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brunilde;.
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Questo sembra interessante: CITAZIONEFive hundred years after his death, Cesare Borgia still ranks as one of history's most reprehensible figures: ruthless, power-hungry and peacock-vain. But his reputation as a brute obscures the full human dimensions of this duke who sought to reunite Italy and place himself at the head of a new Roman Empire. As Paul Strathern explains in his masterful narrative history, "The Artist, the Philosopher, and the Warrior," Borgia was also brilliant, handsome, charismatic and well-versed in the classics, "a superb exemplar of the Renaissance man."
Borgia is joined in these pages by two other exemplars of the age: Niccolò Machiavelli and Leonardo da Vinci. Strathern has produced a compact triple biography that focuses on the intersection of these three extraordinary men in late 1502. The trio spent only a few months in close proximity, but the impact on their own lives and on the Renaissance was far-reaching.continua recensione del Washington Post
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Edited by ‚dafne - 12/11/2013, 12:55. -
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Sì ;_; me vuole. . -
brunilde;.
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In Italia non esiste. Mi sa che lo ordino su bookdepository anche se questo mese la paypal dovrebbe essere off limits per me ;_; . -
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Voilà <3 CITAZIONELeonardo da Vinci, Niccolò Machiavelli, Cesare Borgia: a unique constellation —each, in his own way, emblematic of a distinct aspect of humanity. […] As the lives of these disparate individuals unfold, we see how each illustrates an aspect of the Renaissance—its art, its philosophy, and its wars. Borgia was the actor strutting the boards, Machiavelli plotted the devious scripts, while Leonardo painted the set and designed the ingenious mechanical devices that shifted the sceneries. The tempetous history of Italy during the Renaissance produced men of genious as well as ogres, many of the greatest works of art known to humanity, and ambitious schemes the like of which had never been seen before. Dark and horrendous events frequently underlay the glories of the Renaissance, and both horror and glory ran through the lives of Leonardo, Machiavelli and Borgia.
Edited by ‚dafne - 12/11/2013, 12:41. -
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Oddio lo vorrei tanto !!! Come al solito gli inglesi fanno libri sugli italiani e l'italiani non se li cacano proprio *scusate l'espressione* . -
xcusemymonkey.
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Ci sono due me in questo libro, prima o poi lo leggerò u.u . -
xcusemymonkey.
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CITAZIONEMachiavelli’s dispatch to Florence upon meeting Cesare Borgia, June 24th 1502 (The Artist, The Philosopher, and the Warrior)
x. -
marie..
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Adoro He arrives at a place before anyone is aware he left the place he was at before. Secondo me è il riassunto perfetto di Cesare, a parte l'azione pratica è anche la sua metafora XD è fantastico.
Comunque la quote è anche qua, che facciamo? E' da un po' che mi chiedo come strutturare un topic che parli di Cesare e Machiavelli come compari.... -
xcusemymonkey.
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Secondo me possiamo parlarne in Machiavelli, ho evitato di aprire la discussione in libri ''Il Principe'' proprio perché la stavamo ampiamente esaminando di la XD In modo da fare un discorso, comunque l'ho messa qui perché è una quote ed uno stamp dal libro, ergo...
Adoro la tag #mancrush XDDD. -
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Ho iniziato a leggiucchiarlo perché senza Borgia proprio non ci so stare xD
Volevo chiedervi una cosa: Cesare e Leonardo si sono incontrati prima del Cinquecento? Perché proprio nelle prime pagine l'autore asserisce che Cesare e Leonardo si incontrarono con molta probabilità intorno al 1498, quando Cesare depose la porpora cardinalizia, e che questi gli fece la proposta di lavorare per lui ma Leonardo senza troppo pensarci declinò subito l'invito. Apparentemente accettò, o meglio, si sentì obbligato a Farlo, solo quando Firenze venne "minacciata" dal Valentino.
Cosa ne pensate?. -
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Non ne so niente, ma i miei ricordi sono un po' nebulosi e mi sembrerebbe strano se Starthern si inventasse le cose!
Edited by ‚dafne - 12/10/2017, 23:10. -
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Leonardo entrò ufficialmente al servizio di Cesare Borgia non prima del 1502. Serge Bramly, nel suo libro, sostiene però che Leonardo lo abbia incontrato precedentemente a Milano nel 1499 insieme al conte di Ligny, dato che Cesare accompagnava i francesi nella conquista della Lombardia. Probabilmente, i due si piacquero fin da subito (mi viene in mente la scena del vol. 2 del manga della Soryo): erano entrambi figli illegittimi e si erano spianati la strada da soli grazie alla loro intelligenza. D'altronde la spudoratezza dell'artista-ingegnere non corrisponderebbe all'audacia di un vero principe? ( 💪 ) CITAZIONEApparentemente accettò, o meglio, si sentì obbligato a Farlo, solo quando Firenze venne "minacciata" dal Valentino.
Non ricordo benissimo (quindi se qualcuno può illuminarmi ben venga), ma Leonardo non aveva lasciato Cesare prima che questi avesse dei progetti su Firenze? Anzi, per essere precisi, nel 1503 Leonardo sarebbe ritornato a Firenze per ritirare del denaro dal conto di Santa Maria Nuova; ma i suoi appunti non indicano con esattezza il momento in cui abbia abbandonato il Valentino, nè i motivi per cui si separa.. -
.CITAZIONELeonardo entrò ufficialmente al servizio di Cesare Borgia non prima del 1502. Serge Bramly, nel suo libro, sostiene però che Leonardo lo abbia incontrato precedentemente a Milano nel 1499 insieme al conte di Ligny, dato che Cesare accompagnava i francesi nella conquista della Lombardia. Probabilmente, i due si piacquero fin da subito (mi viene in mente la scena del vol. 2 del manga della Soryo): erano entrambi figli illegittimi e si erano spianati la strada da soli grazie alla loro intelligenza. D'altronde la spudoratezza dell'artista-ingegnere non corrisponderebbe all'audacia di un vero principe?
Sostiene che Cesare e Leonardo si siano incontrati la prima volta nel 1499 quando Luigi XII andò a visitare insieme al Valentino il monastero di Santa Maria delle Grazie per ammirare il celeberrimo affresco de L'Ultima Cena. Questo in effetti lo scrive anche la Bradford nella sua biografia. L'autore inoltre aggiunge che Leonardo e Cesare si ritrovarono successivamente nello studio dell'artista, dove questi gli avrebbe mostrato il modello del gran cavallo , disegni e progetti militari. Può sembrare inverosimile se si considera il curriculum vitae di Cesare non ancora formatosi in campo militare. La sua fama di condottiero doveva ancora levarsi. D'altra parte i due potrebbero essersi parlati e piaciuti. Bramly scrisse una cosa simile asserendo addirittura che Cesare in qualche modo gli ricordasse il padre.CITAZIONENon ricordo benissimo (quindi se qualcuno può illuminarmi ben venga), ma Leonardo non aveva lasciato Cesare prima che questi avesse dei progetti su Firenze? Anzi, per essere precisi, nel 1503 Leonardo sarebbe ritornato a Firenze per ritirare del denaro dal conto di Santa Maria Nuova; ma i suoi appunti non indicano con esattezza il momento in cui abbia abbandonato il Valentino, nè i motivi per cui si separa.
Progetti su Firenze non ne aveva, almeno questo è quello che voleva far credere allora. Diciamo che non ne aveva ancora le possibilità.
Quando ad Urbino ricevette Machiavelli, Cesare gli disse senza tanti preamboli di esigere meno ambiguità da parte di Firenze. O amico o nemico. Tutto questo a lume di candela, come il Machiavelli descrive (<3). Da questa registrazione storica e dall'ingaggio di Leonardo sempre nello stesso periodo, l'autore ha pensato che l'artista potesse essere stato intimorito dalle avvertenze del Borgia alla sua città. Questa è in sostanza la "minaccia" a cui mi riferivo.
No, non sappiamo la motivazione... C'è chi ha ipotizzato un mancato pagamento dello stipendio. Bramley dice che esiste un annotazione di Leonardo recitante: "Dov'è il Valentino?"..