La figlia del papa, Dario Fo

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  1. marie.
     
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    CITAZIONE
    «Fu così che Ferrara trasformò Lucrezia Borgia»

    Parola del Premio Nobel per la Letteratura Dario Fo: "Lucrezia Borgia sgualdrina d'alto rango, avvelenatrice, datrice di piacere per il potere? Sono arrivato alla conclusione che è stato tutto quanto inventato". [...]

    Da che cosa è stato folgorato: dalla donna fatale, dalla luce del rinascimento, dagli intrighi, dalla modernità di quella vita femminile da antagonista?
    "Io in verità sono rimasto indignato per come è stata rielaborata e trattata Lucrezia Borgia nel tempo, per come è stata interpretata la sua esistenza. Ad esempio moltissimi registi, anche bravi, abili e di gusto, hanno infilato questo personaggio nel solito ciarpame triviale della sessualità erotico-scandalistica".
    Lei ha ribaltato il pensiero comune. Infatti il suo romanzo fornisce più una restituzione che una ricostruzione storica.
    "Lucrezia ci è consegnata dagli stereotipi letterari e cinematografici come la donna che ti avvelena facilmente con una tazzina di caffè. Lucrezia che è amante in ogni momento. Lucrezia che addirittura collabora per assassinare i mariti o gli amanti.
    Alla fine la storia ci ha consegnato una Lucrezia che è una sgualdrina di alto rango. E basta. Ma non fu così".
    Attraverso un approfondimento storico, biografico?
    "Sì, ho subito capito dal linguaggio qual era invece l'intento intellettuale e politico di Lucrezia Borgia.
    Ho studiato i documenti, le lettere, ho compiuto ricerche. E sono arrivato alla conclusione che tutto quanto è stato inventato. Tutto era improntato a far emergere una donna di grande erotismo spietato che utilizzava il piacere per il potere. Ma lei era diversa".
    Ecco il puntuale e imprevedibile Dario Fo che prende la storia e la riordina con tutta la sua umanità. È vero?
    "Di fronte mi sono ritrovato una donna di grande erotismo, ma non spietato, non costruttrice di trappole. Lei è stata un'altra".
    Figlia di Papa, madre, moglie e donna di coraggio?
    "Sono un fanatico della storia del Quattro, del Cinque e del Seicento.
    Le mie conoscenze mi hanno permesso di confermare che lei, Lucrezia Borgia anche sposa di Alfonso I d'Este, fu una grande appassionata di arte, di musica, di architettura, cose che io non sapevo.
    È stata una donna che ha dimostrato coraggio, slancio straordinario e dignità altissima, che affronta la condizione in cui si trova, il suo tempo, e addirittura arriva allo scontro con suo padre Papa Alessandro VI".
    Generata da un pontefice, ma alla fine decisamente mistica.
    " Lasciò tutto. Si chiuse addirittura in un convento riuscendo a fuggire comunque dalla Chiesa corrotta per dedicarsi alla gente che aveva veramente un bisogno disperato.
    Lo fece non soltanto per una strategia d'immagine, per essere guardata ed ammirata dal mondo, ma con l'atteggiamento e la convinzione di chi studia la società che gli viene incontro in un determinato contesto economico e civile. Riuscì ad avere questa visione grazie allo studio: fu una donna colta che lesse testi, incontrò e discusse con grandi poeti, grandi scrittori, scienziati. Mi ha colpito il modo nel quale Lucrezia impostò la sua vita".
    L'Italia dei Borgia e degli Estensi e quella di oggi. Lucrezia e il mondo nostro. Quali attinenze e analogie trova?
    "Sono rimasto stupito dalla storia che mi sono trovato davanti. E se ti metti in una collocazione obiettiva rispetto a quello che è avvenuto scopri che ci sono riferimenti molto evidenti alla nostra vita.
    Quando studi, approfondisci, confronti, puoi renderti conto che nel passato ci sono forti riferimenti alla nostra vita corrente, contemporanea, quotidiana. Mi piace riprendere il vecchio paradosso di un mio professore che diceva che gli antichi ci copiano sempre.
    Mi spiego: visto quello che è successo sembra quasi che siano loro, i nostro predecessori, a prendere ispirazione da noi anziché noi contemporanei a replicare la storia".
    Non le piacerebbe portare questa testimonianza e presentare il romanzo e la sua riduzione teatrale a Ferrara? Cioè riportare l'autentica Lucrezia a casa sua?
    "Certo, l'ho già proposto. Ferrara è fondamentale.
    La metamorfosi, l'evoluzione di questa donna è avvenuta quasi completamente a Ferrara. Questa vostra città - e non so se tutti i suoi abitanti lo sanno - ha dimostrato di avere livelli altissimi di conoscenza sull'arte, l'invenzione, il teatro, la letteratura, la musica e la scienza. Straordinaria la sua università dove si sono formati i più rivoluzionari ricercatori e importanti scienziati di tutto il Quattro e il Cinquecento".
    Attende un invito nell'ultima patria della duchessa, cioè Ferrara?
    "Sì, io voglio venire lì e recitare. Inoltre, siccome ho dipinto tantissime cose, anche grandi sulla cultura di quel tempo, a Ferrara soprattutto, vorrei fare una mostra che è il l racconto grafico e pittorico della storia di Lucrezia".
    Stefano Scansani

    lanuovaferrara

    CITAZIONE
    DARIO FO: "LA MIA LUCREZIA E' PIU' MODERNA DI RENZI"

    dariofofermata


    [...] Fo ridisegna l'identità di un personaggio sempre visto in chiave negativa, recuperato qui in forma inedita, in una società che assomiglia fortemente alla nostra. Il romanzo è costruito come una recita teatrale, con i personaggi che entrano ed escono dalla scena, tratteggiando uno scenario in cui i Borgia appaiono di gran lunga migliori dei «regnanti» di oggi: "Almeno loro erano interessati a lasciare ai posteri qualcosa di straordinario, nelle arti e nelle imprese. Non avevano come unico obiettivo quello di conservare il potere" ha detto Fo a Cadoinpiedi.it. E non ha lesinato critiche al premier Matteo Renzi.

    DOMANDA: Come aveva già fatto con San Francesco, anche con Lucrezia Borgia ha ribaltato la versione ufficiale?
    RISPOSTA: Quando ho visto la serie tivù I Borgia, che per l'ennesima volta presentava Lucrezia come una poco di buono, persa tra relazioni incestuose, senza umanità e rispetto per nessuno, ho deciso di andare al di là della rappresentazione stereotipata di lei che siamo abituati a sentirci raccontare. E ho scoperto delle cose incredibili.

    D: Per esempio?
    R: La sua grande vicinanza ai più deboli. Nel Cinquecento, epoca in cui certamente temi come quello non erano una priorità, si era interessata a chi viveva nelle carceri, pretendendo che venissero condannati solo coloro che erano stati correttamente giudicati. E seguiva di persona le condizioni in cui erano costretti a vivere. Se non è attualità questa.

    D: Nel libro si racconta anche la sua iniziativa presso le banche. Potrebbe accadere oggi?
    R: Altro esempio di grande modernità. Ha fondato un istituto di credito presso cui i poveri potevano ricevere denaro senza strozzinaggio. E se avevano difficoltà a rimborsare il debito, potevano offrire in cambio il loro lavoro. Un microcredito ante litteram. Di cui però non si è mai parlato.

    D: Un bel cambiamento, per l'epoca. Cosa pensa di chi dice che Renzi cambierà tutte le regole del gioco?
    R: Penso che la mia Lucrezia fosse molto più rivoluzionaria di lui. Come si fa a considerare nuovo un personaggio che la prima cosa che fa è cercare un accordo con il vecchio? (Berlusconi, ndr).

    D: Lucrezia ha pagato un prezzo così alto per via del nome che portava? Anche questo è attuale non crede?
    R: Oggi come ieri, ci sono situazioni in cui si decide di demolire, scientificamente, il potere, attaccandolo con la calunnia e lo sputtanamento. Papa Alessandro VI, che lei credette per tanto tempo fosse lo zio, era suo padre, una figura corrotta, mentre il fratello era il feroce condottiero Cesare Borgia. Due figure scomode, di cui lei ha pagato lo scotto. E oggi, specie le donne, subiscono spesso lo stesso trattamento: calunniate, insultate, censurate nelle loro buone azioni. Sia che stiano in prima linea, sia che stiano accanto a uomini potenti.

    D: Pensa a qualcuno in particolare?
    R: Gianroberto Casaleggio ha addirittura scritto un libro sugli attacchi che sono stati mossi a lui e alla sua famiglia; calunnie e accuse inventate di sana pianta, per minare la sua posizione. E lo stesso è successo a Beppe Grillo.

    D: Leggendo il romanzo è inevitabile pensare a Franca Rame e alle sue battaglie. E' un omaggio a lei?
    R: Non ho iniziato a scrivere, né ho scelto il tema pensando a lei. Ma pagina dopo pagina mi sono accorto che mi era accanto. Emergeva da ogni pagina, con quella sua discrezione e pudore con cui ha combattuto tante battaglie al fianco dei più deboli. Di alcune, persino io, sono venuto a conoscenza tempo dopo.

    D: C'è anche molta solitudine, in questa sua Lucrezia.
    R: Una donna potente è inevitabilmente sola. Nata in una famiglia di cui ha sentito tutto il peso, tra continui abbandoni e l'illusione di poter essere amata, ancora bambina ha scoperto che l'amatissimo zio era in realtà suo padre. È stata costretta a sposarsi senza amore e una volta trovato l'amore vero, i sicari del fratello gliel'hanno ammazzato. Ha dovuto anche abbandonare il figlio piccolo. E nonostante questo, ha conservato una dignità, un coraggio, una disperazione che fanno di lei un'eroina tragica. Ma soprattutto, una donna unica. Come era Franca.

    di Valeria Volponi

    cadoinpiedi

    Edited by ‚dafne - 13/4/2014, 11:36
     
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