Lucrezia Borgia, la Perfida Innocente (Lucrèce et les Borgia), Genevieve Chastenet

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    Nella storia del Rinascimento italiano campeggia un'immagine femminile circondata da un alone sulfureo: quella di Lucrezia Borgia. Amata, in vita, da artisti e poeti per la sua bellezza e per il suo spirito, rispettata dai sudditi per le sue doti di amministratrice e diplomatica, è stata poi fatta oggetto di accuse infamanti e descritta come avvelenatrice e libertina, sospettata di incesto con il padre e con il fratello. Sullo sfondo del Rinascimento e della Roma dei Borgia, con i suoi splendori e i suoi intrighi, l'autrice delinea la personalità di Lucrezia: una giovane donna piena di vita che dovette a proprie spese imparare come il suo destino fosse nelle mani degli altri, vivendo spesso al centro di un mondo di cui fu più vittima che protagonista.

    ibs



    CITAZIONE
    La vita breve e intensa di una grande donna del Rinascimento. Figlia del papa Alessandro VI, fu al centro di scandali, violenze e calunnie (l'incesto, la morte del marito per mano del fratello Cesare). Ma la leggenda di Lucrezia è legata soprattutto alla sua bellezza, all'intelligenza, all'ammirazione che le tributarono Pietro Bembo, Tiziano, Ariosto.

    CITAZIONE
    Si l époque est à la somptuosité des fêtes, au fleurissement artistique et littéraire, c est aussi un temps de barbarie où l on règle ses comptes à coups de poignard et de poison. Enfant chérie d Alexandre VI, Lucrèce fut surtout un objet de pouvoir entre les mains de son frère, César, qui fit assassiner son premier amour et étrangler son deuxième époux. Si Bembo, l Arioste, ou encore le Titien célébrèrent sa beauté et son sens
    politique, Lucrèce dut affronter, en véritable héroïne shakespearienne, les démons d une famille hors du commun. Geneviève Chastenet nous plonge dans un univers chatoyant tissé de passions violentes et d ambitions démesurées, avec un regard constant sur les textes de l époque. D une biographie complète et fouillée, elle tire une magnifique fresque aux accents romanesques.

    Allora, premetto la mia opinione, al di là dell'estremamente sintetico sunto della quarta di copertina.
    Questa è, a parer mio, la peggiore biografia su Lucrezia e sui Borgia in genere che io abbia letto (e, vi assicuro, essendo appassionata di storia rinascimentale praticamente dall'infanzia, ho letto tutto il leggibile in queto campo :) ).
    L'intento non è screditare Lucrezia, additandola come perfida virago, seduttrice e avvelenatrice, amante incestuosa del padre e dei fratelli, assassina a sangue freddo e "vedova nera" che ha fatto fuori due mariti (come ci si potrebbe aspettare), bensì esattamente il contrario.
    La biografia della Chastenet si propone esplicitamente di riabilitare Lucrezia, facendo lo scaricabarile di ogni possibile nequizia sul padre e sul fratello (Cesare, in particolare, è dipinto come una sorta di "Genio del Male", ibrido un filo più spietato tra un'affettatrice, Richelieu e Adolf Hitler), ma ciò che le esce è un travisamento consapevole e predisposto delle fonti storiche.
    Lucrezia non è una donna intelligente e mediamente bella, semplicemente usata (come di prassi, a quei tempi) quale pedina politica della famiglia, no; né semplicemente calunniata dagli avversari politici del padre e del fratello.
    Lucrezia è una santa. Vittima dall'inizio alla fine della sua vita. Tutto quel che le succede è frutto delle trame del paparino bastardo prima, e del fratello megalomane poi: sembra che non abbia volontà sufficiente nemmeno a prepararsi del pane imburrato per tre quarti delle pagine, salvo trasformarsi all'improvviso in un'eroina alla "Xena principessa guerriera" per salvare la vita al marito Alfonso (fallendo, ahimé vittima del crudelissimo e perfidissimo Cesare).
    Predestinata al martirio: la descrizione della morte è un pezzo di agiografia pura. Manca solo l'assunzione in cielo, praticamente.
    Una cosa assurda, in spregio a qualsiasi fonte storica: praticamente, ogni individuo è un topos letterario.
    Lucrezia, la vittima bella e innocente.
    Cesare, il fratello geloso patologico, megalomane e "anima nera".
    Juan, il dissoluto vittima delle mire del fratello patologico.
    Alessandro VI, a metà tra la forte figura politica, il maestro d'inganni dei figli, il nepotista spietato e la marionetta gigiona del figlio.
    Per non parlare degli altri. Il mio consiglio, in sintesi, è: se proprio volete leggerlo, leggetelo. Ma potete anche farne a meno :D !

    EDIT: Nuova copertina

    KYnOzIa



    Edited by ‚dafne - 5/9/2018, 17:03
     
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  2. marie.
     
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    Concordo su tutta la linea, non mi è piaciuta affatto questa biografia. L'avevo comprata tutta felice e invece... Io sono fortemente contraria a quei libri che si propongono per forza di dimostrare una tesi preconcetta. Per parlare di due fesserie che riproducono in scala la questione, ho letto cose tipo: L'idea di arrampicarsi sul pulpito fu certamente di Sancia. E chi te l'ha detto? E l'altra: Forse fu per provocarla che Cesare si presentò da lei dopo la morte di Alfonso certo, perchè Cesare non ha altro da fare che prendere la scorta e andare a sfottere la sorella. Sono cose che mi posso aspettare eventualmente da un romanzo, non da una biografia, specie se l'autrice vanta una parentela con Taine.
    Ci sono certe operazioni veramente dubbie che per smentire uno stereotipo troppo cattivo ne introducono uno troppo agiografico: questo è un ottimo esempio.

    Mi ha fatto lo stesso effetto di Sissi della Avril Anne Boleyn di nonricordochi: qualche altra pagina e sarei arrivata a detestare il soggetto santificato.
     
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    E la nascita dell'Infante Romano trasformata in psicodramma?
    Stavo quasi scoppiando dal ridere!
     
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  4. marie.
     
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    No sul serio XD mi chiedo come si possa arrivare a sti livelli. All'inizio ero pure abbastanza contenta di alcune cose, si parlava molto della sua istruzione ad esempio. Poi però la bio della Bradford vince 50 a 0.
     
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    non posso che quotare, è agiografia pura, lei è al santa, lei ha sempre ragione e gli altri sono dei msotri... la Brdaford è migliore. PUNTO.
     
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  6. xcusemymonkey
     
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    Dico solo che non son riuscita ad andare avanti dopo la morte di Alfonso.
    E' davvero un'assurdità, Cesare e Rodrigo sembrano il mignolo col prof mentre Lucrezia è una Mary Sue di prima categoria (addirittura peggiore che nel diario segreto). T_T

    (E con la bio di Sissi mi avete buttata a terra XD Ce l'ho e non l'ho mai iniziata)
     
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  7. marie.
     
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    Cesare e Rodrigo sembrano il mignolo col prof

    LOL
     
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  8. marie.
     
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    Non siamo sole:

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    Differenze col librone della Bellonci? Ovviamente! Partiamo col chiarire che il sottotitolo “la perfida innocente” la dice lunga: la nostra Geneviève Chastenet se ne fa un cruccio, deve riuscire a farci scordare le terribili dicerie su Lucrezia.
    Genevièeve – che la quarta mi dice essere bisnipote dello storico e critico Hippolyte Taine – ci racconta la vita di Lucrezia Borgia come fosse la favola di Cappuccetto Rosso e il lupo cattivo. Non mi esprimo circa la prima parte – a metà Lucrezia diventa parente degli Estensi –, ma per quanto riguarda l’avventura in terra estense, ho qualche dubbio sull’idillio con Alfonso d’Este. Secondo l’autrice i due vanno d’amore e d’accordo, scordandosi forse che Alfonso preferiva passare il tempo a fondere cannoni e a testare le prostitute locali, non ci è dato sapere se poi ne facesse una classifica come accade a me coi cappellacci di zucca mangiati in città e in provincia.

    Lucrezia è amatissima da tutti, persino dalla cognata mantovana – Isabella d’Este – che a me risultava incazzata e mica poco di sapere che lei e Lucrezia avevano uguale trasporto per Francesco Gonzaga, marito di Isabella! Ma ovviamente non possiamo farcene un cruccio, l’autrice ha deciso di sorvolare su diverse cosette, ad esempio sulla psicologia dei personaggi. Se Maria Bellonci li faceva “pensare”, la nostra Chastenet si limita a farli muovere da una parte all’altra.

    xx
     
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  9. xcusemymonkey
     
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    Lucrezia è amatissima da tutti, persino dalla cognata mantovana – Isabella d’Este – che a me risultava incazzata e mica poco

    X'D
     
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  10. + Sylla +
     
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    Mi sa che sono l'unica che pur sapendo che l'autrice ha scritto alcune cavolate, non l'ha trovata poi tanto male ^^"""""
     
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  11. marie.
     
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    No vabbè ho letto di parecchi che l'hanno apprezzata, e in fondo va bene. Dipende anche dall'idea che uno ha di Lucrezia.
    Tra parentesi in appendice c'è una cronologia stupenda!
     
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  12. + Sylla +
     
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    beh magari l'autrice ha un pò esagerato a renderla santa ^^"""".
    però ha cmq seguito alcune linee buone... ad esempio sto benedetto incesto l'ha lasciato perdere....
     
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    Sì ma ha attribuito a Cesare una tragicomica-patologica attrazione per Lucrezia, giusto per rafforzare lo stereotipo XD tre secondi fa leggevo che, secondo la Chastenet, si diceva che Cesare si fosse scelta la Michaelis perché assomigliava a Lucrezia. Ma si diceva dove, lo diceva chi? Manco la biografica Treccani ha trovato più di due dati in croce su Fiammetta. Lo sa solo la Chastenet XD

    Comunque le riconosco lo stile elegante, se uno lo apprezza il libro è piacevole.
     
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    CITAZIONE (‚dafne @ 19/3/2012, 13:32) 
    Sì ma ha attribuito a Cesare una tragicomica-patologica attrazione per Lucrezia, giusto per rafforzare lo stereotipo XD tre secondi fa leggevo che, secondo la Chastenet, si diceva che Cesare si fosse scelta la Michaelis perché assomigliava a Lucrezia. Ma si diceva dove, lo diceva chi? Manco la biografica Treccani ha trovato più di due dati in croce su Fiammetta. Lo sa solo la Chastenet XD

    Comunque le riconosco lo stile elegante, se uno lo apprezza il libro è piacevole.

    se non sbaglio lo dice pure Spinosa ne " La saga dei Borgia"... -.-
     
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  15. marie.
     
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    Nu ho controllato, lui diceva altre cose piuttosto simili a quelle di Hibbert e Bradford... Due hanno necessariamente copiato da chi ha scritto per primo XD
     
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26 replies since 3/4/2011, 15:23   1122 views
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