la familiarità concessa alla principessa Maria Teresa di Lamballe e soprattutto alla cricca che faceva capo alla contessa di Polignac, le crearono implacabili nemici nelle grandi famiglie aristocratiche, e di riflesso dettero origine all'ostilità popolare. Dalla corte ebbe inizio la feroce campagna contro l'"Austriaca" che l'accompagnò fino al patibolo. La sua leggerezza e la sua imprevidenza davano buon giuoco agli avversarî. In un momento di acuta crisi finanziaria, anche spese non enormi, come il ristabilimento della carica di sovrintendente della casa della regina, a benefizio della Lamballe, e gli abbellimenti del Piccolo Trianon, erano senza dubbio inopportune, e la calunnia poté facilmente esagerarle fino a farle apparire delittuose. Alle sue amicizie M. A. rimase fedele con cieca ostinazione. L'influenza degli Choiseul la trasse alla scandalosa protezione del conte di Guines; la fece alleare con il conte J.-F. Maurepas contro J. Turgot; la mise in urto con il migliore ministro di Luigi XVI, Ch. de Vergennes. La nascita della prima figlia, poi del delfino, sembrò ricondurla a una vita più assennata; ma non seppe neppure allora liberarsi dai Polignac, e l'odiosità delle loro inframmettenze, come per la nomina di Ch.-A. Calonne e del marchese de Castries, ricadde sulla regina.

    L'intensità degli odî accumulatisi contro M. A. apparve nel celebre affare della collana. La contessa de la Motte, falsificando lettere della regina, fece credere al cardinale di Rohan di essere incaricata da lei dell'acquisto segreto d'una collana di gran prezzo; e per meglio convincerlo gli procurò un appuntamento notturno con una sosia della regina. Il cardinale si fece garante presso i gioiellieri. Scoperto l'intrigo, il re volle la pubblicità del processo; la de la Motte fu condannata, ma il cardinale ebbe una trionfale assoluzione che fu un colpo mortale al prestigio della regina.

    Durante la rivoluzione, la debolezza del re costrinse M. A. ad assumere una parte direttiva. Ma se dette prova d'una grande forza di carattere, mancò del tutto di chiaroveggenza e di pieghevolezza. Non seppe o non poté vincere le indecisioni del marito, e nemmeno le proprie antipatie. Accettò con repugnanza l'aiuto del Mirabeau, ma non ne seguì i consigli. Dopo Varennes iniziò trattative con i costituzionali ma le annullò praticamente, sconfessandole presso le corti europee. Rifiutò a più riprese l'appoggio di La Fayette, respinse Dumouriez. Dopo il 10 agosto 1792, e più dopo l'uccisione del re, tutto l'odio dei rivoluzionarî si rovesciò contro di lei che era stata imprigionata, sin dal 13 agosto 1792, nel Tempio. Il 1° agosto 1793 la Convenzione decise il suo processo, e il giorno seguente fu trasferita dal Tempio alla Conciergerie. Il 14 ottobre ebbe inizio il dibattimento, che durò due giorni. Ai giurati furono posti quattro quesiti, riguardanti l'esistenza d'intelligenze coi nemici esterni della repubblica e di un complotto per provocare la guerra civile, e la partecipazione dell'accusata. La risposta fu affermativa, all'unanimità, e M. A. fu condannata alla pena di morte, che fu eseguita il 16 ottobre, alle 12.

    Nonostante le calunnie con le quali si cercò di denigrare la regina, la donna e perfino la madre, nel dare un giudizio su M. A. è più giusto parlare di errori che di colpe. Carattere impulsivo, ostinato, che un'educazione troppo indulgente non aveva saputo modificare, sposa a un giovane che impiegò diversi anni a superare la propria timidezza fisica e non riuscì mai a vincere quella morale; senza un solo consigliere disinteressato che la raffrenasse e la dirigesse (la madre le dava ottimi consigli, ma voleva soprattutto che ella servisse ai fini della politica austriaca) divenne facilmente preda e vittima delle fazioni che laceravano Versailles. D'indole diametralmente opposta a quella del marito, non ebbe con lui che un punto di contatto: l'odio dell'etichetta, e come lui non vide che il cerimoniale di Luigi XIV era uno dei pilastri della vecchia monarchia. Sebbene si dichiarasse sinceramente francese, non capì l'anima della sua nuova patria, e nella società che la circondava le sue simpatie andarono agli elementi peggiori: quei nobili incoscienti e fatui che spendevano le loro energie nei piaceri e nelle cabale di corte, dei quali si può, almeno per un certo tempo, prendere come tipo il conte d'Artois. Nella crisi suprema pensò di salvare la corona con l'aiuto dello straniero; non volle, almeno finché visse Luigi, né l'invasione armata, né la guerra civile, ma non comprese che l'intervento militare era una conseguenza inevitabile di quello diplomatico. La dignità veramente regale con cui percorse il suo calvario di dolore obbliga alla reverenza, ma si deve riconoscere che i suoi errori contribuirono a precipitare la catastrofe della monarchia.

    treccani encliclopedia italiana

    E' il personaggio storico a cui sono più affezionata, il primo che abbia studiato con una dedizione fraintendibile con l'ossessione XD
    Una volta mi hanno chiesto quale fosse la caratteristica per cui mi aveva colpito tanto (era bella? era molto intelligente? ha fatto qualcosa di particolare?) e io non sono riuscita a spiegare che si trattava quasi di empatia: una donna che non aveva niente di speciale ma si ingigantiva di pari passo con la sua tragedia.
    Forse dopotutto è un'ossessione

    Edited by ‚dafne - 1/11/2017, 12:28
     
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    io non sono riuscita a spiegare che si trattava quasi di empatia: una donna che non aveva niente di speciale ma si ingigantiva di pari passo con la sua tragedia.
    Forse dopotutto è un'ossessione

    Oh *___________* che bella che sei !!
    Io ho letto pochissimo su Maria Antonietta, una solo bio, ma devo dire che se prima mi stava sulle balle a causa di Lady Oscar, ora sono cosciente del fatto che è stata vittima degli eventi, mi ha fatto tenerezza scoprire quanto fosse pudica, di quanto tenesse alla considerazione della madre.. ..
     
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  3. marie.
     
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    Ahaha sono una povera scema dai XD
    Sì penso che tra Maria Antonietta e Lucrezia ci sia praticamente una gara a chi sia stata più diffamata XD Credo che Lucrezia fosse più scafata e scaltra, ma Maria Antonietta mi sta ugualmente più simpatica... E' stata molto sola e penso si sottovaluti l'enorme ruolo giocato nella sua vita dai sette anni di non consumazione del suo matrimonio: la frustrazione l'ha indotta a gettarsi via nel modo più sconsiderato possibile. Comunque per saperne di più DEVI leggere Zweig, che sarà ristampato ad Aprile. il libro più amato dai mariantoniettologi nonché l'opera su cui si basò Ryoko Ikeda per Lady Oscar. ùù
     
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  4. •Hans•
     
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    Se ha una copertina orribile come QUESTA (www.castelvecchieditore.com/la-vita-di-cechov/), mi sparo!
     
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  5. marie.
     
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    Oddio, sembra un quadro molto brutto.
     
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  6. marie.
     
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    S'ils n'ont plus de pain, qu'ils mangent de la brioche! Lo saprete già, ma le brioches che secondo qualcuno MA avrebbe "consigliato" di mangiare al popolo senza pane non erano i croissant che conosciamo noi ma *i brioche* tedeschi, dolci al burro lievitati che la poveretta si faceva servire anche in Francia avendoli gustati durante la sua infanzia in Austria.

    photo_pain_brioche_Julia_P1010317


    Ovviamente, poi, MA quella frase non la pronunciò mai: lo stesso Rousseau la menziona nelle Confessioni del 1741, prima persino che la regina fosse addirittura nata. Ci pensarono i rivoluzionari ad attribuirla a chi faceva loro più comodo.
    In ogni caso la frase è diventata la firma di Maria Antonietta, che ormai passa per quella delle brioches un po' come Lucrezia è la femme fatale dei veleni :rolleyes:
     
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  7. marie.
     
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    Un documento firmato da MA nel 1792 è all'asta. ;_;
    E Zweig è tornato in libreria! ibs
     
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  8. •Hans•
     
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    Oggi ho sfogliato il libro, ma la copertina orribile e il prezzo troppo alto.

    Detto questo, ho controllato la traduzione: è quella "classica" di Lavinia Mazzucchetti, ma a differenza delle edizioni Mondadori non è "censurata". Ho controllato alcuni passaggi che sapevo essere modificati nella prima edizione italiana mondadoriana, poi sempre ristampata! E ho visto che i passaggi tolti sono stati reinseriti!
     
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    La mia edizione è bella vecchiotta, è censurata? ;_;
     
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  10. •Hans•
     
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    Sì! Quelle della Mondadori sono tutte censurate o insomma, tagliate, ma non chiedermi il motivo perché NON LO SO! xD
    L'ho scoperto per caso comparando l'edizione inglese online su google libri e la mia vecchia edizione degli anni '30!
    Ci sono rimasto malissimo! ._.
     
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  11. marie.
     
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    Sì! Quelle della Mondadori sono tutte censurate o insomma, tagliate, ma non chiedermi il motivo perché NON LO SO! xD

    Gli pare scabrosa? XD bah. Però ne ho anche un'edizione francese, anzi due, saranno intere almeno quelle!
     
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  12. •Hans•
     
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    Hanno sempre ristampato con lo stesso formato e con la stessa traduzione...

    Mi viene in mente la bellissima frase finale del secondo capitolo del libro:
    "Ma com'è lontana ancora la bufera che si addensa all'orizzonte! Come sono ancora remote le complicazioni e derivazioni fatali dell'anima puerile della quindicenne, che si trastulla ignara con col suo goffo compagno, che si illude di salire col cuore in tumulto e gli occhi ridenti d'attesa i gradini d'un trono – e vi trova invece un patibolo!"

    Mentre l'edizione inglese conclude diversamente, dopo la stessa frase:
    "The gods give no sign to one for whom they have predestined the drawing of black marble from the bag. They allow their intended victim to pursue an untroumbled course while the fountains of destiny are being unsealed from within."

    Che sia stata una censura cattolica? Quegli "dei" potrebbero essere stati malvisti... Anche nella biografia di Maria Stuarda, Zweig parla di dei, ma di quest'ultima ho il libro pubblicato dalla Rusconi editore, con una traduzione più recente. Sarebbe interessante leggere l'edizione degli anni '30 tradotta dalla Mazzucchelli!

    Comunque questa frase è stata ripristinata nell'edizione 2013.
     
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  13. marie.
     
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    Che sia stata una censura cattolica? Quegli "dei" potrebbero essere stati malvisti...

    Mamma mia che oscurantismo :ph34r: meno male che l'hanno ristampato...

    Che poi la ristampa che dovevano fare in Oscar Mondadori sembrava graziosissima! Ho ancora il catalogo e quando vedo quella bella copertina sospiro un po' XD
     
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  14. •Hans•
     
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    Che poi la ristampa che dovevano fare in Oscar Mondadori sembrava graziosissima! Ho ancora il catalogo e quando vedo quella bella copertina sospiro un po' XD

    Quoto! *sigh*
     
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  15. marie.
     
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    Tra l'altro me lo fanno come dispetto, hanno ristampato le varie biografie con copertine molto più graziose di quelle che avevo io XD della Erickson ho l'edizione Oscar con quel ritratto giallino in stile classico #sgrunt
    Eccezione per la Lever: ho una copertina rigida, ma carinissima!
     
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57 replies since 6/3/2013, 23:34   751 views
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