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marie..
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CITAZIONELa decorazione dell'appartamento Borgia nel palazzo Vaticano fu eseguita da Pinturicchio in collaborazione con Pier Matteo d'Amelia e Antonio da Viterbo detto il Pastura e Tiberio d'Assisi tra il 1492, anno di elezione al soglio pontificio di Rodrigo Borgia, e il 1494. I lavori interessarono cinque stanze concatenate, due all'interno della torre Borgia e le altre due esattamente al disotto dei primi tre ambienti dell'appartamento di Giulio II. La sequenza degli ambienti, a partire dalla sala delle Sibille, per procedere nella sala dei Profeti, delle Arti Liberali, dei Santi e dei Misteri, costituiva, secondo Saxl, una sorta di percorso simbolico dal privato, identificato nelle prime due camere, poste nella torre, come turris guardarobae o camerae custodiae bonorum, verso il pubblico. L'impresa fu condotta con il caratteristico linguaggio artistico di Pinturicchio, particolarmente attento alla ripresa dell'antichità, come nelle grottesche, nei geroglifici, nelle citazioni antiquariali o di monumenti antichi, sempre rielaborata con elementi affastellati di differente origine.
Da un punto di vista tematico le presenze più interessanti in relazione alla tradizione mitologica riguardano il riferimento all'astrologia presente nella sala delle Sibille e a temi pagani di varia provenienza inseriti nella sala dei Santi. Nel primo caso si ritrovano negli ottagoni della volta le divinità planetarie sui carri e le rispettive influenze, cioè le raffigurazioni dei soggetti sottoposti al loro influsso: nella lettura complessiva di una decorazione creata per esaltare il committente si comprende così la presenza tra i figli del Sole , in particolare tra i potenti della terra, dello stesso Alessandro VI.
Nella sala dei Santi invece pur trattandosi di una tematica pienamente religiosa nelle pittura trovano spazio le raffigurazioni di soggetti pagani. L'immagine del toro, emblema araldico di Alessandro VI ed elemento decorativo predominante nell'appartamento, trova in quest'ambiente una spiegazione ed una giustificazione simbolica. La sua presenza sull'arco costantiniano nella scena della Disputa di Santa Caterina sopra l'iscrizione PACIS CULTORI, la medesima che accompagna il ritratto del papa in una nota medaglia, indica l'identificazione con il pontefice stesso e un ulteriore riferimento e legame con gli affreschi della volta dove compare il mito di Osiride divinizzato nel bue Api. In questo particolare revival dell'antichità si recupera quindi anche l'arcana religiosità misterica, che lascia spazio ad un ulteriore raffinata e sincretica interpretazione simbolica. L'immagine di Osiride, legata ai culti orientali del dio che muore e risorge, è assimilata ad Alessandro, ma anche al tema cristologico dell'Incarnazione, Morte e Resurrezione, profetizzato e manifestato nelle varie sale all'interno dei soggetti dichiaratamente religiosi.
La chiave di lettura delle decorazioni della volta della sala dei Santi, che presentano sincreticamente riferimenti alle storie di Iside e Osiride, a personaggi della mitologia classica, a personaggi biblici, è suggerita dai rilievi dell'arcone della finestra. In essi compaiono i medaglioni con i ritratti di Alessandro Magno , anch'egli fatto oggetto di un'apoteosi, o divinizzazione orientale, in rapporto alla divinità astrale Sole, e di Diana, che nella su triplice natura è anche la Luna, nonché la figlia di Iside.
Su questi due principi formativi, luna e sole, si strutturano temi e pittura: fertilità e rigenerazione stagionale sono legati alla prima, dimensione ultraterrena, resurrezione, divinità al secondo.
La narrazione del mito di Iside e Osiride ha inizio dagli ottagoni del sottarco con la storia di Io, secondo il racconto ovidiano: dopo essere stata infatti trasformata in giovenca essa divenne Iside regina e dea degli Egizi, lasciando loro leggi e scrittura. Per questo motivo compare nell'ultimo ottagono seduta fra Mercurio, l'uccisore di Argo, ma anche, secondo Cicerone, Ermete Trismegisto, che portò anche lui agli egiziani leggi e lettere, e Mosè il legislatore del popolo ebraico. In tal modo si sottolineava il legame tra sapienza egizia e tradizione ermetico-cabalistica.
Nelle vele il ciclo si apre con il matrimonio tra Iside e Osiride, cioè tra il sole e la luna e culmina con il Sacrificio di Osiride e la sua divinizzazione, trasformato in bue Api. Il nesso di tale storie con il mistero dell'Incarnazione di Cristo e delle sua Resurrezione, sotteso a tutta la decorazione dell'appartamento, trova un particolare riscontro nelle Antiquitates di Annio da Viterbo, che sottolineava il rapporto tra Osiride e Cristo.
Lucia Calzona
fonteCITAZIONE“Appartamento Borgia”, due parole dal suono vagamente sinistro. Ricordano una famiglia che ha messo a soqquadro l’Italia per un decennio, alla fine del ‘400, Papa Alessandro VI simoniaco, lussurioso e fanaticamente devoto, un figlio, Cesare, teso a costituirsi una signoria senza badare ai mezzi, una figlia, Lucrezia, pedina innocente, accusata dei vizi più turpi ed avvelenatrice, il tutto con un contorno di losche figure su uno sfondo di pugnali e veleni. E chissà quali fatti saranno avvenuti nelle sontuose sale costituenti l’Appartamento Borgia che nessun papa dopo Alessandro volle più abitare e che ora ospitano una poco congrua Collezione di Arte Religiosa Moderna inaugurata nel 1973 da Paolo VI.
L’Appartamento fu fatto ristrutturare da Papa Alessandro VI utilizzando anche locali preesistenti e occupa il primo piano del Palazzo Pontificio costruito tra il ‘200 e il ‘400, parte degli ambienti erano già stati decorati sotto Papa Nicolò V e a loro Alessandro VI fece aggiungere la Torre Borgia per una migliore difesa del Palazzo; le sale si affacciano sui cortili Borgia e del Pappagallo con ingresso dalla Sala delle Sibille dove secondo la tradizione Cesare Borgia avrebbe fatto assassinare il cognato Alfonso d’Aragona. Seguono le sale del Credo, delle Arti Liberali, dei Santi, dei Misteri, dei Pontefici, il cubiculum del Papa, la Sala dei Parati ed altri locali minori.
L’Appartamento è stato affrescato da un illustre artista, Bernardino di Betto, più noto come il Pinturicchio, validamente aiutato da numerosi collaboratori tra cui il Bonfigli, Pietro d’Andrea, Antonio da Viterbo detto il Pastura. Pinturicchio fu un valente artista rinascimentale, nato a Perugia intorno al 1450, operò in Umbria, a Firenze, a Roma, e qui lavorò anche nella Cappella Sistina, e a Siena dove morì nel 1513. La grande qualità della sua arte si riflette nelle lunette dove le brillanti cromie, la delicatezza del disegno, l’uso abbondante dell’oro danno agli affreschi un tono di fiaba.
Le varie sale ricevono il loro nome dai dipinti che seguono precisi programmi iconografici che hanno per soggetto Sibille e Profeti, Arti Liberali e Santi, Misteri della Fede e Pontefici. Attrae particolarmente il visitatore una lunetta della Sala dei Santi dove è illustrata la “Disputa di Santa Caterina d’Alessandria” con un nutrito gruppo di personaggi sullo sfondo di un grande arco romano; fra loro critici e storici hanno creduto di riconoscere esponenti della famiglia e della corte Borgia tra cui Lucrezia, Cesare, lo stesso Pinturicchio, e il principe turco Djem, fratello del Sultano, in esilio a Roma. Il Pontefice è invece ritratto, inginocchiato e avvolto in un sontuoso piviale dorato, nella lunetta della “Resurrezione” nella Sala dei Misteri. Questa con altre due faceva parte dell’appartamento privato pontificio ed è stata oggetto di un accurato restauro, durato quattro anni, che oltre il ripristino della decorazione ha permesso l’acquisizione di importanti novità scientifiche; si è accertato che quello che ha prima vista poteva sembrare affresco è in realtà una pittura a tempera con i colori mescolati ad uovo, collanti animali, gesso, biacca, stesi sul precedente intonaco già affrescato qualche decennio prima.
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La Resurrezione nella Sala dei Misteri contiene il Papa in persona
Il mito di Iside e Osiride nella Sala dei Santi
E, sempre nella Sala dei Santi, la famosa Disputa di Santa Caterina che parrebbe riprodurre i figli del Papa. Lucrezia è la santa, Cesare l'imperatore e mi sa che ci sono anche gli altri due ma non ricordo dove XD l'uomo a sinistra che guarda l'osservatore potrebbe essere lo stesso Pinturicchio
Foto mie:
Edited by ‚dafne - 25/11/2014, 22:39. -
marie..
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Ho avuto l'occasione di visitare i musei vaticani. L'appartamento Borgia è spoglio, nel senso che non è arredato, e c'erano anche delle zone in restauro... Mi è dispiaciuto moltissimo NON vedere o perlomeno non riconoscere alcuni affreschi. Non ho visto la Resurrezione nè il mito di Iside e Osiride. Fortunatamente ho visto almeno la disputa di Santa Caterina ^^ colori molto brillanti, che sia stato restaurato?
Edited by marie. - 1/4/2011, 15:40. -
fiammetta_michaelis.
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confermo. sono stata pochi giorni fa ai musei vaticani, e degli appartamenti Borgia solo la sala con la disputa di Santa Caterina era visitabile. peraltro, semi - coperta da una "cabina" per dei restauri e da pannelli beige sulle pareti...ci sarebbe da discutere anche sulle opere d'arte contemporanea piazzate lì ma va bè..
la disputa è stupenda, ma in penombra poichè nascosta dalla suddetta cabina. -
marie..
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Sì, delusione ;_; dovrò tornarci. . -
fiammetta_michaelis.
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sicuramente non a breve . -
marie..
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Possibile che durino da 10 anni? Vabbè che con quel che passa il convento.. XD CITAZIONEpubblicato lunedì 20 agosto 2001
Il restauro
E’ iniziato, all’interno dei Musei Vaticani, il restauro dell’appartamento di Papa Alessandro VI Borgia, realizzato tra il 1492 ed il 1494 dal Pinturicchio che, seguendo le indicazioni del pontefice, decorò le stanze con immagini ispirate al mondo classico ed alla mitologia romana. L’inizio dell’intervento ha interessato la sala dei Misteri della Fede, nella quale la pellicola pittorica mostrava evidenti segni di cedimento, soprattutto nella zona dell’affresco della Natività: alla consueta pulitura delle superfici seguirà un intervento di consolidamento della superficie dipinta. Il restauro – che durerà alcuni anni – sarà guidato da Maurizio De Luca, sotto la direzione di Arnold Nesselrath, responsabile del settore di arte bizantina, medievale e moderna dei Musei Vaticani. Francesco Buranelli, direttore generale reggente, supervisionerà il loro lavoro. Procedendo alle analisi delle superfici pittoriche realizzate dal Pinturicchio, i tecnici del Gabinetto Scientifico del Museo hanno potuto dimostrare che la tecnica cui fece ricorso l’artista non fu ordinaria: i dati non sono ancora definitivi, ma sembra che, in questa occasione, Pinturicchio abbia steso il colore con un legante direttamente sullo strato di preparazione. Se l’ipotesi venisse confermata si potrebbe sostenere che Pinturicchio oltre alla tecnica del buon fresco conobbe ed applicò una tecnica meno raffinata ma affine a quella impiegata, per esempio, da Mantegna.
fonte
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fiammetta_michaelis.
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quello che abbiamo visto noi è solo la punta dell' iceberg, potrebbe essere XD . -
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La cosa brutta è la folla, anche. Non hai il tempo di realizzare dove sei e che vedi. . -
brunilde;.
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ci sarebbe da discutere anche sulle opere d'arte contemporanea piazzate lì ma va bè..
La stessa cosa che ho pensato io... che diamine c'entrano
Sarà che non sono un'amante dell'arte contemporanea (per me l'Arte finisce negli anni '20 del '900), ma trovo disturbante per gli occhi creare questi contrasti tra sale rinascimentali e opere "astratte"...
La mostra subito prima della Cappella Sistina. -
fiammetta_michaelis.
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La cosa brutta è la folla, anche. Non hai il tempo di realizzare dove sei e che vedi.
la maggior parte della folla però l'ho trovata nelle stanza di raffaello, nell'appartamento borgia (per quel poco che era aperto al pubblico) c'erano pochissime persone rispetto al resto...ci sarebbe da discutere anche sulle opere d'arte contemporanea piazzate lì ma va bè..
La stessa cosa che ho pensato io... che diamine c'entrano
Sarà che non sono un'amante dell'arte contemporanea (per me l'Arte finisce negli anni '20 del '900), ma trovo disturbante per gli occhi creare questi contrasti tra sale rinascimentali e opere "astratte"...
La mostra subito prima della Cappella Sistina
per quanto l'arte contemporanea non possa piacerci, c'è da dire che la collezione era meritevole. -
marie..
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Io a dire il vero tra impalcature e teloni ho visto poco anche di mostre contemporanee, quindi non faccio molto testo... Però credo che mettere la roba nuova nelle sale vecchie non abbia troppo senso anche a livello estetico XD . -
fiammetta_michaelis.
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Io a dire il vero tra impalcature e teloni ho visto poco anche di mostre contemporanee, quindi non faccio molto testo... Però credo che mettere la roba nuova nelle sale vecchie non abbia troppo senso anche a livello estetico XD
infatti quell' allestimento museale fa pietà. -
marie..
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Naturalmente quando io non posso vedere Roma nemmeno col binocolo fanno cose del genere -.- . -
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Sono appena tornata dal mio viaggio a Roma, e ovviamente sono passata anche dai Musei Vaticani.
Ma FFFFFUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUCK.
Tutto l'appartamento Borgia era in restauro D: solo le stanze che in pratica eri obbligato a passarci per continuare il giro erano aperte.
Quindi non ho visto NIENTE .__. Ammetto di essere stata più ansiosa di vedere quel dannato quadro della Disputa che tutta la Cappella Sistina '-'
L'unica cosa che posso dire di aver visto dei Borgia è la scritta "Alexander Borgia Valentino" sulla porta e dei tori a random sul soffitto. E poi insegne come "cortile Borgia" e poi "Salita dei Borgia" D:
Delusiooone ç-ç. -
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Se non sei riuscita a vedere nemmeno la disputa significa che si era messi anche peggio di quando sono andata io O__O .