Maria Bellonci, Lucrezia Borgia

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  1. •Hans•
     
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    Dopo aver superato la fine della scuola, la preparazione all'esame, aver superato l'esame e essermi preso un po' di meritate vacanze (tra l'altro fra qualche giorno andrò a Ferrara), ho finalmente concluso il libro della Bellonci.

    La prima parola che mi viene in mente per descriverlo è: Corposo.
    Corposo sia dal punto di vista del contenuto, sia per la scrittura stessa della Bellonci. Ho apprezzato molto il libro, la cui opulenza però può essere anche una pecca. Sommersi da tanto splendore, si può perdere di vista la protagonista del libro, che si scompare nella descrizione di gioielli, vestiti e ambienti.
    Nonostante questo, la raffigurazione di una tale Lucrezia non mi dispiace, anche se sono d'accordo con Gregorovius quando dice che, se non fosse stata figlia di Papa Borgia e sorella del Valentino, si sarebbe persa nella schiera di nobildonne adulate del Rinascimento.
    La tesi che porta avanti la Bellonci non è di un innocentismo pieno. Lucrezia si macchia, per così dire, di omertà. Sa, ma non dice, può sapere in modo vago, ma non vuole approfondire; si inchina ai voleri della Famiglia e tutto questo lo fa perché lei stessa fa parte di «quei Borgia tutti del suo sangue e della sua razza», come dice la scrittice. La seconda colpa di Lucrezia, la Bellonci la fa scoccare quasi come un dardo durante l'intervista impossibile. Nel libro si ha sentore di questa accusa, ma l'autrice non la formula pienamente. E' grazie allo stile di un'intervista che riesce ad accusare Lucrezia della sua seconda colpa: «Tu luminosa, tu delicata, tu fuori dalla ragion di Stato (...). E non ti sei accorta di essere spietata nell'esigere l'amore come tuo fratello Cesare Borgia era spietato nell'esigere il potere. Amore significa condividere; e tu hai mai condiviso la sorte di quelli che ti amavano? (...) Tu non hai tenuto conto di nessuno».

    Probabilmente è perché ho l'edizione del 2003, quella con il cd dell'intervista impossibile e contenente tutti gli scritti possibili e immaginabili fatti e pubblicati dalla Bellonci su Lucrezia, che mi sembra di aver apprezzato pienamente questa opera. Mi inchino a tanta bellezza.
     
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  2. marie.
     
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    CITAZIONE
    Corposo sia dal punto di vista del contenuto, sia per la scrittura stessa della Bellonci. Ho apprezzato molto il libro, la cui opulenza però può essere anche una pecca. Sommersi da tanto splendore, si può perdere di vista la protagonista del libro, che si scompare nella descrizione di gioielli, vestiti e ambienti.

    Purtroppo a me è successo, l'ho persa di vista molte volte... Il suo eloquio è fiorito ma empatico (o empatico ma fiorito):

    Immagine


    Mi citi Gregorovius ed io non solo sottoscrivo la sua tesi, ma registro anche di aver cambiato punto di vista riguardo Lucrezia con lui. Siccome, Hans, tu ed io siamo Antoniettiani, penso che mi capirai se ti dico che dopo Gregorovius ho accostato Lucrezia a MA molto più di prima... Tendevo a considerarla molto più fuori dal comune, ma adesso la vedo comunissima, quasi banale. Sicuramente era più colta di MA, ma mi sa che le differenze finiscono lì...

    Edited by ‚dafne - 15/12/2014, 22:26
     
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  3. •Hans•
     
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    Già. Ciò accade purtroppo quando nascono i "miti".
    Mi chiedo se sarebbe cambiato qualcosa, nel caso in cui Lucrezia non fosse mai esistita...
     
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    la prima cosa che mi viene in mente è che quel simpatico signore di Juan Carlos non avrebbe sangue Borgia nelle vene :D
     
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  5. marie.
     
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    CITAZIONE
    Mi chiedo se sarebbe cambiato qualcosa, nel caso in cui Lucrezia non fosse mai esistita...

    Ecco, appunto. Il bello è che nascono miti opposti, perchè da una parte c'è il Avvelenatrice, incestuosa, bagascia dall'altra il Coltissima, giusta, modernissima. Sicuramente, comunque, la Bellonci ha il merito di non assolverla in toto. Non è che ci sia nulla di male, di colpevole, nell'essere *omertosi* per la propria famiglia; o che di per sè Lucrezia avesse altra scelta. Però è meglio rimarcare che i santi sono altri! E poi apprezzo tantissimo tutte le note e le considerazioni finali del libro, il che sembra una scemenza ma non lo è XD
     
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  6. + Sylla +
     
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    a me questa biografia piace... anche se non mi piace molto come descrive il mtrimonio con alfosno d'este... ok non fu un matrimonio d'amore ovvio... ma la bellonci descrive Alfonso proprio male eh....
     
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  7. •Hans•
     
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    La descrizione migliora un po' dopo la guerra con Giulio II...
     
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  8. + Sylla +
     
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    si, però non mi piace come descrive il suo rapporto con Lucrezia...
     
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  9. •Hans•
     
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    E' un rapporto su cui gli storici hanno molto dibattuto. Mi viene in mente ad esempio Sarah Bradford che critica la Bellonci proprio per questa descrizione (non ti conviene allora ascoltare l'intervista impossibile a lucrezia, fatta dalla Bellonci :D)!
     
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  10. + Sylla +
     
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    l'ho sentita XD

    a me la bellonci piace, anche se ha questo stile antico... ma è normale penso... ma come descrive il loro matrimonio proprio non mi va giù
     
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  11. •Hans•
     
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    Nel 1930, il filologo Giulio Bertoni portò a casa Bellonci il catalogo dei gioielli appartenuti a Lucrezia Borgia, che aveva ritrovato nell'Archivio di Stato di Modena.
    Anni dopo, il giornalista Brunello Vandano descrisse in modo un po' romanzato la prima lettura del catalogo fatta dalla signora Bellonci, aggiungendo particolari probabilmente forniti dalla stessa scrittrice:

    CITAZIONE
    Era un pomeriggio: Maria Bellonci prese un caffè, si chiuse nello studio, preparò la carta e non sapeva che tra poco sarebbe scattato qualcosa che avrebbe cambiato la sua vita. Prese a scorrere con diligenza l'elenco dei gioielli. E d'un tratto, come lesse d'un bracciale a forma di vipera che aveva ornato il polso di Lucrezia, portò gli occhi dal foglio al proprio polso e provò un rapimento che le mozzò il respiro. Non era il pensiero «come starebbe bene a me...», «quanto mi piacerebbe averlo», ma qualcosa di più. Sentiva addensarsi sulla pelle il freddo, il peso e la levigatezza del monile. Poi, ebbe un senso di costrizione, che le turbava ed entusiasmava insieme: se il suo polso sentiva il gioiello di Lucrezia, lei doveva interessarsi di Lucrezia, indagarne il cuore e la storia più a fondo possibile. Però, stranamente, sentiva di dover ricercare Lucrezia non solo nei documenti e nei libri, ma anche dentro di sé.

    (Ripreso dal libro "Lucrezia Borgia. Storia e mito")

    Ecco come Maria Bellonci decise di scrivere la biografia su Lucrezia!
    Mi ha emozionato leggere tutto questo! *__*
     
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  12. marie.
     
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    Oh *__*
     
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    Che Bella scena....io non amo molto lo stile della Bellonci, riconoscendo la sua grandezza come storica , Rinascimento Privato è forse il miglior testo che tratti di Isabella D'Este, purtroppo per me rimane comunque pesante leggere i suoi libri, però devo dire che questa descrizione dell'attimo in cui ha deciso di indagare su Lucrezia Borgia è veramente da romanzo ..
     
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  14. + Sylla +
     
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    woooow *-*
     
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  15. Filippa Lillonza II
     
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    L'ho terminato pure io da poco e sebbene ci abbia messo un sacco per terminarlo (maledetta scuola XD) non ho trovato la sua scrittura troppo pesante, forse a tratti ridondante, sopratutto nelle descrizioni, ma credo che solo così abbia raggiunto l'obiettivo, ovvero quello di dimostrare la sfarzosità ed il lusso della famiglia Borgia.
    Aggiungo un'altra cosa: ho trovato la parte finale molto più coinvolgente, e passionale della prima. E avendo guardato il video che avete postato, quello della Rai, mi chiedo: possibile che la Bellonci mostri più affetto per la Lucrezia ferrarese? Non so, a me ha trasmesso questo. :)
     
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36 replies since 19/3/2011, 14:26   2016 views
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