Gli Aragona di Napoli

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    CITAZIONE
    Gli Aragonesi provenivano da una regione della Spagna comprendente le province di Huesca, Teruel e Saragozza. I primi principi discesero da Ramiro I (1035 - 1063).
    Lo stemma degli Aragonesi di Napoli è costituito da quattro quattro pali di rosso in campo oro.

    CITAZIONE
    Alfònso V il Magnanimo (sp. el Magnánimo) re di Aragona, IV come conte di Catalogna, I come re di Napoli. - Lottò a lungo contro la dinastia francese degli Angiò per la successione al trono di Napoli, e infine prevalse (1442). Intenzionato a perseguire una politica di espansione mediterranea, fu assai attento nei confronti degli assetti fiscali e finanziari, e sia a Napoli sia in Spagna fu promotore di una notevole rinascita culturale.

    VITA E ATTIVITÀ
    Figlio (n. 1396 - m. Napoli 1458) di Ferdinando I, gli succedette nel 1416 nei regni di Aragona, Valenza, Maiorca, Sardegna, Sicilia e nella contea di Barcellona. Assicuratasi la Sardegna mediante un accordo col visconte di Narbona (1420), tentò la conquista della Corsica, ma fu respinto dai Genovesi (1421). Chiamato a Napoli dalla regina Giovanna II, che, adottatolo come figlio, lo oppose al pretendente Luigi III d'Angiò, riconquistò gran parte del regno: ma, sconfessato per la sua invadenza, fu costretto a ritornare in Aragona (1423). Ritentò invano, prima nel 1432, poi alla morte di Giovanna (1435) contro Renato d'Angiò, fratello ed erede di Luigi III, aiutato dal papa, da Filippo Maria Visconti, da Genova, da Venezia, da Firenze. Battuto nella battaglia navale di Ponza (5 ag. 1435) e fatto prigioniero, A. fu consegnato al Visconti che, con un brusco voltafaccia, stretto un trattato segreto di mutuo appoggio (l'8 sett. 1435, rinnovato il 15 sett. 1442), lo liberò. A., che nel 1436 aveva nominato il fratello Giovanni luogotenente in Aragona e Valenza, riuscì così a imporsi come re di Napoli, occupando la città il 12 giugno 1442. L'anno seguente ottenne anche l'investitura pontificia. Alla morte di Filippo Maria Visconti (1447) tentò di succedergli, ostacolato da Firenze, che lo batté presso Piombino (1447), e poi (1448) dai Veneziani; la pace di Lodi (1454), cui egli aderì solo nel 1455, gli tolse ogni vantaggio. Poi si riavvicinò allo Sforza e accedette alla lega italica, conservando una certa libertà. Alla sua morte lasciò come erede del regno di Napoli il figlio illegittimo Ferdinando duca di Calabria (legittimato nel 1443) e come erede delle altre corone il fratello Giovanni.

    Accarezzò vasti piani mediterranei, sostenendo lo Scanderbeg in Albania contro i Turchi, e stringendo relazioni con gli stati delle coste africane e con l'Abissinia. Premuto da gravi necessità finanziarie per le sue continue guerre, creò un sistema di severo controllo finanziario, rafforzando comunque il principio, già scosso, dell'autorità della corona; valorizzò il Tavoliere pugliese, regolando la dogana o mena delle pecore e facendone una copiosa fonte di entrate; si circondò di Spagnoli, che occuparono cariche maggiori e minori, impadronendosi del commercio, anche se in questo periodo comincia ad affermarsi una burocrazia indigena. Introdusse in Napoli istituzioni e costumi di Spagna (e, nella corte, la lingua); fu perciò assai malvisto come straniero. Ma fece di Napoli un centro artistico e culturale, cercando di dare al suo regno il primato nella penisola; in Spagna promosse una rinascita culturale, si sforzò di fondere Catalani e Castigliani e, continuando la tradizione catalana di espansione nel Mediterraneo e in Italia, gettò le basi della politica seguita poi da Ferdinando il Cattolico.

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    CITAZIONE
    Ferdinando I d'Aragona re di Napoli. - Figlio naturale (1431-1494) di Alfonso V re d'Aragona, divenne re nel 1458. Procedette a un efficace ordinamento amministrativo, cercando di togliere forza al baronaggio e sostenendo i diritti degli ordini non privilegiati. Dette anche un impulso rinnovatore alle arti e alla vita culturale, soprattutto riaprendo l'università (1465). Per le grandi spese sostenute per la guerra di Ferrara (1482), fu costretto ad aumentare la pressione tributaria, annullando le riforme attuate e causando malcontento popolare e una congiura da parte dei baroni, repressa nel 1486.

    VITA E ATTIVITÀ
    Il padre, dopo averlo voluto presso di sé nell'impresa per la conquista del mezzogiorno d'Italia, lo nominò (1443) duca di Calabria designandolo nello stesso tempo suo erede per il trono di Napoli. Morto Alfonso nel 1458, la successione fu difficile nonostante egli avesse sposato Isabella di Chiaramonte per garantirsi l'appoggio dei più potenti feudatari, perché contrastata da papa Callisto III e dal pretendente Giovanni d'Angiò, figlio di Renato. Il 4 febbr. 1459 prese la corona reale a Bari, ma presto dovette scendere in lotta aperta contro i baroni del Regno; sconfitto a Sarno il 7 luglio 1460, seppe riprendersi e, divisi i suoi avversari, il 18 ag. 1462 riportò a Troia una vittoria decisiva. Negli anni seguenti si sbarazzò dei suoi principali nemici (Iacopo Piccinino, che aveva condotto le truppe baronali, fu soppresso nelle segrete di Castel Nuovo) e realizzò un nuovo ordinamento amministrativo. In politica estera, abbandonando il desiderio del padre di una supremazia in Italia, volle che non fosse turbato l'equilibrio della pace di Lodi, e cercò di stringere con i matrimoni dei suoi molti figli legittimi e naturali una fitta rete di alleanze: la fama di "giudice d'Italia" si univa così a quella di munifico mecenate. Ma ricchezze enormi furono da lui profuse nella guerra di Ferrara (1482), con cui non riuscì a piegare la rivale Venezia, che s'era mostrata favorevole a una restaurazione angioina; oltre i porti di Puglia danneggiati, ne ebbe le finanze sconvolte, sicché fu costretto ad aumentare la pressione tributaria. Annullatesi così le precedenti benefiche riforme, assunse particolare gravità la celebre congiura dei Baroni. Mentre il pontefice gli si dichiarava ostile aprendo trattative con Carlo VIII di Francia, mentre Ludovico il Moro si faceva sospettoso per il matrimonio di Isabella d'Aragona con il nipote Gian Galeazzo, le gravi condizioni del suo regno, stremato dalla necessità di tenere al soldo forti truppe mercenarie, per salvaguardarsi dai baroni, crearono una situazione di instabilità in tutta la penisola che si fece poi minacciosa per l'improvvisa scomparsa di Lorenzo de' Medici. La conclusione della crisi, con la conquista francese del Regno, gli fu risparmiata dalla morte.

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    CITAZIONE
    Alfònso II d'Aragona re di Napoli. - Figlio (Napoli 1448 - Messina 1495) di Ferdinando I, nominato principe di Capua dall'avo Alfonso I, ebbe il titolo di duca di Calabria quando il padre divenne re (1458); acquistò, dalla giovinezza, fama di buon condottiero, combattendo contro Firenze nella guerra seguita alla congiura dei Pazzi (1478-79), contro i Turchi sbarcati a Otranto (1481), e nella cosiddetta "guerra di Ferrara" (1482-84), nel corso della quale fu nominato capitano generale della Lega contro i Veneziani. Con la sua rudezza intransigente s'inimicò il papa Innocenzo VIII, e fu non piccola causa della famosa congiura dei baroni; seppe però costringere il papa alla pace (1486), mentre si guadagnò l'ostilità dei baroni, di cui represse spietatamente la congiura. Sposo (1465) di Ippolita Marzia, figlia di Francesco Sforza duca di Milano, diede la figlia Isabella in moglie, anziché a Ludovico il Moro (secondo i propositi di Ferdinando I) a Gian Galeazzo Sforza; ciò portò a un'intromissione degli Aragonesi nelle vicende interne dello stato milanese, e alla richiesta di aiuto di Ludovico a Carlo VIII di Francia. Paventando l'urto francese, consapevole della propria impopolarità tra i sudditi, A. abdicò (23 genn. 1495) a favore del figlio Ferdinando, detto Ferrandino. Ritiratosi in Sicilia, morì, mentre, secondo la tradizione, si accingeva ad entrare nell'Ordine olivetano.

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    CITAZIONE
    Ferdinando II d'Aragona re di Napoli, detto Ferrandino. - Primogenito (Napoli 1467 - ivi 1496) di Alfonso duca di Calabria (poi re Alfonso II) e di Ippolita Maria Sforza, ebbe educazione squisitamente umanistica coronata con la lunga e fida amicizia del Cariteo, suo consigliere e segretario. Mandato con un esercito a fermare in Romagna l'avanzata di Carlo VIII, fu costretto a ritirarsi per le discordie fra i capitani aragonesi e la superiorità tattica dei Francesi. Re di Napoli il 23 genn. 1495 per l'abdicazione del padre, che si sapeva odiato dal popolo, F. vanamente tentò di resistere ai Francesi. Lottando contro gli invasori con l'aiuto di Gonzalo Fernández de Córdoba, penetrava, dopo varie vicende (tra cui la sconfitta a Seminara del 18 giugno 1495), in Napoli che era già insorta contro i Francesi. Nel 1496 sposò Giovanna d'Aragona, per assicurarsi l'appoggio di Ferdinando il Cattolico; e già, dopo la vittoria d'Atella (20 luglio 1496), stava per liberare il regno dai Francesi e dai baroni ribelli, quando morì stremato da tre anni di guerra.

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    CITAZIONE
    Federico I d'Aragona re di Napoli. - Secondogenito (n. 1451 circa - m. Tours 1504) di Ferdinando I, dopo una lunga residenza in Francia, tornato in patria nel 1482, rifiutò la corona offertagli durante la Congiura dei baroni. Dopo la morte prematura del nipote Ferdinando II (1496) salì al trono. Ma stremato il regno dalla guerra contro i Francesi, nel 1501 si recò in Francia dove rinunciò ai suoi diritti su Napoli in favore di Luigi XII, ricevendone in cambio la contea del Maine.

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    Stavo riguardando il libro di Croce su Napoli e mi sono imbattuta in un Cesare d'Aragona. Siccome il nome mi interessava (XD) me lo son cercato ed ho scoperto che altri non era che uno dei MILLEMILA figli di re Ferrante.

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    Ma e se li posto tutti c'è da perdere la testa:

    CITAZIONE
    Dalla parte di Ferrante I , Roi de Naples 1423-1494

    con Isabel de Clermont †1465
    M Alfonso II , Roi de Naples 1448-1495
    F Leonora de Naples 1450-1493
    M Federigo IV , Roi de Naples 1452-1504
    M Giovanni de Naples , Archevêque Tarente (de) 1456..1462-1484
    F Beatrice de Naples 1457-1508
    M Francesco de Naples , Duca Sant'Angelo (di) 1461-1486

    con Juana de Aragon 1454-1517

    F Giovanna de Naples 1478-1518
    M Carlo de Naples 1480-1486

    con Diana Guardato
    F Maria d'Aragona 1440-1460/1461
    M Ferrante d'Aragona , Duca di Montalto †1542
    F Giovanna d'Aragona †ca 1472

    Legame con ? ? da cui
    F Lucrezia d'Aragona †
    M Cesare d'Aragona , Marchese di Sant' Agata †1501
    F Leonor d'Aragona †

    con Eulalia Ravignano
    F Maria Cecilia d'Aragona 1473-1513

    con Giovanna Caracciolo
    M Arrigo d'Aragona , Marchese di Gerace †1478

    con ? ?
    M Ferrante d'Aragona , Conte di Arsena †

    x

    I rossi sono più o meno tutti a simpatia, ma comunque: Alfonso II è ovviamente il re di Napoli, padre di Ferrandino, di Sancia, di Isabella e di Alfonso jr marito di Lucrezia:

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    Federico fu a sua volta re di Napoli perché Ferrandino morì senza eredi. Era sposato con Isabella del Balzo, i due erano tenerissimi e avevano prole ma purtroppo la cosa non li salvò.

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    Giovanna jr è la moglie e zia di Ferrandino (sua madre Giovanna senior era nientemeno che la sorella di Ferdinando il Cattolico), Maria Cecilia d'Aragona se non ricordo male è la prima moglie di Giangiordano Orsini (la seconda sarà Felice della Rovere *fangirla*), il povero Arrigo d'Aragona è il marchese di Gerace, padre di Luigi e di Giovanna di Amalfi. Cesare d'Aragona alla fine era un marchese nelle Puglie.

    Ferrandino era questo tipetto qua:

    unRaR2Us


    Qualcuno vuole che sia il soggetto ritratto dal Carpaccio:

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    La conclusione più spiccia è che probabilmente qua al Sud discendiamo tutti da Ferrante XD

    Tutte le foto di medaglie vengono da wikipedia.

    Edited by ‚dafne - 22/11/2016, 16:44
     
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    Li mortè *francesizzazione* Ma sono sempre più convinta che dovrebbero mettere un bell'esame di genealogie a Storia moderna cosi vedremmo studenti sull'orlo di crisi isteriche.
    Comunque se uno potesse ricostruire le storie degli "ignoti" chiamiamoli cosi probabilmente avremo un panorama storico-sociale del rinascimento molto più denso e compatto, non che si debba sapere quando andavano al bagno o a dormire, ma capire che fine avevano fatto sarebbe una finestra in più anche per le terre da dove provengono !
     
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    Comunque se uno potesse ricostruire le storie degli "ignoti" chiamiamoli cosi probabilmente avremo un panorama storico-sociale del rinascimento molto più denso e compatto, non che si debba sapere quando andavano al bagno o a dormire, ma capire che fine avevano fatto sarebbe una finestra in più anche per le terre da dove provengono !

    Già da semplici googlate si trova tanto ;_; ed è tutto talmente intrecciato, ovunque andasse questa gente trovava come minimo un cugino o un cognato (appunto Isabella del Balzo e Cesare d'Aragona in Puglia). Ieri ho trovato anche una figlia di qualcuno che sposò un Gonzaga e collezionò cammei, ma conosci la mia memoria XD magari ne sai qualcosa tu.

    A Lecce c'è una via regina Isabella che sospetto sia dedicata alla Del Balzo, che soggiornò lì per due anni, più probabilmente alla Chiaromonte. C'è anche la leggenda metropolitana per cui la prima sarebbe stata incoronata lì:

    WP_20131221_030


    CITAZIONE
    Nel caso specifico ci si riferisce all’inverosimile incoronazione di Isabella del Balzo, moglie di Federico d’Aragona, che sarebbe avvenuta a Lecce nel settembre 1497. Nella consapevolezza che le opere consultate non possono essere considerate attendibili senza un riscontro con i documenti (tant’è vero che si riscontrano differenze di date), si è deciso di mettere a confronto le dissertazioni di Iacopo Antonio Ferrari, con il Balzino del neritino Rogeri de Pacientia[4], testimone dei fatti, i contemporanei Annali del leccese Antonello Coniger[5] e i Giornali di Giuliano Passero[6], e, infine, la Storia civile di Capua di Francesco Granata, perché le motivazioni della sua stesura ricalcano in un certo senso quelle di Ferrari[7].

    fondazioneterradotranto

    Poi nel libro su Giovanna di Amalfi ho trovato molte illustrazioni degli aragonesi ad opera del Ferraiolo:
    CITAZIONE
    FERRAIOLO. - Non si possiedono notizie biografiche su questo autore di una cronaca napoletana illustrata, vissuto nella seconda metà del sec. XV.
    Il cognome si ricava dall'opera stessa, laddove, a proposito dell'ingresso trionfale in Napoli di Alfonso I d'Aragona (1443), egli indica la sua fonte nel padre Francesco Ferraiolo, il quale era stato spettatore dello storico evento.

    x

    Sancia, re Alfonso II e Jofré Borgia:

    WP_20140421_002


    Il corteo trionfale di Luigi d'Aragona appena cardinalato:

    WP_20140421_004


    La regina Giovanna d'Aragona junior scortata da Consalvo de Cordoba e Juan Borgia (non mi è chiaro se sia Lanzol o un fratello di Angela Borgia):

    WP_20140421_005


    Sono orrendi ma tanto suggestivi *_*

    Edited by ‚dafne - 12/4/2021, 00:31
     
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    Ieri ho trovato anche una figlia di qualcuno che sposò un Gonzaga e collezionò cammei, ma conosci la mia memoria XD magari ne sai qualcosa tu.

    Uhmm ora cosi non mi sovviene ...ti ricordi mica se era 1500 o 1600 ? Ma i disegni sono molto belli altro che, o almeno a me sembrano tali e poi sono dell'epoca e si vede ! Ma sai cosa gli Aragona della parte napoletana penso che siano dei meno studiati in Europa, poi si molte ramificazioni, troppe e lo studio in archivi non ci permette di seguirli tutti.
     
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    Sicuramente 1500, perché era proprio figlia di uno di questi personaggi, se non in questa cerchia in una molto prossima! Ma prima o poi la ritrovo e ti dico XD

    Posto anche altre illustrazioni di questo tizio appena le fotografo <3 alla fine quella sarà approssimativa ma è l'unica Sancia che abbiamo!
     
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  6. lucrezia97
     
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    CITAZIONE
    Ferdinando I (* 2-7-1423 + Napoli 25-1-1494), Duca di
    Calabria 1333/1458, Re di Napoli 1458/1494.
    a) = Napoli 28 o 30-5-1445 Isabella di Chiaromonte Principessa di Taranto, figlia ed erede del Principe Tristano
    e di Caterina Orsini del Balzo dei Principi di Taranto (+ Napoli 20-3-1465);
    b) = Napoli 5-10-1476 Giovanna Infanta d’Aragona (* Barcellona 16-6-1455 + Napoli 9-1-1517) (vedi oltre)

    C1. (ex 1°) Alfonso II (* Napoli 4-11-1448 + Messina 19-11-1495), Principe di Capua 1448/1458, Duca di
    Calabria 1458/1494, Re di Napoli 1494/1495, abdica il 23-1-1495 e assume lo stato ecclesiastico.
    = 14-9/10-10-1465 Ippolita Maria Sforza, figlia di Francesco I Duca di Milano e di Bianca Maria Visconti
    dei Duchi di Milano (* Pesaro 18-4-1446 + Napoli 20-8-1488) (vedi/see)

    D1. Ferdinando II detto Ferrandino (* Napoli 26-6-1467 + ivi 7-10-1496), Principe di Salerno 1467/1494,
    Duca di Calabria 1494/1495, Re di Napoli 23-1/22-2-1495 e 7-7-1495/7-10-1496.
    = 1495 sua zia Giovanna d’Aragona Principessa di Napoli (* Napoli 1477 + ivi 27-8-1518) (vedi oltre)
    D2. Principessa Isabella (* Napoli 2-10-1470 + ivi 11-2-14524), Principessa di Rossano e Contessa di
    Borrello dal 8-1498 (investita il 10-10-1502), cede il feudo di Borrella ai Pignatelli in cambio di Ostuni e
    Grottaglie il 17-2-1517, Duchessa di Bari dal 11-1500.
    = Milano 2-2-1489 Gian Galeazzo II Sforza Duca di Milano (vedi/see)
    D3. Principe Pietro (* 1472 + Napoli 1491), Principe di Rossano.
    D4. (Naturale e legittimata, da Trusia Gazella) Sancia d’Aragona (* Gaeta 1480 ca. + 1506)
    a) = fine 1493 Onorato Gaetani d’Aragona Duca di Traetto, nozze progettate e senza seguito
    b) = Roma 1493 Jofré Borgia 1° Principe di Squillace e Conte di Cariati (* Roma 1481 + in Calabria,
    inizi 1516).
    D5. (Naturale e legittimato, idem) Alfonso d’Aragona (* 1481 + assassinato, Roma 15-7-1500), Principe di
    Salerno e Duca di Bisceglie.
    = Roma 7-1498 Lucrezia Borgia, figlia naturale e legittimata del Papa Alessandro VI (= Rodrigo Borgia) e
    di Vannozza Catanei (* Roma 18-4-1480 + di parto, Ferrara 24-6-1519), già divorziata da Giovanni I
    Sforza Signore di Pesaro.

    E1. Don Rodrigo d’Aragona (* Roma 1-11-1499 + Napoli 12-1512), Duca di Sermoneta e Bisceglie.

    C2. (ex 1°) Principessa Eleonora (* Napoli 22/23-6-1450 + Ferrara 11-10-1493)
    = Ferrara 3-7-1473 Ercole I d’Este Duca di Ferrara, Modena e Reggio (vedi/see)
    C3. (ex 1°) Federico I (* Napoli 19-4-1452 + Plessis-les-Tours 9-9-1504), Principe di Taranto; Principe di
    Altamura, Duca d’Andria, Conte di Montescaglioso con Acquaviva, Minervino, Casstel del Monte, Ruvo,
    Montemilone, Lavello, Montepeloso, Barone di Monteacuto con Grottola, Pomarico, Ogiano, Tolva, San
    Gervasio, Flumari, Vico, Lacedonia, Bisaccia, Carbonara, Accadia, Carife, Vallalta, San Solo, Castello, San
    Nicola, Puilcarino, Rocchetta, Guardia Lombarda, Conte di Acerra, Conte di Copertino, Signore di Veglie,
    Leverano, Galatina, Carpignano, San Vito, Venosa, Mottola, Torredimare, Tresanti, Salapre, Monteserico,
    Altogiovanni investito il 3-8-1487 (tutti feudi confiscati ai del Balzo suoi parenti); Conte di Nicastro con le città
    di Sambiase, Zangarona, Feroleto, Maida e Lacconia 1482/1496, feudi venduti ai Caracciolo; Re di Napoli
    1496 (incoronato 26-6-1497)/1501, deposto il 2-8-1501 fugge in Francia; vende i suoi diritti al Re di Francia
    Luigi XII in cambio di un vitalizio e della contea del Maine.
    a) = 11-9-1478 Anna di Savoia, figlia di Amedeo IX Duca di Savoia e Conte di Aosta e di Iolanda
    Principessa di Francia (* 1-6-1455 + sepolta a Chambéry il 9-3-1480) (vedi/see)
    b) = (capitoli matrimoniali: Cancellara 16-8-1484) Andria 28-11-1486 Isabella del Balzo, figlia di Pirro
    Principe d’Altamura e Duca d’Andria e di Maria Donata Orsini del Balzo dei Duchi di Venosa (* castello
    di Minervino ? 24-6-1468 + Ferrara 22-5-1533, sepolta ivi) (vedi/see)

    D1. (ex 1°) Principessa Carlotta (* 2-1480 + 16-10-1506), Principessa di Taranto dal 1496.
    = 1500 Guido XVI de La Roche Conte di Laval e Montfort e 4° Barone di Quintin (* 1-10-1476 +
    assassinato 20-5-1531).
    D2. (ex 2°) Principe Ferdinando (* Andria 1488 + Valenza 26-10-1550), Duca di Calabria; Vicerè di
    Valenza 1538/1550. La discendenza dal presunto figlio naturale Joan Pau Mata Rodona è di incerta
    attribuzione.
    a) = Valenza 8-1528 Germana di Foix Viscontessa di Castellbò, figlia di Giovanni V Visconte di Narbona
    e Conte di Etampes e di Maria dei Duchi d’Orléans (* 1488 + Leiria 15-10-1536), già vedova di
    Ferdinando II Re d’Aragona e di Giovanni Margravio di Brandeburgo in Ansbach;
    b) = 1539 ca. dona Mencia de Mendoza Marchesa di Sanet, figlia ed erede del 1° Marchese don
    Rodrigo e di dona Maria de Fonseca y de Toledo (* Jadraque 30-11-1508 + 4-1-1554), già
    vedova di Enrico III Conte di Nassau-Diez
    D3. (ex 2°) Principessa Giulia (* 1492 + Valenza 10-2-1542)
    = (per procura) Ferrara 4-1533 Gian Giorgio I Paleologo Marchese del Monferrato (vedi/see)
    D4. (ex 2°) Principe Alfonso (* 1494 ca. + infante, in Francia 1501/1503).
    D5. (ex 2°) Principe Cesare (* 1496 ca. + infante, in Francia 1501/1503).
    D6. (ex 2°) Principessa Elisabetta (* 1500 ca. + Valenza 1550).

    C4. (ex 1°) Principe Giovanni (* Napoli 25-6-1456 + ivi 17-10-1485), Abate commendatario di Montevergine
    dal 1465, Abate di Ceva e Montecassino dal 1471, Protonotario Apostolico, Cardinale Diacono (Diacono di
    Sant’Adriano 12-12-1477 e di San Lorenzo in Lucina 10-9-1483) e Arcivescovo di Taranto dal 10-12-1477,
    Cardinale Vescovo di Sabina dal 10-9-1483.
    C5. (ex 1°) Principessa Beatrice (* Napoli 1457 + Ischia 23-9-1508)
    a) = 1475 Mattia I Re d’Ungheria (* 1443 + Buda 6-4-1490);
    b) = 4-10-1490 Ladislao IV Jagellone Re di Boemia e Ungheria (* Cracovia 1-3-1516 + Buda 13-3-1516),
    nozze annullate nel 1500.
    C6. (ex 1°) Principe Francesco (* Napoli 16-12-1461 + ivi 26-10-1486), Duca di Sant’Angelo e Marchese di
    Bisceglie.
    C7. (ex 2°) Principessa Giovanna (* Napoli 1477 + ivi 27-8-1518)
    = Napoli 1496 suo nipote Ferdinando II Re di Napoli (vedi sopra)
    C8. (ex 2°) Principe Carlo (* 1480 + 26-10-1486).
    C9. (Naturale e legittimata, da Diana Guardato) Maria d’Aragona (* 1440 + 1460)
    = Napoli 1458 Antonio Todeschini Piccolomini 1° Duca d’Amalfi (vedi/see)
    C10. (Naturale e legittimato, ibidem) Don Ferrante d’Aragona, Duca di Cajazzo, Conte di Arena e Stilo (investito
    il 21-5-1479 e tenute almeno fino al 1488).
    = Donna Castellana di Cardona, figlia di Don Raimondo 1° Duca di Somma e di Isabella de Requesens
    Contessa di Palamos
    C11. (Naturale e legittimato, da Giovanna Caracciolo) Enrico d’Aragona (+ 11-5-1478), Marchese di Gerace.
    = Polissena de Centelles, figlia di Antonio Conte di Collesano (Golisano) e di Enrichetta Ruffo dei Conti di
    Catanzaro

    D1. Carlo d’Aragona (+ ca. 1492), 2° Marchese di Gerace dal 1478.
    = Ippolita d’Avalos, figlia di Inigo 1° Conte di Monteodorisio e di Antonella d’Aquino Marchesa di
    Pescara e Contessa di Loreto e Satriano

    E1. Eleonora d’Aragona
    = Baldassarre Caracciolo Signore di Pisciotta (vedi/see)

    D1. Ippolita d’Aragona
    = Carlo Pandone Conte di Venastri
    D3. Caterina d’Aragona
    = Gentile Orsini dei Conti di Pitigliano (vedi/see)
    D4. Ludovico d’Aragona (* Napoli 1474 + Roma 21-1-1519), 3° Marchese di Gerace dal 1492 ma
    rinuncia per diventare Protonotario Apostolico, Cardinale dal 5-1494 (con il titolo di Santa Maria in
    Cosmedin 5-1494, di Santa Maria in Aquiro 26-9-1508/25-5-1517), Abate commendatario di
    Montevergine dal 1511.
    = Vaticano 1492 Battistina (Alfonsina) Usodimare, figlia di Gerardo Usodimare Patrizio Genovese e di
    Teodorina Cybo (* Roma 12-1477 + Genova 1523), nipote del Papa Innocenzo VIII, nozze annullate
    nel 1494.
    D5. Giovanna d’Aragona (* 1477 + assassinata su ordine del fratello Luigi 1510)
    a) = 1497 Don Alfonso Todeschini Piccolomini 2° Duca d’Amalfi (vedi/see)
    b) = 1509 Antonio (Beccadelli di) Bologna, Patrizio Napoletano

    C12. (Naturale e legittimato, da Giovanna Caracciolo) Alfonso d’Aragona (+ 1510), pretendente ai troni di Cipro
    e Gerusalemme con il titolo di Principe della Galilea dal 1473.
    = 1473 Carla di Lusignano, figlia naturale e legittimata di Giacomo II Re di Cipro e Re titolare di Gerusalemme
    (+ in prigione, Padova 1480).
    C13. (Idem) Giovanna d’Aragona (+ 1501)
    = 1472 Leonardo della Rovere Duca di Sora e Arce (vedi/see)
    C14. (Naturale e legittimato, idem) Don Ferrante d’Aragona (+ poco prima 12-7-1549), 1° Duca di Montalto,
    compra la contea di Belcastro e le baronie di Cropani e Zagarise con Regio Assenso il 27-11-1542 dal genero
    Alfonso d’Avalos.
    a) = Donna Anna Sanseverino, figlia di Don Bernardino 3° Principe di Bisignano e di Dianora Piccolomini
    Todeschini dei Duchi di Amalfi (vedi/see)
    b) = Donna Caterina de Cardona, figlia di Don Raimondo 1° Duca di Somma e di Isabella de Requesens
    Contessa di Palamos

    D1. (ex 2°) Donna Giovanna d’Aragona (* 1502 + 11-9-1575)
    = Don Ascanio Colonna 2° Duca di Paliano e Conte di Tagliacozzo (vedi/see)
    D2. (ex 2°) Donna Maria d’Aragona (* 1503 + Napoli 9-11-1568)
    = 26-11-1523 Don Alfonso d’Avalos d’Aquino d’Aragona 1° Principe di Francavilla (vedi/see)
    D3. (ex 2°) Don Antonio d’Aragona (* 1504 o 1506 + Napoli 6-10-1543)
    a) = 1531 Ippolita della Rovere, figlia di Francesco Maria I Duca di Urbino e di Eleonora Gonzaga dei
    Duchi di Mantova (* 1515 ca. + Napoli ca. 1540) (vedi/see)
    b) = Giulia Antonia di Cardona, figlia di Pietro Folch 3° Conte di Collesano (Golisano) e di Susanna
    Gonzaga dei Conte di Sabbioneta

    E1. (ex 2°) Donna Isabella d’Aragona (+ 31-8-1578)
    = 1565 don Juan III de la Cerda 4° Duca di Medinaceli (* 1544 + 29-5-1594).
    E2. (ex 2°) Don Pietro d’Aragona (+ poco prima 27-5-1553), 2° Duca di Montalto, Conte di
    Belcastro, Barone di Cropalati e Zagarise e Conte di Collesano dal 1549.
    E3. (ex 2°) Don Antonio d’Aragona (* postumo 1543 + Napoli 8-2-1583), 3° Duca di Montalto,
    Conte di Belcastro, Barone di Cropalati e Zagarise e Conte di Collesano dal 1553, vende Belcastro,
    Cropalati e Zagarise nel 1575 alla famiglia Sersale.
    a) = post 7-2-1562 dona Maria de la Cerda, figlia di don Juan II 3° Duca di Medinaceli e di dona
    Juana de Noronha dei Signori di Orani (* 24-7-1542 + post 1575);
    b) = dona Aloisia de Luna 3° Duchessa di Bivona e Contessa di Caltabellotta, figlia ed erede del 2°
    Duca don Pedro Julio de Luna y de Peralta e di dona Isabel de la Vega y Osorio (+ 1619), già
    vedova di Don Cesare Moncada 2° Principe di Paternò.

    F1. (ex 1°) Donna Maria d’Aragona (+ 2-12-1610), 4° Duchessa di Montalto e Contessa di
    Collesano dal 1583.
    = 12-3-1584 Don Francesco de Moncada 3° Principe di Paternò (vedi/see)
    F2. (ex 1°) Donna Bianca (o Anna) Antonia d’Aragona
    = Don Giuseppe Ventimiglia 2° Principe di Castelbuono (vedi/see)

    C15. (Naturale e legittimato, da Giovanna Caracciolo) Cesare d’Aragona (+ in viaggio verso la Francia 1501),
    Marchese di Sant’Agata.
    = Caterina della Ratta 8° Contessa di Caserta, Contessa di Sant’Agata e Contessa d’Alessano, figlia del 6°
    Conte Giovanni e di Anna Orsini dei Principi di Salerno (+ 1511) (vedi/see)
    C16. (Naturale e legittimata, idem) Eleonora d’Aragona (+ infante).
    C17. (Naturale e legittimata, da Eulalia Ravignano) Lucrezia d’Aragona (+ 1549)
    = Napoli 11-1493 Onorato Gaetani d’Aragona Duca di Traetto (vedi/see)
    C18. (Idem) Maria Cecilia d’Aragona (* 1473 + 1513)
    = Napoli 10-11-1493 Gian Giordano Orsini Signore di Bracciano (vedi/see)

    B2. (Naturale e legittimata) Maria (+ Ferrara 9-12-1449)
    = 20-4-1444 Lionello I d’Este Marchese di Ferrara (vedi/see)
    B3. (Naturale e legittimata) Eleonora Diana
    = 5-1444 Gianfrancesco Marino da Marzano 3° Duca di Sessa e Principe di Rossano (+ assassinato, Ischia 1494).
    B4. (Naturale e legittimata, da Ippolita de’ Giudici) Colia o Covella (* 1423/1424 + 1473)
    = Napoli 1445 Emanuele I d’Appiano Signore di Piombino (vedi/see)

    www.genmarenostrum.com/pagine-lette.../trastamara.htm

    Edited by ‚dafne - 21/7/2016, 20:10
     
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    Ho trovato una cosa un po' random, una poesia recitata al matrimonio di Ferrandino (e in assenza del poeta, pare):

    CITAZIONE
    Errata è pure l'identificazione di G. M. Monti (Le villanelle alla napoletana e l'antica lirica dialettale a Napoli, Città di Castello 1925, p. 339) che vuole sia Pietro Antonio quel Caracciolo che, presente alle nozze di Ferrante II d'Aragona e dell'infanta Giovanna celebrate a Somma nel 1496, colse le allusioni politiche contenute nella canzone Io te canto in discanto recitata durante la festa nuziale. Infatti il documento che ci ha serbato la notizia, cioè il commento alla canzone citata, è non solo opera tarda di un cinquecentista, databile tra il 1553 e il '55 (Monti, p. 336), ma il fatto che quel Caracciolo sia citato terzo dopo il Sannazaro e il Pontano lo fa subito riconoscere per il padre del C., Giovan Francesco che all'interno dell'Accademia Pontaniana formava, col Sannazaro e il Cariteo (presenti anch'essi alla festa), la triade dei poeti in volgare (cfr. le testimonianze raccolte da R. Renier, Notizia di un poema inedito napolitano, in Giornale storico della letteratura ital., VIII [1886], p. 257).

    Pietro Antonio Caracciolo

    Io te canto in discanto
    Di Spirito Santo
    Per Santo Matteo
    E per Santo Bartolomeo
    Hora a Dio honore
    E de lo Salvatore
    Siamo arrivate in Casa Barone
    Barone e Baronazzo ,
    Che fabbreca palazzo;
    Neopp' a Ppalazzo ne' è na palommella:
    O palommella , che puorte 'u pino
    Garofano e ccannella ,
    E battesemo de Cristo.*
    Dance Messere, si nce dive dare,
    La Luna è broca, e non vediamo
    Oh de lo Castiello ,
    Prestace no cortielloi
    Ch' avimmo n' aseniello,
    Ch'è povero zoppariello
    Lo volimmo scortecare
    L'ossa a li cani
    La pelle a cinque grana
    Longa sperlonga pe nfi a Santa Lena,
    Dio te guarda la bella mogliera.
    Longa sperlonga pe nfi. a Santo Vito j
    Dio te guarda lo bello marito.
    Longa sperlonga nfi a Sanz' Antuono *
    Dio te guarda lo bello figlialo.
    Longa sperlonga nfi a Santo Jasso,
    Dio te guarda la bella vajassa.

     
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    Busto di Guido Mazzoni al museo di Capodimonte, si riteneva fosse Ferrante I ma lo studioso americano lo Hersey l'ha identificato come Alfonso II.
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    Sepolcri dei sovrani aragonesi nella sagrestia di San Domenico, a Napoli:

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    A me i "disegni" piacciono, invece, e Sancia pare proprio caruccia.

    Comunque per via della mia origine dovrei davvero interessarmi di più a questi personaggi, però sì sono tantissimi.
     
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    Ci sono molte omonimie!

    Comunque una notizia di colore: Giovanna d'Aragona (figlia di re Ferrante e Giovanna di Trastamara) fu presa in considerazione come eventuale seconda moglie di Enrico VII. Il re mandò i suoi a esaminare il suo aspetto, il suo fiato (!), se avesse i baffi (!!!) e altri dettagli.

    CITAZIONE
    Curious about the young Italian, Henry sent two envoys to Naples with orders to procure “a portrait of the young queen”. They were also issued with a 24-point list of “instructions for taking a survey of her person”, which required information about Joanna’s face, figure, complexion, personality, eating habits and financial position. Some of Henry’s specifics are quoted below, along with the written comments of his envoys:

    [Henry] “…Mark the favour of her visage, whether she be painted or no, whether she be fat or lean, sharp or round…”

    [Envoys] “As far as we can perceive or know she is not painted, and the favour of her visage is after her stature – of very good compass and amiable, and somewhat round and fat…”

    [Henry] “Mark whether her neck be long or short.”

    [Envoys] Her neck is comely, not misshapen, nor very short nor very long, but her neck seemeth to be shorter because her breasts be full and somewhat big…”

    [Henry] “Mark her breasts, whether they be big or small.”

    [Envoys] “They be somewhat great and full… they were trussed somewhat high, after the manner of the country, it caused them to seem much fuller…”

    [Henry] “Mark whether any hair appear upon her lip.”

    [Envoys] “She hath none.”

    Henry was impressed enough with the report but the union did not proceed, most likely due to political considerations. Henry VII died in 1509 without remarrying.

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    Pare strano ma si preoccupavano dei baffi!
     
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    Vero? A me piace questa cosa che la descrivono "somewhat round and fat" e lui approva!
    Poi ricordo di aver letto in una biografia, credo di Elisabetta di York, che gli ambasciatori dovevano anche riferire del suo alito ma si scusavano perché non le si erano avvicinati abbastanza e non potevano saperlo.
     
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    In realtà non si discosta poi tanto da Enrico VIII, il quale (se non ricordo male) era comunque sia molto attento all'aspetto fisico delle mogli, o sbaglio? Capisco ci sia tutta quella storia di Anna Bolena non bella in maniera canonica, ma sicuramente affascinante... Però ricordo anche la povera Anna di Cleves.
    Mi ricorda anche Isabella d'Este che chiede la descrizione di Lucrezia, ma lì siamo su un altro livello #fashionpolice
     
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    Lui sicuramente si interessò molto all'aspetto di Anna di Cleves perché era la prima donna che sposava senza averla conosciuta personalmente (ironicamente in questo era molto moderno), però ho l'impressione che lo facesse più per fantasticheria un po' ingenua, come se non si aspettasse di essere deluso. Forse perché tutti continuavano ad assicurargli che era molto carina!


    Mentre devo dire che tutta questa puntigliosità riguardo a Giovanna è un'esclusiva per me, se rapporti del genere erano cosa comune non lo sapevo.
     
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