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Avevo letto questa cosa ma avevo dimenticato di sottoporvela. Se ho capito bene significa in sostanza che una specie di Via della Conciliazione era opera di Papa Borgia, o no?
I pellegrini arrivavano dai pressi di Campo de' Fiori e percorrevano una strada quasi completamente diritta per arrivare in Vaticano (in via del Pellegrino, tra parentesi, c'era la locanda di Vannozza).CITAZIONELa Via Recta o Via Alessandrina
Papa Alessandro VI per il Giubileo del 1500 fece aprire la prima strada nuova rettilinea di Roma, fra il ponte Sant'Angelo e il portone del Palazzo vaticano, forse regolarizzando la medievale via porticata, Portica Sancti Petri[2] e traversando la platea con una striscia lastricata, inclinata di circa 6 gradi rispetto all'asse dell'antica basilica. Per realizzare tale strada fece demolire, con l'aiuto dei pellegrini, la cosiddetta Meta Romuli, una sepoltura monumentale romana a forma di piramide. Tale asse viario, detto anche Borgo Nuovo, creava davanti al grande portale di ingresso ai palazzi vaticani una prospettiva di circa 800 metri (il Borgo più l'attraversamento lastricato della platea): si trattava della conferma che Alessandro VI non assegnava alcun ruolo prioritario alla basilica di San Pietro nel quadro della creazione della cittadella pontificia; egli proponeva invece come riferimento per questa operazione il palazzo, la curia, la residenza del papa.
La Via Recta, o via Alessandrina o via Borgo Nuovo, è dunque il primo rettifilo centrato sul portone di un palazzo, come una lunga passatoia che dall'androne di questo entra nella città. Il prototipo alessandrino nasce nell'ambito di un programma che non è architettonico: non si prevedeva, in quegli anni, di ricostruire né San Pietro, né i Palazzi Vaticani secondo un disegno unitario. Mentre tutto verrà demolito e ricostruito attorno a quel portale, quell'asse non verrà più cancellato: il portone diventa il Portone di bronzo, e la sua immagine rimane impressa già molto prima di arrivarvi; l'atrio retrostante diventa il lungo corridoio del Bernini, allineato in fondo con la Scala regia che conduce alla Sala omonima, da cui si entra nella Sistina da una parte, nell'alloggio del pontefice dall'altra.
Rapidamente intorno a quest'asse il Borgo, precedentemente in stato di abbandono, si riorganizza in una commistione di edilizia popolare e palazzi cardinalizi progettati dai più importanti architetti del primo XVI secolo.
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.CITAZIONEsi trattava della conferma che Alessandro VI non assegnava alcun ruolo prioritario alla basilica di San Pietro nel quadro della creazione della cittadella pontificia; egli proponeva invece come riferimento per questa operazione il palazzo, la curia, la residenza del papa.
In qualche modo l'architettura rifletteva un po' anche la filosofia degli uomini rinascimentali del tempo, insomma l'uomo al centro di tutto, così Alessandro applica questa teoria anche all'architettura vaticana secondo me, tutto intorno a lui.... -
marie..
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Ci sta. Certo sarebbe stato più intelligente fare una via della Conciliazione, ma probabilmente c'erano troppe cose diverse all'epoca, e i palazzi sotto la basilica erano utili ai cardinali e nobilastri.
In compenso ho finalmente capito come funzionava la Spina dei Borghi:
Mi ci scervellavo da secoli.. -
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Una foto in cui la spina si vede meglio:
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Una foto della Spina di Borgo negli anni '30 del Novecento:
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Bellissima, grazie! Amo via della Conciliazione ma non so dire se in fondo sia perché conosco solo quella. La vista mi sembra bella anche così. . -
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Sono d'accordo ^^ Da romana sono ormai abituata a vedere il cupolone da Via della Conciliazione, ma anche da come si vede nella foto probabilmente non mi sarebbe dispiaciuto.
Chissà quanti bei palazzi antichi hanno abbattuto in epoca fascista! Piccoli pezzi di Storia che sono andati via </3.