Trucco & bellezza nel Rinascimento

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  1. marie.
     
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    Le 'ricette' di Caterina Sforza

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    fuckyeahrenaissancewomen
    CITAZIONE
    To make the hands and face white:
    Take leaves and roots of nettle and boil them in water and with this water wash your hands and face and they will become white and soft.
    A fare la mano et il viso bianco
    Piglia foglie e radice de urtica e fa bulire in acqua et cum quel acqua lavate le mano e il volto e diventeranno bianche e morbide.


    To remove marks from the face:
    Take iris [Iris florentina] roots and boil them in water until it is reduced by half, then purify and with this water wash the face and you will be free of blemishes
    A mandar li segni della faccia
    Piglia, radicem Jazole [Giaggiolo] et bollila in la aqua per sino se consuma la meza parte da poi purgala et con quella aqua lava la faccia et se rai liberata


    To make you beautiful:
    Take iris roots and grind and make juice and put in a vial and leave it to settle. Then take the water from the top of this mixture, put it in fresh water and with this mixture wash the face, and it will be beautiful and have a notable color
    A far bella
    Piglia Radice yrios et pista et fa succo et poni in una ampolla et lassalo posare da poi proice quella aqua superiore, et ponili della aqua chiara et con questa compositione lava la faccia et haverala Bella et de uno notabile colore


    To make you beautiful:
    Take bread crumbs and egg white and mix them together and put them in vinegar for two whole days, and then use it as you please.
    A far bella
    Piglia mollica de pane albume de uvo et mistica insieme et ponilo in aceto per doi di naturale et poi usala a tuo piacere.


    To cure redness of the face:
    Take white lead [ceruse], rose water and violet oil and mix together and anoint the face.
    A guarire la Roseza del Volto
    Piglia Cerusa aqua rosa oleo de viole et mestica inseme et ugne la faccia


    Water to make you beautiful:
    Take strong vinegar and lemons cut in pieces and put in a glass alembic and put in powdered cloves and whole cloves, a little of each, and put everything in the alembic and save the water which is perfect and use.
    Aqua a far Bella
    Piglia aceto forte Limoni tagliati in pezzi et ponilo alanbicco de vetrio et ponili de garofani fattin in polvere et garofani integri poco de uno et delaltro et metti ogni cosa alanbicco et salva la aqua che e perfetta et adopera.


    A very light and and most excellent rouge
    Take 1 on. red sandalwood, 3 on. acqua vita and grind the sandalwood finely and let it soak well in the acqua vita for two hours, then strain it; and seal the strained liquid tightly in an glass ampule with no air. When you want to use it, first cleanse the face, then put on the rouge. And you only need to do this once each day, because this rouge is sufficient like that, and through these means: the more you wash, the more you will gain a magical vivacity, gracefulness, and beauty, so that it will easily last for this interval. The “Spanish Clout” [a painted cloth used for rouge], was used for this effect, but it happened that every time the face was washed, it spoiled the effect, and it only lasted for a day. But with this one, as I said, you need not avoid water for eight days; in fact it will stay on the face with amazing beauty.
    Rossetto ligiadrissimo et eccellentissimo
    Piglia sciandoli rossi on. una, acqua vita on tre, et pista sottilmente li sciandoli, et lassalo bagniare in ditta acqua per spatio de doi ore; bene poi cola; et questa colatura serrala in una ampolla de vitreo che non respiri; et quando voli adoperare; mondifica la facia; Da poi mette el rossetto, et questo basta fare omni giorno una volta, perche questo Rossetto basta tanto et in questo mezzo Quanto piu se lava, tanto de magio vivacita ligiadria et bellezza deviene: onde facilmente se comprende De quanto longo intervallo; la pezzetta de Levante a questa cieda; concio sia che quella ognie volta che la faccia sia Bagniata; se deturpa et questa et per un giorno appena dura; et questo come dico non teme acqua per otto giorni integri; ansi se conserva con mirabil Bellezza.


    For a beautiful and well coloured complexion:
    Take acqua vita and put it in an ampulla and leave it in the sun and clear weather and with some of it wash your face, making it coloured and beautiful by using it
    A far la faccia bella et Colorita
    Piglia lacqua de vita et ponela in una ampolla et lassala al sole et al sereno et de essa te ne lava la faccia et faralla colorita et bella usandola


    To make a marvellous colour for the face if you are yellow
    Take marubio [Marriubium vulgare] and grind it and mix it with the best wine and honey and boil each one well. Apply evening and morning that will make you happy and of marvelous colour.
    A far venir un colore Mirabila Al viso si Bene fosse giallo
    Piglia Marubio et pista et mestica cum optimo vino et mele et fa Bollire ad inuicem et bene Sera et matina che te fara allegro et de color mirabilissimo
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    E i capelli

    CITAZIONE
    To make the hair blond like gold
    Take 4 ounces of the herb called Great Centaury [Centaureum erythreum], 1 litre alum of dregs [potassium bitartrate?], 2 on. Arabi [gum Arabic?], 1 on. rock alum, 7L. well water and mash well and make an elixir of it and boil until 1/3 is left; then strain and with this oil the comb and comb the hair under the hot sun and first wash your head & rub well then comb in the said manner, this will make your hair resplendent as gold.
    a Far biondi li Capelli come oro
    Piglia erba detta Centaura mazor on 4 Lume de fezza L. una arabi on 2 lume de rocca on 1 acqua de pozzo L. 7 et pista bene et fanne lissia et fa Bollir che cali la terza parte; poi colela et con quella ogne el pettine et li capelli pettinando Al sole caldo et prima Lavate la testa; et sciugate Bene poi pettina Al modo detto; che verranno li capelli como oro resplendenti.


    To make the hair blond like gold
    Take roots of ivy and shave them well and mince them into tiny bits and make them into water in the alembic and with this water wash the head with a sponge and in 8 days [your hair] will [be]come like gold.
    A far li capelli biondi come oro
    Piglia Radiche de ellera et radile bene et tritale menute et cavane acqua per lanbicco et con ditta acqua bagnia el capo con una spognia et in otto giorni veniranno come oro.

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    Ho trovato questa ricetta di bellezza per la cura delle mani che pare sia stata creata di Caterina De' Medici

    CITAZIONE
    Caterina de' Medici usava la seguente ricetta di bellezza per avere delle mani morbide e bianche:

    "Haverai mani bellissime et bianche et morbidissime se avrai costanza di usare di questa salutare pomata:

    Prendi due pomi (mele n.d.r.) maturi di qualsivoglia qualità e divideteli in quarti dopo averli nettati della pola e del torsolo.

    In uno spicchio dei pomi suddetti affonda un chiodo di garofano e metti le mele in bagno in acqua di rose, da comprarsi dalla speziale (erborista n.d.r.) e fa si che l'acqua di rose copra appena le mele.

    Lascia in bagno un intero giorno e quindi fai bollire per dieci minuti. Quindi togli i chiodi di garofano schiaccia bene la polpa, unisci un poco di farina di frumento, tanto da farne una pappetta un po' densa e spandila sulle mani.

    Lasciarla anche una intera ora e poi risciacquare con acqua tiepida. "

    La maschera di bellezza per le mani va fatta almeno una volta alla settimana.

    Fonte X
     
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    Oh finalmente una ricetta di bellezza che non includa piccioni morti o escrementi di topo XD
     
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    Aahahhahahah era una donna che odiava le puzze ! Che poi uno potrebbe pure provarla visto che gli ingredienti sono tutti trovabili! Be' per amore suo lo farò , giusto che trovare le mele belle mature è un po' difficile visto che sono tutte di plastica le nostre XD
     
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    Pare che nel rinascimento le donne veneziane per schiarirsi i capelli di biondo come la moda richiedeva utilizzassero la solana che sarebbe una larga tesa di tela inamidata e senza cupola dalla quale uscivano le chiome tenute per ore e ore al sole nel terrazzo e pare che se questo mezzo non funzionava utilizzassero le parrucche.
     
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    Io avevo letto da qualche parte che il biondo Tiziano si ottenesse con non so che miscuglio che comprendeva anche l'urina @___@ per uccidere la poesia proprio XD
     
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    Altre "ricette" per i capelli:
    CITAZIONE
    "Manuale delle donne in cui è contenuto ricette molto bene e molte diverse" :

    DETERGENTE PER IMBIONDIRE I CAPELLI
    Prendi 4 celemines di cenere di vite e uno litro di cenere di feccia (sedimento) di vino bianco. Metti tutti gli ingredienti in un calderone con acqua piovana e cuocili sul fuoco. E quando ha bollito, toglierla fuori dal fuoco e lasciarla riposare. E quando si ha riposato, versare in un pallone questa liscivia e aggiungere liquirizia e sapone francese, e metterla al fuoco che bolle. E con questa candeggina schiumare la testa. E lavare con l'altra del calderone; oppure, sia la candeggina per lavare, ramo di frassino e olmo. E se si vuole crescere i capelli più lunghi, giaceva con quelle ceneri, altre ceneri di radici di edera.

    UNZIONE PER PETTINARE I CAPELLI
    Mettete in una pentola di olio, una lucertola viva, e la pelle di un serpente appena scorticata, e tre limoni tagliati. E messa a terra molto bene la pentola, metterla a la fiamma e lasciarla cuocere finché la lucertola è bruciata. E quando ha bruciato, colare l'olio in un pallone e pettinare i capelli con esso.

    ALTRA UNZIONE PER PETTINARE I CAPELLI
    Un chilo di molto grasso e molto ben amalgamata pancetta tagliata a piccoli pezzi. E metterlo in una pentola stufata, messo con una quarta parte della lisciva della testa e quattro maravedí di fieno greco, e un quarto di semi di lino, e un quarto di crespino, e un quarto della gomma calamo, e un altro quarto di zafferano bastardo, e un quarto di cumino grezzi. Mettete la pentola stufata sul fuoco con tutte queste cose, e una volta che la pancetta si sfascia, scolare in un altro grande stufato e gettare tre o quattro lucertole. Cuocere in forno e, quando cotta, scolare e conservarlo in una bottiglia. E pettinare i capelli con esso.

    E per farsi i capelli biondi, con la solana di cui parlavi Cla!:
    CITAZIONE
    A Venezia, per tingere i capelli (preferibilmente di colore biondo), le donne applicavano diverse ricette ed esponevano le loro teste al sole per diverse ore, con un cappello speciale (senza cima) che denominavano solana. Era un rito che supponeva un sacrificio enorme per abbellire i loro capelli. Non è chiaro quale ruolo era svolto in tale processo d'esposizione al sole, dato che la maggior parte delle formule fatte per decolorare erano fatti in base di prodotti liscivia e astringente, il che significa che, senza l'esposizione al sole, avrebbe anche funzionato. Ma la cerimonia d'essere installati giù i raggi del sole era comunque compiuto.

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    In epoca rinascimentale esistevano diversi tipi di shampoo, tra cui il “sapon di seta”, ottenuto dal liquido di scarto della sgrezzatura della seta, che conteneva una notevole quantità di proteine ad azione protettiva nei confronti della cheratina del capello.Per la cura dei capelli erano note diverse ricette a base di erbe dotate di proprietà nutrienti o revulsive (piantaggine, trifoglio, noce, prezzemolo, malva, verbena, lino). [...] Per tingere i capelli di castano si utilizzavano solfato ferroso e ossido di ferro mescolati con hennè, oppure decotti ricavati dal legno e radice di liquirizia mescolati con cenere di vite.

    Dermocosmetologia. Dall'inestetismo al trattamento cosmetico
    Di Andrea Bovero
     
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    La rinoplastica e le protesi nasali servivano, fin dall’antichità, a ridurre l’effetto di una delle mutilazioni visivamente più violente. Nella storia della medicina, l’amputazione del naso, pratica indubbiamente abominevole, ha contribuito a sviluppare sin dagli albori la chirurgia ricostruttiva del naso.



    (...)

    Rimanendo in Italia, e spostandoci di una decina di secoli in avanti, è rimasta famoso un decreto di Sisto V nel 1500. In quel periodo, le campagne nei dintorni di Roma brulicavano di banditi. Per ovviare alla situazione, il Papa decretò che da quel momento la condanna per il brigantaggio sarebbe stata la rinotomia. Le rapine calarono bruscamente.

    Infatti, se già l’amputazione della punta del naso sfigura completamente chi la subisce, l’amputazione completa porta uno sconvolgimento totale nella vita della povera vittima. Le protesi e i primi tentativi di rinoplastica tentavano di ovviare a questo problema.

    (...)


    In Italia, dopo il Rinascimento ma probabilmente già nei secoli precedenti, si sviluppa infatti una chirurgia ricostruttiva del naso la cui complessità mi ha lasciato basito. Il sapere si tramandava di padre in figlio e così arrivò alla fine del XVI secolo, quando il tutto fu codificato da un celebre autore bolognese.

    A raccontarci la storia di questi chirurghi è Leonardo Fioravanti, un medico cinquecentesco dalle eccellenti capacità narrative. Nel libro Il tesoro de la vita humana (1570), egli ci racconta il suo viaggio in Sicilia e Calabria alla ricerca della famiglia Branca (famosa per la tecnica rinoplastica), che però non operava più, e della famiglia Vianeo (i fratelli Pietro e Paolo) di Tropea. Quest’ ultima era molto gelosa del suo sapere e probabilmente non avrebbe accettato di mostrare l’operazione ad un altro medico, ma Fioravanti si presentò come “gentiluomo bolognese” ed ebbe modo, a suo dire, di apprendere tutto il processo. I Vianeo infatti avevano messo in piedi una vera e propria clinica specializzata, tanto che in quel momento c’erano cinque “nasi” in via di ricostruzione.

    Il capostipite era stato Vincenzo, che viene nominato anche da Girolamo Marafioti nelle sue Croniche et antichità di Calabria (1601):

    “In questo castello fiorì Vincenzo Voiano, chirurgo, il quale ritrovò il vero modo di ristorare i nasi tagliati e farli quasi per l’appunto come natura li genera.”


    In realtà non fu Vincenzo Voiano a praticare per primo la c.d. “autoplastica nasale”, ma Gustavo Branca Minuti, morto nel 1449 a Catania. Sembra che quest’ultimo avesse visitato anche la Persia ed è forse li che apprese i segreti della rinoplastica e li migliorò tramite la pratica. Fu però suo figlio Antonio Branca ad ideare il prelievo di pelle dal braccio e non dalla fronte o dalla guancia.

    (...)

    I Vianeo ebbero grande fama nel corso del XVI secolo (l’attività di famiglia cessò attorno alla fine del secolo), tanto che Tropea divenne meta di pellegrinaggi. Luigi Monga (deceduto nel 2004), eccezionale studioso italiano di documenti di viaggio rinascimentali (e quindi, incidentalmente, di storia della medicina), scrive:

    Attorno alla metà del Cinquecento Tropea diventa meta di pellegrinaggio da parte di medici e di pazienti. Si ricorderà almeno Giulio Cesare Aranzio (1530-1589), professore di chirurgia e di anatomia a Bologna e nipote di Bartolomeo Maggi, archiatra di Giulio II. Aranzio passò la tecnica al medico polacco Wojciech Oczko (1537-1599), che era venuto a Bologna da Cracovia nel 1565 per compiervi studi di medicina. Nel suo volume sulla sifilide Oczko ricorda le tecniche di rinoplastica apprese dall’Aranzio, le quali sono molto simili a quelle usate dai Vianeo.

    Alle testimonianze di viaggiatori, medici e curiosi, venuti da tutta l’Europa, vorrei aggiungere la testimonianza, finora ignota, almeno in Italia, di un viaggiatore tedesco, Samuel Kiechel von Kiechelsberg (1513-1619) che si fermò a visitare Tropea tra il 5 e il 6 magio 1587, diretto verso l’Oriente. Ecco la traduzione di quanto scrive Samuel Kiechel, il quale, fermatosi a Parigi per cinque mesi, aveva forse avuto la possibilità di leggere il testo del Paré. In sostanza, non si scosta gran che da quanto avevano scritto pazienti e medici che l’avevano preceduto:

    “In una piccola città [Tropea] vive un fabbricatore di nasi. Se ad uno viene tagliato il naso in modo che debba rimanere privo per sempre, lui gliene può fare un altro, nuovo di zecca, preso dalla sua stessa carne e formato secondo la forma dell’originale. Non solo ha tentato questo procedimento, ma ha avuto grande successo. Ho sentito che fa un’incisione nel braccio di colui che non ha più il suo naso, fa sanguinare l’area attorno al naso, poi lega il naso al braccio in modo tale che l’uno si attacchi all’altro, il che avviene in circa venti giorni o poco più. Infine forma il naso. Pensate quanto deve soffrire il paziente durante questa operazione. Che Dio preservi a ciascuno il proprio naso!”

    L'articolo completo ed esaustivo è qui ZHISTORICA
     
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    Per ovviare alla situazione, il Papa decretò che da quel momento la condanna per il brigantaggio sarebbe stata la rinotomia. Le rapine calarono bruscamente.

    Chi l'avrebbe detto.

    Comunque non avevo idea esistessero già forme di rinoplastica nel Cinquecento e addirittura nel secolo prima. Respect, per quanto il metodo sembri spaventoso e anche un po' pericolosetto.
     
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    Da considerare che anche oggi la rinoplastica è uno degli interventi più dolorosi, figuriamoci all'epoca. Rimango sempre piacevolmente sorpresa del fatto che nel '500 erano davvero più avanti di quanto immaginiamo.
    Tornando alla bellezza e trucco e parrucco, ho trovato queste notiziuole: pare che la Biblioteca dell'Università di Bologna (Nene e Van mi raccomando il sangue di unicorno quando andate) conservi uno dei manoscritti più antichi (databile attorno il primo Cinquecento) che ha come oggetto il farsi belle, il titolo è "Ricettario galante" e sembra essere di derivazione veneziana.

    Vi metto in quote alcuni pezzi del libro che sto leggendo:

    CITAZIONE
    Il ricettario è suddiviso in modo molto ordinato in sette "trattati", dedicati ognuno a un preciso argomento e incentrati sulle attenzioni alle varie parti del corpo. "Per fare diverse acque perfette" è l'argomento del primo trattato, che descrive le acque odorifere, molte delle quali destinate alla cura del viso. I successivi sono:
    - "Da fare li capelli da diversa sorte"
    - "Da levare i peli della persona per diversi modi et che più non rinasceranno"
    - "Da fare bianchi e netti li denti"
    - "Da fare le mani bianche et belle"
    - "Il trattato dove si mette il modo di fare profumi in diversi modi"
    L'ultimo trattato si occupa di rimedi più specificatamente di rimedi medici.

    Ora tra queste famose acque che servivano per farsi belle in più modi ce ne è una che mi ha colpito particolarmente perché sembra che avesse il potere di ringiovanire, vi scrivo qua la ricetta che non è per i deboli di stomaco:

    CITAZIONE
    [...] base di succo di limoni, uova fresche, piccione grasso sbudellato e tritato, latte di capra rossa, acqua di cortecce di fave e acqua di frassinella

    Concludo con CHE CORAGGIO a spalmarselo in viso e sul corpo.

    Edited by lucrezianellenuvole - 6/8/2018, 20:52
     
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    Comunque questo sì che è BIO.
     
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    Devo ancora capire che animale è la capra rossa perché pare un essere mitologico uscito dalla Bucoliche.
     
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    Ho immaginato una capra col pizzetto tinto.
     
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    CITAZIONE (lucrezianellenuvole @ 6/8/2018, 20:56) 
    Ho immaginato una capra col pizzetto tinto.

     
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