Moda rinascimentale

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  1. marie.
     
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    Io sono combattuta perché darei oro per indossarli ma quando vedo le signore in abiti medievali ad esempio ai cortei mi sembrano sempre un po' ridicole XD
     
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  2. giavemi
     
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    CITAZIONE (marie. @ 5/4/2013, 14:45) 
    Riproduzione dell'abito di Eleonora di Toledo per una mostra del 2011. (fonte)

    eleonora

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    Quello di Eleonora di Toledo è meraviglioso, mi è spiaciuto, durante la mia recente visita a Firenze, non esser potuta andare agli Uffizi a causa della folla immensa, avrei rivisto volentieri quel dipinto, lo avrei voluto mostrare a mia figlia che si era interessata molto agli artigiani che, in quei giorni, in piazza dell'Annunziata, vendevano e mostravano l'esecuzione di tessuti con telaio.

    Tuttavia mi sono sempre domandata... ma quando dovevano andare in bagno?
    La Kalogridis sostiene che Caterina de' Medici, il giorno del matrimonio, impiegò 7 ore per vestirsi... io al mio ho impiegato un'oretta per pettinarmi e 5 minuti per vestirmi... e tra l'una e l'altra operazione, forse anche a causa dell'emozione, in bagno ci sono dovuta andare.
    Insomma, curiosità forse banale, ma me la pongo di continuo.
     
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    pope
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    Non è una domanda così banale perché in realtà non credo di aver mai letto un libro, nemmeno una biografia, che spiegasse il procedimento! Ho paura che prima dell'introduzione delle mutande la cosa fosse un po' sporchina.
     
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  4. giavemi
     
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    a proposito di abiti-acconciature e quadri.
    Guardate cosa si è inventata 'sta tipa www.youtube.com/watch?v=bGgu0EemQQg
     
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  5. marie.
     
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    Ma che meraviglia *___* ci sono anche Beatrice, la presunta Giulia e la dama con l'ermellino dlfkgnslf
     
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  6. simox-
     
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    CITAZIONE (giavemi @ 8/11/2013, 13:39) 
    a proposito di abiti-acconciature e quadri.
    Guardate cosa si è inventata 'sta tipa www.youtube.com/watch?v=bGgu0EemQQg

    Ma dai è una cosa bellissima *0*
     
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  7. marie.
     
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    Abiti in mostra:

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    fonte
     
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  8. lucrezia97
     
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    La moda maschile


    CITAZIONE
    La moda italiana del Rinascimento, si distinse nettamente da quella del resto d'Europa, sviluppando un proprio stile, sia per gli uomini che per le donne.

    Abbigliamento maschile

    Le casacche, che portavano gli uomini nel Medioevo, si accorciarono, mostrando maggiormente le gambe, e le calzamaglie, che cominciarono a colorarsi in maniera da porre in evidenza gli attributi virili.

    Uomo italiano del XV secolo, con cappotto

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    Sopra, veniva portata una casacca pesante, spesso rifinita con lembi di pelliccia. Questo cappotto, aderente sul busto, si allargava in pieghe verticali fino a metà coscia (fig. 1). Le maniche molto ampie fino al gomito, si stringevano verso il polso, e dalle spalle partivano due lembi di tessuto molto pesante che, gettati all'indietro, arrivavano fino alla coscia.
    Il collo dei vestiti era portato in diverse maniere, ma i cappotti avevano spesso scolli a "V", dai quali si intravedeva il collo alto della casacca.

    Uomo rinascimentale con mantello

    45kriez



    Alcuni signori portavano, al posto del cappotto, un mantello pesante, di velluto, fissato sulle spalle, che cadeva dietro in un pezzo unico, e davanti, era composto da due fasce di stoffa, che restavano aperte. Per riparare dal freddo, all'altezza del petto, la stoffa dei mantelli si ispessiva fino a tre volte tanto, ripiegandosi su se stessa in ampi risvolti.

    Elegante giovane rinascimentale con tunica intarsiata tenuta da una cordone prezioso

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    La tunica rimase una parte fondamentale dell'abbigliamento maschile. Non variò molto nella forma, poteva essere più lunga o più corta, ma variò nella foggia. I tessuti si impreziosirono moltissimo e si inspessirono.
    Non veniva sempre portata una cintura, ma quando c'era, era o una cintura di cuoio spesso, portata un po' scesa su un fianco, o un cordone lavorato (fig. 3), o unafusciacca (sciarpa di seta)

    Nei momenti dell'anno in cui il clima era particolarmente rigido, gli uomini portavano uno spesso mantello, senza maniche, appoggiato sulle spalle ed avvolto intorno al corpo (fig. 4), come le tuniche romane, con molti risvolti, che davano agli uomini un aspetto affascinante.

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    C'era anche un altro tipo di mantello, che somigliava un po' più ad una coperta, posta sul cappotto, solo molto più grande. Solitamente di colore scuro, con linee più chiare, questi mantelli avevano una forma semicircolare, con dei buchi per le braccia. Uno dei lembi laterali, veniva fatto passare sulla spalla opposta, in modo da coprire il petto. A volte questi mantelli erano sovrapposti da altri strati di stoffa, fissati al collo degli uomini, tramite una specie di collare. I collari variavano molto da mantello a mantello (fig. 4, 5).

    Alcuni uomini più ricercati, portavano anche dei copricapo che potevano essere attaccati o separati dalle toghe.

    Le scarpe non variarono molto. Venne comunque alterata la forma, l'altezza e la foggia. Tra tutti i tipi di scarpe quelle più in voga erano quelle alte fino alla caviglia. Fatte di pelle morbida e abbellite da un laccio, di solito bianco.

    www.italiadonna.it/public/percorsi/01052/0105254a.htm

    Edited by ‚dafne - 4/6/2014, 13:04
     
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  10. lucrezia97
     
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    di niente :)
     
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  11. lucrezia97
     
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    I cappelli:

    CITAZIONE
    Corno ducale: Simile al berretto frigio (conico, con la punta in avanti) , erano copricapo dei dogi di Venezia. Si indossava sopra una cuffia bianca allacciata sotto il mento, impreziosito da perle e stoffe damascate.
    Capperone: Caratterizzato da falde lunghe e affrappature( orli tagliati a forma di foglia) ,lo chaperon si diffuse dal '400. Chiamato in Italia capperone l, ebbe molto successo tra le classi popolari.
    Spagnolo: Durante la dominazione spagnola si diffuse un po ovunque in Europa il pesante cappello ornato di trine, fiocchi o piume usato da gentiluomini e dame. Poteva avere anche la cupola alta e la falda rialzata da un solo lato.
    Con reticella: Durante il rinascimento i capelli venivano spesso raccolti in reticelle dorate o argentate. Successivamente si passò a cuffie di velluto, guarnite da reticelle.
    A sella: Una cuffia imbottita su cui venivano disposte due grandi corna, coperte da un velo rigido; è il copricapo a sella diffuso fra le donne del rinascimento. Ognuna sceglieva il tessuto e lo ricamava con pietre preziose.

    Focus Storia n 94
     
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    Grazie ciccia! <3

    Ho un dubbio dopo mesi e mesi: ma questi poveretti portavano le maniche lunghe anche in estate, con lo stesso caldo di oggi ma senza condizionatori? Non vedo ritrattistica senza maniche né nel '400 né nel '500!
     
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    Io ricordo cose "smanicate" in TT, ma non so quanto fossero attendibili!
     
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    La moda degli Estensi tra guerre e pulci


    Dagli zibellini di Isabella alle pelliccette di donnola di Lucrezia Borgia ecco i segni che arrivano dalle opere d’arte


    [...] Per onorare la vittoria Alfonso I ordinò all'orafo Giovan Battista Leli un prezioso reliquiario dedicato al co-patrono di Ferrara, San Maurelio. Secondo altri fu un dono di sua moglie Lucrezia Borgia. Ne restano tre lastre d'argento fondamentali per molti aspetti della civiltà estense. Miracolosamente esse sono ancora a Ferrara, presso la Basilica di San Giorgio. La placca più nota (di 15x26 cm.) mostra la duchessa con le sue dame ed il piccolo Ercole di quattro anni, mentre si presentano al Santo per omaggiarlo. Lucrezia indossa una . camora decorata da strisce ricamate o di passamaneria, dalle lunghe maniche “alla ducale”. La fronte della bella è ornata da una lenza (sottile nastrino o catenina) ornata di perle che sostiene sulla nuca una scuffia lavorata a rombi per sembrare una rete, che si unisce ad un coazzone, sorta di treccia avvolta in gioie e nastri: una foggia spagnola - d'origine iberica erano sia i Borgia che Eleonora d'Aragona, madre di Isabella e Beatrice d'Este, le dame più modaiole del tempo - in voga fin dall'ultimo ventennio del Quattrocento. Al posto del solito fazzoletto ricamato, Lucrezia ed una sua ancella tengono in mano la pelliccia di una minuscola bestiola. Identificata di solito con uno zibellino od un ermellino, è più probabilmente una donnola. Troppo grande lo zibellino per aderire al modello sia pur stilizzato (si veda la famosa Antea del Parmigianino oggi a Capodimonte, del 1535, dove la pelliccia copre la donna dalla spalla alla vita), troppo corta la coda per essere un ermellino. Semplificando si definiva l'accessorio Zibellino "da man o da collo" cioè da portare in mano o indossare come una bandoliera ovvero ornamento agganciato alla cintura grazie ad una lunga catena, ma poteva essere fatto da una pelle di altri mustelidi, come ermellino, faina, furetto, donnola, martora, visone, tutti animali spesso confusi tra loro.

    A volte lo si trova come sghiratto, specie in àmbito veneto, o maneza, specie di manicotto indossato di solito dalle non più giovani. La tomba di Beatrice d'Este (morta di parto nel 1497) nella Certosa di Pavia, opera di Cristoforo Solari, mostra la defunta con le mani coperte dalla pelliccetta marmorea, quasi a volerle infondere calore.

    Nel 1490 Isabella d'Este, sempre all'avanguardia, chiese ad un amico di procurarle «uno zebelino con l'ossa del capo»: la testa veniva infatti imbalsamata e ricoperta da una replica in metalli nobili e pietre di pregio, così come le zampette. Alcune testoline auree sono rimaste, e la più bella, incrostata di perle, gemme e smalti policromi, è al Walters Art Museum di Baltimora. Nell'inventario datato 1516-1519 delle gioie di Lucrezia Borgia (Archivio di Stato di Modena) compare «Uno zebellino cum la testa di oro battuto cum uno annello in bocca attaccato ad una catena in oro cum la uncino dall'altro cappo», ma non si tratta dell'oggetto inciso sulla placca ferrarese, che non ha la catena.

    La presunta capacità di attrarre le pulci ha dato il nome all'accessorio in Germania, dove si chiama Flohpelz (da Floh=pulce + Pelz=pelliccia; in inglese è Flea Fur). Non è chiaro se ci si illudesse davvero che la pelliccetta potesse liberare dalle pulci, e molti studiosi oggi rifiutano questa idea che sembra non sia documentata. Pare comunque che il primo a usare il vocabolo sia stato lo storico Wendelin Boeheim, ormai già nel 1894. In effetti le pulci sono attratte dalla percezione del sangue e della pelle dell'ospite e non dalle sue parti pelose.

    Le pulci mordevano tutti, ricchi e poveri, accomunati da scarsa igiene. [...]

    lanuovaferrara
     
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    Magari non c'entra niente , ma voglio condividere con voi questo abito meraviglioso :


    Il dipinto è di Giambattista Moroni che amo particolarmente (se non avete visto i suoi uomini andate a vederli perché sono tt molto maschi e sempre con una particolare eleganza stilistica ) e l'abito dovrebbe essere della metà del '500.
     
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74 replies since 16/11/2011, 11:02   5596 views
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