Senior Member
- Group
- pope
- Posts
- 37,198
- Status
- Anonymous
|
|
cortina cortegiania incontra: Marcello Simonetta Lo scorso aprile, nell'ambito delle celebrazioni del 500° anniversario della nascita di Caterina de' Medici, la nostra Clarissa ha incontrato Marcello Simonetta, docente di Storia europea e Teoria politica a Parigi e autore di L'enigma Montefeltro, Volpi e Leoni, Caterina de' Medici. Storia segreta di una faida familiare, Rinascimento segreto e Il fratello ribelle di Napoleone e curatore di La congiura della verità. Il loro colloquio è culminato in due autografi (grazie, Clarissa!) e la promessa di un'intervista che Simonetta è stato più veloce a concedere che io e Clarissa stessa a preparare ed editare. Abbiamo così parlato di donne medicee, teorie storiche, Montefeltro e Borgia, nonché scoperto che lo storico e scrittore ha un'opinione, come dire, tiepida quanto la nostra sui 'Medici' Rai e dei progetti molto elettrizzanti in cantiere: non solo un libro, ma anche un'umile sorpresina che scoprirete solo leggendo! Prima di lasciare la parola a Simonetta, Clarissa e io vorremmo ringraziarlo ancora una volta per la cortesia e disponibilità. Speriamo che leggere questa chiacchierata vi colpisca e diverta quanto lo ha fatto con noi!
Come e dove ha incontrato per la prima volta il personaggio di Caterina de' Medici?
Non ricordo quando ho incontrato Caterina la prima volta. Ho cominciato a conoscerla più intimamente quando mi sono occupato del matrimonio dei suoi genitori, Lorenzo de’ Medici junior e Madeleine de la Tour d’Auvergne, entrambi morti poche settimane dopo la nascita della loro unica figlia. L’infanzia di questa bimba privilegiata e sfortunata mi ha cominciato ad affascinare, perché è così diversa dalla leggenda nera che la circonda. Ritrovarsi orfana, prima protetta dalle famiglie piu’ ricche di Firenze, e poi prigioniera nelle mani dei furiosi repubblicani, assediati dallo zio della stessa Caterina, il papa Clemente VII, è di per sé un salto della Fortuna che lascia di stucco, per non parlare delle improbabili vicende che la portarono sul trono di Francia…
Nel suo libro Caterina de' Medici. Storia segreta di una faida famigliare gli Strozzi assieme a Caterina sono protagonisti indiscussi. Fare ricerca su di loro è stato complesso?
È vero, la saga degli Strozzi, fra i personaggi più attivi nel mio racconto, è degna dei romanzi di Dumas: la loro parabola, letteralmente dalle stelle alle stalle, è emblematica di un destino di tragedia e un desiderio di vendetta davvero epici. Fare ricerca su di loro non è facile, ma è entusiasmante. Le Carte Strozziane all’Archivio di Stato di Firenze sono un mare magnum di documenti in gran parte inediti, che completano e spesso contraddicono le “verità” storiche degli archivi medicei. Quanto a Caterina, le carte che la riguardano sono sparse un po’ dappertutto, e per i suoi anni giovanili, più in Italia che in Francia. Ho trovato diversi inediti che ho usato nel libro, e che illuminano certi aspetti della sua formazione, inclusa la scarsa padronanza della grammatica!
La Storia non è una materia che si fa con i “se” e con i “ma”, però crede che Caterina ottenendo un maggiore appoggio dal marito sarebbe riuscita a riprendersi Firenze, oppure le forze francesi non sarebbero bastate a fronteggiare l'accoppiata Cosimo - Carlo V?
Credo che questa ipotesi controfattuale non sia così implausibile. Ho potuto verificare che durante la guerra di Siena nel 1554 Piero Strozzi arrivò molto vicino alle porte di Firenze e, se avesse ricevuto gli aiuti francesi via mare che gli erano stati promessi, avrebbe forse potuto rovesciare il regime dell’odiato Cosimo I. Purtroppo per lui, per Caterina e forse per i fiorentini, le gelosie interne della corte di Enrico II e altri fattori impedirono che questo sogno si realizzasse…
Spesso e volentieri la storiografia dell'epoca di Caterina e anche di altri personaggi, come i Borgia, ha lasciato un ricordo negativo di questi protagonisti. Crede che le biografie che vengono scritte oggi siano ancora ostaggio dei luoghi comuni che sono stati a lungo perpetrati nei confronti di questi soggetti ?
Certo, personaggi come Lucrezia e Caterina non smettono mai di stimolare l’immaginario collettivo perché sono legate a momenti storici di indubbia violenza, con intrighi che spesso, per misoginia inveterata o per altre ragioni connesse, è più facile attribuire alla malizia femminile. La Storia è sempre più sfumata, e il bianco e il nero non si possono dividere con l’accetta.
Ha mai pensato di poter fare ricerca su qualche "mistero" legato ai Borgia? Ci sono molti interrogativi, a partire da varie morti attribuite alla mano di Cesare.
Si dice sempre che la morte del fratello primogenito sia stata voluta e forse perpetrata da lui, ma io sono dell’opinione che, sebbene il futuro Valentino ne abbia tratto vantaggio, non ne fosse direttamente responsabile.
A proposito di ricerca, quali sono gli “ingredienti” per costruire un buon testo storico?
Dipende da cosa si intende per testo storico. A me piace raccontare la storia sulla base di documenti, ma senza rinunciare al divertimento della narrazione – infatti pratico un genere di scrittura, la narrative non fiction, che è molto ben definita nel mondo anglosassone ma meno comune nel mondo latino (né Italia, né in Francia – dove vivo – è facile spiegare ad un lettore medio che io non scrivo romanzi, ma neanche saggi strettamente accademici, che spesso sono sinonimo di noia). Dunque, secondo me, gli ingredienti di un buon testo storico sono la combinazione di fonti originali e possibilmente inedite con un racconto vivace e spigliato, che non preclude l’approfondimento e anzi invita alla complessità del ragionamento, senza obbligare il lettore a leggersi note più lunghe del testo stesso!
Leggendo Volpi e Leoni sono rimasta colpita dalla figura di Alfonsina Orsini, mi hanno sorpresa le sue massime e mi ha deluso notare che non è mai stata indagata approfonditamente dalla storiografia dei giorni nostri. Questa mancanza, secondo lei, è da attribuire alla mancanza di fonti e anche di fondi (scusi il gioco di parole) oppure esiste una certa “pigrizia” degli studi di settore che fa sì che ci siano sempre testi sulle stesse donne protagoniste ?
Alfonsina è un personaggio formidabile: vedova di Piero il Fatuo, lei di fatuo non aveva nulla. Era una donna durissima, senza scrupoli e ambiziosissima. Non è un caso che abbia deciso di lasciare gran parte della sua eredità alla nipote Caterina… Si potrebbero fare molti studi sulla sua figura, e così si allargherebbe un po’ l’orizzonte piuttosto ripetitivo delle donne protagoniste. Ho deciso di dedicarle un capitolo nel mio prossimo libro intitolato Machiavelli e i soliti ignoti (che include anche alcune solite ignote). Lei meritava di essere la dedicataria del “Principe” molto piu’ di quell’inetto del figlio, Lorenzo junior!
Con L’enigma Montefeltro lei ha provato il coinvolgimento di Federico di Urbino – a sua volta al soldo di Sisto IV – nella congiura dei Pazzi, che paradossalmente sembrano essere l’ultima ruota del carro nella cospirazione. Ciononostante la congiura appare ancora al “grande pubblico” come una storia di rivalità tra fiorentini: pensa che sia la comunicazione medicea a risultare ancora molto efficace o c’è ancora reticenza in Italia quando si tratta di riconoscere le manovre politiche dei successori di Pietro?
L’enigma Montefeltro è stato, finora, il mio libro più fortunato: è appena uscito in Argentina e presto uscirà in Polonia (è la sesta lingua in cui è stato tradotto). Mi sono domandato se l’interesse in paesi che hanno recentemente prodotto dei papi fosse casuale… La versione ufficiale della congiura dei Pazzi come una storia meramente fiorentina fu promossa sin dai primi tempi, per ragioni che ho cercato di illustrare. Che ci sia una resistenza a considerare i pontefici come attori malvagi della Storia è indubbio. Del resto la mia teoria sulla Cappella Sistina, espressa nell’ultimo capitolo del libro, ha avuto pochissima eco forse proprio perché mette a fuoco la violenza e la vendetta che si nascondono dietro i più celebri affreschi della cristianità…
Secondo lei, serie tv come “Medici: Masters of Florence” dello scorso autunno sono il giusto veicolo per riportare l'attenzione sulla storia moderna in Italia o si rischia di cavalcare solo l'onda di una moda creando prodotti di scarsa qualità?
La serie che è andata in onda lo scorso autunno era la seconda stagione, e mi pare si chiamasse Il Magnifico. Dire che è stata una delusione è poco: mi sembra sia stata una vera occasione sprecata. Peccato aver buttato via tanti soldi per fare una produzione così mediocre, una specie di fumettone pseudo-romantico per cui il setting rinascimentale risultava del tutto inutile.
Cosa consiglierebbe di leggere o guardare, invece, a chi vuole iniziare un percorso di studi storico?
Se restiamo in ambito rinascimentale, sui Borgia consiglierei i romanzi delle sorelle Martignoni. Mi piacciono anche i libri di Luigi De Pascalis, che ha dedicato due episodi di una progettata trilogia a Benvenuto Cellini come investigatore improvvisato nella Roma dopo il Sacco. A chi vuole invece iniziare un percorso di studi storici consiglierei di leggere opere originali come i Commentari di Pio II, una fantastica autobiografia in terza persona (come Cesare) di un papa umanista che racconta tutti gli aspetti più affascinanti dell’epoca. La migliore porta della storiografia è la storia narrata dai protagonisti.
A quando un libro solo sui fratelli Strozzi? Si prestano benissimo ad essere personaggi di romanzi o fiction.
Ho appena firmato un contratto con la casa di produzione Wildside (che ha fatto le migliori serie televisive degli ultimi anni, incluso The Young Pope e L’amica geniale) con l’opzione per il mio libro su Caterina de’ Medici. Se avrò la possibilità di lavorare con loro mi sforzerò di portare gli Strozzi sul grande schermo, senza banalizzarli.
Ultima domanda: se potesse tornare indietro nel tempo quale epoca vorrebbe visitare e quale di portare gli Strozzi sul grande schermo, senza banalizzarli.e (che ha fatto le migliori serie televisive degli ultimi anni, ipersonaggio di quelli di cui ha scritto vorrebbe conoscere ?
Credo che mi farebbe piacere conoscere personalmente Filippo Strozzi, possibilmente in compagnia del suo amico Niccolò Machiavelli.
Edited by ‚dafne - 10/7/2019, 21:24
|
|