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“The inspiration is an ossuary, the crypts of the cardinals, of the monks in the 15th century, and the precious decorations. This idea is that everything that is linked to the afterlife is accompanied by something of maximum beauty,” #AlessandroMichele. pic.twitter.com/pNQW2DqwAP
— gucci (@gucci) 30 maggio 2018
Non so chi se lo metterebbe mai ma č interessante.
Sempre di Gucci c'č su IO Donna una gallery molto bella:CITAZIONENelle sale che custodiscono i capolavori di grandi artisti sembrano apparire in carne e ossa nobildonne, sante e regine. Cosě, nei volumi di una veste ci appare Giuditta a Betulia di Sandro Botticelli e nelle trame di un tessuto rivediamo la Giovanna Tornabuoni del Ghirlandaio. Gli accessori sono altrettanto evocativi e nei pendenti che adornano la fronte delle modelle riscopriamo quelli sapientemente riprodotti da Bartolomeo Veneto nelle tele raffiguranti Lucrezia Borgia. Negli anelli che abbondano sulle dita delle manneqin ritroviamo lo stesso gusto di quelli presenti nell’opera “Madonna sul trono con Santa Caterina e santa Rosa d’Alessandria e due angeli” di Perugino.
Anche le acconciature si spirano a quelle del XV e XVI secolo. Alcune prendono spunto dall’universo maschile: corte, a padella, sono quelle dei paggi o dei signori e precisamente della tela “Ritratto di un giovane uomo” di Jacometto Veneziano (1472 – 1497). Altre rappresentano la perfetta cortigiana: lunghissime, raccolte e impreziosite da nastri e pietre preziose, tanto da ricordare la famosa e lunghissima treccia di Blanca Maria Sforza rappresentata di profilo da Ambrogio de Predis, 1493.
Questo č molto elisabettiano:
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