Opere della Galleria Farnese nel Museo di Capodimonte a Napoli

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  1. marie.
     
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    Le collezioni Farnese e borbonica costituiscono i nuclei principali del patrimonio museale di Capodimonte. L'origine della raccolta Farnese si deve all'azione politica e alle scelte culturali di Alessandro Farnese (1468-1549), che, ancora prima di diventare papa col nome di Paolo III, aveva coltivato l'interesse per il collezionismo artistico e antiquario. Nel 600 una parte consistente della collezione fu trasferita nelle residenze ducali di Parma e Piacenza; infine Carlo di Borbone, divenuto re di Napoli nel 1734, decise di trasferire la collezione, ereditata dalla madre Elisabetta Farnese, nella capitale del suo nuovo regno. Le raccolte borboniche, dalla complessa storia costellata di commissioni, acquisti, soppressioni monastiche, legati e donazioni, testimoniano lo sviluppo della scuola napoletana dal 200 al 700. Il cospicuo patrimonio proviene in maggior parte da importanti complessi religiosi di Napoli e della sua provincia, selezionato per entrare nelle collezioni del Real Museo Borbonico. Il Museo si sviluppa su tre piani: il primo piano ospita, oltre all'Appartamento storico, la ricca collezione farnesiana; al secondo piano è collocata la galleria napoletana, ed infine, al terzo piano è esposta la collezione di opere dell'Ottocento e di arte contemporanea.

    La raccolta origina dalla passione collezionistica di papa Paolo III, al secolo Alessandro Farnese, coltivata già durante il suo cardinalato.
    Lo studiato mecenatismo, le illustri committenze agli artisti più acclamati, come Tiziano e Raffaello, e l'acquisto erudito di opere d'arte, guidati dal papa, prima, e dai suoi discendenti, poi, con intento auto celebrativo, contribuirono a legittimare il ruolo sociale e politico della famiglia. La straordinaria collezione comprende celebri dipinti, sculture, disegni e rari e preziosi oggetti d'arte raccolti un tempo nella "Galleria delle cose rare", una sorta di camera delle meraviglie. Proveniente dalle residenze farnesiane di Parma, Piacenza, Colorno, Caprarola e Roma, fu trasferita a Napoli per volontà di Carlo di Borbone, divenuto re nel 1734 ed erede della madre Elisabetta Farnese, ultima discendente della famiglia. La costruzione stessa della Reggia di Capodimonte fu decisa per collocare adeguatamente il formidabile patrimonio artistico, oltre che per assolvere alla funzione di residenza reale.
    Allestita al piano nobile del Museo di Capodimonte, occupa 23 sale, in successione cronologica e organizzate per "scuole", a cui si aggiunge l'insieme degli oggetti d'arte riuniti con un'impostazione da Wunderkammer. Il primo ambiente (sala 2), che introduce alla Galleria, raccoglie i ritratti dei Farnese, di Paolo III e dei suoi nipoti, il cardinale Alessandro ed Ottavio, come di suo figlio Pier Luigi, primo duca di Parma e Piacenza, offrendo un suggestivo incontro con i rappresentanti di uno dei potentati più ricchi nell’Europa del Cinquecento. Parte della collezione è conservata nei depositi e nel Gabinetto di Disegni e Stampe.

    Qui potete visualizzare quadri e oggetti della Galleria Farnese
    (tra le altre cose i ritratti di Tiziano sono qua <3)
     
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  2. marie.
     
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    Paolo III con i nipoti; Q 129

    Rappresenta, con un'incredibile capacità di penetrazione psicologica, il papa Paolo III, già settantasettenne, fra i nipoti Ottavio e Alessandro Farnese, continuatori della prestigiosa politica familiare, sul versante ecclesiastico e su quello secolare. Vero manifesto della politica nepotistica, coglie il clima di ambizioni e diffidenze tra i vari membri della famiglia: il vecchio papa curvo, ma con lo sguardo ancora vivo e astuto, sembra non arrendersi allo scorrere del tempo, indicato da una clessidra sul tavolo; il nipote Ottavio si inchina ossequioso; il cardinale Alessandro afferra la sedia rivelando l'ambizione di poterla un giorno occupare. Iniziato a Roma nel dicembre del 1545, il ritratto fu lasciato incompiuto da Tiziano l'anno successivo, quando l'artista ripartì per Venezia. Nella stesura dell'opera, dominata dall'intenso accordo di bianchi, rossi e scarlatti, Tiziano poté ispirarsi alla copia di Andrea del Sarto del raffaellesco Ritratto di Leone X con due cardinali.

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    CITAZIONE
    Paolo III con il camauro; Q 1135

    Realizzato da Tiziano fra il 1545 ed il 1546, al tempo del suo soggiorno romano, era probabilmente destinato al cardinal camerlengo Guido Ascanio Sforza di Santa Fiore, nipote del papa e presidente della Camera Apostolica. Anteriore al ritratto con i due nipoti, dove Paolo III appare più anziano, ricorda, sotto il profilo iconografico, il Giulio II di Raffaello, di cui lo stesso Tiziano eseguì una copia passata nella raccolta del duca di Urbino e poi in quella medicea. Nel 1545 Tiziano si trasferì a Roma al servizio dei Farnese disposto a ritrarne tutto il casato sino alle 'gatte' in cambio di un beneficio ecclesiastico per il figlio Pomponio. I Farnese lo sfruttarono senza scrupoli: a Roma gli diedero vitto, alloggio e onori, ma non pagarono i suoi quadri lusingandolo con il miraggio del sospirato beneficio per il figlio, che tuttavia Tiziano non ebbe mai.

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    Ritratto di papa Paolo III a capo scoperto; Q 130

    E' il primo ritratto ufficiale di papa Paolo III e il secondo di quelli eseguiti da Tiziano per i Farnese, dopo il ritratto del giovane Ranuccio. Fu portato a termine nella primavera del 1543 in terra emiliana, dove l'artista si era recato al seguito della corte papale per lo storico incontro con Carlo V a Busseto. Il ritratto divenne subito oggetto di fama e di ammirazione, come documentano sia una lettera di Aretino dello stesso anno, sia le numerose copie che se ne trassero. L'impostazione della figura seduta e di tre quarti, che si ispira ai precedenti di Raffaello e di Sebastiano del Piombo, viene risolta dall'artista con una materia pittorica mossa e vibrante e con una acutezza di penetrazione psicologica che fissa, nel volto affilato e rugoso, nello sguardo mobile e nelle mani ossute, un'immagine di straordinaria forza e vigore.

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    Busto di Papa Paolo III Farnese; AM 10514

    Il pontefice è ritratto in età avanzata, ammantato di un piviale decorato da placchette raffiguranti, sulle spalle, il Passaggio del Mar Rosso e Mosè che riceve le tavole della Legge e, lungo i margini, le allegorie della Pace, dell'Abbondanza, della Giustizia, della Temperanza, dell'Innocenza e della Storia. Il panneggio è fermato da una fibbia guarnita lateralmente da due chimere alate, traduzione in marmo di moduli figurativi della raffinata oreficeria cinquecentesca. A Capodimonte si conservano altri due ritratti marmorei del Papa Paolo III eseguiti nello stretto ambito della bottega di Guglielmo della Porta che, in Palazzo Farnese, aveva il suo studio di restauratore e di copista di statue antiche.

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    Ritratto del cardinale Alessandro Farnese; Q 145

    Il futuro papa Paolo III commissionò probabilmente questo dipinto a Raffaello fra il 1509 e il 1511, quando, eletto vescovo di Parma e iniziata la sua corsa al potere sotto la protezione del partito mediceo, aveva intrapreso un'attenta politica di prestigio. Attribuito nel corso degli anni, anche a causa del suo precario stato di conservazione, ad un seguace dell'urbinate o ad un pittore come Bugiardini, va in realtà restituito allo stesso Raffaello nell'ideazione e in gran parte dell'esecuzione.

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    Ritratto del cardinale Alessandro Farnese; Q 133

    E' oggi unanimamente attribuito a Tiziano ed assegnato al soggiorno romano dell'artista (1545-46), considerando la giovane età che mostra il cardinale, allora ventiseienne. Si tratta di una variante singola del ritratto di Alessandro già inserito nel Paolo III con i nipoti e rivela evidentemente il desiderio del cardinale di ottenere dal pennello del celebre artista una esaltazione personale ed esclusiva. Alessandro Farnese (1520-89), figlio primogenito di Pierluigi, nominato cardinale a soli quattordici anni, fu un vero 'principe' del Rinascimento, abile diplomatico, ma anche uomo di cultura e aperto mecenate. Tiziano, nel ritrarlo non già come uomo di chiesa, bensì come elegante gentiluomo, con il vezzo dei guanti, mostra ancora una volta di saper cogliere la sottile psicologia del personaggio, anche in virtù del rapporto diretto, stretto durante gli anni del soggiorno romano.

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    Awwwww *____________* Comunque dai ritratti si evince che si assomigliavano tutti i Farnese ! Alti, magri e con il viso allungato eh !
     
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    pope
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    Yup sono riconoscibilissimi! Comunque le opere lì sono un sacco se controllate il link, mi scoccia metterle tutte perché non si possono salvare col tasto destro XD
     
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    Si , hanno veramente tantissime opere! Certo è che se non spulci un po' su internet di tutti questi "musei" non se ne saprebbe nulla..
     
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    Museo_di_Capodimonte_Napoli

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    Museo di Capodimonte, un mese di visite flash e gratuite


    Ce li abbiamo un po’ tutti cinquanta minuti da dedicare alla cultura. E se anche fosse difficile trovarli il modo nel quale dal Museo di Capodimonte propongono di occuparli, vale largamente la fatica di trovarli. Il format è semplice, ed estremamente adatto alla rapidità del tran-tran quotidiano, anche se non darà effetti propriamente associabili alle dissolvenze della foto. Poco meno di un’ora per approfittare di un ciclo mensile di visite gratuite, iniziato il 14 settembre scorso per terminare il 14 ottobre 2013 tutti i giorni nella fascia oraria mattutina 10.30-12.30 e pomeridiana 15.30-17.30.
    Occasioni di scoperta che invitano ad arrampicarsi nello scrigno ubicato al numero 1 di Via Miano per approfittare anche del bel bosco che caratterizza la Reggia di Capodimonte, senza dimenticare l’altra grande attrazione dei luoghi: le Gallerie nazionali di Capodimonte, site in quella che era la casa reale dei Borbone di Napoli e che ospitano uno dei più importanti insiemi artistici d’Italia, composto dalla collezione Farnese con eccezionali testimonianze di grandi maestri italiani dal rinascimento al barocco; dalla collezione Borgia, dalla raccolta della storia della pittura napoletana della galleria napoletana (al secondo piano) e della galleria ottocento (al terzo piano) e capolavori di Botticelli, Pieter Bruegel il Vecchio, i Carracci, Correggio, El Greco, Francisco Goya, Francesco Hayez, Lorenzo Lotto, Mantegna, Masaccio, Parmigianino, Raffaello, Guido Reni, Tiziano, ma anche (caso più unico che raro per un museo d’arte antica nel nostro paese) anche una sezione di arte contemporanea.


    Ai partecipanti è riservato anche uno sconto consumazione per trattenersi presso la Caffetteria del Museo e prolungare tra chiacchiere, commenti ed impressioni, un’esperienza artistica da non perdere. Perché vivere poco lontano da grandi capolavori e non approfittarne è davvero un peccato.

    Foto by MARIO LAPORTA/AFP/Getty Images. Tutti i diritti riservati.

    www.artsblog.it/post/56073/museo-di...lash-e-gratuite
     
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    Signore e signori, il museo è bellissimo e sottovalutato e le sale del palazzo sono magnifiche. Mi dispiace un sacco che sia una galleria poco nota perché mi sembra decisamente una delle più importanti in Italia. Straconsiglio.
     
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    Che lo conoscano in pochi mi fa specie perché dovrebbe essere conosciuto quanto gli Uffizi cioè all’interno ha opere di Tiziano e un Caravaggio meraviglioso per non parlare del Parmigianino. Mi dispiace anche che un museo che dovrebbe essere famoso a livello internazionale sia così poco conosciuto se non dagli addetti ai lavori e mi riferisco a chi ha un interesse per un certo tipo di arte o chi ha studiato un po’ la materia, quando la Danae di Tiziano è un tesoro dell’umanità.
     
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7 replies since 18/11/2012, 07:53   545 views
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