Nel cuore dell'anatomista, Daniele Derossi

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    A poco più di 16 anni Giovanni lascia Serana, villaggio dell’alta val Susa, per studiare medicina a Padova. All’università assiste con passione alle lezioni di Vesalio, il più grande anatomista del Cinquecento, e diventa assistente di Corvinus, un medico spregiudicato e brillante che ha rinunciato alla vita accademica per dedicarsi a esperimenti poco ortodossi. Tra autopsie di corpi rubati nei cimiteri e dissezioni per svelare il funzionamento del cuore umano, si compie anche l’educazione sentimentale di Giovanni che, a casa del maestro, si innamora di Aurora, una cortigiana muta. È l’inizio di una rocambolesca avventura nei segreti della scienza e nelle malìe dell’amore. Per sopperire al continuo bisogno di cadaveri, Giovanni e Corvinus si arruolano come chirurghi militari. Sullo sfondo degli assedi e battaglie che sconvolgono l’Italia del 1500, si intrecciano macabri esperimenti scientifici e furori bellici. Quando Giovanni tornerà a casa, il suo sapere sarà giunto al culmine, come gli eventi preannunciati e preparati dalla sua ingenuità esistenziale e dalle sue pericolose scelte di vita. Un romanzo di iniziazione, originale e anomalo, ironico e focoso come un balletto di satiri, svagato e irriverente come una novella rinascimentale.

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    Intervista all'autore su vanityfair.it:

    CITAZIONE
    Dissezioni, sangue che spilla, cadaveri rubati nei cimiteri se va bene – se no moribondi squartati per osservare gli ultimi sussulti del cuore, oppure persone qualsiasi assalite e assassinate in nome della scienza: è per stomaci forti il debutto nella narrativa di Daniele Derossi, 46 anni, che ha firmato Nel cuore dell’anatomista (Bompiani, 324 pagg., 16 euro).

    Autore di enorme cultura, un erudito e uno scienziato – biologo, pluri ricercatore tra Londra e Parigi, epistemologo e perfino artista in performance in cui non mancano fantasiose e irresistibili collezioni di budella, però normalissimo, nel senso di felicemente sposato e padre di tre figli adolescenti –, Derossi ricrea e descrive il lato sanguinario e meno conosciuto del nostro Rinascimento, gli anni in cui nasce l’anatomia come la conosciamo, in cui l’astro è quello del belga Andrea Vesalio, che insegna a Padova (fin qui, è storia, da qui in poi fiction) e affascina il giovane studente Giovanni Crollio: che diventerà assistente del medico Corvinus, autore di spregiudicati esperimenti in un crescendo che li vede divenire chirurghi militari e via via irragionevoli, ossessivi schiavi della loro arte. Non manca l’amore, anzi un’educazione erotica robusta e travolgente.

    Noir, splatter, pulp. Viene in mente Dexter.
    «Mi sono molto divertito: doveva essere la storia di un cardiochirurgo, ma le ricerche storiche mi hanno travolto. Il romanzo in fondo racconta l’evoluzione della medicina: nel '500 i chirurghi erano barbieri-cerusici, i medici li disprezzavano, eppure è grazie ai progressi dell’anatomia che si abbandona la medicina "umorale" e nasce la scienza moderna».

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    Edited by ‚dafne - 30/11/2014, 15:37
     
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