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‚dafne.
Ho trovato una cosa un po' random, una poesia recitata al matrimonio di Ferrandino (e in assenza del poeta, pare): CITAZIONEErrata č pure l'identificazione di G. M. Monti (Le villanelle alla napoletana e l'antica lirica dialettale a Napoli, Cittŕ di Castello 1925, p. 339) che vuole sia Pietro Antonio quel Caracciolo che, presente alle nozze di Ferrante II d'Aragona e dell'infanta Giovanna celebrate a Somma nel 1496, colse le allusioni politiche contenute nella canzone Io te canto in discanto recitata durante la festa nuziale. Infatti il documento che ci ha serbato la notizia, cioč il commento alla canzone citata, č non solo opera tarda di un cinquecentista, databile tra il 1553 e il '55 (Monti, p. 336), ma il fatto che quel Caracciolo sia citato terzo dopo il Sannazaro e il Pontano lo fa subito riconoscere per il padre del C., Giovan Francesco che all'interno dell'Accademia Pontaniana formava, col Sannazaro e il Cariteo (presenti anch'essi alla festa), la triade dei poeti in volgare (cfr. le testimonianze raccolte da R. Renier, Notizia di un poema inedito napolitano, in Giornale storico della letteratura ital., VIII [1886], p. 257).
Pietro Antonio CaraccioloIo te canto in discanto
Di Spirito Santo
Per Santo Matteo
E per Santo Bartolomeo
Hora a Dio honore
E de lo Salvatore
Siamo arrivate in Casa Barone
Barone e Baronazzo ,
Che fabbreca palazzo;
Neopp' a Ppalazzo ne' č na palommella:
O palommella , che puorte 'u pino
Garofano e ccannella ,
E battesemo de Cristo.*
Dance Messere, si nce dive dare,
La Luna č broca, e non vediamo
Oh de lo Castiello ,
Prestace no cortielloi
Ch' avimmo n' aseniello,
Ch'č povero zoppariello
Lo volimmo scortecare
L'ossa a li cani
La pelle a cinque grana
Longa sperlonga pe nfi a Santa Lena,
Dio te guarda la bella mogliera.
Longa sperlonga pe nfi. a Santo Vito j
Dio te guarda lo bello marito.
Longa sperlonga nfi a Sanz' Antuono *
Dio te guarda lo bello figlialo.
Longa sperlonga nfi a Santo Jasso,
Dio te guarda la bella vajassa..