Risorgimento e Unità d'Italia

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    pope
    Posts
    37,198

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE
    Alcuni fra i principali padri della patria - Gioberti, Rosmini, d'Azeglio - pensavano a un Regno d'Italia che si estendesse soltanto a Piemonte, Lombardia, Veneto e ducati emiliani:in pratica quella che oggi viene chiamata Padania.

    CITAZIONE
    È interessante la parte oscura del Risorgimento. Le lotte, gli intrighi e i massacri adoperati anche dai garibaldini al Sud. Coi Borbone non stavano poi così male.

    Insomma sta' a vedere che il sogno leghista ha origini più antiche e *****nobili***** (nel senso più blasonato del termine XD) di quanto pensassimo.
    Se penso che a Bari rinominarono prontamente le vie e piazze intitolate ai Borbone con nomi savoiardi e risorgimentali :/ non è che si voglia propugnare una nuova separazione, ma forse conoscendo la 'vera' storia si capisce perché stiamo ancora a farci la guerra. Solo l'altro giorno Chicco Testa cinguettava che il sì aveva vinto in certe città del Nord e il no in quelle del Sud e che "non doveva aggiungere altro" implicando che nel Meridione c'è sottosviluppo probabilmente anche mentale. Non ditegli che il no ha vinto pure in Lombardia, Piemonte, Friuli, ecc. Evidentemente è cosa radicata e l'Italia è ancora politicamente piuttosto giovane. E sicuramente c'erano grandi menti più idealiste e meno opportuniste che volevano davvero l'Italia unita, ma per quanto questo sia bello bisogna anche ricordare che quelli che oggi chiamiamo élite ed establishment non sono generalmente una larga parte della popolazione, per quanto nobili e magari anche giuste siano le loro intenzioni.
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    2,400

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE
    Se penso che a Bari rinominarono prontamente le vie e piazze intitolate ai Borbone con nomi savoiardi e risorgimentali :/

    Ma poi quante città hanno una strada dedicata ad Enrico Cialdini, la cui repressione del brigantaggio colpì in maniera durissima anche i civili /o\

    Comunque a lettura finita posso dire che l'ho trovato un libro molto interessante e soprattutto equilibrato, non idealizza i briganti o i Borbone, ma prova a mettere in luce certe problematiche sociali e politiche che hanno viziato il processo d'unificazione, le cui conseguenze si vedono ancora oggi. Poi è riuscito per la prima volta a farmi interessare al Risorgimento, quindi il mio giudizio non può che essere positivo xD
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    2,400

    Status
    Anonymous
    Non so incorporare i video da raiplay, però qui trovate la puntata de Il tempo e la Storia dedicata a Roma capitale, e qua una puntata dedicata a Pio IX!
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    pope
    Posts
    37,198

    Status
    Anonymous
    Oh bello, inizio da Roma! Merci!
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    pope
    Posts
    37,198

    Status
    Anonymous
    Questo libro ha uno sconto favoloso:

    YNKyA4A


    CITAZIONE
    Quasi tremila morti, migliaia di dispersi e deportati: fu questo il Risorgimento per i vinti nel Mezzogiorno d'Italia. Dallo sbarco di Garibaldi fino alla capitolazione dell'esercito delle Due Sicilie a Gaeta passarono appena nove mesi. Tanto bastò a sfaldare un regno, che la dinastia dei Borbone aveva guidato per 127 anni. Su quel tracollo solo ora emerge, finalmente nella sua interezza, uno spaccato da conquista militare: diplomazia, forza delle armi e politica riuscirono a creare le condizioni per un'annessione al Piemonte, che violava le norme del diritto internazionale, realizzata con i fucili senza il consenso delle popolazioni. In poco tempo le regioni meridionali, con 9 milioni di abitanti, furono "italianizzate": azzerati monete, codici penali e civili, burocrazie. Tra il 1860 e il 1861 gli sconfitti, protagonisti di questa ricostruzione storica, furono soprattutto migliaia di pastori, carbonari e contadini del Matese, delle Puglie, delle campagne salernitane, della Sicilia, dei Tre Abruzzi, del contado del Molise, della Calabria, di Napoli. Un esercito di oltre 50 mila uomini: meridionali, a difendere quella che allora era la loro Patria. Su quei mesi, sui militari, sulla generazione che realizzò in concreto il Risorgimento, sia nella vittoria sia nella sconfitta, l'Archivio Borbone è una miniera ancora poco esplorata.

    ibs
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    pope
    Posts
    37,198

    Status
    Anonymous

    EYw6Lov

    CITAZIONE
    Nella storia del brigantaggio e della durissima repressione scatenata dall'esercito sabaudo per il controllo del Sud, finora è stato dedicato poco spazio alle brigantesse, vittime senza diritto di replica della propaganda risorgimentale. Ridotte, nella memoria collettiva, alla stregua di sbandate immorali e sanguinarie, in realtà moltissime imbracciarono il fucile per passione, rifugiandosi nei boschi e condividendo la vita delle bande. Erano spinte, ci racconta Giordano Bruno Guerri, più che da una volontà politica, dalla forza di un istinto profondo, dettato da leggi ataviche e naturali: "Una donna meridionale dell'Ottocento diventa una combattente pronta a tutto se le si impedisce di vivere, amare, accudire; se le si nega la possibilità di essere donna come erano state la madre e la nonna prima di lei, come le avevano insegnato; se le si toccano i figli, il proprio uomo". La storia di Maria Capitanio, figlia di un ricco proprietario terriero, che appena quindicenne si innamorò del brigante Antonio Luongo e si unì alla sua banda. Processata e assolta, preferì suicidarsi piuttosto che continuare a vivere senza il suo uomo. E quella di Filomena Pennacchio, la più celebre delle brigantesse. In seguito all'uccisione del brigante Schiavone, padre del figlio che portava nel grembo, decise di collaborare con il nemico. La sua straordinaria vicenda, dopo essere rimasta a lungo confinata nel mito, è finalmente ricostruita con rigore storico in queste pagine...

    Il bosco nel cuore. Lotte e amori delle brigantesse che difesero il Sud
    Giordano B. Guerri
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    2,400

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE
    Erano spinte, ci racconta Giordano Bruno Guerri, più che da una volontà politica, dalla forza di un istinto profondo, dettato da leggi ataviche e naturali: "Una donna meridionale dell'Ottocento diventa una combattente pronta a tutto se le si impedisce di vivere, amare, accudire; se le si nega la possibilità di essere donna come erano state la madre e la nonna prima di lei, come le avevano insegnato; se le si toccano i figli, il proprio uomo".

    Uhm, le prospettive sulle donne basate sulle "leggi ataviche" di solito non mi entusiasmano, ma magari il libro è meglio di come viene presentato, neIl sangue del sud Guerri era molto poco incline alle romanticherie.
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    2,400

    Status
    Anonymous
    Ho visto finalmente il video della conferenza Éstoria 2013 sul brigantaggio, mi spiace non averlo fatto prima perché l'ho trovata davvero molto interessante.
    Dell'intervento di Pino Aprile apprezzo l'atteggiamento pacato che ha mostrato nei confronti dei suoi ~avversari, tra cui Giordano Bruno Guerri che gli ha riconosciuto di non aver riportato dati falsi nel suo "Terroni". D'altra parte ho trovato che il suo non essere evidentemente uno storico di professione, assieme ad alcune oggettive lacune di cultura generale, ne abbiano penalizzato le argomentazioni. Ovviamente dire che in Germania o nel Regno Unito non ci sono divisioni regionali, o che la bandiera confederata nel sud degli Stati Uniti non è un simbolo controverso, significa fare errori grossolani, così come pure non capire che singole industrie o cantieri non bastano per delineare dei pattern importanti nè tanto meno per parlare di rivoluzione industriale.
    Trovo invece che Aprile abbia sostanzialmente ragione quando dice che i dettagli della cosiddetta lotta al brigantaggio sono conosciuti molto poco a livello popolare, malgrado gli storici da decenni siano perfettamente consapevoli della complessità del fenomeno. Forse è perché la mitografia costruita attorno al Risorgimento la fa ancora da padrona nell'immaginario collettivo, tanto da eclissare anche quel (poco) che si fa a scuola. Per dire, dei contrasti tra Cavour e Garibaldi ne abbiamo parlato almeno dalle medie, il libro di storia del liceo dedicava alla questione meridionale una paginetta, in cui però non si dava affatto l'idea dei Savoia buoni contro pochi briganti cattivi, però si tratta di nozioni che avevo un po' rimosso finché non ho voluto riprendere l'argomento per interesse personale.
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    2,400

    Status
    Anonymous
    Visto che ormai mi sto appassionando all'argomento ho letto Donne del Risorgimento. Ha sicuramente il pregio di far conoscere figure interessanti e celebrate dai propri contemporanei, di cui però si è scritto troppo poco soprattutto in tempi recenti. Purtroppo la lettura risente del fatto che ogni capitolo è scritto da un'autrice diversa e dunque lo stile è molto altalenante, di un paio di donne si descrivono le vicende in chiave romanzesca più che biografica. Questo libro può essere un buon punto di partenza, ma sull'argomento "donne del Risorgimento" proverò sicuramente a leggere altro.
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    pope
    Posts
    37,198

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE
    D'altra parte ho trovato che il suo non essere evidentemente uno storico di professione, assieme ad alcune oggettive lacune di cultura generale, ne abbiano penalizzato le argomentazioni.

    Purtroppo è un'impressione che dà costantemente, c'è da apprezzare i suoi sforzi ma a volte eccede in polemismo e dispiace che gli storici lo mettano all'angolo.

    CITAZIONE
    il libro di storia del liceo dedicava alla questione meridionale una paginetta

    Ultimamente ho letto una storia della letteratura concepita per l'Uni che dedicava moltissimo spazio al contesto socio-culturale e storico di ciascuna epoca e ho sperato che finalmente riuscisse a illustrare bene quand'è che per il Sud è andato tutto a gambe all'aria; sfortunatamente a dispetto della profusione di dettagli su altre cose Napoli e il Sud sono semplicemente passati da molto da prosperi a tragicamente arretrati XD

    CITAZIONE
    Purtroppo la lettura risente del fatto che ogni capitolo è scritto da un'autrice diversa e dunque lo stile è molto altalenante, di un paio di donne si descrivono le vicende in chiave romanzesca più che biografica.

    Chi ti è "piaciuta" di più?
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    2,400

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE
    sfortunatamente a dispetto della profusione di dettagli su altre cose Napoli e il Sud sono semplicemente passati da molto da prosperi a tragicamente arretrati XD

    Libro di storia medio: si dilunga su tutto lo scibile umano
    Libro di storia medio sul meridione: c'era il latifondo ed erano tutti poveri. Fine. rip to the Regno delle Due Sicilie but I'm different

    Il sangue del sud di Guerri fa una panoramica del sud pre-unificazione, è una narrazione abbastanza stringata ma equilibrata, mi ha dato perlomeno degli elementi per cominciare ad inquadrare la situazione.
    Per una prospettiva un po' diversa, per cui sì, i Borbone non erano dei sovrani illuminati ma non è che gli altri regnanti italiani fossero tanto meglio, Savoia in primis, posso consigliare The force of destiny di Christopher Duggan. In realtà è una storia d'Italia dal 1796 al 2000, però metà di questo mattoncino è dedicata al Risorgimento. L'ho trovato interessantissimo e scritto davvero davvero bene.

    CITAZIONE
    Chi ti è "piaciuta" di più?

    Magari più in là posto qualcosa su altre protagoniste del libro che mi hanno colpita, se devo sceglierne una punto su Antonietta de Pace, nata e cresciuta a Gallipoli (!), entrata giovanissima nelle fila dei mazziniani, si è vestita da uomo per combattere sulle barricate durante i moti del '48 a Napoli, dove poi si è trasferita ed è entrata in un circolo di patriote. Ha scontato 18 mesi di carcere per le sue attività antiborboniche, si è occupata di raccogliere truppe e denaro per le imprese di Garibaldi a Nord e a Sud, e ha gestito un ospedale durante l'impresa dei Mille. È stata una delle due donne ad accompagnare Garibaldi nel suo ingresso trionfale a Napoli, e negli ultimi anni della sua vita si è occupata di istruzione, soprattutto femminile. Piccola nota di colore: si è sposata per la prima volta a 58 anni, con il solo rito civile. Suo marito era un ex sacerdote e patriota, di 13 anni più giovane di lei.
     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    2,400

    Status
    Anonymous
    Alessandro Barbero e Gennaro De Crescenzo, presidente del Movimento Neoborbonico, in un incontro alla Laterza di Bari nel 2012:

     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    pope
    Posts
    37,198

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE
    Magari più in là posto qualcosa su altre protagoniste del libro che mi hanno colpita, se devo sceglierne una punto su Antonietta de Pace, nata e cresciuta a Gallipoli (!), entrata giovanissima nelle fila dei mazziniani, si è vestita da uomo per combattere sulle barricate durante i moti del '48 a Napoli, dove poi si è trasferita ed è entrata in un circolo di patriote. Ha scontato 18 mesi di carcere per le sue attività antiborboniche, si è occupata di raccogliere truppe e denaro per le imprese di Garibaldi a Nord e a Sud, e ha gestito un ospedale durante l'impresa dei Mille. È stata una delle due donne ad accompagnare Garibaldi nel suo ingresso trionfale a Napoli, e negli ultimi anni della sua vita si è occupata di istruzione, soprattutto femminile. Piccola nota di colore: si è sposata per la prima volta a 58 anni, con il solo rito civile. Suo marito era un ex sacerdote e patriota, di 13 anni più giovane di lei.

    Non ci posso credere, pazzesca. Sono innamorata.

    Il video è molto interessante, raro vedere quel pasticcino di Barbero perdere le staffe. Mi colpisce anche trovare discorsi sull'odio (anche online) nel 2012, anche se non è poi così lontano. Ora lo finisco!
     
    Top
    .
  14.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    pope
    Posts
    37,198

    Status
    Anonymous


    CITAZIONE
    Il risorgimento fu l'aspirazione di un popolo intero - in tutte le sue diverse componenti - verso l'unità, e quell'anelito fu alimentato prevalentemente dalle giovani generazioni. Le Cinque giornate di Milano, la rivolta di Palermo, la rivitalizzazione dell'esperimento di fine Settecento della Repubblica romana e la strenua difesa della risorta Repubblica di San Marco, furono i momenti storici che cementarono definitivamente il connubio tra popolo italiano e l'idea di patria. Si trovarono a combattere fianco a fianco esponenti dei ceti professionali, artigiani, popolani, artisti, rampolli della nobiltà e tante donne, che per la prima volta presero parte attiva a una rivoluzione. Accanto ai nomi più celebri, come Mazzini, Cavour e Garibaldi con la moglie Anita, c'è un universo di storie di uomini e donne che hanno contribuito ad alimentare il sogno di un'Italia unita, arrivando spesso a sacrificare la propria vita. In nome di un ideale che ha cambiato il destino del nostro Paese.

    x
     
    Top
    .
28 replies since 17/3/2013, 12:05   976 views
  Share  
.
Top
Top