Borgia tra le righe.

Menzioni dei Borgia nella letteratura non borgiana

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    Mi sono imbattuta in Cesare ne Il Conte di Montecristo:

    CITAZIONE
    Let it suffice to say that, a few centuries earlier, an ancestor of Spada was invited to dine with Cesare Borgia, the son of Pope Alexander VI; Spada died under mysterious circumstances; the Pope and Cesare set about looking for Spada's large inheritance, but could find nothing. From then on the Spada family lived relatively modestly – no sign of their great fortune appeared. After Faria's patron died, Faria got to looking through his papers. Just about a month before he was arrested in 1807, something big happened. While lighting a candle with a stray piece of paper, Faria realized that it contained a very important message written in…wait for it…invisible ink.

    The Count of Monte Cristo Chapter 18 Summary

    I passi singoli:

    CITAZIONE
    Fin dalla stessa sera lo speziale, o gli speziali, vieneo vengono a dire"sono io che ho venduto l'arsenico al signore" e, piuttosto che non riconoscere ilcompratore, nericonoscerebbero venti; allora il goffo reo è preso, imprigionato, interrogato, confrontato,confuso, condannato eghigliottinato o, se è una donna della buona società, viene imprigionata a vita.Ecco il modo con cui i nostri settentrionali intendono la chimica.Desrues però la intendeva meglio, debbo confessarlo.""Che volete, signore. non tutti hanno i segreti dei medici o dei Borgia!" disse la giovanesposa ridendo.


    Edited by marie. - 3/3/2013, 00:17
     
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  2. xcusemymonkey
     
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    Potremmo fare un topic su tutte le citazioni letterarie, anche solo di sfuggita?
    Ne ''Il giardino dei Finzi Contini'' dicono una sciocchezza, ma nominano pure sempre Lucrezia, anche se abbiamo già il topic ''I Borgia nella cultura popolare'', no?
     
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  3. marie.
     
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    Sì assolutamente, tant'è che Cesare è menzionato anche nel Ritratto di Dorian Gray ma troppo poco per aprirci un topic!
     
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  4. xcusemymonkey
     
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    CITAZIONE
    Questo precettore era, per combinazione, un vero prete, uno di quegli ecclesiastici fatti apposta per diventare cardinali in Francia o Borgia sotto la tiara.

    Balzac, La fanciulla dagli occhi d'oro
     
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  5. marie.
     
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    Che bel titolo, com'è il libro?
    Io man mano che trovo i riferimenti precisi a Cesare in Dumas li aggiungo nel primo post!
     
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  6. xcusemymonkey
     
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    CITAZIONE
    Per un platano enorme, dal tronco biancastro e bitorzoluto più grosso di quello di qualsiasi altro albero del giardino e, credo, dell'intera provincia, la sua ammirazione sconfinava nella riverenza. Naturalmente, non era stata la ''nonna Josette'' a piantarlo, bensì Ercole I d'Este in persona, magari, o Lucrezia Borgia.

    Giorgio Bassani, Il Giardino dei Finzi-Contini

    CITAZIONE (marie. @ 3/3/2013, 00:16) 
    Che bel titolo, com'è il libro?
    Io man mano che trovo i riferimenti precisi a Cesare in Dumas li aggiungo nel primo post!

    Diciamo che ho adorato molto lo stile ed un po' meno la trama.
     
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  7. marie.
     
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    CITAZIONE
    bensì Ercole I d'Este in persona, magari, o Lucrezia Borgia.

    Pure io voglio un albero piantato dai Borgia!
     
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  8. xcusemymonkey
     
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    *regala bonsai*
     
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  9. marie.
     
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    CITAZIONE
    Dorian rileggeva a più riprese questo capitolo fantastico e i due immediatamente successivi, nei quali, come in curiosi arazzi e in smalti abilmente lavorati, erano ritratte le forme terribili e belle di coloro dei quali il vizio, il sangue o la spossatezza avevano fatto dei mostri o dei pazzi: Filippo duca di Milano, che uccise la moglie e le tinse le labbra con un veleno scarlatto affinché il suo amante potesse succhiare la morte dal morto oggetto delle sue carezze; Pietro Barbo, il Veneziano, noto come Paolo Secondo, che nella sua vanità tentò di assumere il nome di Formoso e la cui tiara, valutata duecento mila fiorini, era stata comperata a prezzo di un tremendo peccato; Giovanni Maria Visconti, che aizzava i cani a dare la caccia agli uomini e il cui cadavere assassinato fu coperto di rose da una prostituta che l'aveva amato; il Borgia sul suo cavallo bianco, col Fratricidio seduto in groppa dietro di lui e col mantello macchiato del sangue di Perotto; Pietro Riario, il giovane Cardinale Arcivescovo di Firenze, figlio favorito di Sisto Quarto, la cui bellezza era simile solo alla sua dissolutezza, che ricevette Eleonora d'Aragona in un padiglione di seta bianca e cremisina, pieno di ninfe e di centauri, e indorò un fanciullo perché potesse servire al festino come Ganimede o Ila; Ezzelino, la cui melanconia non conosceva altro rimedio che lo spettacolo della morte, che nutriva per il sangue rosso la stessa passione che altri nutrono per il vino rosso e di cui si diceva che fosse figlio del diavolo e avesse barato giocando ai dadi col padre la propria anima; Giambattista Cibo, che prese per scherno il nome di Innocenzo, nelle cui vene torpide un medico ebreo trasfuse il sangue di tre giovinetti; Sigismondo Malatesta, l'amante di Isotta, Signore di Rimini, bruciato in effigie a Roma come nemico di Dio e dell'uomo, che strangolò Polissena con una salvietta e diede a Ginevra d'Este il veleno in una coppa di smeraldo ed eresse al culto cristiano una chiesa pagana in onore di una ignominiosa passione; Carlo Sesto, che aveva adorato la moglie del fratello tanto furiosamente che un lebbroso lo ammonì della pazzia che stava per coglierlo e che, quando il suo cervello si ammalò e diventò delirante, poteva essere placato soltanto per mezzo di carte saracene che portavano le immagini dell'Amore, della Morte e della Follia; e Grifonetto Baglioni col suo farsetto trapunto, il berretto gemmato e i ricci in forma di acanto, che uccise Astorre con la sposa e Simonetto col suo paggio, e che era di una tale bellezza che quando cadde morente nella piazza gialla di Perugia coloro che l'avevano odiato non potevano trattenere le lacrime e Atalanta, che l'aveva maledetto, lo benedisse.

    In tutti costoro c'era un fascino orribile. Egli li vedeva di notte: e di giorno turbavano la sua immaginazione. Il Rinascimento conobbe strane maniere di avvelenare, con un elmetto e con una torcia accesa, con un guanto trapunto e un ventaglio tempestato di gemme, con una sfera da profumi dorata e con una catena d'ambra.

    Il ritratto di Dorian Gray
    E lunghina ma piena di personaggi!
     
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    Aldo leggeva il nome nelle targhette che allacciava il meandro d’ulivo.

    - Eri anche allora la più elegante dama d’Italia – disse egli adulando la giovane donna come soleva.

    - Oggi hai per rivali Luisa Casati, Ottavia Sanseverino, Doretta Rudinì; allora gareggiavi con Beatrice Sforza, con Renata d’Este, con Lucrezia Borgia. Allora la marchesa di Cotrone ti mandava a chiedere per modello una sbòrnia, come oggi Giacinta Cesi ti manda a chiedere un mantello. Che erano al confronto i grandi corredi d’Ippolita Sforza, di Bianca Maria Sforza e di Leonora d’Aragona? Ma quella Beatrice era veramente la spina del tuo cuore. S’era fatti ottantaquattro vestiti nuovi in due anni! Tu l’anno scorso per le quattro stagioni te ne facesti novantatre. E la Borgia, quando andò sposa ad Alfonso, aveva con sé duecento camicie maravigliose! Tu superasti e l’una e l’altra. Chiedevi ai tuoi corrispondenti milanesi e ferraresi notizie minutissime delle due duchesse, in vestiario e in biancheria, per non restar mai indietro. Anche allora tu eri una inventrice di fogge nuove. Tu inventavi le mode. Portasti a Roma quella della carrozza. Avevi il desiderio smanioso delle novità eleganti. Ti raccomandavi ai tuoi fornitori perché cercassero «di cavar de sotto terra qualche cosetta galantissima». Anche allora amavi gli smeraldi, ed eri riuscita a possedere il più bello dell’epoca. A Venezia a Milano a Ferrara avevi mediatori con orefici. Non ti contentavi d’aver le più belle gioie ma le volevi squisitamente legate: anelli collane cinture bottoni braccialetti catene frange sigilli. Il tuo orefice prediletto fu quell’ebreo convertito, di nome Ercole de’ Fedeli, che fece lavori di niello e di cesello incomparabili, tra cui forse la famosa spada di Cesare Borgia, ch’è in Casa Caetani, e la cinquedea del marchese di Mantova, ch’è al Louvre.

    [...]

    - Nel tuo viaggio di Francia l’ammirazione per le tue guise fu unanime, come oggi gli occhi delle Parigine ti divorano quando tu esci da un teatro o entri in un salotto ben frequentato. Perfino Francesco I ti chiese qualche veste da donare alle sue donne; e Lucrezia Borgia, la tua rivale, dovette rivolgersi a te per avere un ventaglio di bacchette d’oro con piume nere di struzzo, dopo aver cercato invano d’imitare quella tua «capigliara» a turbante che porti nel ritratto tizianesco.

    - Avevo i capelli che ho, castagni?

    - Castagni con forti riflessi biondi; e, per averli tanto tempo gonfiati a turbante, ora li serri in due trecce e li giri e li schiacci con le forcine e ti fai una piccola piccola testa che mi piace assai più.

    - Belle mani?

    - Più belle ora: ti si sono smagrite e allungate. La destra dipinta dal Vecellio, con l’anello nell’indice, ha fini le dita ma un po’ grasso il carpo. Per curarle facevi ricerca delle forbici più sottili e aguzze e delle «lime da ungie» più delicate. E ordinavi i tuoi guanti a Ocagna e a Valenza, i più morbidi e i più odorosi del mondo.


    Gabriele d'Annunzio, Forse che sì forse che no
     
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    In "La forma dell'acqua" di Camilleri, il primo Montalbano. Naturalmente si parla di veleni, con Pasquano della scientifica:

    CITAZIONE
    "E con ciò? Che cavolo vuole significare? Che gli hanno avvelenato la pastiglia di diuretico? Crede di essere ancora ai tempi dei Borgia? O si è messo a leggere libri gialli di scarto? Se fosse stato avvelenato me ne sarei accorto, no?"
     
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    Leggendo "The Picture of Dorian Gray":

    CITAZIONE
    When the Duke of Valentinois, son of Alexander VI, visited Louis XII of France, his horse was loaded with gold leaves, according to Brantôme, and his cap had double rows of rubies that threw out a great light.
     
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    Bisogna ricorrere a Wilde per non leggere Borgia = veleno xD
     
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    Da La Radio di Agatha Christie, mentre rileggevo il racconto l'altro giorno:

    CITAZIONE
    Fosse stato per lei [la signora Harter], sarebbe rimasta tutta la sera ad ascoltare un concerto, una biografia di Lucrezia Borgia o un servizio sulla vita nello stagno.

    Non è una vera menzione, ma Miss Harter è di sicuro una di noi! <3
     
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    Sì **

    Lau, grazie per aver spostato il messaggio! Con la funzione 'cerca' non avevo trovato il topic.

    CITAZIONE
    Bisogna ricorrere a Wilde per non leggere Borgia = veleno xD

    Wilde è Wilde <3 anche se un'altra citazione che ho beccato è meno lusinghiera:

    CITAZIONE
    [...] the Borgia on his white horse, with Fratricide riding beside him, and his mantle stained with the blood of Perotto;

    [edit]
    Ho notato che Marie ha riportato sopra la citazione in italiano xD l'abbiamo bilingue dai.
     
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