William Shakespeare e la "Shakespeare Controversy"

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    Allora, ho visto Anonymous. Il film è brutto con punte di inguardabile nonostante le belle performance, così mi sono chiesta a un certo punto che cosa ci facessero lì dei signori attori come Derek Jacobi e Mark Rylance. E' così che ho scoperto che entrambi sono tra gli scettici sulla paternità della opere di Shakespeare, e hanno addirittura firmato una "Dichiarazione di ragionevole dubbio". Ho anche scoperto (con un certo ritardo, probabilmente XD) che molti scrittori anche inglesi, come Dickens, hanno avanzato dei dubbi.
    Alla base della controversia è l'idea che Shakespeare non potesse essere abbastanza 'colto' per scrivere tutto quello che ha scritto.
    Ora passo al copia-incolla che è meglio: XD
    CITAZIONE
    We are told that this man, who never owned so much as a single book, wrote, without any education or apprenticeship in the literary and dramatic arts, poems and plays that invoke the legends of hundreds of figures from Greek and Roman mythology - poems and plays that demonstrate the writer's easy familiarity with and competence in Latin, Greek, Italian and French - poems and plays demonstrative of a linguistic facility so agile and confident that he sometimes would compose (as in scenes such as Henry the Fifth III. iv) in languages other than English.

    When, where and from whom did this man who never traveled farther than London from his hometown, and who reputedly spent the years prior to his early marriage in apprenticeship to a butcher, supposedly learn all of this? In what educational domain did he acquire the ability to become the rarest of men: the chief wordsmith of the English language - a linguistic creator whose fecundity humbles Milton and overrides the Bible? How was it that he appeared in London, suddenly and with no preparation - like a genie from a lamp - an urbane, cultivated, accomplished, knowledgeable and unrivaled poet; a masterful practitioner of rhetoric; a scholar of his own and other nations' literatures, histories, customs, painting and sculpture; a man intimately versed in the character of many ages' political and religious disputes - both foreign and domestic? Where did he study astronomy, read Copernicus, become capable in the field of medicine, and demonstrate remarkable competence in and familiarity with English case law as well as Continental civil law? Where did he learn the arcane jargon of aristocratic sport and military command if all he did for the first half of his life was chop meat in a provincial and virtually bookless burg of perhaps forty families' size (none of which families, incidentally, although they knew him well, ever acknowledged their townsman as a poet, playwright or even a writer)?

    Can anyone truly think the scenario likely?

    tutto qui: www.authorshipstudies.org/articles/controversy.cfm
     
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    La controversia shakespeariana è secondo me una di quelle cose che non si risolveranno mai, perchè entrambe le parti portano prove spesso deboli. Non capisco però a cosa serva scannarsi sulla paternità di opere scritte da un uomo di cui non si sa praticamente nulla dal punto di vista biografico: non si sa per certo dove, come e cosa abbia studiato e non vedo perchè dopo tutto non potesse essere un uomo colto. E poi cui prodest? Se anche Shakespeare fosse in realtà un ghost writer o roba simile comunque non saremmo in grado di dare una faccia (figuriamoci nome e cognome), al vero autore delle sue opere. Capisco il dovere e il senso di giustizia nel celebrare ogni autore per la sua opera, ma scrivere "anonimo" sotto Romeo e Giulietta farebbe proprio schifo.
     
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    Sai cosa, è un po' come dire "a rose by any other name": mettiamo che non fosse Shakespeare ma PincoPallo, cosa cambia? E' un affare di interesse più storico che letterario (infatti credo che sia per questo che me ne sono interessata lol). Forse è bello immaginare che la vita dell'uomo che ha raccontato tante belle storie fosse bella come una di quelle storie! Anche sulla Austen si ricama tanto.
    Comunque è vero che provare una tesi o un'altra resta praticamente impossibile a meno che non venga fuori una lettera di confessioni o qualcosa del genere XD
     
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    Avete ragione entrambe, mi pare un po' assurdo come la questione omerica! Alla fine che siano esistiti o meno, che siano stati poetucoli invece che le leggende che sono diventate è assolutamente irrilevante proprio perché il valore dell'opera non cambia. E' come verificare l'autorevolezza del racconto che ci narra di Petrarca che vide per la prima volta Laura o di Dante e Beatrice...la verità in questi contesti , ben troppo passati non è possibile scoprirla, anche perché rimangono sempre ragionevoli dubbi sui racconti o sulle fonti che raccontano !
    Comunque Anonymus è brutto un colpo.
     
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    Comunque Anonymus è brutto un colpo.

    Non si fosse preso tanto sul serio sarebbe stato più bello!

    Comunque ho trovato una cosa gnocchissima:

    CITAZIONE
    I drammi di Shakespeare (alcuni o tutti) furono scritti da Christopher Marlowe? Oppure, il giovane Shakespeare copiava dal suo celebre collega (morto ammazzato nel 1593 vicino a Londra)? La domanda, non nuova, si ripropone in questi giorni in Inghilterra. Grazie allo studio di due ricercatori dell' universita' di Aston, Robert Matthews e Thomas Merriam. Usando uno speciale programma del computer, i due hanno paragonato i primi lavori di Shakespeare (le parti 2 e 3 dell' Enrico VI, datate 1590 91) con un dramma anonimo (The Contention and the True Tragedy of Richard, Duke of York), ma generalmente attribuito a Marlowe. E il risultato e' sorprendente: lo stile dei due testi e' al 90 per cento lo stesso. A questo punto, ecco il dilemma: Shakespeare copiava Marlowe? Oppure: Shakespeare firmava le opere scritte da Marlowe? Nel primo caso, la scoperta e' importante, ma non rivoluzionaria. "E probabile" dice infatti Merriam "che il giovane William sfruttasse un autore gia' affermato". Ben altra portata, invece, ha l' altra ipotesi. Che da tanto tempo affascina gli studiosi come un vero e proprio giallo. Negli anni ' 50, infatti, l' americano Calvin Hoffman aveva ottenuto di far aprire la tomba di Shakespeare a Stratford; anni dopo, ripete' l' operazione con il sepolcro di sir Thomas Walsingham, capo dei servizi segreti inglesi per cui Marlowe lavoro' come spia. Le esumazioni non provarono niente. Molti, comunque, continuarono a credere che la morte di Marlowe nel 1593 fu solo una messinscena. Sarebbe fuggito in Italia, e avrebbe continuato a scrivere. Fornendo i suoi drammi a un prestanome chiamato Shakespeare.

    corriere.it

    Aggiunge leggende a leggende XD però è una bella teoria per chi adora Marlowe ù_ù
     
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    Si come teoria pare essere bella sostanziosa! Oddio forse nemmeno tanto campata in aria ??! Quello che mi chiedo è se cosa cambierebbe nelle teorie se si provasse a cambiare interpretazione ? E' che i critici e gli studiosi partono subito dal presupposto che Shakespeare non sia Shakespeare..capisco che le fonti su di lui non siano molte, ma se invece di provare che fosse un altro iniziassero a ricercare di nuovo che fosse esistito sul serio ! Per me è esistito comunque eh. I BELIEVE IN SHAKESPEARE che Sherlock non me ne voglia.
     
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    Per me è esistito comunque eh. I BELIEVE IN SHAKESPEARE che Sherlock non me ne voglia.

    AHAHAH sì ma è esistito per forza, c'è il suo battesimo nei registri o comecavolosichiamano di Stratford on Avon...

    Le opere di Shakespeare diventano romanzi!
    (l'avevo letto sull'Espresso ma non c'avevo voglia di scannerizzare pagine e pagine XD)

    Ue8aRM6

     
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    Nesbo che fa il Macbeth ??? Oddio il noir ci sta bene, ma voglio dire Macbeth è già noir da solo, comunque c'è la mania della prosa adesso, tutto in prosa deve essere tradotto perché ??
     
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    Ce l'ho presente lui ma non ho mai letto niente di suo! Comunque è interessante la riscrittura di pieces in forma di romanzo, anche se vale la stessa cosa che s'era detta in un altro topic per i classici riscritti...
     
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    Se fosse scritto bene, ma bene sarebbe anche una operazione interessante, giustamente non tutti ci leggiamo Shakespeare cosi in lingua perché ci piace tanto, però è anche vero che la forza dell'opera sta nelle parole e nel linguaggio se lo semplifichi per la prosa forse perde di quella bellezza che l'ha reso grande.
     
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    giustamente non tutti ci leggiamo Shakespeare cosi in lingua perché ci piace tanto

    Ti dirò che a me stressa tantissimo XD detesto leggere Shakespeare perché di solito lo leggo per imposizione ovvero per l'Uni, e devo saper tradurre tutto in uno schiocco di dita, parole vecchie e costruzioni astruse comprese. E' vero che io non sono una madrelingua, ma immagino che non sia facile nemmeno per gli inglesi così come noi non capiamo tutto Ariosto di primo acchito. Però appunto il bello sta anche in quell'aspetto lì, nel mezzo dello stress mentre ti strappi i capelli trovi una perla.
     
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    E' vero, soprattutto perché l'inglese di Shakespeare credo non sia davvero paragonabile all'inglese colloquiale di oggi perciò doverlo tradurre o leggerlo deve voler dire anche cambiare schema mentale ..però come dici tu in tutto quel macello poi trovi una di quelle genialate...
     
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    Ho iniziato una bio di Shakespeare e leggendola inizio a perdere ogni interesse nella controversy: l'autore mette in relazione moltissimo della sua vita con quello che scrisse, e gli elementi non mancano. Un passaggio del testamento del padre è persino ripetuto pari pari in una sua tragedia (a meno che non sia stato manomesso, ma ci voleva una certa applicazione). La madre è interessantissima, nonché forse di origini nobili!
    Perde anche un po' di senso l'idea che lui venisse da un background troppo povero per saper leggere con profitto: il padre aveva un certo successo in affari ed anche ammettendo che non sapesse scrivere poteva anche essere in grado di leggere, come molte persone all'epoca. E' interessante che concedesse prestiti con usura, pratica generalmente accettata all'epoca al punto che chi prestava senza interessi passava per imbecille (da qui l'antipatia di Shylock per Antonio?). In più fu sindaco di Stratford, e difficilmente poteva arrivarci senza un minimo non dico di cultura ma almeno di saper parlare.
     
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    *_____* Ohhh ma pare interessantissima !!

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    E' interessante che concedesse prestiti con usura, pratica generalmente accettata all'epoca al punto che chi prestava senza interessi passava per imbecille (da qui l'antipatia di Shylock per Antonio?).

    Ma sai che secondo me hai ragione ??! Ci sta tutto, anche se sul pg di Shylock c'è anche da dire che Shakespeare l'ha reso l'archetipo dell'ebreo usuraio.... Sul fatto della madre sono interessata ...cioè lei era tipo nobbbbile o borghese ?? Anche perché se la madre fosse provenuta da un ceto sociale elevato si capirebbe la sua estrema conoscenza di un certo mondo di potere...
     
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    anche se sul pg di Shylock c'è anche da dire che Shakespeare l'ha reso l'archetipo dell'ebreo usuraio....

    E' vero è un personaggio alla Pentola d'Oro, un cattivo da commedia che nei film viene molto nobilitato (un po' lo capisco sennò gli ebrei si infuriano) ed elevato ad eroe tragico... Però mi sembra interessante pensare che Shakespeare possa suggerire che Antonio nella sua bontà sia un po' pirla XD

    Allora sì, non è chiaro ma il cognome della madre di Shakespeare è anche quello di nobili dell'epoca che erano stati anche signori di Warwick. Il biografo non è sicuro che ci sia una parentela, ma fatto sta che la coincidenza c'è e la signora faceva da reggente del padre quando lui era assente. Comunque la bio c'è anche in italiano (click) ma costa tantissimo O_O
     
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