Gli Aragona di Napoli

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    Sui libri e la stampa a Napoli sotto gli aragona:

    CITAZIONE
    Pur non essendo un uomo dotto, Alfonso il Magnanimo,
    da vero uomo del Rinascimento, amava profondamente
    la cultura, i letterati, i libri. E quando era
    in movimento con il suo esercito, si portava dietro una
    piccola “biblioteca da viaggio”. Ai suoi soldati faceva
    fare, in occasione di assalti a città e fortezze, il sacro
    giuramento di rispettare tutti i libri, e di consegnarli
    personalmente a lui, dietro adeguata ricompensa4
    . Se, a
    passeggio per la città, si imbatteva in ragazzi perditempo
    diceva loro: «Vayte, vayte a estudiar». Gli bastò il dono
    di un prezioso libro di Tito Livio fattogli da Cosimo de’
    Medici, per fargli desiderare la pace con Firenze
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    .
    La passione del Sovrano per la cultura in generale,
    per la biblioteca, ma anche per i libri in quanto oggetti,
    non era puramente ideale ma contribuiva in maniera
    determinante all’esaltazione del suo potere. Il luogo di
    questo potere, Napoli, doveva apparire in tutto capitale:
    della politica, delle arti e della vita intellettuale.

    tutto qui
     
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    Questo è molto creepy quindi consiglio di non aprire il cut di spoiler se si è impressionabili, ma ecco uno studio degli aragonesi sepolti a San Domenico Maggiore, Napoli.

    CITAZIONE
    La monumentale sacrestia di S. Domenico Maggiore custodisce, su un corridoio pensile posto a circa 4 metri di altezza che corre su tre lati della sala prossimo alla volta, 38 casse lignee contenenti i corpi di 10 re e principi aragonesi e di altri nobili napoletani deceduti dalla seconda metà del XV a tutto il XVI secolo (Fig. 1). Queste casse, in origine sparse nella chiesa, furono raccolte nella sacrestia nel 1594 per ordine del re Filippo II di Spagna1.
    I sarcofagi, sontuosamente ricoperti di sete, di broccati o di altre stoffe preziose, risultano disposti su due file sovrapposte; la fila più bassa è costituita da casse più piccole, per lo più anonime, mentre la fila più alta comprende casse più grandi, alcune delle quali recano gli stemmi e i nomi dei personaggi sepolti, che talora è possibile identificare con relativa facilità. Si può citare fra gli altri il re Alfonso I d'Aragona (deceduto nel 1458), il re Ferrante I d'Aragona (deceduto nel 1494), il giovane re Ferrante II (+1496), la regina Giovanna IV (+ 1518), la duchessa di Milano Isabella d'Aragona (+ 1524) e il marchese di Pescara Francesco Ferdinando d'Avalos, vincitore della battaglia di Pavia contro il re Francesco I di Francia nel 1525 (deceduto lo stesso anno)2.
    Un primo esame mostrò che i sarcofagi contenevano ancora i corpi, per lo più mummificati e in ottimo stato di conservazione, dei rispettivi defunti.

    Foto:



    Tutto continua qua

    Qui invece c'è uno studio sui denti di Isabella d'Aragona.
     
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    Riproduzioni dalla Divina Commedia appartenuta ad Alfonso il Magnanimo:

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    Non so se anche la povera Commedia sia stata rubata via dagli invasori barbarici francesi (ù__ù) comunque questo è sicuramente il caso del Libro delle Ore di re Ferrante:

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  4. Ferrandino
     
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    A quei tempi il "mal francese" era all'ordine del giorno vista la promiscuità sessuale. Anni fa fecero una ricognozione nelle Arche aragonesie non solo visiva ma anche con strumenti tecnologici. I denti dei sovrani avevano uno strano colore, adesso non ricordo con precisione quale, causato dal mercurio che i medici del tempo facevano strofinare sui denti dei pazienti per curare la sifilide. Questa pratica "medica" più che curarli li avvelenava !!
     
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    CITAZIONE (Ferrandino @ 16/2/2018, 08:03) 
    A quei tempi il "mal francese" era all'ordine del giorno vista la promiscuità sessuale. Anni fa fecero una ricognozione nelle Arche aragonesie non solo visiva ma anche con strumenti tecnologici. I denti dei sovrani avevano uno strano colore, adesso non ricordo con precisione quale, causato dal mercurio che i medici del tempo facevano strofinare sui denti dei pazienti per curare la sifilide. Questa pratica "medica" più che curarli li avvelenava !!

    Ciao Ferrandino! Grazie per l'intervento ma ti chiedo a nome dello staff di presentarti nell'apposita sezione, così ci rendi le cose più facili :)
     
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    E dunque, dicevamo: Caterina Gonzaga. ‚dafne Hai avuto occasione di leggere le lettere complete del Dovizi che trattano della questione? Perché in caso contrario devo assolutamente mandartele, sono uniche. Purtroppo nei saggi in cui sono riportate hanno censurato praticamente tutto, anche la parte in cui il Dovizi profonde in elogi del notevole membro virile di Ferrandino, per tale motivo io e una mia amica le abbiamo trascritte direttamente dagli archivi digitali medicei di Firenze XD
     
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    Ahah no non ho letto fonti primarie, ne ho letto in qualcosa sugli Aragona (forse Croce o la biografia di Giovanna di Amalfi o qualcosa sulle cortigiane? beato chi si ricorda) e più di recente in un saggio sugli Aragona sul quale presto aprirò un topic. So che dicono che Dovizi ci abbia basato sopra La Calandra.
    Sono cose piccanti? XD
     
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    Piccantissime! Sinora io e la mia amica siamo riuscite a rintracciare solo tre lettere. La prima, lunghissima (circa sei pagine) racconta l'antefatto, l'incontro e il seguito. Ovvero con Ferrandino che riceve l'ardita proposta della fanciulla innamorata e, pur dubitando inizialmente un complotto, decide alla fine di recarsi ad incontrarla. Fra le altre cose racconta che pure Ludovico il Moro aveva richiesto la donna per compiacere re Carlo che in quel periodo mi pare fosse ancora ad Asti, ma che Caterina non voleva saperne di separarsi da Ferrandino (nonostante Ferrandino progettasse di mandarla da Piero il Fatuo). La seconda lettera che abbiamo rintracciato racconta invece di come proprio Piero per dimostrare che Caterina fosse già stata sua amante mandò al campo di Cesena un ritratto di lei e una lettera in cui a quanto pare descriveva le loro avventure amorose, peccato che la lettera non si è conservata o comunque noi non sappiamo dove si trovi. E in pratica da lì in poi ci sono tutta una serie di insulti di Ferrandino che dice come Caterina non gli piacesse per nulla perché era pelosa, molliccia e aveva modi da puttana, e che aveva mentito quando prima diceva gli fosse piaciuta tantissimo solo perché credeva che né il Dovizi né Piero la conoscessero. Infine si conclude dicendo che se Caterina avrà ancora voglia di lui dovrà recarsi ella stessa in campo sino al suo padiglione perché lui non si muoverà più di un passo, ma che se viene dovrà andare a letto pure con Alfonso d'Avalos che era il suo miglior amico. La terza lettera è appena un accenno al fatto che Caterina si trovasse in un monasteto a Forlì e ancora non si facesse vedere al campo, con qualche allusione non perfettamente comprensibile al "sangue reale" versato per certe caverne. Insomma, grazie alla dovizia di particolari del Dovizi (che bel gioco di parole) sono venuta a conoscenza di alcuni particolari sulla vita sessuale di Ferrandino meravigliosi, ed altri che avrei preferito sinceramente non sapere XD.
    Comunque per comodità ho fatto un riassunto migliore della vicenda sulla biografia Wikipedia di Ferrandino, sotto la voce "avventure amorose", e c'ho aggiunto anche il racconto del suo primo incontro con Caterina Sforza (sempre del Dovizi), quando in pratica si presentò a Forlì vestito tutto attillato con l'intenzione di portarsi a letto la Contessa per ottenere la sua alleanza XD
     
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    sono venuta a conoscenza di alcuni particolari sulla vita sessuale di Ferrandino meravigliosi, ed altri che avrei preferito sinceramente non sapere XD.

    Ferrandino non è un personaggio che amo particolarmente quindi immagino XD quando ho beccato un passo del Cortegiano in cui dicevano che spesso restava in sottoveste per sfoggiare il suo fisico ma aveva sempre indosso i guanti perché aveva mani brutte e questa cosa me l'ha consegnato al ridicolo lol
    Poi ovviamente mi dispiace molto che sia morto così giovane, anzi soprattutto in Croce ho letto passaggi molto commoventi.
     
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    ‚dafne nooo, come fa a non piacerti? Così spezzi il mio cuoricino ;_;
    A differenza del padre e del nonno, Ferrandino era un ragazzo d'oro: severo ma non crudele, buono ma non scemo (a differenza dello zio Federico), giusto, coraggioso, amato da tutti e soprattutto dal popolo. Non so se sai che quando divenne re restituì ai legittimi proprietari tutte le terre che il padre aveva ingiustamente confiscato, nonostante la crisi economica, e liberò i prigionieri. Io non credo fosse superbo, almeno non eccessivamente, se si spogliava spesso in zuppone era perché sapeva di essere ben disposto di corpo, ma questo non è un crimine. Anche il fatto di tenere sempre la testa alta lo stesso Castiglione lo reputa conseguenza di una malattia, ma tutti sono concordi nell'attribuirgli modestia. Credo anche che nell'ultimo anno di vita fosse caduto in una sorta di depressione (non so se causata dal mercurio o dalle circostanze), come fa notare Croce, ma dopotutto erano tre anni continui che stava in guerra senza un attimo di pace, l'intero peso del regno e della riconquista era sulle sue spalle, si vedeva tradito da tutti e senza aiuti, certe sue reazioni violente (la repressione del sacco alle scuderie, l'uccisione di Justo della Candida) sono non solo giustificabili ma comprensibilissime. Che fosse avventato è indubbio, lo si vide proprio nella battaglia di Seminara, quando non volle ascoltare i consigli di Consalvo, però c'è da considerare che era giovane e soprattutto un Aragona. Gli stessi suoi nemici - Leone Cobelli ad esempio - come capitano lo reputano onesto e giusto anche verso i nemici.
    Non puoi immaginare la mia disperazione quando sono arrivata a scrivere la scena della sua morte nel romanzo, un pianto dirotto, e m'è venuta pure la febbre. Nonostante i suoi difetti - perché essendo umano ne aveva, ma pochi - lo amo ugualmente.
     
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    No, allora, mi spiego. Per disposizione personale, collocazione geografica e complesso di miei interessi/studi in realtà mi piacciono tutti gli Aragona partenopei, anche i più periferici/misconosciuti/stronzi, quindi Ferrandino è compreso. Una combinazione tra la storia di Caterina Gonzaga e quelle due sciocchezze dovute alla vanità me lo hanno un po' deromanticizzato, tutto qui.
    Per quanto riguarda la depressione non mi stupirebbe, anzi mi sembra che molti in famiglia fossero proni a chiamiamole malinconie anche forti (sicuramente Isabella, forse entrambi i genitori) e tutte le pressioni e la situazione non potevano aiutare. Considero la parabola degli aragonesi una grande tragedia, sinceramente.
     
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    Ippolita era sicuramente depressa per causa del marito, perché all'inizio del matrimonio era stata innamoratissima di Alfonso e Alfonso pareva ricambiarla, poi però iniziarono i tradimenti. Il primo episodio grave avvenne già nel dicembre 1466: Ippolita mandò un suo fedele servitore, certo Donato, a spiare il marito Alfonso per vedere se e con chi la tradiva; Alfonso si accorse di essere pedinato e reagì con un gesto violento nei confronti di Donato che addolorò terribilmente Ippolita, tanto che lei scrisse alla madre: "questa cosa de Donato che non me scordarò mai [...] non una ferita al core, ma credo se apresse per mezzo tanto fu el dolore mio et serà", e pensare che Ippolita in quel periodo era incinta proprio di Ferrandino. Non mi sorprendo che abbiano avuto tre figli e basta, si vede che il matrimonio dopo Pietro raggiunse un punto di non ritorno. Alfonso invece non mi pare depresso, mi pare proprio sadico... è pur vero che le fonti che elencano i suoi innumerevoli delitti (stupri, sodomia, prepotenze, etc) sono tutte veneziane, e i veneziani erano nemici giurati dei napoletani, quindi portati ad inventare molte cose, ma anche le lettere di Ippolita ci confermano che Alfonso avesse proprio un pessimo carattere. Ferrante invece non lo considererei sadico, piuttosto cinico e vendicativo, ma agiva sempre in nome di un "bene" superiore, mentre il figlio pareva proprio prenderci gusto. Per questo dico che Ferrandino, nella sua integrità, in quella famiglia pareva proprio un miracolo. Isabella aveva tutte le ragioni di essere depressa, però pure lei aveva le sue colpe, che se si prese il malfrancese un motivo ci fu, con tutti gli amanti che ebbe. Non so se tradisse Gian Galeazzo pure quand'era ancora in vita, ma so per certo dalla lettera di un cortigiano che una sera si mise a fare gli occhi dolci ad un bel "corsiero", mentre giocava a carte con la cugina e il Moro e altri, e pensare che a tavola era seduto lo stesso Gian Galeazzo!
     
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    Alfonso invece non mi pare depresso, mi pare proprio sadico...

    Anche XD ecco, se devo scegliere l'aragonese che proprio mi piace molto meno degli altri quello è lui. Comunque mi ero fatta l'idea che la sua abdicazione e decisione di morire da monaco (o quasi) fosse sintomo di un tracollo nervoso, o che comunque tra il suo sadismo e quel tracollo ci fosse un trait d'union che poteva appunto essere l'instabilità mentale.

    CITAZIONE
    Ferrante invece non lo considererei sadico, piuttosto cinico e vendicativo, ma agiva sempre in nome di un "bene" superiore

    Io capisco perfettamente le azioni di Ferrante infatti. Mi pare un po' il corrispettivo napoletano di Enrico VII: la sua legittimità era traballante, i nobili lo guardavano con diffidenza, doveva essere spietato o non sarebbe mai stato tranquillo sul suo trono (e già così non è stato sempre tranquillissimo). Purtroppo uno deve fare quello che deve fare. Poi magari a volte era tentato da fare passi più lunghi della gamba, ma quello succedeva a chiunque avesse il potere.

    CITAZIONE
    pure lei aveva le sue colpe, che se si prese il malfrancese un motivo ci fu, con tutti gli amanti che ebbe. Non so se tradisse Gian Galeazzo pure quand'era ancora in vita, ma so per certo dalla lettera di un cortigiano che una sera si mise a fare gli occhi dolci ad un bel "corsiero"

    Sinceramente escludo che Isabella abbia mai tradito il marito, gli occhi dolci sono altro dal tradimento e il suo attaccamento a lui (che tra l'altro la menava, o di certo l'ha menata almeno una volta) aveva quasi del patetico sicuramente ereditato dall'esperienza della madre e l'educazione che ne aveva ricevuto. Senza contare che era circondata da spie dello zio, se avesse fatto un passo falso Ludovico l'avrebbe saputo e ne avrebbe approfittato per dichiarare illegittimi i suoi figli. Mi sembra davvero francamente malevola l'idea che abbia avuto amanti da sposata. E a dirla tutta trovo anche improbabile che abbia avuto di che sollazzarsi da vedova, anche le voci sulla fantomatica storia con Prospero Colonna mi sembrano fondate su fatti davvero troppo inconsistenti per considerarli affidabili. Non so da dove venga l'idea che avesse il mal francese, dai trattamenti col mercurio? Quelli si facevano anche per la pediculosi (che schifo), tant'è che li faceva anche Ferrandino (magari glieli ha pure consigliati, povera stella).
     
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    Ah sì, l'abdicazione fu dovuta da un lato al fatto che Ferrandino era amato dai sudditi, mentre Alfonso era odiato, dall'altro al fatto che Alfonso ormai fosse praticamente impazzito, tra i francesi alle porte e il fantasma di Ferrante che gli diceva: "è inutile che ci tenti, tanto siamo destinati ad estinguerci per l'enormità dei nostri peccati", insomma, non ha retto più alla pressione.
    Indizi che Isabella avesse il mal francese sono appunto i denti interamente raschiati per eliminare il nero dovuto al mercurio, che era cura sia per mal francese che per i pidocchi in effetti, solo che a differenza di Ferrandino sulla mummia di Isabella non sono stati trovati pidocchi. In questo momento sinceramente non ricordo se sulle sue ossa ci fossero i segni della sifilide, dovrei andare a rivedere, perché comunque so che restano, ma pare che gli studiosi non abbiano dubbi in proposito. Non c'è da sorprendersi comunque che avesse amanti, perché a parte la situazione complicata e l'essere rimasta senza parenti (la stessa Sancia era divenuta una cortigiana ormai), Isabella rimase vedova giovanissima e per una vedova giovane avere almeno un amante era la prassi. La stessa Giovannella - o almeno così si vocifera - ebbe per amante more uxorio Giovanni Branai Castriota (in comune con la madre Giovanna tra l'altro XD). Poi ci sono voci più assurde, del tipo Beatrice d'Aragona che al ritorno a Napoli sarebbe stata amante di Gonzalo Fernandez, ma non vedo perché Gonzalo avrebbe dovuto portarsi a letto una vecchia. Il punto è che tutte queste relazioni non sono documentate, quindi non sapremo mai la verità, ma mi risulta assai difficile credere che queste donne rimaste vedove giovanissime potessero passare il resto della vita da sole, specie Giovannella che aveva avuto a stento il tempo di sposarsi. D'altronde secondo il Sanudo girava voce a Venezia che Giovannella fosse rimasta incinta di Ferrandino già prima delle nozze, solo che poi figli non ne ebbe, per cui appunto o era soltanto una voce o dovette andare incontro ad un aborto naturale.
     
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    Indizi che Isabella avesse il mal francese sono appunto i denti interamente raschiati per eliminare il nero dovuto al mercurio, che era cura sia per mal francese che per i pidocchi in effetti, solo che a differenza di Ferrandino sulla mummia di Isabella non sono stati trovati pidocchi. In questo momento sinceramente non ricordo se sulle sue ossa ci fossero i segni della sifilide, dovrei andare a rivedere, perché comunque so che restano, ma pare che gli studiosi non abbiano dubbi in proposito.

    Da quel che mi ricordo s'è ipotizzata la sifilide proprio perché aveva i denti rovinati dal mercurio, non so se esistano tracce della sifilide in se stessa ma è stato fatto quel collegamento.
    Non sono stati trovati pidocchi su Isabella, in effetti, ma il mercurio veniva usato anche per prevenirli; in più sembra che tutti e due soffrissero di leishmaniosi viscerale che poteva causare ulcere anch'esse trattate col mercurio. Praticamente è un miracolo che Isabella sia campata tanto con tutta quella roba XD
    Chiaramente sono solo mie ipotesi, magari qualche amante lei se l'è fatto e sinceramente lo spero per lei (specialmente se si trattava di Prospero visto che lo dicevano bellissimo). Quello che escludo proprio categoricamente è che abbia tradito Gian Galeazzo, con il quale ha fatto una vita umiliante e avvilente e non credo proprio avesse le sue colpe.

    CITAZIONE
    La stessa Giovannella - o almeno così si vocifera - ebbe per amante more uxorio Giovanni Branai Castriota (in comune con la madre Giovanna tra l'altro XD).

    Questa cosa l'ho letta e l'ho trovata molto curiosa, è un altro caso in cui non ci credo ma ci spero lol ma Giovannella dalle descrizioni (per quanto posteriori) risultava molto più cuor contento di Isabella, che secondo i primi rapporti da vedova era davvero inconsolabile e più tardi si dedicò a trovare un partito a Bona. Che facendo vita di corte possa aver avuto qualche corteggiatore platonico mi sembra più probabile, appunto perché si trattava di dinamiche platoniche.

    CITAZIONE
    la stessa Sancia era divenuta una cortigiana ormai

    A proposito, al presunto flirt di Sancia con Cordoba mi piace credere tanto quanto a quello di Isabella con Prospero.
     
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