Passetto di Borgo

Il cosiddetto Passetto di Borgo è costituito da un viadotto - accessibile dal Bastione San Marco - che collega i Palazzi Vaticani con Castel Sant'Angelo. Venne edificato intorno al 1277, per volontà di papa Niccolò III, che per primo trasferì la residenza pontificia dal Palazzo Lateranense, scarsamente protetto, a quello Vaticano, circondato dalle mura fortificate della Civitas Leonina e situato in prossimità della salda fortezza di Castello. Gli architetti di Niccolò III sfruttarono parte delle vecchie mura difensive fatte erigere da Leone IV per realizzare una sorta di 'corridoio' - tanto che nelle antiche fonti si fa costantemente riferimento al Passetto menzionandolo con il nome di Corridore - che consentisse un collegamento rapido e protetto tra la sede pontificia ed il Castello, in grado di garantire l'incolumità del papa anche in situazioni di estremo pericolo quali assedi e tumulti tutt'altro che infrequenti nella turbolenta Roma medievale. Il Passetto svolse diligentemente la sua funzione di 'via di salvezza' fino al XVII secolo: tra i primi a percorrerne rapidamente gli 800 metri di lunghezza per trovare protezione all'interno di Castel Sant'Angelo, Alessandro VI Borgia (1492 - 1503), che nel 1494 è costretto a fuggire davanti alle truppe di Carlo VIII, anche se la fuga più famosa è quella di Clemente VII, che nel 1527 sfrutta il Corridore per sfuggire ai Lanzichenecchi che saccheggiano e devastano la città. E' l'ultima grande impresa legata al Passetto, che con la fine del Cinquecento vede tramontare inesorabilmente la sua funzione difensiva.

Il 14 febbraio 2013, presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali della Repubblica Italiana, è stato firmato il Protocollo d’Intesa tra Vaticano e Stato Italiano. Per la Santa Sede hanno firmato il cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, e per la Repubblica Italiana il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Lorenzo Ornaghi. L’obiettivo dell’intesa, entrata in vigore il giorno stesso della firma, riguarda l’uso del Passetto di Borgo e del Torrino di Avvistamento. Il cosiddetto Passetto di Borgo è costituito da un viadotto che collega i Palazzi Vaticani con Castel Sant'Angelo.

Venne edificato intorno al 1277, per volontà di papa Niccolò III che sfruttò parte delle vecchie mura difensive fatte erigere da Leone IV per realizzare una sorta di 'corridoio' - tanto che nelle antiche fonti si fa costantemente riferimento al Passetto menzionandolo con il nome di Er Corridore - che consentisse un collegamento rapido e protetto tra la sede pontificia ed il Castello, in grado di garantire l'incolumità del papa anche in situazioni di estremo pericolo quali assedi e tumulti tutt'altro che infrequenti nella turbolenta Roma medievale. Il Passetto svolse diligentemente la sua funzione di 'via di salvezza' fino al XVII secolo: tra i primi a percorrerne rapidamente gli 800 metri di lunghezza per trovare protezione all'interno di Castel Sant'Angelo, Alessandro VI Borgia che nel 1494 fu costretto a fuggire davanti alle truppe di Carlo VIII. Anche se la fuga più famosa rimane quella di Clemente VII, che nel 1527 sfrutta il Corridore per sfuggire ai Lanzichenecchi che saccheggiarono e devastarono la città.

Il Protocollo d’Intesa, considerando il comune interesse ed una collaborazione tra l’Italia e la Santa Sede al fine della tutela e valorizzazione del patrimonio storico e artistico, definisce anche l'uso del 'Torrino di Avvistamento' al fine di consentire il deflusso del pubblico per il camminamento interno ed esterno al monumento, anche con riguardo alla necessità di predisporre idonee infrastrutture per le persone disabili. La sottoscrizione del protocollo permetterà anche il completamento dei lavori, così che il Passetto di Borgo possa essere reso accessibile quanto prima ai cittadini italiani e ai visitatori stranieri fino alla Porta del Mascherino. 
Il protocollo applica lo scambio di note tra Italia e Santa Sede del 18 maggio 1991 e il successivo atto di concessione del 4 maggio 1997, in cui lo Stato italiano si era impegnato, considerato lo stato di conservazione del Passetto, a sostenere gli interventi di restauro conservativo ritenuti necessari. Dunque restauro e valorizzazione per uno dei passaggi e dei corridoi più famosi nel mondo che ha avuto un’importanza strategica nei periodi più oscuri e dolorosi per Roma e per la Chiesa Stessa.

Il Passetto di Borgo, cioè il camminamento soprelevato di circa 800 metri che unisce i palazzi apostolici alla fortezza di Castel San' Angelo, testimonia di vicende drammatiche che rimontano a secoli e secoli addietro. Si potrebbe risalire volendo addirittura al VI secolo, ma anche senza andare tanto addietro bisogna certamente menzionare papa Leone IV (e qui siamo nel IX secolo) che fece costruire una cinta di mura a protezione della basilica di san Pietro. Non l' attuale, beninteso, ma la vecchia basilica costantiniana. Nacquero così le mura dette appunto ' leonine' di cui alcuni tratti sono tuttora visibili nell' attuale struttura muraria del Passetto. MA SE vogliamo avvicinarci ai nostri giorni e soprattutto alla forma con la quale questo curioso manufatto si presenta oggi, dobbiamo arrivare alla fine del XIII secolo (1280 ca.) quando Niccolò III, papa Orsini, fece coprire il cammino di ronda al culmine delle mura leonine, nel tratto compreso tra il poderoso Castelloe la residenza pontificia. Il Passetto nacque così. Perché papa Orsini volle rafforzare quel camminamento? Per rispondere dobbiamo fare ancora una volta un passo indietro. La residenza papale, nei primi secoli, era fissata in Vaticano, degnissima e illustre dimora però malamente difendibile. Un rifugio era stato trovato nella chiesa fortificata dei santi Quattro Coronati che era stata unita alla basilica attraverso tortuosi camminamenti sotterranei. Il Vaticano dava però ben altre garanzie. La vicinanza del fiume certo, ma soprattutto l' imponente mole del mausoleo di Adriano con le sue mura poderose e invalicabili, i suoi spazi, le sue munite difese. Si trattava di collegarlo in maniera sicura ai ' sacri palazzi' , quel tratto di mura leonine venne come si suol dire a proposito. Così fu fatto. Ci furono in seguito numerosi rimaneggiamenti. Alessandro VI per esempio (il famigerato papa Borgia) fece innalzare torri quadrate per il fuoco d' infilata, spostò il corridoio interno ad una quota più elevata. Papa Borgia muore nel 1503, pochi anni più tardi le sue rafforzate difese vennero drammaticamente collaudate. Nel maggio 1527 i lanzichenecchi di Carlo V invadono Roma. Seguono giorni di saccheggio e di stupri, i Landsknechte erano un corpo di temibili mercenari, professionisti della guerra, per di più la maggior parte di loro erano ferventi luterani. Saccheggiare e violare in ogni senso la città dei papi era per loro qualcosa di più che garantirsi una parte di bottino, costituiva un oltraggio alla città che nel mondo protestante veniva considerata la ' grande meretrice' . Tale l' impeto dei loro assalti che gli alabardieri delle guardie svizzere vennero sanguinosamente ricacciati fino all' interno della basilica, fin sotto l' altare di san Pietro, da dove l' orda dei lanzi dilagò negli appartamenti pontifici. Uno di loro, episodio celeberrimo, incise con la punta dell' alabarda il nome ' Luther' su un affresco. Dov' è ancora visibile. Un solo ostacoloi Lanzi non riuscirono a valicare: il Passetto. Lì gli Svizzeri resistettero immolandosi e Clemente VII (Giulio de' Medici) rimase al sicuro nel Castello dove s' era rifugiato. È questo non solo l' episodio più drammatico ma anche l' ultimo di questo tipo poiché con la fine del XVI secolo il ' Corridore' come anche viene chiamato perse la sua funzione difensiva strategica. Tra l' altro con lo sviluppo dei borghi e poi della stessa città di Roma anche sulla riva destra del Tevere, il Passetto si trovò a non avere più la sua strategica collocazione di confine. Ormai era al centro di un articolato tessuto urbano per cui fu necessario aprire numerosi fornici nel tessuto murario per facilitare il passaggio dei pedoni e dei veicoli.

Si staccano frammenti dalle mura del “Passetto” di Borgo, il camminamento che a Roma collega Castel Sant'Angelo al Vaticano. È accaduto stamattina intorno alle 8.30 all’altezza del palazzo della Rai. Sul posto polizia locale e vigili del fuoco, che hanno transennato l’area e deviato il traffico. Secondo quanto riferito dai pompieri, il distacco ha interessato parti di tufo. I vigili del fuoco hanno rimosso alcune parti in «imminente pericolo di caduta» e poi, a scopo precauzionale, hanno interdetto l’area sottostante al passaggio pedonale.

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