I Borgia e il Rinascimento nella cultura popolare

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  1. xcusemymonkey
     
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    In un cortometraggio è stato dato alla ''mamma'' di una famiglia di aspiranti suicidi il nome Lucrezia Borgia.
    WTF?

    CITAZIONE
    I nomi dei protagonisti della famiglia Tuvache richiamano celebri suicidi: Mishima (voce di Pino Insegno); Lucrece, ovvero come Lucrezia Borgia, sua moglie (Fiamma Izzo), Marilyn come Monroe (Maria Laura Baccarini), la figlia; Vincent come van Gogh, il figlio maggiore (Alex Polidori), Alan come Turing, l’inventore del computer che si è suicidato con una mela bagnata di cianuro (Luca Baldini), e poi il fidanzato inatteso (Gabriele Lopez) e il pedone suicida (Umberto Broccoli).

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    CITAZIONE
    mamma Lucrezia, esperta di pozioni velenose come la nobildonna Borgia

    xx


    Lo scrittore Klaus Paolini dice di Lucrezia

    CITAZIONE
    Si dice che le donne non siano poi così crudeli: è vero?
    Non direi. La crudeltà fa parte dell'animo umano. Forse le donne riescono a trattenere meglio i pensieri oscuri degli uomini, ma nella storia ci sono impressionanti esempi di crudeltà anche da parte delle donne, ad esempio Lucrezia Borgia con la sua sete di potere o Maria la Sanguinaria. Il più importante motivo per cui però, secondo me, le donne hanno compiuto meno crudeltà degli uomini è che hanno raramente avuto il potere per farlo. Viviamo da almeno cinque, seimila anni in una società patriarcale, dove domina il maschilismo e le donne loro malgrado hanno dovuto adattarsi ad un ruolo secondario in ogni campo, anche se ci sono state delle eccezioni. Per fortuna pare che le cose stiano cambiando. Una società paritaria è un'ideale che tutti dovremmo condividere.

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    Bah, concordo che la crudeltà faccia parte dell'animo umano ma se mi chiedessero di una donna crudele sicuramente non nominerei né Lucrezia né la povera Maria Tudor... ùù
     
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  3. xcusemymonkey
     
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    Beh almeno Maria ha il soprannome di ''sanguinaria'', ma Lucrezia era di una passività disarmante-
     
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    T. Bindoff, Writing about Anne Boleyn's fall, asserted, 'Where a Borgia would have used poison, a Tudor used the law.'

    The Lady In The Tower: The Fall of Anne Boleyn
     
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    Sapete anche qual'è il problema che a volte le persone credono con una facilità disarmante alle leggende. Io me ne sono accorta chiacchierando con altri ragazzi dell'università (non studenti di storia) che comunque dovrebbero avere un certo senso critico e invece zero, nada, quando gli spieghi che i Borgia alla fin fine non erano il diavolo, che Lucrezia non era un'avvelenatrice e che tutti i papi avevano delle amanti, sembra che cadino dalle nuvole. Possibile che la leggenda sia tanto radicata da essere quasi interiorizzata come verità ? L'ignoranza sulla storia c'è e si sente, ma che tutti prendano per oro colato la chiacchiera che Lucrezia aveva tremila amanti e che se la faceva con il fratello commettendo con lui gli omicidi è assurda secondo me.
     
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    Pretty Little Liars 5x03: Spencer e Melissa (per chi non lo sapesse, due sorelle che non si possono vedere e che peraltro hanno rapporti piuttosto intricati coi vicini, il figlio dei quali è loro fratellastro ecc ecc) parlano di sé e dei DiLaurentis (appunto i vicini):

    Spencer: “[The Hastingses and the DiLaurentises] are not exactly the Hatfields and the McCoys…”
    Melissa: “More like the Borgias and the Medicis. Lots of matricide.”


    Che c'entri il matricidio non lo so.

    CITAZIONE
    Possibile che la leggenda sia tanto radicata da essere quasi interiorizzata come verità ?

    Secondo me a un certo punto la leggenda assume vita propria e allora non conta più che sia vera o no; i personaggi diventano archetipi separati dal loro corrispettivo reale. Anche se è verissimo che certe volte la gente crede semplicemente alla voce, al luogo comune, e lo scambia con la realtà perché se lo dicono tutti deve essere così...
     
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    C'è una "Miss Borgia" in Oniisama e (Caro Fratello) di Ryoko Ikeda, per intenderci l'autrice di lady Oscar. In effetti come vedete è accompagnata da una monna Lisa, mentre la presidentessa della sorority di cui fanno parte è identica a Maria Antonietta XD miss Borgia è un personaggio minore, quasi senza battute, ma è chiaramente una dark lady.

    cekFzlf

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    Lucrezio Borgio come invettiva mi mancava xD
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    Chiara Maci (food blogger/cuoca) ha postato una ricetta ispirata ai Borgia. Click!

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    Sui libri di scuola li avrò sentiti nominare decine di volta e la cosa a dire il vero non mi faceva impazzire.
    Ma vi assicuro che, guardando la serie, è molto facile appassionarsi alle vicende e gli intrighi dei Borgia, una delle famiglie più potenti della Roma rinascimentale.
    Qui opulenza, ricchezza e sfarzo la fanno da padroni. Immagino carni pregiate o volatili cucinati in modo egregio.
     
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    Michaela in How to get away with murder:

    "Do you know why families turn on each other? Because one family member starts talking crap another family member and then boom, it's the Borgias".

    Edited by ‚dafne - 17/2/2017, 22:30
     
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    Sulla Settimana Enigmistica :° di un anno fa, la pigrizia *coff coff*

     
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    Uh gli hanno fatto pure il colonnato anacronistico xD bellino.
     
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    Niente di nuovo, ma questo pezzo l'ho trovato su altezzareale.com
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    Le tagliatelle di Lucrezia Borgia

    Le-Tagliatelle-di-Lucrezia-Borgia



    Con le tagliatelle di Lucrezia Borgia, fra tradizione, storia e leggende tornano le “Ricette Reali“, non più in un blog a parte ma come categoria di Altezza Reale. L’idea di dedicare dei post alla storia del cibo e della cucina nasce dalla considerazione che in passato l’arte culinaria era un affare per pochi eletti. La maggioranza delle persone, che cercava di sopravvivere alle carestie, alle guerre e alle epidemie, non aveva né il tempo né i mezzi per elaborare in modo fantasioso gli alimenti. Il cibo, spesso scarso e sempre molto costoso, veniva cotto e non cucinato, nel senso di elaborato. Proprio per questo motivo le invenzioni della gastronomia e le novità in termini di alimenti sono passate quasi tutte per le cucine dei castelli e dei palazzi reali. Infatti molti grandi piatti, celebri ancora oggi, sono nati proprio per soddisfare i palati di re e regine i quali erano i soli a potersi permettere cibi raffinati, spezie esotiche e ovviamente i cuochi più bravi. Nei secoli le cucine reali sono state un luogo nel quale sperimentare e creare ricette e anche diffondere la conoscenza di certi alimenti o di piatti apprezzati ancora oggi. Fra l’altro i banchetti erano un’ostentazione di potere e prestigio e le invenzioni culinarie servivano anche per stupire gli ospiti. Spero che la novità vi piaccia e attendo anche le vostre idee, consigli, suggerimenti. E iniziamo con un manicaretto che è diventato uno dei caposaldi della cucina italiana: le tagliatelle di Lucrezia Borgia. E alla fine c’è anche un piccolo omaggio…

    Tagliatelle-Lucrezia-Borgia-Bartolomeo-Veneto-236x300



    Alfonso d’Este non fa i salti di gioia quando scopre che lo vogliono fidanzare con una ragazza che si chiama Lucrezia Borgia. La fanciulla, leggiadra e splendidamente imparentata (è notoriamente figlia di papa Alessandro VI anche se viene presentata come sua nipote) all’epoca ha già archiviato un fidanzato e due mariti. Il primo sposo, Giovanni Sforza, signore di Pesaro, si è ritirato in buon ordine fingendo di non essere riuscito a consumare le nozze, il secondo meno malleabile passa “provvidenzialmente” a miglior vita. I Borgia infatti hanno la pessima abitudine di risolvere gli impedimenti (di qualsiasi natura essi siano, consorti scomodi, avversari politici) facendo ampiamente ricorso agli assassini prezzolati, altrimenti detti sicari. Papa Borgia, impegnato a creare lungo l’Adriatico uno stato per il figlio Cesare, ci tiene moltissimo a queste nozze. Gli estensi, signori di Ferrara, possono fare da “cuscinetto” fra i nuovi domini di Cesare e la Repubblica di Venezia. Alfonso, figlio di Ercole I d’Este e fratello della sublime Isabella marchesa di Mantova è un po’ meno entusiasta. Le voci corrono in fretta nell’Italia del Rinascimento e su Lucrezia si mormora assai. Si parla di veleni, di amanti, di una famiglia davvero molto ingombrante, ma alla fine Alfonso – che ha mandato a Roma un suo ambasciatore per “ispezionare” la candidata – cede e nel 1502 la sposa arriva a Ferrara. Il loro non sarà un matrimonio felice, indebolita da numerose gravidanze, intristita da una esistenza abbastanza monotona e forse anche in preda ai rimorsi, Lucrezia si rifugia nella religione. Nel 1518, a 38 anni si fa terziaria francescana e nel giugno dell’anno successivo, al termine di un’ennesima difficile gravidanza, Lucrezia muore. A marzo di quello stesso anno era passato a miglior vita il cognato Francesco Gonzaga, marchese di Mantova, con il quale, secondo alcuni storici, la duchessa di Ferrara avrebbe avuto una relazione.

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    Le tagliatelle di Lucrezia Borgia, storia e leggende

    Lucrezia arriva a Ferrara nel 1502 e viene subito celebrata per la grande bellezza e i magnifici capelli “aurei”. In onore della sposa e della sua chioma bionda Cristoforo da Messisburgo, un gentiluomo che di professione è lo “scalco” della corte estense, fa tagliare la pasta all’uovo, già nota e in uso da tempo, in lunghe strisce che ricordano i capelli biondissimi, lunghi ed elegantemente inalellati della neo sposa.
    Secondo un’altra versione della storia sarebbe stato Giovanni II di Bentivoglio, signore di Bologna, a chiedere al suo cuoco personale Mastro Zefirano, di organizzare una cena sontuosa in onore della figlia del pontefice in viaggio da Roma a Ferrara. Il cuoco allestisce un banchetto rimasto celebre durante il quale presenta un nuovo tipo di pasta ricavata “tagliando” (da cui il termine “tagliatelle”) a strisce le tradizionali lasagne.
    Peccato però che Lucrezia fosse bionda solo per finta. All’epoca i capelli chiari sono di gran moda e la Borgia si tinge, tanto che il suo viaggio nuziale dura un tempo infinito perché lei ogni otto giorni si deve fermare per procedere alla complicata operazione della tintura per la quale vengono usate cenere di legno, paglia d’orzo e fiori e foglie di noce. L’effetto finale però è magnifico anche perché la giovane donna usa intrecciare la sua bellissima chioma con nastri, fiori e perle. Anni dopo uno dei riccioli di Lucrezia sarà conservato con cura da Pietro Bembo, poeta della corte estense e grande ammiratore della duchessa di Ferrara.

    Francesco-Gonzaga-Tagliatelle-Lucrezia-Borgia-241x300



    Qualche anno più tardi Cristoforo da Messisbugo crea, sempre in onore di Lucrezia e dei suoi capelli biondi, le “coppiette di pane”, ovvero piccole trecce (il famoso e rinomato “pane ferrarese”) presentate per la prima volta in occasione del banchetto di Carnevale del 1507. Qualche suddito malevolo però avanza subito un’altra ipotesi e cioè che le “coppiette”, composte di quattro piccole corna di pane intrecciate, siano lì a ricordare a tutti la relazione fra la Borgia e Francesco Gonzaga, marito della cognata Isabella d’Este.
    Quale che sia la verità, tagliatelle e “coppiette” sono rimaste nella storia della gastronomia e specie le prime sono diventate uno dei simboli della cucina italiana. E poi c’è chi parla male di Lucrezia Borgia…

    Tagliatelle-Lucrezia-Borgia-Bartolomeo-Veneto2-227x300



    Le tagliatelle di Lucrezia Borgia si trovano nel trattato di cucina di Cristofo da Messisburgo pubblicato postumo nel 1549, quella che segue invece è la versione di Bartolomeo Scappi cuoco pontificio autore del più famoso ricettario del XVI secolo:
    “Si impastino 2 libbre di fior di farina con tre uova e acqua tiepida e si mescolino bene sopra una tavola per lo spazio di un quarto d’ora e dapoi si stendano sottilmente con il bastone, e si lascino alquanto rasciugare la sfoglia e si taglino con lo sperone gli orli troppo grossi… e quando tutto sarà asciutto ma non troppo che altrimenti creperebbe si spolverizzi con fior di farina e si tagli a strisce con un coltello largo e sottile… Asciutte che siano se ne facciano menestre con brodo grasso di carne , o con latte e burro, e cotte si servano calde con cacio, zucchero e cannella”.

    Sul sito c'è anche la ricetta!
     
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    Non sapevo che ci fosse un pane ferrarese dedicato a Lucrezia!
    Mi è venuta voglia di tagliatelle però :'(
     
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    Ma quindi le tagliatelle le ha inventate Lucrezia ? Santa subito. Mi fa un po' storcere la bocca la ricetta che si consiglia per gustarle con cacio zucchero e cannella.
     
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56 replies since 26/4/2011, 11:04   857 views
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