Niccolò Machiavelli e "Il Principe"

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    pope
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    Quando Machiavelli era Segretario della Repubblica il suo amico Filippo Casavecchia gli disse:
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    Voi siete il più grande profeta che sia venuto dai tempi degli ebrei.

    Comunque sto leggendo questo libro di Viroli, eccezionale: l'avevo visto da Augias tempo fa e finalmente sono riuscita a comprarlo. E' un libriccino che attinge a piene mani dal Principe e dai Discorsi dimostrando ancora una volta dimostra come sia sempreverde (e, appunto, profetico) il messaggio politico di Machiavelli.
     
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  2. marie.
     
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    «Gli intellettuali che si appellano a Grillo non sarebbero piaciuti a Machiavelli»

    ok3bkx4


    Paolo Mieli rilegge il «Principe» a 500 anni dalla stesura

    Tanto osannato, quanto alla fine non letto, non studiato, ignorato. A 500 anni dalla stesura de «Il Principe» di Machiavelli (1513) il Suor Orsola Benincasa vi dedica sino a maggio un ciclo di seminari. Oggi 12 marzo, alle 17 e 30, è la volta della lectio magistralis di Paolo Mieli, presidente Rcs libri.

    Direttore Mieli, perché Machiavelli? Qual è la sua modernità?
    «Machiavelli si pone come un intellettuale che esalta e inventa l'autonomia della politica, che non è un atto di fede, ma una scienza. Nella sua visione il capo è volpe e leone e l'intelettuale non deve avere paraocchi».

    Il personaggio storico cui si ispirò Machiavelli è Cesare Borgia, non proprio un santo.
    «Figlio di Papa Alessandro VI, fu nominato cardinale, uccise il fratello maggiore Giovanni, depose poi la porpora cardinalizia, sposò Charlotte d'Albret, diventando duca di Valentino. Cesare s'impegnò in infiniti conflitti. Questo per dire che razza di tipo era: figlio di un Papa, a sua volta cardinale, rappresenta la spregiudicatezza dei Borgia, elevato da Machiavelli come interlocutore di un libro che dà consigli e fa un'analisi del potere. E che fonda una figura nuova di intellettuale che sa analizzare la politica con distacco. Tant'è che a distanza di cinquecento anni è il più imitato».

    Arriviamo ai giorni nostri. Oggi gli intellettuali sono all'altezza di quelli teorizzati dal Machiavelli oppure no?
    «Nella loro stragrande maggioranza non lo sono».

    Perché?
    «Perché gli intellettuali italiani non sanno tenere separati i loro desiderata da ciò che analizzano e l'esempio tipico sono gli appelli degli intellettuali di queste ultime ore».

    Ce ne sono stati due, a poche ore di distanza, promossi da Barbara Spinelli, Salvatore Settis, Tomaso Montanari, oltre a Michele Serra, Roberto Benigni, don Luigi Ciotti, Oscar Farinetti, don Andrea Gallo, Lorenzo Jovanotti, Carlo Petrini, Roberto Saviano, e molti altri ancora, in cui, sostanzialmente, si chiede alle forze vincitrici, cioé Pd e M5S, di unirsi per un governo d'alto profilo.
    «Ci sono state le elezioni, tre poli hanno avuto il maggior numero di voti, il movimento di Grillo è il primo partito in Italia. E un gruppo di intellettuali, che per lo più ha votato il Pd, chiede all'elettorato di Grillo di fare un atto di sottomissione, di lasciare perdere gli impegni che hanno preso in campagna elettorale e acconciarsi ai loro desideri».

    Ci faccia capire: non condivide gli appelli o un possibile accordo Pd-5Stelle?
    «Anch'io sono strafavorevole all'idea che i parlamentari del M5S votino un governo di centrosinistra, ma so separare quello che desidero dall'analisi».

    E l'analisi la porta a chiedersi: perché mai i grillini dovrebbero sostenere un governo Pd?
    «Appunto e che validità può avere un appello di intellettuali esplicitamente a favore del partito concorrente di Grillo. Sarebbe la stessa cosa se intellettuali di centrodestra chiedessero a Grillo di allearsi con Berlusconi. Un appello senza valore».

    Insomma tutt'altro che Machiavelli.
    «Non sanno distinguere tra militanza e analisi e non vogliono compiere analisi spassionate come quelle di Machiavelli. Bisogna essere grati a lui per aver fatto, cinquecento anni fa, analisi lucide su personaggi come i Borgia, molto al riparo da giudizi morali».

    Qual è la differenza tra gli appelli di Serra e Settis e quelli di Fo e Celentano?
    «Alcuni dei sottoscrittori sono candidati a fare ministri o addirittura i capi di Stato. Combinazioni del genere indeboliscono la loro posizione, anche se sono convinto che molti dei firmatari rifiuterebbero prebende di ogni tipo. Diverso è per Fo o Celentano che hanno preso una posizione chiara in favore di Grillo subito. E poi c'è un'altra cosa...».

    Prego.
    «Certe cose assomigliano ad una cerimonia, ad un retaggio che non è la storia di tutte le componenti del centrosinistra, ma di un unico partito. Quello degli appelli è un rito del partito comunista. Inavvertitamente questi intellettuali si sono portati dietro questo rito dell'appello per perorare la causa del partito, nobilissima impresa, sicuramente disinteressata, ma in una maniera tale da ricordare i precedenti e da non avere nessuna efficacia se non provocare il risentito ludibrio di Grillo e dei suoi e, ovemai avesse successo, il successo di una campagna del genere sta a indicare la debolezza di chi si fa conquistare».

    Cosa pensa di Grillo e del suo movimento?
    «La cosa che fa veramente sorridere è che a tutto questo si accompagna il modo in cui si tratta Grillo: come un fenomeno da baraccone, con punte di fascismo. E nessuno si fa carico della questione delle questioni e cioé che Grillo è avverso all'Europa e ha avuto accenni di forte ostilità nei confronti degli ebrei. Se Grillo si fosse alleato con la destra sarebbero diventati valori supremi da contrastare. Ma siccome è il centrosinistra che si deve alleare con lui, questi elementi si trascurano. Questi e altri sono i motivi per cui Machiavelli è molto osannato, ma poco letto e la riflessione dei firmatari degli appelli è superficiale».

    Simona Brandolini
     
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    . E nessuno si fa carico della questione delle questioni e cioé che Grillo è avverso all'Europa e ha avuto accenni di forte ostilità nei confronti degli ebrei. Se Grillo si fosse alleato con la destra sarebbero diventati valori supremi da contrastare. Ma siccome è il centrosinistra che si deve alleare con lui, questi elementi si trascurano. Questi e altri sono i motivi per cui Machiavelli è molto osannato, ma poco letto e la riflessione dei firmatari degli appelli è superficiale».

    Esattamente, abbiamo l'errata convinzione che Grillo sia di sinistra. Sbagliato a mio parere, Grillo e Casaleggio sono demagoghi più che "comunisti" o finti tali. Tra loro vogliono chiamarsi "cittadino" pericoloso rinvio alla rivoluzione francese e inoltre non capisco come Dario Fo si possa essere fatto prendere dalle loro idee. Mi sembra assurdo che tanti intellettuali di oggi dimenticano che "Tutti gli uomini sono spinti dalla loro natura, tanto nella vita privata che in quella pubblica, a commettere soprusi: non è pensabile nessuna legge in grado di trattenerli",
    E' la natura e Grillo non può davvero pensare di passare per un salvatore della democrazia , una delle sue capigruppo aveva scritto sul suo blog che in fondo Mussolini qualcosa di buono lo aveva fatto....
     
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    Io credo (spero) che a Fo piaccia la parte "pulita" del Movimento, quella dei ragazzi che ad esempio in Sicilia lavorano bene e coerentemente coi princìpi che lo ispirano. Penso anche, pur rispettando Fo, che le idee sue come quelle di uno Scalfari ormai siano drammaticamente "vecchie" e inconciliabili con i nuovi assetti.
    Io sarò sincera comunque, trovo la richiesta degli intellettuali firmatari sacrosanta, non perché sia del PD ma perché il PD ha vinto (di troppo poco) le elezioni e sarebbe meglio accordarsi su certe cose basilari piuttosto che mandare in vacca la legislatura. Però ha ragione Mieli quando dice che Machiavelli avrebbe separato la sua militanza dai princìpi.
    Più di tutto, comunque, è vero che si studia poco. O almeno io a scuola l'ho studiato per poco tempo e senza approfondirlo.
     
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    No, nei licei si studia quel poco che si deve, se sei fortunata e fai determinati corsi all'università riesci a studiarlo come si deve. Certamente lui ha scritto il Principe ed i dialoghi sulla guerra con una concezione della politica anche molto diversa, oggi come oggi non c'è un intellettuale che ha la lungimiranza di Macchiavelli, come secondo me non c'è neanche quel giusto approccio razionale e pragmatico. Pensiamoci se un Dario Fo, un Nanni Moretti o altri personaggi dicessero che per far politica non ci vogliono i buoni sentimenti ed i grandi ideali, ma bisogna ben dissociare queste due cose dall'attività politica scoppierebbe tutto uno scandalo. Sarebbero etichettati come degli assassini.
     
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    D'altro canto però molti intellettuali dell'altro orientamento scomodano Machiavelli per giustificare vizi privati dei politici XD come se un Magnifico Inganno del Borgia e un assessore di Città del Broccolo che va a prostitute fossero la stessa cosa, o come se il pensiero di Machiavelli si limitasse a quanto dice nel Principe o a quel "Il fine giustifica i mezzi" che nemmeno disse mai.
    Comunque penso che molti l'approccio disincantato lo abbiano, ma difficilmente lo dicano. Spesso soprattutto a sinistra si preferisce glissare sull'argomento o citare solo qualche politico specchiatissimo del secolo scorso.
     
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    Comunque penso che molti l'approccio disincantato lo abbiano, ma difficilmente lo dicano. Spesso soprattutto a sinistra si preferisce glissare sull'argomento o citare solo qualche politico specchiatissimo del secolo scorso.

    Lo penso anche io e comunque non credo che abbiano l'intelligenza che Machiavelli auspicava nel Principe, li vedo tutti mediocri, forse sbaglio e lo spero ma nessuno ha la carica carismatica che si proponeva Machiavelli.
     
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    Ve le devo scrivere perché sono troppo carine.

    Amico #1 di Machiavelli raccomandandogli di tornare presto che sua moglie ha nostalgia:
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    "Cazzo, Niccolò mio [...] tornate in nome del diavolo, che la matrice non si risentissi"

    Dove la matrice è l'utero di Marietta!

    Amico #2, Luca Ugolini, annunciando a Machiavelli che a lui e Marietta era nato un figlio:
    CITAZIONE
    "Compare carissimo. Profizio! [auguri] E veramente Marietta vostra non v'ha ingannato, che il bambino tutto sputato vi somiglia. Lionardo da Vinci non l'avrebbe ritratto meglio".
     
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  9. xcusemymonkey
     
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    Libri: edizione critica degli scritti in poesia e in prosa di Machiavelli

    Roma, 24 mar. - (Adnkronos) - Esce un nuovo tomo nell'Edizione Nazionale delle Opere di Niccolo' Machiavelli, pubblicata dalla Salerno Editrice. Si tratta degli "Scritti in poesia e in prosa" (pagine XXXVI-652, euro 59) a cura di A. Corsaro, P. Cosentino, E. Cutinelli-Rendina, F. Grazzini, N. Marcelli, con il coordinamento di Francesco Bausi.

    Il volume raccoglie, in edizione critica e ampiamente annotata, tutti gli scritti letterari di Machiavelli, tranne le commedie (destinate all'altro tomo di questa sezione), presentando prima i testi in versi, poi quelli in prosa, in un ordine che ben riflette il "primato" assegnato dall'autore all'espressione poetica, rispetto alla quale la sua produzione prosastica appare in genere piu' estemporanea e occasionale.

    Questi scritti - curati da vari studiosi coordinati da Francesco Bausi, che ha steso la Presentazione - consentono di abbracciare l'intera esperienza letteraria machiavelliana: gli esordi nel segno della tradizione volgare fiorentina, con la poesia di argomento storico-politico e morale (il primo Decennale e i tre Capitoli), ma anche con una variegata rimeria d'occasione, spesso di carattere "burlesco" e "comico-realistico".

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  10. brito
     
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    Vorrei chiedervi una cosa, io lessi il Principe e la Mandragola al liceo, purtroppo non mi ricordo quasi un tubo, ma c'è una cosa che ricordo benissimo, e cioè la mia prof stette mezz'ora a dirci che la tradizione popolare ha stravolto completamente uno dei più famosi concetti Machiavelliani. E' opinione comune pensare che secondo Machiavelli "il fine giustifica i mezzi", in realtà egli voleva dire tutta un'altra cosa e, a sentire la mia proff (era appassionatissima del Principe e una donna davvero coltissima perciò mi fidai), questa erronea attribuzione farebbe attualmente imbestialire Machiavelli.

    Ricordate di avere studiato questo concetto? Nei The Borgias Machiavelli sostiene decisamente la teoria "il fine giustifica i mezzi", perciò rimasi un attimo allibita, ho pensato che magari gli autori non lo avessero storicamente capito. Cosa ne pensate?

    E' davvero bellissimo che l'ultimo episodio della serie si intitoli "The Prince", comunque.
     
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    Si la tua prof aveva ragione XDD Nel Principe non c'è nessuna frase che afferma "il fine giustifica i mezzi", ma c'è un passaggio importante che dice :

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    Un principe, dunque, non deve realmente possedere tutte le qualità, ma deve far credere di averle. Oserò anzi dire che, se le ha e le usa sempre, gli sono dannose. Se fa credere di averle, gli sono utili. Nel senso che egli deve apparire clemente, degno di fede, umano, onesto, religioso, e anche esserlo realmente; ma se poi gli è necessario non esserlo, il suo animo deve essere sempre pronto a potere e a sapere mutarsi nell’esatto contrario. Bisogna, infatti, capire che un principe, soprattutto un principe nuovo, non può rispettare tutte quelle norme in base alle quali gli uomini sono considerati buoni, perché egli è spesso obbligato, per mantenere il potere, a operare contro la lealtà, contro la carità, contro l’umanità, contro la religione. Bisogna perciò che egli abbia un animo disposto a indirizzarsi secondo il vento della fortuna e il mutare delle situazioni. Insomma, come dissi prima, non si allontani dal bene, quando può, ma sappia entrare nel male, quando vi è costretto.

    Ecco queste affermazioni fanno capire che è sbagliato del tutto il concetto del fine che giustifica i mezzi, proprio perché Machiavelli fa una distinzione fra i fini, gli obiettivi non sono tutti uguali, non hanno lo stesso peso politico o le stesse conseguenze, il Principe deve saper discernere i fini, deve essere in grado di mettere insieme la volpe e il leone, la bestia e l'uomo, ma non deve mai e poi mai fare ciò che vuole solo per il proprio beneficio personale. Machiavelli infatti era repubblicano o almeno aveva uno spirito tale, supponeva che dovesse essere fatto tutto per il bene dello stato perciò la frase il fine giustifica i mezzi egoisticamente è vista solo per i propri fini è concettualmente sbagliata.
    Ed è questo che differenzia Machiavellli da Temistocle che nella "Guerra del Peloponneso" afferma che l'uomo per il proprio egoismo e la propria ambizione non si fermerebbe davanti a niente nemmeno alle leggi , oppure anche Plutarco riferiva lo stesso, ecco quelli sono "tiranni", Il Principe non è un tiranno o almeno è il tiranno che guarda al bene politico, il suo fine è il bene comune che il popolo non può aspettare di ottenere attraverso uan democrazia perché le condizioni morali dell'umanità sono troppo compromesse. Perciò le sue non sono giustificazioni sono metodi per raggiungere il bene dello stato che è ben diverso dal bene del tiranno.
    Scusa non sono una maestrina , non vorrei aver dato questa impressione !! XD

    Edited by Elisewyn - 26/3/2013, 00:55
     
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    E' davvero bellissimo che l'ultimo episodio della serie si intitoli "The Prince", comunque.

    Lo è davvero, vorrei solo che la trama non fosse così brutta =(

    Guarda, la cosa curiosa di quella frase, che è praticamente diventata un proverbio, è che Machiavelli nemmeno la scrisse. E' un po' come le brioches di Maria Antonietta o "Lo Stato sono io" del Re Sole. Io ti parlo sempre da studentessa che ha letto "Il Principe" anni fa, quindi non prendermi troppo sul serio, ma mi sembra una sintetizzazione un po' all'acqua di rose. Ci sta che lo dica Machiavelli in TB perché lo fanno apparire effettivamente molto cinico (parla di genio addirittura a proposito dei cannoni, come se operare carneficine come quella di Fivizzano fosse atto illuminato), però la citazione in sè è quagliata da un brano che letto intero non suona esattamente come "Il fine giustifica i mezzi":

    Nel giudicare le azioni degli uomini, e soprattutto dei principi che non possono essere convocati in giudizio non si guarda ai mezzi, ma al fine. Il principe faccia quel che occorre per vincere e conservare il potere. I mezzi saranno sempre giudicati onorevoli e lodati da ognuno, perché il volgo bada sempre alle apparenze e al risultato. E nel mondo il popolo è da per tutto. Le minoranze non contano, quando le maggioranze hanno dove appoggiarsi.

    In sostanza il principe (che non è nemmeno il governante ideale per Machiavelli, che preferisce la repubblica) deve, se necessario, ricorrere ad ogni mezzo per conservare il potere. Agli occhi del popolo, però, deve essere religioso, onesto e giusto, tanto ben pochi potrebbero mai capire com'è veramente, mentre la maggior parte bada all'apparenza - quindi al fatto che il principe è religioso, onesto e giusto e riesce pure a tenersi il potere.

    Praticamente non c'entra nulla con la versione "stringata"! :ph34r:

    Per spiegazioni più intelligenti Cla farà meglio di me XD
     
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  13. brito
     
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    Chiarissime! Che brave. Sì adesso mi sta tornando alla mente quel concetto. Fu un libro così complesso alla sola lettura che me ne dimenticai in fretta. Sarei tentata di rileggerlo prima della serie, è anche corto. Sono pienamente d'accordo con Niccolò!

    Nella serie è molto interessante il personaggio, e mi piacciono tutte le scene con lui, però mi piacerebbe che si scornasse un po' di più con Cesare, e che appunto non si dimostrasse "disposto a tutto".
     
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    ahaahha si è complesso o almeno non è la lettura giusta prima di andare in letto XDD
    Mi piacerebbe anche a me che nella serie il rapporto fosse considerato in modo diverso, ma è anche vero che il pg di Cesare dovrebbe essere costruito diversamente e con un carattere molto diverso secondo me XD
     
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  15. marie.
     
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    dovrebbe essere costruito diversamente e con un carattere molto diverso

    Coff coff.

    Sì beh il Machiavelli seriale mi piace perché è un troll però non sembra ancora il "mio" (? xD) Machiavelli. A parte che è molto più vecchio di quanto dovrebbe essere poi, lol, però è vero, va troppo d'accordo con Cesare. Ha sempre una faccia da "How fascinating, do tell me more" XD
    Rileggerlo prima di TB sarebbe una buona idea, io ultimamente ho letto un libriccino di Viroli che analizza la politica odierna riprendendo il suo pensiero!
     
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107 replies since 20/5/2011, 12:20   2493 views
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