Libri e manuali sull'arte rinascimentale

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    Ma è bellissimo !!! Non costa nemmeno una eresia , comunque Isona almeno viene apprezzata , sarei curiosa di vedere l'inventario delle sue CCIOIE.
     
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    Alfonso I d'Este (1476-1534) è un caso esemplare del rapporto strettissimo esistente, nell'Italia rinascimentale, tra mecenatismo artistico e attività politica: il terzo duca di Ferrara non fu solo uno degli indiscussi protagonisti della storia europea, ma anche uno dei più illuminati e originali mecenati delle arti del suo tempo, capace di porre Ferrara al centro della vita culturale italiana, potendo contare su una serie di "artisti di corte" di indiscusso prestigio (Ercole de' Roberti, Antonio Lombardo, Dosso Dossi) e rivolgendosi all'esterno ai massimi protagonisti della maniera moderna (da Raffaello a Fra Bartolomeo, da Michelangelo a Tiziano). Si delinea il profilo di un committente d'eccezione, in grado di unire una profonda passione per le arti alla capacità di piegare pittori, scultori e miniatori ai propri fini politici: così lo studio dei marmi di Antonio Lombardo viene letto come una risposta alla congiura ordita da don Giulio d'Este, le miniature del Libro d'ore di Alfonso I come una testimonianza della vera e propria guerra per immagini ingaggiata con papa Giulio II, mentre il Cristo della moneta di Tiziano diventa un'arma ideologica nel duello che ha contrapposto il duca estense a Leone X.

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    Vabbè mi metti libri che parlano di quello che devo scrivere per la tesi. #ansia No , cmq bellissimo, pare che davvero la propaganda politica attraverso le arti anche in epoca moderna stia riprendendo piede come ricerca, perché fino a poco tempo fa si riusciva a trovare solo cose in riferimento alle grandi dittature del Novecento.
     
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    Nati per un ciclo di lezioni all'Università di Uppsala nel 1952, organizzati in forma di libro nel 1957, riveduti per una nuova edizione nel 1964, questi quattro saggi, o quattro capitoli, trattano: il problema storiografico e ideologico del Rinascimento; gli aspetti che ebbero attraverso i secoli le varie "premesse" o "anticipazioni" dello spirito rinascimentale; la pittura italiana trecentesca e la sua influenza determinante nel resto d'Europa; le componenti fondamentali della cultura filosofica, letteraria e figurativa del Quattrocento italiano.

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    v9rNeXi

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    Quando questi studi di iconologia uscirono nel 1939 negli Stati Uniti si imposero subito come un libro di estrema importanza, teorica e concreta, nel quadro della critica storica delle arti figurative. Si trattava, da un lato, di un testo capace di mettere a disposizione di un più largo pubblico i risultati di un lungo lavoro di ricerca e di studio degli aspetti programmatici, letterari ed eruditi dell'opera d'arte, in contrapposizione alle indagini di tipo formale degli storici dello stile; dall'altro quel libro significava una elaborazione organica dell'iconologia, come discussione sistematica di un modo di leggere il "pensiero" dell'arte e come studio dei significati propri al soggetto prescelto nella raffigurazione artistica, e quindi del contenuto storico, sociale, religioso, filosofico, culturale di cui le immagini sono diretta espressione. Una problematica che avrà grande fortuna, in particolare in Italia dove Panofsky "parve quale il liberatore della cultura storico-artistica italiana, da un lato dagli astratti distinti della storiografia di osservanza crociana, dall'altro dall'ermetismo decadente di tanta pseudo-stilistica" (Dall'introduzione di Giovanni Previtali)

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    Panofsky mi vuoi morta! I suoi testi sono l'enciclopedia del l'iconografia rinascimentale e non solo, ha scritto un testo straordinario sui monumenti funebri partendo dall'arte antica fino ad arrivare con delle connessioni alle tombe di Caterina de Medici e di Giuliano dell rovere. Btw sono testi molto tosti, per esempio in rinascimento e rinascere parte con una prospettiva semiotica del l'iconografia, in sostanza Panofsky prende un esempio banale come quello di un uomo che toccandosi il cappello ci fa intendere che stia salutando per far capire che l'iconografia nell'arte è proprio questo :un cappello. L'iconografia è il linguaggio e si muove su convenzioni e forme simboliche che nel rinascimento trovano il loro massimo riconoscimento e che poi si applicano anche nella nostra identità culturale: esempio l'episodio biblico di Maria al Tempio o della consegna delle chiavi non racconta solo quello che lo spettatore vede con gli occhi, ma si denota come la donna sposa avrebbe dovuto comportarsi e la consegna delle chiavi appare sotto una forma di matrimonio rinascimentale e via dicendo. VABBÈ in sostanza leggetevi Panofsky il suo è un mondo bellissimo.
     
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    Vabbè dimmi semiotica e avrai una studentessa suicida, sto già capendo a malapena un post figuriamoci i libri. Però sembra interessante!
     
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    No, ma è molto bello , però secondo me si fa difficoltà a scorrerlo . Nel senso ci devi entrare dentro , poi una volta superato lo stress iniziale ti apre davvero un mondo , non vedi più l'opera come prima!
     
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    “Pochi artisti sono immobili e definitivi come Parmigianino. La vita tormentata e inquieta, il suo destino e il suo spirito di avventura indicano un’affinità di carattere con l’impetuoso Caravaggio, e la sua biografia potrebbe accendere curiosità morbose e riservare stimoli per affascinare anche i più distratti. Il suo catalogo è uno schieramento di capolavori: a partire dai più antichi affreschi di San Giovanni Evangelista fino a quelli estremi di Santa Maria della Steccata, dalla Madonna con il Bambino e i santi Giovanni Battista e Girolamo fino alla Antea, dalla Schiava turca alla Madonna dal collo lungo. È impossibile, per chi lo conosce, per chi lo osserva, per chi ne coglie lo spirito di osservazione nel tratto, non appassionarsi al Parmigianino. Egli ha conservato nei secoli la sua imperturbabile immobilità, rimanendo integro come un diamante e accrescendo anzi nel tempo la sua luce.” Dall’introduzione di Vittorio Sgarbi.

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    CITAZIONE
    A Venezia il Rinascimento si avvia sulla spinta di una straordinaria congiuntura che coinvolge lettere e arti e vede protagonisti grandi artisti che mettono in scena una pittura innovativa e moderna. Dipinti, disegni e incisioni diventano lo specchio dell'intrecciarsi di committenze colte, fatti figurativi e nuove istanze culturali che contraddistinguono il ricchissimo contesto veneziano. Soffermandosi su alcuni degli snodi cruciali del nuovo corso della pittura lagunare, questo saggio prende le mosse dai primi anni di attività di Lorenzo Lotto per far affiorare le radici intellettuali dell'immaginario del pittore e dei suoi contemporanei, chiamando in causa gli ambiti dell'ermetismo filosofico-religioso, la cui diffusione è favorita in area veneta dalla capillare circolazione di testi a stampa. Sospinte in primo piano si trovano le risposte più innovative del dipingere moderno: le enigmatiche e impenetrabili opere di Giorgione, l'oscuro ritratto di Luca Pacioli e un discepolo, le rivoluzionarie stampe di Albrecht Dürer, capolavori assoluti messi a confronto con i dipinti più simbolici e discussi di Lotto. Attraverso l'analisi di un ampio e raffinato apparato iconografico e di estese citazioni dai testi sono esplorati luoghi, contesti, committenze e occasioni che hanno contribuito alla formazione dell'ermetismo rinascimentale, tratteggiando un sorprendente e articolato excursus storico-critico tra arte e filosofia, astrologia e medicina, magia e alchimia.

    ibs

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    Mercoledì 7 dicembre, alle ore 18.00, nel Salone Furietti della Biblioteca, sarà presentato l’ultimo libro di Francesca Cortesi Bosco, dal titolo Viaggio nell’ermetismo del Rinascimento. Lotto, Durer, Giorgione.

    Attraverso l’analisi iconografica di alcune delle principali opere di Lotto, Durer, Giorgione e di altri grandi artisti che vissero e operarono nell’ambiente veneto e veneziano negli ultimi anni del Quattrocento, lo studio, corredato da estese citazioni dai testi, tratteggia un articolato e sorprendente excursus storico-critico tra arte e filosofia, astrologia e medicina, magia e alchimia, esplorando luoghi, contesti, committenze e occasioni che hanno contribuito alla formazione dell’ermetismo rinascimentale. Il volume riafferma un interesse per Lorenzo Lotto che l’innovativa esposizione all’Accademia Carrara contribuisce a promuovere proprio in questi giorni.

    La studiosa, grande esperta di pittura del Rinascimento, ho voluto dedicare il libro alla Biblioteca Civica Angelo Mai, all’interno della quale ha condotto le sue accurate ricerche.

    Dialogherà con l’autrice Giulio Orazio Bravi. Ingresso libero.

    Bergamo - Viaggio nell'ermetismo del Rinascimento

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    Lotto è stato per molto tempo il mio peggiore incubo assieme alle trecento Madonne del Raffaello ! Il Giorgione invece mi affascina molto, è stato anche il primo a parlare di tonalismo nei propri dipinti e ha messo sul piatto una bella sfida per la pittura veneta del periodo. Però il testo mi interessa perché sembra trattare gli aspetti iconografici e simbolisti di Giorgione ed io ho un amore spassionato alla Dan Brown per il quadro La Tempesta che spero prima o poi di leggere una spiegazione unitaria sui vari simboli all'interno del dipinto .
     
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    A me interessa Durer in particolare, mi piace la sua cifra, però il libro è bello costosetto. Il Rinascimento mi porterà alla bancarotta xD
     
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    Eh sì purtroppo sono tutti belli costosi io ce l'ho ancora con Einaudi per non abbassare mai il prezzo del Formaggio ed i vermi che costa 27 euro che insomma si sente la differenza nel borsellino . Magari puoi tentare come regalo di Natale ? Io ho dato due titoli a mia madre un po' costosetti però almeno i parenti non mi regalano le solite cose imbarazzanti XD
     
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    All'interno è presente prevalentemente l'arte rinascimentale:

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    CITAZIONE
    Titolo: La Costituzione e la Bellezza
    Autore: Michele Ainis, Vittorio Sgarbi
    Editore: La nave di Teseo

    Se l’Italia è una Repubblica fondata sulla bellezza, come è stato recentemente proposto in Parlamento, non c’è dubbio che l’abitudine al bello - e a un patrimonio artistico e culturale che non ha eguali nel mondo - sia il vero elemento unificante degli italiani, e come tale si rifletta nel testo della Costituzione promulgata nel 1948. Sedici capitoli in cui Michele Ainis disegna un inedito commento letterario della nostra Costituzione e Vittorio Sgarbi lo affianca scegliendo un’opera per ciascuno dei dodici princìpi fondamentali e dei quattro titoli che compongono la prima parte della Carta. Un incontro che rivela la bellezza di un documento a cui contribuirono filosofi, linguisti e intellettuali come Croce, Marchesi, Calamandrei, capaci di esprimere nel rigore della forma un’altissima sensibilità letteraria. Questo “paesaggio umano e naturale”, che affiora tra gli articoli e i commi della Costituzione, esprime nella forma più riuscita la corrispondenza tra il diritto e i cittadini: noi stessi, posti davanti allo specchio della legge, potremmo riconoscervi molto della nostra eredità, e scoprirci più ricchi di quanto immaginiamo. A questa bellezza del testo della Carta, testimoniata dalla sua longevità, questo libro affianca un tesoro di riferimenti, assonanze, simmetrie, tratti dalle diverse arti e ispirati ai princìpi costituzionali: suggerimenti di lettura che illuminano la vitalità e l’attualità del testo della Costituzione, un monumento da preservare come parte del nostro immenso patrimonio culturale. La Costituzione e la bellezza è un dialogo tra arte, diritto e letteratura, che si legge come un’appassionata storia della bellezza d’Italia.

    ibs

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    Titolo: Viaggio nell'arte del benessere
    Autore: Vittorino Andreoli
    Editore: Marsilio

    La bellezza non è soltanto un concetto astratto. Appartiene a ciascuno di noi e si esprime ogni giorno nel modo in cui adorniamo il nostro corpo ma anche nei comportamenti che mettiamo in atto nella vita di relazione, nei gesti, nelle parole. Vittorino Andreoli ci accompagna in un percorso di definizione della bellezza che va oltre i criteri dominanti, arrivando a comprendere persino il brutto. Una fantastica galleria di pensieri in dialogo con una selezione di opere, attraverso cui il grande psichiatra narra l’esperienza del bello in tutte le sue manifestazioni: il creato, la ragione, il sacro, i sentimenti, i pensieri e gli atteggiamenti come la discrezione, l’eleganza, il mistero. Dallo sguardo al sorriso, dalle mani al «territorio dell’eros», questo viaggio alla scoperta della bellezza che è in noi svela le mille sfumature di una realtà in continuo divenire, dai primi «moti creativi» delle pitture rupestri allo sguardo enigmatico della Gioconda, fino alla vibrante sensualità delle Madonne che allattano. Se oggi domina una bellezza «di superficie», effimera, incapace di appagare i bisogni profondi dell’uomo, la proposta per superare questa impasse è di legare il bello al bendessere, la nuova disciplina di cui Andreoli è ideatore e fautore, che si propone di migliorare l’esistenza dell’uomo, l’«essere-bene».

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    gkYLFQI


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    Le opere d'arte, che siano fatte di linee e di colori o che siano fatte d'inchiostro e di parole, devono produrre bellezza. Di qui il titolo La grande bellezza dell'italiano, di qui l'organizzazione del libro in sale, come accade nelle mostre e nei musei. In ciascuna è esposto il magnifico italiano di Pietro Bembo, Ludovico Ariosto e Niccolò Machiavelli. Ascoltando il suono delle loro parole, che echeggia da una parete all'altra, rincorrendo il ritmo dei loro versi, che scivola sul marmo dei pavimenti, ammirando la forma delle loro frasi, che adorna volte, colonne e soffitti, compiamo un atto d'amore per la nostra lingua. E lanciamo al tempo stesso un atto di accusa nei confronti di chi la sta progressivamente trasformando in una lingua violenta, rozza, insultante. In una parola: brutta.

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    CITAZIONE (‚dafne @ 22/1/2019, 12:27) 

    (IMG:https://i.imgur.com/gkYLFQI.jpg)


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    Le opere d'arte, che siano fatte di linee e di colori o che siano fatte d'inchiostro e di parole, devono produrre bellezza. Di qui il titolo La grande bellezza dell'italiano, di qui l'organizzazione del libro in sale, come accade nelle mostre e nei musei. In ciascuna è esposto il magnifico italiano di Pietro Bembo, Ludovico Ariosto e Niccolò Machiavelli. Ascoltando il suono delle loro parole, che echeggia da una parete all'altra, rincorrendo il ritmo dei loro versi, che scivola sul marmo dei pavimenti, ammirando la forma delle loro frasi, che adorna volte, colonne e soffitti, compiamo un atto d'amore per la nostra lingua. E lanciamo al tempo stesso un atto di accusa nei confronti di chi la sta progressivamente trasformando in una lingua violenta, rozza, insultante. In una parola: brutta.

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    Sembra interessante! 😊 Hai avuto modo di leggerlo?
     
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