Cesare Borgia

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  1. marie.
     
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    Il codice d'onore di Cesare Borgia era semplice e spietato al contempo e constava di un solo articolo: garanzie totali in cambio di fedeltà assoluta. A questa norma egli non derogò mai. Le azioni più cruente scattarono sempre e soltanto in risposta a tradimenti, ribellioni e doppiezze. [...]
    La condanna della memoria del Valentino, già decretata dai suoi contemporanei, molti dei quali avevano plaudito alla risolutezza di molte sue azioni, non era dunque dovuta agli scrupoli morali suscitati dalla sua molto romanzata ferocia. Il motivo della sua demonizzazione derivava dal fatto che, oltre ad aver liberato la Chiesa dagli infidi vicari papali, Cesare, catalano e "dagli indegni natali", aveva anche realizzato una discreta fortuna personale.


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    Pur conservando un certo centralismo nel governo delle Romagne, applicò l'antico "divide et impera": creò tre distretti i istituì la Rota, che consentiva ai sudditi di di ricevere giustizia in tempi brevi senza doversi recare a Roma. Ma, a parte questo, non si conosce molto altro dei provvedimenti da lui adottati. La sospetta scomparsa dagli archivi comunali di parecchia documentazione storica che illustrava i frutti del governo di Cesare in Romagna fu proprio il risultato della damnatio memoriae dell'odiato tiranno: "odiato principalmente proprio dai signori spodestati che, ritornati temporaneamente al loro posto, riservarono a quelle carte il trattamento consueto in questi casi".

    Le ultime virgolette citano lo storico Angiolini, da "La politica dei Borgia in Romagna". I brani sono li ho copiati da Pingiotti, a volte senza qualche parola per pigrizia e perché credo che non si possa esattamente copiare pari pari XD
     
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320 replies since 14/3/2011, 23:08   11164 views
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