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(Imma da Wikipedia)
CITAZIONE Tutti i riferimenti storici di Game of Thrones Per ingannare l’attesa dopo aver visto il primo episodio della quarta stagione del trono di spade, ecco le fonti di ispirazione di George RR Martin
La prima puntata della quarta stagione del Trono di spade è andata. Non resta che attendere una settimana per immergerci nelle storie a Westeros. Oppure guardare al passato. George R.R. Martin infatti si è spesso ispirato, in modo più o meno esplicito, a eventi storici realmente accaduti. Tra i periodi che riecheggiano di più in Game of Thrones ci sono le due guerre europee a cavallo della fine del Medio Evo, quella dei cent’anni e quella delle due rose, ma Martin ha dimostrato di saper pescare anche in epoche e luoghi molti diversi tra loro. Da quando la serie Hbo ha amplificato il successo dei suoi libri, sul Web si sono rincorse le interpretazioni sui parallelismi tra la Storia e quanto visto/letto nel Trono di Spade. Tra i più ricchi e documentati, c’è History Behind Game of Thrones, che analizza non solo eventi e i personaggi, ma anche tra gli stili, la cultura, i simboli. Una vera miniera. Ma le fonti e le analisi sono davvero tante. Eccone una selezione (con diversi spoiler per chi non ha visto la terza stagione della serie).
La guerra delle due rose Gli York del nord contro i ricchi Lancaster, due famiglie per un solo regno. La guerra delle due rose (1455–1485) è stata una delle principali ispirazioni per Game of Thrones. Martin ha ammesso di aver usato come punto di partenza questi eventi storici, ma ha negato la corrispondenza uno a uno dei personaggi e delle famiglie. Gli Stark sono comunque ispirati agli York, mentre i Lannister ricordano i Lancaster.
Re Robert Baratheon, la cui morte in Game of Thrones scatena la guerra dei cinque Re, somiglia a Edoardo IV negli ultimi anni di vita, quando da carismatico condottiero si era trasformato in edonista e donnaiolo. Inoltre, come Robert, Edoardo IV è deceduto in uno strano incidente. Nella serie, Baratheon perde la vita andando a caccia, nella realtà il Re morì durante una battuta di pesca.
Cersei Lannister, vedova di Robert, somiglia in molti aspetti a Margherita D’Angiò, la consorte di Enrico VI, che come Cersei affrontò gli Stark/York per il diritto del figlio a essere nominato Re, diventando una delle cause della guerra. Qui la differenza principale è che le cronache raccontano dell’abilità politica di Margherita, e lo stesso non si può dire di Cersei in Game of Thrones.
Un’altra figura decisiva nella guerra delle due rose è Giorgio, il duca di Clarence, che a molti ricorda Theon Greyjoy, il vichingo evirato nella serie Tv. Giorgio e Theon si trovano entrambi ostaggi da bambini per colpe non loro, separati dai propri genitori. E devono affrontare la dilaniante scelta tra fedeltà al padre o al fratello (che per Theon era Robb Stark, adottivo ma non meno amato), scegliendo il primo, e pagando questo destino a caro prezzo. Theon viene torturato per tutta la terza stagione di Game of Thrones, Giorgio di Clarence viene annegato in una vasca di vino Malvasia.
Infine c’è la storia dei principi nella Torre di Londra, che ricorda alla lontana quella dei due eredi più giovani degli Stark in GoT, Bran e Rickon. Edoardo V e Riccardo di Shrewsbury furono nascosti nella torre da Riccardo III, fratello del Re appena morto, che avrebbe dovuto badare a loro in assenza del padre e invece li fece sparire dalla circolazione. A differenza dei due ragazzini della serie, di Edoardo e Riccardo non si seppe più nulla e con ogni probabilità furono assassinati.
La guerra dei cent’anni Se dalla guerra delle due rose Martin ha usato molte battaglie di successione, la precedente guerra dei cent’anni (1337 – 1453) tra il Regno d’Inghilterra e il Regno di Francia gli è servita per l’atmosfera. In quel secolo era cominciata la “piccola era glaciale”, un periodo di netto abbassamento delle temperature e avanzamento dei ghiacciai, il cui inizio – con la conseguente devastazione dei raccolti– coincise proprio con il conflitto tra i due regni europei più importanti, l’ultima guerra medievale. Winter is coming viene proprio da lì (senza gli zombie di ghiaccio, quelli sono un’invenzione di Martin ispirata alla mitologia irlandese). In Game of Thrones l’inverno predetto da Ned Stark arriva dopo anni miti, che corrispondono storicamente al cosiddetto periodo caldo medievale, durato dal nono al quattordicesimo secolo.
Le Nozze rosse L’episodio delle Nozze rosse è uno dei momenti più cruenti e famosi di Game of Thrones. Buona parte degli Stark viene assassinata al matrimonio di Edmund Tully e Roslin Frey, alla corte di Lord Walder Frey. Una trappola e un twist di sceneggiatura che hanno sconvolto gli spettatori, con gli Stark sgozzati all’improvviso durante i festeggiamenti. L’ispirazione è in due episodi altrettanto cruenti, la Black Dinner e il massacro di Glencoe. La cena nera è datata 24 novembre 1440: il regno di Scozia era in guerra con il clan dei Douglas. Ma l’entourage della Corona (il re aveva solo dieci anni) offrì a William Douglas e suo fratello David la promessa di un’accoglienza al Castello di Edimburgo. Furono in effetti salutati in festa, prima che gli fosse offerta la testa di un toro nero, simbolo di morte. I due subirono un processo sommario e furono decapitati. Il massacro di Glencoe è datato invece 13 febbraio 1692, giorno in cui 38 membri dello stesso clan, i MacDonald, furono uccisi in tre diverse feste durante la stessa sera, perché non si erano voluti sottomettere al Re di Inghilterra.
La Barriera Questa ispirazione è stata confermata in un’intervista dallo stesso George R.R. Martin: la Barriera esiste davvero (più o meno). Si tratta del Vallo di Adriano, non serviva a tenere fuori i bruti, gli zombie e l’inverno ma i popoli pre-celtici, e i confini erano quelli dell’Impero romano. “Stavo in piedi su questo muro” aveva raccontato nel 2000 George R.R. Martin “e cercavo di immaginare come si doveva sentire un soldato romano venuto dall’Italia, a guardare l’orizzonte e non sapere cosa sarebbe venuto fuori da quelle foreste“. Era stato costruito dall’Imperatore Adriano nel II secolo per segnare il confine tra la provincia romana della Britannia e la Caledonia (quindi l’attuale Scozia). Si può ancora visitare, nel caso vogliate provare a sentirvi come Martin quando ha avuto la sua ispirazione, o come Jon Snow quando è diventato un Guardiano della notte.
Gli Immacolati L’esercito di schiavi liberato da Daenerys Targaryen e diretto alla conquista del Trono di spade è stato oggetto di varie dispute tra gli appassionati di storia antica e di Game of Thrones. I riferimenti reali potrebbero essere addirittura tre. Il primo, e più ovvio, sono i soldati di Sparta. Per la loro formazione militare, per la loro abnegazione, la sopportazione di fatica e dolore, la rinuncia al nome. E poi c’è la loro back story: la leggendaria battaglia degli immacolati contro i Dothraki in sovrannumero, che in Game of Thrones non viene mostrata ma solo raccontata, somiglia molto a quella delle Termopili. C’è però una differenza fondamentale: i soldati di Sparta erano uomini liberi, gli immacolati sono schiavi.
Il secondo modello sono i mamelucchi, schiavi guerrieri persiani usati da almeno quattro dinastie di califfi nell’arco di sei secoli. Non erano eunuchi ma erano addestrati da eunuchi, e smettevano di essere schiavi solo dopo aver cessato il loro servizio negli eserciti: a quel punto potevano acquisire anche molto potere nelle gerarchie politiche. La terza possibile origine storica degli immacolati sono i giannizzeri turchi, soldati al servizio dell’Impero Ottomano. Erano schiavi. Di solito rapiti nei Balcani, dovevano rimanere celibi e subivano anche loro un addestramento durissimo. Combatterono anche i mamelucchi in Egitto, il che potrebbe essere il sogno di ogni fan di Game of Thrones, una guerra tra due orde diverse di immacolati Fonte
Una serie di video YT che ne parlano:
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Un documentario!!!
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Per me le nozze rosse richiameranno per sempre quelle Baglioni
CITAZIONE Le "nozze di sangue" La Pala Baglioni di Raffaello (1507, Galleria Borghese, Roma) Alla morte di Braccio I seguì un periodo di lotte interne nel casato per la conquista della supremazia, culminato nella sanguinaria faida passata alla storia come quella delle nozze rosse, il 14 luglio 1500. Astorre I Baglioni, subito dopo il matrimonio pubblico con Lavinia Colonna celebrato per sancire la sua scalata al potere, fu ucciso da Grifonetto Baglioni, figlio di Atalanta e di Grifone, secondogenito di Braccio. Incontratosi in maniera casuale con Giampaolo, il giovane Grifonetto venne risparmiato momentaneamente ed invitato ad andarsene, ma il cugino Gentile lo inseguì uccidendolo a sua volta. Atalanta Baglioni corse in piazza e trovò ancora in vita il figlio Grifonetto, che prima di morire chiese perdono per sé e per i suoi assassini. Per commemorarlo Atalanta, nipote di Malatesta I, commissionò un'opera pittorica per la chiesa di San Francesco al Prato, realizzata da Raffaello in cui lei e Grifonetto venivano rappresentati nella deposizione di Cristo, sistemata nella cappella di San Matteo, loro luogo di sepoltura.[8] xx
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