I capelli nel Rinascimento: gioielli, accessori e acconciature

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    Che belle *__*
     
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    Allora porto una notiziola che mi ha fatto sorridere: in pratica nel Rinascimento gli uomini per acconciare i capelli hanno due alternative: tenerli alla cortigiana, cioè lunghi sulle spalle e arricciati con i ferri caldi, fissando i boccoli con chiara d'uovo, un esempio si vede anche negli affreschi di Palazzo Schifanoia per esempio, in particolare nel famoso Trionfo di Venere

    jpg

    La seconda alternativa è quella di tagliarli corti , a tazza, radenti le orecchie e con la nuca rasata alta, all'uso borgognone che è il modo in cui li portavano i soldati di ventura e i Gonzaga.

    219px-Francesco_II_Gonzaga2

    Le pettinature delle donne, almeno quelle che si vedono anche nel Trionfo di Venere sono una specie di rielaborazione delle acconciature che venivano dalla Borgogna sempre e quindi si rialzavano la fronte , si depilavano le sopracciglia e alla fine sfoltivano i capelli con una mistura di zucchero e miele e poi coprivano il tutto con delle cuffie dette a corna.
     
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    Questa cosa che la lacca del Rinascimento era il bianco d'uovo mi toglierà il sonno per un paio di settimane. Bravo Gonzagone, sii uomo e non metterti lo zabaione in testa!

    CITAZIONE
    con delle cuffie dette a corna.

    Ma praticamente queste?

     
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    tenerli alla cortigiana, cioè lunghi sulle spalle e arricciati con i ferri caldi, fissando i boccoli con chiara d'uovo

    SBAVOOOO :Q___
    Cioè, ho la fissazione per i ragazzi con i capelli ricci/mossi proprio per questa moda che vigeva nel Rinascimento, se non anche prima. Ai tempi d'oggi è raro trovarli! </3 *sogna*

    CITAZIONE
    Ma praticamente queste?

    Stavo guardando poco fa Robin Hood su Rai Due xD
    Comunque sì, so che è quell'acconciatura lì:
     
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    Gonzagone non é mai stato uomo che si fa piegare da queste vanità ! XDD
    Per la cuffietta in verità quella della nostra Marion dovrebbe essere un'acconciatura a sella perché vedi come è alta è rialzata ? Mentre l'acconciatura a corna è bassina tipo questa

    n0h5R51
     
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    L'affresco del Trionfo di Venere nel Palazzo Schifanoia è quello che definisco "l'affresco delle ship e del fangirlismo"! xD

    Per quando riguarda l'acconciatura a corna (o a cono) ne esiste anche di questo tipo, dove sono leggermente più laterali rispetto a quelle di Marion:

    Ma credo che siano entrambe più medievali che rinascimentali.
     
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    Più che altro credo che quella postata da Cla sia più primo '400 italiano mentre quella che hai postato tu sia più medioevo straniero, mi vien da dire inglese per via di Marian (XD) ma forse anche francese, sia in Inghilterra che in Francia di sicuro era in uso quella sorta di cono con veletta.
     
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    Più che altro credo che quella postata da Cla sia più primo '400 italiano mentre quella che hai postato tu sia più medioevo straniero

    Yes! Quel copricapo lì, è francese, ma mi pare che anche in Italia si utilizzassero sempre verso la fine del Medioevo. Le "corna" realizzate in modo naturale con i propri capelli sono più rinascimentali in effetti.

    Parlando di moda/acconciature, questo è uno schizzetto che feci l'estate scorsa in stile Lady Marion:
     
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    Parlando di moda/acconciature, questo è uno schizzetto che feci l'estate scorsa in stile Lady Marion:

    Carino <3

    Un post di frock flicks sulle lanze, in realtà non si concentra molto sul Rinascimento ma chiarisce che la moda fu molto limitata alla fine del '400 e perciò elogia l'uso che ne fa The Borgias:

    CITAZIONE
    eonardo da Vinci’s portrait, La belle ferronnière, c.1490. The title was a 17th-century invention, a fanciful effort to connect the sitter of the portrait to the wife of an ironmonger (ferronnier) who was supposedly the secret mistress of Francis I of France. It’s all probably bullshit, but it is a pretty portrait, and it’s where the term ferronnière originates.

    I would like you all to take note of the following:

    -This is not a necklace plopped on the head;
    -This is late-15th-century Italy.

    Proper ferronnières are usually a single thong of leather or a thin strip of metal with at most three jewels strung/set into the center — later, a strand of pearls with a pendant of some form in the center became fashionable. They were really only a fashion in Italy (and parts of Spain) in the late-15th-century, and then came back into vogue in the first half of the 19th century before pretty much disappearing entirely.

    tutto qui

    8kTIU9e

    Ez3YBum

     
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    La Belle Ferronniére so che, in realtà, non dovrebbe essere il titolo originale dell'opera. Il ritratto è stato contrariamente ribattezzato in questo modo dai francesi del XVIII secolo; credendo si trattasse, per l'appunto, dell'amante di Francesco I. Il dipinto (realizzato da Leonardo proprio alla fine del Quattrocento) è attribuito invece ad una dama (e amante) milanase alla corte del Moro: probabilmente al volto di Lucrezia Crivelli (o di una Cecilia Gallerani in età avanzata). Dunque credo che le informazioni riportate siano complementari alla vera storia del quadro e alla moda del periodo in cui è stata realizzata.

    Qualche tempo fa lessi che spesso il nastro o la catenella con gioiello, con i quali le donne ci si cingevano la fronte, venivano spesso usati per nascondere i segni della sifilide.

    Direi che a Lotte in TB le donavano molto le decorazioni a nastro con la fronte alta! <3 D'altronde, credo che l'attrice fosse già "perfetta" di suo per entrare nei canoni di bellezza rinascimentali.
     
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    La Belle Ferronniére so che, in realtà, non dovrebbe essere il titolo originale dell'opera. Il ritratto è stato contrariamente ribattezzato in questo modo dai francesi del XVIII secolo; credendo si trattasse, per l'appunto, dell'amante di Francesco I. Il dipinto (realizzato da Leonardo proprio alla fine del Quattrocent

    Sisì è scritto anche in quel post! Spiega anche che è per questo che oggi chiamiamo l'accessorio ferronière, quando in realtà mi pare si chiami lanza.
    E' considerato probabile che la modella fosse la Crivelli perché si sa per certo che Leonardo la ritrasse, se poi il dipinto fosse quello o un altro è un altro paio di maniche ma insomma, ci si arrangia con quello che si ha ;_;

    CITAZIONE
    Direi che a Lotte in TB le donavano molto le decorazioni a nastro con la fronte alta! <3 D'altronde, credo che l'attrice fosse già "perfetta" di suo per entrare nei canoni di bellezza rinascimentali.

    Trovo donassero da morire anche alla Chriqui, per qualche motivo arricchivano la sua aura esotica.
     
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    Rinascimento: tutte bionde. Per moda e per alchimia
    I romani amavano i capelli biondi ma non disdegnavano quelli corvini, ben più comuni. Il Rinascimento invece, impazzì per le chiome chiare. Tanto che, come racconta Massimo Rizzardini, storico dell’esoterismo ed esperto di storia della cosmesi, ci fu chi nell’Ottocento si chiese: ma nel Rinascimento tutte le donne erano diventate bionde? Ovviamente no: dalle madonne di Filippo Lippi, alle Veneri del Botticelli e del Tiziano, fino alle cortigiane, come la Flora di Palma il Vecchio, le donne ritratte riflettevano il gusto (ancora un volta maschile). E così, quelle che potevano si adeguavano. Non si trattava però solo di una moda: il biondo evocava il colore dell’oro e le tinture erano spesso gli stessi intrugli che si usavano negli esperimenti alchemici. Fascino e magia. E abbozzi di chimica.

    La ciocca di Lucrezia Borgia che fece innamorare Byron e D’Annunzio
    Il potere di seduzione delle chiome bionde non si esaurì ovviamente con il tramonto della società cavalleresca e cortigiana delle corti italiane. La ciocca bionda che Lucrezia Borgia aveva mandato al suo amatissimo Cardinal Bembo, diventa un oggetto di venerazione, quasi di feticismo, tanto che Lord Byron andò a Milano per ammirarla e, si dice, ne rubò qualche filo. E come lui ne rimasero incantati Gustave Flaubert, il principe Giorgio di Prussia e Gabriele d’Annunzio.

    cds (include podcast)
     
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    Corone, perle e nastri tra i capelli


    Originariamente la corona si otteneva intrecciando rami d’albero e fiori; fin dalle più antiche società il suo valore era in relazione con il carattere sacro attribuito all’albero nelle religioni primitive.

    Dalla fine del XIII secolo, tra uomini e donne, delle classi sociali agiate era diffusa l’abitudine di schiarire, arricciare, profumare e decorare i capelli con ghirlande di foglie e fiori. Con il XIV secolo, la lunga treccia, conosciuta col termine di “coazzone”, raccolta sul capo femminile, era spesso ornata con nastri, fiori, perle, reticelle d’oro o di seta conosciute come “crespine”, fili di metallo prezioso decorati che nel XV secolo circondavano il capo lasciando scendere sulla fronte una perla o un’altra pietra preziosa: acconciature diffuse con i termini di “lenza” o “ferroniere” (si ricorda a tal proposito “la bella ferronnière” di Leonardo da Vinci).

    Le acconciature, generalmente, oltre che a ostentare ricchezza, servivano anche per motivi igienici. Le decorazioni più comuni erano le perle, seguite da pietre preziose, nastri di stoffa intrecciati insieme ai capelli arrotolati o appoggiati sul capo e coroncine di fiori: ghirlande composte da pochi e piccoli fiori.

    Francesco da Barberino, notaio e poeta italiano della prima metà del XIV secolo, consigliò “che non vi affastelli troppi fiori, e che tra questi scelga tra li più piccoletti”, come riporta Muzzarelli in “Guardaroba Medievale”, in quanto pur essendo sinonimo di agio, l’eleganza di queste ghirlande era semplice.

    In svariate città le leggi suntuarie tentarono di limitare gli eccessi vietando le ghirlande di fiori troppo addobbate, di metalli preziosi e gli intrecci di perle; nel 1390 il senato Veneziano elencò tutte le pietre che venivano portate in capo: “balasi, saffiri, smeraldi, diamanti, rubini, topacii e perle”. Solo le donne nubili potevano portare i capelli sciolti sulle spalle, simbolo del fascino femminile più sfacciato, ritenuto da alcuni predicatori quasi diabolico, usato per attirare gli uomini appunto. Bende e veli coprenti erano al contrario obbligatori per le vedove, mentre agli uomini si proponeva la scelta di svariati copricapi.

    Una donna donava una ghirlanda di fiori al proprio cavaliere in segno di affetto, azione compiuta dalla donna verso il Duca Enrico IV della Slesia-Breslavia nel Codice Mannese della seconda metà del XIII secolo, oppure poteva portarla in capo come espressione di eleganza e femminilità o semplice profumo.

    Gli uomini indossavano ghirlande di foglie o fiori come simbolo di vittoria, onorificenza o potere; usanza tramandata dai popoli antichi riguardo le corone di alloro. Usata da Flavio Teodosio, conosciuto anche come Teodosio I (Coca, 347– Milano, 395), imperatore romano, che la offrì al vincitore di una gara circense, scena riprodotta dall’obelisco di Teodosio nell’Ippodromo di Costantinopoli.

    Tra le acconciature femminili vi erano delle “bende” diffuse dal Trecento, ovvero strisce di tessuto generalmente bianche che venivano intrecciate ai capelli usate come nastri completate con reticelle o fili d’oro. Nel secolo si diffuse la moda della fronte alta. Molte donne, per mostrare la fronte ampia, si depilavano la fronte e si tiravano i capelli in dietro con trecce, code, veli e nastri.

    Con il 1400 sono apparse in Italia molte tipologie di acconciature ed ornamenti rendendo i capelli una vera e propria moda del periodo. Attraverso accessori, come piume e ricami o veli e nastri, e gioielli, come perle e pietre preziose, fermagli e oggetti di oreficeria, la testa diveniva emblema del proprio rango, del gusto e della sensibilità alla moda.

    Diffuse nel secolo anche tinture per capelli di origine vegetale.

    Le donne del XV secolo facevano della loro testa una portavoce di ricchezza; grazie ad un sistema di ornamenti, i cui materiali, colori e forme erano codificati nella normativa suntuaria, il capo femminile era simbolo di eleganza e femminilità. Sul capo venivano indossati veri e propri gioielli inseriti nelle acconciature.

    Accessorio obbligatorio per le donne sposate, all’interno dei luoghi di culto, era il velo per prevenire ogni possibile causa di tentazione per l’uomo, come si ricordava dalla prima lettera ai Corinzi di San Paolo: «ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo, manca di riguardo al proprio capo […] la donna deve portare sul capo un segno della sua dipendenza», ma in genere il velo era utilizzato dalle donne come accessorio elegante, anche al di fuori dai luoghi di culto, per addobbare i capelli in modo ricercato e alla moda; questo grazie alla diffusione del tessuto serico del “filugello” ovvero una seta molto pregiata che, essendo trasparente, appoggiato, lasciava vedere le chiome variamente acconciate.

    Tra gli accessori per le acconciature vi era il “frenello” diffuso in tutta Italia, di origine toscana, composto da uno o più fili di perle che potevano essere intrecciati attorno alle torsioni del velo, ai capelli veri o finti, lasciato ricadere semplicemente sul capo, oppure indossato attorno alla circonferenza della testa. Nel saggio di Bartolomeo Cecchetti “La vita dei veneziani nel 300″ si legge di donne con in capo “stroppoli” ovvero eleganti intrecci di perle, strisce di metallo decorate con nastri di velluto e di seta e veli bianchi di tessuto fine e sottile posati leggeri sul capo, lasciando vedere i capelli sulle tempie.

    Fermagli e fermaglietti in metalli preziosi e, a volte, decorati con pietre pregiate erano diffusi in tutta Italia da appuntare su veli, su nastri o direttamente sui capelli. Questi gioielli erano spesso donati dal fidanzato alla futura sposa e venivano ritenuti parte degli inventari di famiglia.

    Le donne sentivano una sorta di esigenza di seguire la moda, sia essendo appartenenti a ceti abbienti, sia a ceti medi; come si nota nei tacuina sanitati, le donne ricercavano acconciature che le facessero sentire femminili ed eleganti, dalla lunghezza dei capelli, alle decorazioni.

    vestioevo
     
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    Quando si tratta di coazzone posso intervenire perché è una delle poche cose che ho capito sui capelli alla rinascimentale:

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    Il frenello dovrebbe essere questo accessorio di perle:

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    iiNIjMY


    O nel secondo caso sono stroppoli? Entrambe le foto dovrebbero mostrare anche il velo di filugello suppongo?
     
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    Quando si tratta di coazzone posso intervenire perché è una delle poche cose che ho capito sui capelli alla rinascimentale:

    Yup! Ed era particolarmente diffusa negli ambienti milanesi con il nome di Coazia, (ovvero una lunghissima treccia posticcia contenuta in maglia dorata) l’acconciatura nota con il termine di “Coazzone”, passa ad indicare nel quattrocento, sia la grossa treccia o rotolo di capelli ricadenti sul dorso, che spesso si accompagnava a cuffie o reticelle appunto, sia il coazzone vero e proprio, che veniva di solito accuratamente avvolto nel velo del “Trinzale”, legato poi da nastri, o da grossi fili di perle.

    CITAZIONE
    Entrambe le foto dovrebbero mostrare anche il velo di filugello suppongo?

    Credo sia così! Un altro esempio è l'acconciatura della Lippina:

    tumblr_nefanmicWa1t6s4oeo1_1280

     
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35 replies since 8/4/2013, 07:55   12820 views
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