Sandro Botticelli

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    Scoperta in Galles una nuova opera di Botticelli, grazie a un restauro

    botticelli-galles

    È stato trovato in Galles un nuovo dipinto di Botticelli. Trovato nel senso di attribuito, perché l’opera, una Madonna con Bambino esposta al National Museum di Cardiff, per anni è stata bollata come una rozza copia in stile, contravvenendo l’opinione della proprietaria, Gwendoline Davies, che quando la lasciò in eredità, nel 1952, era proprio sicura che provenisse dalla mano Botticelli. Ma gli esperti, bontà loro, non erano dello stesso parere e praticamente subito la retrocessero allo stato di copia. La storia della riscoperta è stata documentata in un episodio di Lost Masterpieces, serie della BBC Four che segue le vicende di un team di investigatori, guidati dallo storico dell’arte Bendor Grosvenor – già noto per aver riscoperto opere di Peter Paul Rubens, Claude Lorrain e Brueghel il Giovane – alle prese con i misteri artistici. Sì, qualcosa di simile all’altro Lost, quello dell’isola.

    La storia del Botticelli riscoperto in Galles

    Grosvenor ha raccontato di aver visto il dipinto nello shop del museo, rimanendo colpito dalla straordinaria bellezza del volto della Madonna. «Alcune parti dell’opera mi hanno ricordato il dipinto più famoso di Botticelli, La nascita di Venere. Sono ora convinto che quest’opera abbia svolto un ruolo importante nella produzione di Botticelli e sono lieto che sia stata nuovamente esposta al pubblico», ha spiegato Grosvenor al Guardian. Un’altra rappresentazione di Simonetta Vespucci? La nobildonna, amata da Giuliano de’ Medici, era idolatrata da Sandro Botticelli che ne fece la sua musa, ritraendola in varie opere, tra le quali, appunto la Venere.

    Ma non si è trattato solo del caro vecchio intuito da detective per i volti sospetti. È stata infatti l’accurata analisi del conservatore Simon Gillespie a rivelare la straordinaria qualità del dipinto. Le fotografie a infrarosso hanno mostrato strati sottostanti alla pittura che sono tipici dello studio di Botticelli, insieme a numerosi ripensamenti in diverse aree, come quella in prossimità delle mani, a dimostrazione del fatto che il dipinto non era una semplice copia. Inoltre, è emerso anche uno scarabocchio, quasi sicuramente autografo di Botticelli, lo schizzo di un profilo della testa di un uomo, fatto prima che il dipinto fosse finito.

    botticelli-galles-2-699x420

    Gillespie ha scoperto che lo sfondo, in effetti, è opera di un falsario ed è stato aggiunto all’inizio del XX secolo, probabilmente per nascondere il fatto che il dipinto era stato notevolmente ridotto nelle dimensioni, tagliato da un’opera più grande. La decisione è stata comunque di mantenere l’aggiunta fraudolenta, per non cancellare la storia del dipinto.

    «Abbiamo dovuto procedere millimetro per millimetro, data la fragilità del pannello e degli gli strati di vernice originali. Rimuovere lo sporco e le vecchie vernici per rivelare la vera bellezza dei lineamenti della Madonna è stato come assistere alla rinascita di un capolavoro», ha affermato Gillespie, descrivendo il suo lavoro come snervante ma anche elettrizzante.

    Al National Museum avranno fatto i salti di gioia e anche la signora Davies, da qualche parte, starà festeggiando. «Siamo lieti e grati per i risultati. Il dipinto ora si trova nelle nostre gallerie e spero che i fan della serie apprezzeranno questo capolavoro», ha dichiarato Adam Webster, capo conservatore del National Museum.

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    Non so chi abbia scritto l'articolo e se lo abbia fatto (anche) sulla scia della serie tv, ma trovo raccapricciante che uno storico dell'arte creda che la Venere sia Simonetta al 101%. Per quanto io abbia a cuore quella donna, lo vogliono capire che è un'ipotesi o no?
     
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    Ora non voglio arrivare e fare l'esperta d'arte col tocco magico che fa un baffo a tutti con la pretesa di avere occhio pur non avendo studiato il settore ma davvero la credevano una rozza copia? Il volto della madonna ha scritto in fronte che è di Botticelli o come minimo di qualche vicino apprendista che lo imitava benissimo. Sono contenta che la proprietaria abbia insistito e una volta tanto meno male che c'è la tv!

    CITAZIONE
    lo vogliono capire che è un'ipotesi o no?

    Peccato perché lo stile informale del pezzo mi piace, forse l'hanno buttato lì proprio perché informale.

    CITAZIONE
    A doodle of a man’s head unseen for more than 500 years has helped to persuade experts that a painting in the national museum of Wales is almost certainly a genuine Botticelli.

    National Museum Cardiff has put on display a painting of a Madonna and child that had for decades been dismissed as a crude copy of Botticelli’s style.

    Ironically, it had been thought a Botticelli by the collector, Gwendoline Davies, who bequeathed it in 1952. Experts soon began to doubt that and downgraded it to the status of copy.

    [...] Laurence Kanter, chief curator of Yale University Art Gallery and an expert in Botticelli’s works, said: “Clearly this beautiful painting came from Botticelli’s studio. Probably Botticelli himself is responsible for more than a bit of it. A great deal more study is needed to solve the riddles of ‘how much’, ‘what parts’, ‘why’, ‘when’, and hopefully the painting can now be studied further by scholars and the public alike.”


    Guardian

    Edited by ‚dafne - 16/11/2019, 12:09
     
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    Dalla pagina Ars Europa:

    CITAZIONE
    La dea protagonista della Nascita di Venere di Sandro Botticelli, opera su tela databile al 1482-1485 circa e conservata, alle Gallerie degli Uffizi, ha alcune “sorelle”. Oltre a quella torinese, conservata nella Galleria Sabauda di Torino e già mostrata recentemente, una seconda Venere si trova alla Gemäldegalerie di Berlino, con gli splendidi capelli sciolti che le scendono, in una sorta di reverse rispetto alla “fiorentina”, avvolgendole la spalla destra.

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    Lo metto qui perché riguarda la Primavera e vari personaggi. È uno studio di Christopher Poncet basato su un altro di Charles Dempsey (che scrive l'intro) e che dà un'interpretazione del dipinto che ha come centro la commissione di Lorenzo (quindi non di Pierfrancesco) e il suo interesse per Simonetta Vespucci e Lucrezia Donati. Non lo posto come endorsement (in verità lo trovo un po' azzardato) anche se l'idea che il committente sia Lorenzo mi convince.

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    CITAZIONE
    Poncet asserts that the key to understanding the Primavera is the role played by the spectator, meaning the original owner of the painting, and he goes on to claimthat the figures of Flora and Venus are, respectively, idealized portraits of Lorenzo’sfirst love, Simonetta,andher poetic successor,Lucrezia. They arethe only figures inthe painting to make direct eye contact with the spectator, who can be none otherthan their poetic lover Lorenzo, and who thereby is integral to the picture’smeaning. This is something I also suggested in my book, writing that Simonetta,or someone very like her, by the rules of vernacular lyric poetry must appear inthe painting and that Warburg’s identification of Flora as Simonetta meritedserious reconsideration. I also observedthat Venus’s gaze and welcoming gesture, orsalutation, directly acknowledges the spectator, who presents himself as a votary to her, and that she is very likely to be identified with Lucrezia Donati. Her salutation denotes compassion for the love he feels,that she has taken pity on him, and that the image of love she offers in return is real. Poncet agrees with these identifications,also concluding that this spectator-lover must be Lorenzo. Those who believe thatBotticelli’s patron was Lorenzo’s younger cousin and ward, Lorenzo di Pierfrancesco,inwhose rooms the painting is recorded in1499, will contest thisconclusion, despitestrong stylistic reasons for believing that the Primavera must date to about twenty years earlier, when Lorenzo di Pierfrancesco was still a child.

    CITAZIONE
    A giudizio di Poncet, Botticelli personifica dunque nel binomio Flora-Simonet-ta e Venere-Lucrezia i due tipi di amore fra cui il Magnifico si trovò a scegliere.Se poi, continua l’autore, immaginiamo Lorenzo de’ Medici davanti al quadrodel quale fu il probabile committente e primo possessore, e lo vediamo ideal-mente collocato di fronte alle due figure femminili, otteniamo un gruppo a tre,sormontato da Cupido, avvicinabile alla carta dei tarocchi di Marsiglia, denominata L’innamorato. [...] Poncet interpreta la carta come l’illustrazione del motivo filosofico della scelta tra virtù e piacere, da ciò ricavando un ulteriore elemento di lettura della Primavera.

    Fonte
     
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    Se non ricordo male Lorenzo nelle sue poesie fa una sorta di confronto tra Lucrezia e Simonetta quindi non è una tesi delirante!
     
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    Una cosa che mi è dispiaciuta nella serie sui Medici (tra le tante) è stata proprio l’assenza di interazioni tra Lorenzo e Simonetta, lei doveva essere una specie di idolo collettivo e invece la vedevamo solo con Botticelli e Giuliano =(
     
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20 replies since 21/1/2012, 16:25   400 views
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