Case e arredamento rinascimentali

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    Si costruivano diversi tipi di case: quelle dei nobili signori, dei borghesi, dei commercianti e dei poveri. I palazzi signorili che nascevano nelle città, si ispiravano all'architettura classica della Roma antica: avevano bellissimi giardini dove c'erano fontane con giochi d'acqua; orti dove si coltivavano i semplici e piante rare che provenivano da tutto il mondo allora conosciuto; una biblioteca e un teatro per gli spettacoli di corte. I palazzi erano costruiti in pietra, dove le cave erano vicine, ed erano molto massicci e sontuosi. La facciata era ricoperta da un bugnato (un rivestimento di pietra tagliata a diamante),o decorata ad affresco. Gli edifici erano di solito a tre piani ed erano coronati con un cornicione sporgente e molto ornato. Al piano terra e sotto i tetti, viveva la servitù, le finestre erano piccole e quadrate. Le finestre ai piani superiori erano ampie e luminose ed erano disposte con ordine e regolarità. Erano caratterizzate da colonne ed archi e corrispondevano alle stanze dei signori. All'interno della casa c'era un cortile quadrato con porticati, che dava luce nelle stanze superiori. Le comunicazioni tra i vari piani avvenivano attraverso un ampio scalone principale. Nel palazzo esistevano altre scale di servizio anguste e nascoste. I saloni avevano pareti decorate con stucchi, affreschi, arazzi. I pavimenti erano fatti di materiali importanti come marmo o mattonelle smaltate. I soffitti avevano cassettoni in legno dipinti o intagliati. I camini in ogni stanza assicuravano un buon riscaldamento. Le camere di solito erano al secondo piano ed erano locali più piccoli, meno decorati, ma ben arredati. Nella camera il letto era alto, su delle predelle, di solito con un ricco baldacchino. La biancheria era custodita in cassoni di legno di noce solitamente ricoperti di cuoio con borchie e decorazioni in ferro battuto. Nella cucina e nel salone c'erano sedie più o meno comode, con o senza schienale, ma tutte ben lavorate e con forme armoniche. I tavoli per le sale erano imponenti e finemente decorati con un appoggio unico o con una colonna. A volte i piani del tavolo erano lavorati con un mosaico di pietre dure a vari colori. Per quanto riguarda le abitazioni, questo periodo può essere definito l'età dei palazzi.
    Le abitazioni dei borghesi erano tutte allineate sulla strada, addossate le une alle altre. Di solito, al pianterreno vi era una bottega; il piano ammezzato era destinato a uffici e a deposito. Al piano superiore c'era l'abitazione dei proprietari. Nel cortile posteriore si trovavano una stalla per il cavallo, la legnaia, il pozzo, il pollaio. Nelle stanze da letto c'era la cassapanca che conteneva gli abiti e la biancheria e veniva usata come sedile. A quei tempi gli armadi erano molto rari. Nella camera padronale (dei padroni di casa) faceva bella mostra di sé il cassone, la cassapanca di nozze che la sposa aveva portato con la biancheria di corredo. Il letto era coperto da un baldacchino con pesanti tendaggi che proteggevano dal freddo e degli insetti. Nelle stanze c'era anche un comodino che reggeva una brocca e un catino per lavarsi. Certe volte, le camere erano così comode e ben arredate che venivano usate come salotto per ricevere le persone. Le cucine erano gli ambienti più arredati: oltre ai mobili c'erano piatti d'ottone, pentole di rame appese alle pareti e un grande camino per scaldarsi e cucinare.
    La gente più povera viveva in piccole stanze sovraffollate in grandi edifici a più piani. Le scale erano piccole e strette. Le finestre, anch'esse piccole e strette, d'inverno venivano chiuse con telai di legno per tenere lontano il freddo. All'interno le case erano illuminate con lumini alimentati da grasso puzzolente o dal camino sul quale si cucinavano i cibi. Non c'erano i servizi e per prendere l'acqua bisognava andare in cortile nel pozzo oppure alla fontana della piazza. Quando dovevano mangiare allestivano la tavola appoggiandola su due cavalletti per poterla togliere con facilità perché nella stessa stanza si dormiva. Per sedersi si usavano delle panche. I letti erano pagliericci stesi sul pavimento. Il mobile più importante era costituito da casse di legno di olmo o di pioppo, dove si riponevano le cose più importanti.

    fonte

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    CITAZIONE
    Case dei poveri e dei contadini
    Costituite spesso da una sola stanza, in cui viveva tutta la famiglia, le abitazioni dei contadini erano ammassate in grosse borgate rurali o raggruppate in piccoli nuclei, intorno al luogo di lavoro. Generalmente basse, rudimentali e mal illuminate, erano ancor meno aerate. Spesso, nei casi più estremi, il locale-abitazione serviva anche da ricovero per alcuni animali da lavoro, poiché si riteneva che i contadini non meritassero case da "artefici" (artigiani), con le comodità cittadine.
    In città, le case degli operai, non superavano di certo quelle dei contadini. Basse e scomode, erano anch'esse sprovviste di ogni lusso.
    Gli artigiani, invece, abitavano, di solito, case a due piani. Al pian terreno, o nel seminterrato, c'era lo spazio dedicato all'attività professionale, e nel piano rialzato, la vera e propria casa, ossia cucina, soggiorno e camera da letto di tutta la famiglia.
    Si accedeva al piano rialzato direttamente dalla strada, per mezzo di una scala di legno verticale che portava su un balcone, anch'esso di legno. Nel tempo, le scale, costruite in pietra o legno, furono integrate nelle abitazioni.
    Gli artigiani, i cui affari miglioravano, ostentavano il loro successo economico aumentando di un piano la casa. Tre piani indicavano uno status borghese. Il primo piano era riservato alla camera da letto, il secondo al soggiorno ed il terzo alla cucina. Con la diminuzione dell'uso del legno per le costruzioni e con il perfezionamento nella costruzione della canne fumarie, a partire dal XV-XVI secolo, la cucina iniziò a spostarsi in basso. A partire dal XVI secolo, inoltre, con l'aumento del costo dei terreni intorno al centro delle città commerciali, le case dei mercanti più ricchi si alzarono fino a cinque piani.

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    Edited by ‚dafne - 2/12/2016, 17:11
     
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    Questo è Palazzo Marfisa d’Este:
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    Palazzina di Marfisa a Ferrara è una tipica dimora estense, edificata a partire dal 1559 per volere del marchese Francesco, figlio di Alfonso I e di Lucrezia Borgia.

    Passata nel 1578 in eredità alla figlia Marfisa, amante delle arti e protettrice del poeta Torquato Tasso, essa abitò la palazzina fino al 1608, anno della sua morte, che segnò l’inizio del lento degrado di quei luoghi cortesi.

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    Mi auguro l'arredamento sia più o meno originale o riprodotto uguale!

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    Sui letti:

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    Nel Quattrocento nacque il letto moderno.
    Vediamo infatti come l’idea di sfruttare il letto come contenitore per la biancheria, non sia affatto una scoperta recente, ma risalga appunto a quest’epoca dove la struttura era unita su tre lati a cassoni e cassapanche; prevedeva inoltre due spalliere, una detta “testata” a capo, più alta e decorata, e una a piedi detta “pediera”.
    Il letto cinquecentesco era di proporzioni più simili alle nostre, anzi spesso era esageratamente largo e lungo per mostrare il fasto del suo fruitore. Tuttavia si conservava l’uso di riposare in posizione eretta per le medesime motivazioni e inoltre per motivi di digestione. Dopo gli abbondanti banchetti di nobili e cavalieri, era in uso ritirarsi nelle proprie stanze e riposare. È evidente tuttavia che dopo un lauto pasto il fisico ha bisogno di rimanere in posizione quantomeno eretta per favorire la digestione. Questo spiega la presenza di numerosissimi cuscini al capo del letto. Un altro particolare molto interessante introdotto in questo periodo con maggiore frequenza negli usi e costumi della società è il “letto a baldacchino”. Questo elemento non è altro che un canonico letto con quattro pilastrini angolari che sorreggono una struttura di copertura con drappi e tendaggi. Questi ultimi potevano essere molto leggeri in tessuti semi – trasparenti, o molto pesanti in broccato, decorati con gemme e bordure d’ogni genere. La presenza del “baldacchino” era giustificata da varie ragioni: la prima era che, diffusasi l’usanza di creare camere da letto enormi che ospitavano diverse attività personali, vi era l’esigenza di isolare il proprio angolo di riposo, di ritagliarsi uno spazio proprio in cui ritrovare le condizioni di pace e protezione che stanno alla base di un buon sonno e, perché no, anche un po’ di privacy. Un’altra ragione non meno curiosa era la presenza di insetti che, allora come oggi, infestavano gli ambienti a seconda dei luoghi e dei periodi dell’anno; ecco che i teli del baldacchino creavano una sorta di antica zanzariera e proteggevano il riposo notturno.
    Nel Seicento il letto iniziò ad uniformarsi allo stile decorativo dell'ambiente circostante: il baldacchino rimase solo a scopi ornamentali, non isolando più il letto per creare un'alcova.

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    CITAZIONE
    Il letto così come noi lo conosciamo, e quindi munito di materasso, ha le sue antichissime origini già in era preistorica, e per essere precisi nel periodo Neolitico. A voler essere precisi, allora il termine più idoneo sarebbe non tanto materasso quanto giaciglio, dato che era generalmente costituito da un mucchio di foglie, rialzato su una struttura di base per proteggersi dai parassiti, e coperto di pelli animali. Ma in Persia, più di cinquemila anni fa, abbiamo una sorpresa: materassi di pelle di capra riempiti… d’acqua! Il materasso ad acqua sembra avere avi di riguardo, e non limitati ai motel di provincia. Nel frattempo le cose nel resto del mondo non cambiano considerevolmente, e a Roma Antica, così come nel medioevo, i materassi sono sacchi pieni di lana o paglia per i poveri – e di piume per i ricchi.

    In epoca rinascimentale, come ben sappiamo, ci fu una generale ripresa del gusto della comodità e del vivere bene, che coinvolse molti ambiti della vita, ora liberi dall’atteggiamento tenebroso e oscurantista così tipico del medioevo. Il materasso non fece eccezione: almeno, come è ovvio, per chi poteva permetterselo. Se infatti poco cambiò nell’imbottitura, sempre dei vecchi materiali, i letti dei ricchi cominciarono ad essere ricoperti di broccati e velluti
    . Fu invece del mille e seicento l’invenzione di un optional utilissimo a rendere più comode le nostre nottate: la rete su cui poggiare il materasso, che prima giaceva su assi di legno. Le prime furono realizzate in cuoio e corde, con un efficace aumento del comfort.

    fonte

    CITAZIONE
    La storia del materasso ha ovviamente inizio con il letto, quindi nel Medioevo, quando il letto fece la sua comparsa.
    Il letto iniziò ad essere considerato un mobile vero e proprio, un oggetto irrinunciabile (per chi se lo poteva permettere) dell’arredamento, il cui ruolo andava ben oltre la funzione estetica, comunque non sottovalutata.
    Il legno del mobile letto iniziò a venire arricchito da intarsi, disegni, legni di pregio e provenienze diverse, strutture a baldacchino e poi tende a cadere sorrette da strutture più o meno imponenti, anche eleganti, ricercate.

    Tuttavia, tracce lasciate dall’uomo a testimonianza del materasso sono ancora più remote del medioevo.
    La lana e le fibre vegetali ad esempio, furono impiegate sin dal IX secolo per costruire il materasso.
    L’evoluzione dei materiali e della capacità dell’uomo di eseguirne la lavorazione, ha reso possibile arrivare oggi a sfruttare la più moderna tecnologia per produrre materassi davvero innovativi, potremmo dire.
    Storicamente, tra i materiali più impiegati per l’imbottitura troviamo la lana il cotone, vari tipi di seta.

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  4. marie.
     
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    hb_1995_7


    CITAZIONE
    Childbirth tray (desco da parto) with the Triumph of Fame (recto) and Medici and Tornabuoni arms and devices (verso), 1448–49
    Giovanni di Ser Giovanni Guidi, called Lo Scheggia (Italian, Florentine, 1406–1486)
    Tempera, silver, and gold on panel

    This salver was commissioned to celebrate the birth of Lorenzo de' Medici (1449–1492), de facto ruler of Florence from 1469 until his death, and is the largest and most elaborate surviving birth tray. Twenty-eight men on horseback are shown pledging allegiance to Fame, a beautiful winged woman who holds a sword and a statuette of Cupid as she stands atop a globe on an enormous pedestal. This scene, known as the Triumph of Fame and based on Boccaccio's Amorosa Visione (1342) and Petrarch's Trionfi (1354–74), clearly shows the dynastic ambitions of Piero de' Medici, Lorenzo's father, who commissioned the work and gave it to his wife Lucrezia Tornabuoni. The tray must have had considerable commemorative value to Lorenzo, as it was hanging in his bedchamber at the time of his death.

    source

    hb_14_39


    CITAZIONE
    Cassone with the Conquest of Trebizond, 1460s
    Marco del Buono Giamberti (Italian, Florentine, 1402–1489); Apollonio di Giovanni di Tomaso (Italian, Florentine, 1415/17–1465)
    Tempera, gold, and silver on wood

    This cassone was probably made to celebrate a marriage in the Strozzi family, as it is decorated with family emblems on the sides. The scene on the front is thought to portray the conquest of Trebizond. However, two other surfaces of the cassone are decorated with painted imitations of the textile designs. The exchange of expensive luxury fabrics and jewels was an important component of wedding preparations during the Renaissance. The inside of the lid and the back panel, seen here, are both painted to look like the magnificent "pomegranate"-style velvets, with two heights of silk pile and metal-thread brocading. These painted surfaces refer to the valuable contents that would have been stored in such a chest.

    hb_17_190_730a_b


    CITAZIONE
    Wineglass or sweetmeat cup (confittiera) with scenes of Virgil and Febilla, ca. 1475–1500
    Venice (Murano), Barovier Glass House
    Enameled and gilded glass

    The scenes depict Virgil in a basket hanging from the emperor's tower; a rider informs the emperor of Virgil's revenge; and the emperor's daughter publicly suffers her fate of fire being kindled from a live coal within her body in order to relight all the domestic fires in Rome extinguished by Virgil's magic. Candied fruit and other sweetmeats along with sweet wine were normally served at the end of a banquet or feast in confittieri. This cup is a brilliant reminder of the most elaborate and original work carried out under the supervision of Maria Barovier in Murano.

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    hb_27_97_39


    CITAZIONE
    Ewer with profile busts of a man and a woman, ca. 1520
    Possibly workshop of Maestro Giorgio Andreoli (Italian, ca. 1465–1553)
    Tin-glazed earthenware (maiolica), with luster

    This rather rare ewer, painted with golden luster and touches of red luster on a bright blue ground, is characteristic of Maestro Giorgio Andreoli, the hugely successful potter in Gubbio. It is decorated with profile busts of a man and a woman in contemporary garb, typical of the imagery on objects believed to have been produced for betrothals and weddings.

    source

    hb_10_141_1


    CITAZIONE
    Casket (cassetta), 1500–1530
    Ferrara or Venice
    Gesso on wood (pastiglia)

    This wood casket is decorated with pastiglia ornament, a relief technique found in northern Italy between the late fourteenth and mid-sixteenth centuries. In contemporary recipes, the substance was called pasta di muschio (musk paste). It was made of a white lead paste mixed with egg white as a binder and scented with musk. The scent was thought to have aphrodisiacal properties, which added to the casket's value as a marriage gift. The grotesque decorative forms were inspired by Roman examples.

    source

    hb_30_93_2


    CITAZIONE
    Sgabello, ca. 1489–91
    Italian (Florence)
    Walnut, maple, ebony, ebonized wood, and fruitwood, traces of gilding and red paint

    The coat of arms on the crest is that of Filippo Strozzi (1426–1491), head of a prominent Florentine banking family. In design it is closely related to a medal in the style of Niccolò Fiorentino (1430–1514), probably commissioned for the laying of the cornerstone of Filippo Strozzi's new palace in Florence on August 6, 1489.

    source & details
     
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  5. Effy90
     
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    oddiuuuuuuuu!!!! guardate come so belli questiii *v*

    oh...già...il prezzo -.-

    ç___ç

    andate su ebay e scrivete RINASCIMENTO,dopodiché come categoria mettete Arte e Antiquariato e vedete cosa esce fuori...non so perchè ma non mi mette il link
     
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  6. marie.
     
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    Te lo sposto in casa e arredamento =)

    Son belli sì comunque ç_ç ho un librettino con varie fotografie, avessi lo scanner...

    Questo è lo chateau du Clos con arredamento d'epoca:

    jpg jpg IMG_5568

    IMG_5571

    source!

    Edited by marie. - 20/8/2013, 10:25
     
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    pope
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    Casa Romei a Ferrara (quattrocentesca):

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    Palazzo Davanzati a Firenze:

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    Castello di Issogne:

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    Castello Cini a Monselice, che credo fosse location di Borgia:

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    s1xEvoD

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    Foto da google.
     
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  8. Donna_Rebecca
     
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    Del tipo: voglip anch'io una residenza così. *.*
     
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    pope
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    PuVe io ;_; la bella notizia è che per visitarle di solito non si paga granché.
     
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    D'obbligo postare la saliera di Benvenuto Cellini:

    G0W4Gdc

     
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