Isabella d'Este

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    Isabella d'Este 'Virtual Studiolo' from Future Film Festival on Vimeo.

     
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    Che bello *-*
     
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    Il mio libro di storia dell'arte afferma che la Venere del Parnaso, eseguita da Andrea Mantegna per lo studiolo della marchesa di Mantova, abbia il volto stesso di Isabella:

    1241px_La_Parnasse_by_Andrea_Mantegna_f Mantegna_parnaso_dettaglio_02


    L'opera alluderebbe all'unione coniugale tra Isabella e Francesco II Gonzaga. Venere protegge la fioritura delle arti simboleggiate dalle nove Muse, che danzano al suono della cetra di Apollo. Alle arti sovrintende anche Mercurio (in primo piano a destra), che insieme con Pegaso rappresenterebbero il pianeta e la costellazione sotto le quali si celebrarono le nozze tra i due sposi. Accanto a Venere e Marte c'è il piccolo Anteros, l'amore divino e virtuoso che, privato dalle sue frecce, cerca di colpire con una cerbottana Vulcano nella grotta, legittimo e geloso marito di Venere, simbolo dell'amore terreno e passionale. Inutile dire che oggi il dipinto si trovi al Louvre, mannaggia a Carlo I & French Company! ;_;

    Adesso sarei curiosa di sapere se anche quel Marte abbia il volto - bello e ringiovanito - di Francesco.
     
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    Nel mio diceva che era Minerva...
     
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    CITAZIONE (littleconny @ 17/9/2017, 20:47) 
    Nel mio diceva che era Minerva...

    Ah che strano! O_o In genere la coppia mitologica di lui con l'armatura e di lei nuda/mezza vestita viene sempre identificata come Marte e Venere. Altri siti mi confermano lo stesso.
     
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    Allora mi starò confondendo io! 😅
     
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    Giovanni Santi e Isabella d’Este, storia del padre di Raffaello e di due ritratti perduti


    Isabella d’Este s’illuse finalmente di aver trovato, dopo impervie ricerche di un bravo ritrattista da cui potesse essere effigiata, l’uomo che faceva al caso suo. Era Giovanni Santi (Colbordolo 1433- Urbino 1494), urbinate, padre di un bambino di dieci anni, chiamato Raffaello, che di lì a meno di un decennio, sarebbe divenuto il Divin fanciullo, il Sanzio.

    [...] Nella primavera del 1493, Giovanni Santi era giunto a Mantova da Urbino, preceduto propria fama. “Una delle qualità per le quali il Santi era famoso tra i contemporanei – scrive Ranieri Varese nella monografia dedicata al pittore marchigiano – è l’abilità nell’esecuzione dei ritratti [...]”.


    Nell’aprile dello stesso anno, Isabella d’Este, in una lettera, si dice desolata di non aver a disposizione un proprio ritratto perchè il Pictore, cioè Mantegna, l’aveva, a giudizio della nobile signora, effigiata malamente senza che, sosteneva lei, vi fosse la minima somiglianza. Mantegna aveva deluso la marchesa perchè il suo fare si collocava sulla via del del declino della prima moda antiquaria contrassegnata da un evidente statuarietà dei volti. Mantegna costruiva geometrie possenti. Isabella cercava di sè un’immagine leggiadra e naturale. Scartato il ritratto realizzato da Mantegna, Isabella aveva trovato un altro artista: “Havemo mandato per un forestiere, qual ha fama di contrafare bene el naturale”. E’ chiaro l’intendimento di Isabella. Il suo gusto è sempre più inclinato all’alito della verità, a a quel naturale che sarà un punto d’arrivo di Leonardo, di Raffaello e,più tardi, di Tiziano.

    Isabella proietta allora le proprie aspettative sul forestiero, Giovanni Santi. La segnalazione del suo nome si deve a Elisabetta Gonzaga, cognata di Isabella, signora di Urbino. “Possiamo pensare che l’essere chiamato a Mantova a sostituire quello che egli aveva indicato come modello per la pittura moderna, sia stato un insieme occasione di emozione e di soddisfazione per Giovanni Santi. Sappiamo che subito dipinse, egualmente perduti, il ritratto di Isabella e quello di Ludovico Ginzaga, il fratello del marchese. Il soggiorno mantovano è però breve; l’aria malsana, allora propria di una pianura ricca d’acque, che aveva già a suo tempo colpito Federico da Montefeltro, lo fa ammalare e torna presto in Urbino, nella speranza che la frizzante aria dei colli del Montefeltro gli ridia la salute”. Il 25 aprile 1494. Giovanni Gonzaga scrive da Urbino al fratello Francesco, a Mantova e rassicura il marchese di aver parlato con il pittore. “Ho parlato con Zohanne de Santo de li retracti de V. S. secondo quella mi commise et lui me ha risposto non haverli ancora forniti per non essersi mai rehavuto de la infermità che gli sopragionse a Mantua, ma como el sii un poco restaurato che ‘l possi lavorare el non attenderà ad altro fin che il non habbi servito la S.V.” Il padre di Raffaello si scusa con i proprio committenti. I ritratti, realizzazati su su supporto tondo, non sono stati utltimati a causa della malattia per la quale l’artista è inchiodato al letto; egli comunque spera di riprendersi presto,per poterli concludere; ma il morbo non gli dà tregua. Trascorre alcuni mesi travagliato dalla febbre e muore il primo agosto 1494.

    I Gonzaga non intendono rassegnarsi alla perdita dei tondi e il 3 ottobre 1494 il marchese Francesco scrive a Elisabetta Gonzaga, a Urbino, chiedendole di recuperarli e inviarli, in ogni caso, nonostante non siano stati ultimati, perchè l’intervento finale può essere concluso nella città lombarda. [...] Il cavallaro inviato con la lettera e con l’ordine di recuperare i dipinti attende invano. Scattano le ricerche, ma le opere sono perdute per sempre.

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    Grazie Lau! Questa cosa non l'avevo letta proprio da nessuna parte.
    Sapevo del ritratto fatto dal Mantegna che Isabella aveva distrutto in uno scatto d'ira verso il pittore, ma del suo rapporto con il Santi nessuna traccia. Peccato che questi tondi siano andati perduti ;__; perché, anche se incompleti, sarebbero stati interessanti!
     
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    Era una cosa che dovevo aver letto (perché la storia della ricerca incessante di Isabella per un ritrattista a suo parere degno mi diverte) ma poi ho dimenticato di riportare. Fortunatamente ho trovato un testo pronto!

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    Peccato che questi tondi siano andati perduti

    È una perdita insopportabile, per l'identità dell'autore come del soggetto e perché testimoniavano l'incontro tra i due. Tra l'altro manca, mi pare, un ritratto giovanile affidabile di Isabella.
     
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53 replies since 3/11/2012, 18:48   1971 views
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